Henry Cavendish

Henry Cavendish

Henry Cavendish (Nizza, 10 ottobre 1731Londra, 24 febbraio 1810) è stato un chimico e fisico inglese.

Apparecchio con cui Cavendish misurò nel 1798 la costante di gravitazione universale

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di famiglia aristocratica, dal 1749 al 1753 studia matematica e fisica a Cambridge. Molte delle sue scoperte nel campo dell'elettricità e del calore non vennero mai pubblicate, ma, nonostante ciò, i suoi contemporanei ritennero straordinarie le sue ricerche e geniale la persona stessa di Cavendish, essendo considerato come un chimico e un fisico di primissimo ordine. Membro effettivo della Royal Society e consigliere del British Museum, poté godere di un'ottima posizione sociale. Nel 1775 progettò l'esperimento Schiehallion per tentare una misurazione della densità della Terra[1]. In chimica s'interessò allo studio dei gas, isola l'idrogeno, e fece un'analisi precisa dell'aria e la sintesi dell'acqua (1784). In fisica misurò la costante di gravitazione universale, deducendo la densità media della Terra (1798). Insieme Coulomb, può essere considerato il fondatore dell'elettrostatica.

Cavendish era noto per la sua natura riservata e il suo carattere estremamente timido. Conduceva da solo le sue ricerche e si racconta che quando un giorno una cameriera entrò per errore nella sua stanza, egli rimase così sconvolto da quella inaspettata presenza da licenziarla in tronco. In seguito fece costruire dei soppalchi per andare da una stanza all'altra della casa senza essere visto. Alcuni storici ritengono che avesse la sindrome di Asperger, ma non tutti gli studiosi concordano con tale diagnosi.[2]

Al suo nome è stato intitolato un celebre laboratorio di fisica, fondato nel 1870 all'università di Cambridge.

A Cavendish è stato intitolato il cratere Cavendish, sulla Luna, e un asteroide, 12727 Cavendish.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cavendish misura il peso della Terra
  2. ^ Russel McCormmach, The Personality of Henry Cavendish - A Great Scientist with Extraordinary Peculiarities, Springer, 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Minerva, su minerva.unito.it. URL consultato il 10 novembre 2005 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2006).

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