Henri Murger

Henri Murger

Henri Murger (Parigi, 27 marzo 1822Parigi, 28 gennaio 1861) è stato un poeta e scrittore francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di umili origini, condusse un'esistenza di stenti, che rievocò poeticamente con il nome rimasto famoso, di vie de bohème, finché Arsène Houssaye lo accolse all'Arriste; in seguito collaborò ad altri giornali e pubblicò in appendice su Le Corsaire-Satan[1] la sua opera più famosa, Scene della vita di Bohème (1847-1849) da cui Giacomo Puccini e Ruggero Leoncavallo presero ispirazione per le loro rispettive opere liriche entrambe intitolate La bohème e che nel 1992 Aki Kaurismäki portò al cinema. Raggiunse il successo e un certo benessere grazie alla riduzione di questa sua opera per il teatro nel 1849. Si ritirò dalla vita letteraria nel 1855 e finì i suoi giorni in un ospizio. Era amico del fotografo Nadar e del gruppo di artisti bohémienne del Quartiere latino chiamati "Buveurs d'Eau".

Il talento di Murger, fatto di fantasia e di lirismo, trovò il tema congeniale nella vita scapigliata e romantica. Nel 1849, in collaborazione con Thèodore Barrière, trasse dal suo primo romanzo un'opera teatrale, La vita scapigliata. Le sue poesie sono raccolte in Ballate e fantasie (1854) e Le notti d'inverno (1861).

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Dal suo Scene della vita di Bohème sono stati tratti alcuni film fin dal periodo del cinema muto:

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

Busto di Henri Murger nei giardini del Luxembourg
  • Scènes de la vie de bohème (1847-49) sul Progetto Gutenberg
  • Scènes de la vie de jeunesse (1851) sul Progetto Gutenberg
  • Il paese latino (Le Pays latin) (1851)
  • Scènes de campagne (1854)
  • Ballate e Fantasie (Ballades et Fantaisies) (1854)
  • Le notti d'inverno (Les Nuits d'hiver) (1856)
  • Le Sabot rouge (1860)

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ BnF - Les essentiels de la litterature, su classes.bnf.fr. URL consultato il 18 febbraio 2024.
  2. ^ n.11-12, due volumetti tascabili

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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