Giacinto Sigismondo Gerdil

Giacinto Sigismondo Gerdil, B.
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto del cardinale Gerdil
 
Incarichi ricoperti
 
Nato23 giugno 1718 a Samoëns
Ordinato diacono4 giugno 1741
Ordinato presbitero11 giugno 1741
Nominato vescovo17 febbraio 1777 da papa Pio VI
Consacrato vescovo2 marzo 1777 dal cardinale Marcantonio Colonna
Creato cardinale23 giugno 1777 da papa Pio VI
Pubblicato cardinale15 dicembre 1777 da papa Pio VI
Deceduto12 agosto 1802 (84 anni) a Roma
 

Giacinto Sigismondo Gerdil (Samoëns, 23 giugno 1718Roma, 12 agosto 1802) è stato un cardinale e vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Samoëns in Savoia, all'epoca parte del Regno di Sardegna, il 23 giugno 1718 da Pierre Gerdil, notaio, e Françoise Perrier. Nel 1734 entrò nell'ordine dei Chierici regolari di San Paolo a Torino. Nel 1735, dopo il noviziato, fu inviato a studiare a Bologna. Il suo precoce ingegno gli attirò la benevolenza del cardinale Prospero Lambertini, futuro papa Benedetto XIV.

Nel 1738 dopo un anno a Macerata ottenne l'insegnamento di Filosofia a Casale Monferrato, divenendo anche prefetto del Real Collegio.Nel 1749 venne nominato titolare dell'insegnamento di Filosofia Morale alla Regia Università di Torino. Nel 1754 venne promosso alla cattedra di Teologia Morale. Papa Pio VI lo nominò vescovo titolare di Dibon il 17 febbraio 1777 e successivamente lo elevò al rango di cardinale: dapprima in pectore, il 23 giugno 1777, poi pubblicato nel concistoro del 15 dicembre 1777. Si trasferì quindi a Roma.

Dopo la morte di Pio VI, partecipò al conclave del 1799-1800. Il prestigio di cui godeva fece sì che su di lui si concentrassero i voti di molti cardinali e pare si sia giunti all'elezione al soglio pontificio. Ad impedire la sua ascesa al trono fu il veto dell'Imperatore. Esso fu determinato probabilmente da ragioni politiche: Francesco II, infatti, temeva che la forte fedeltà sabauda del cardinale gli impedisse di procedere nei suoi piani sul Nord Italia, che miravano all'annessione sia della Repubblica di Venezia (già realizzata) sia a quella degli Stati sabaudi. Morì al suo ritorno a Roma il 12 agosto 1802 all'età di 84 anni.

Studi[modifica | modifica wikitesto]

Dissertations sur l'incompatibilité de l'attraction et de ses différentes loix, avec les phenoménes, 1754

Nel 1765 pubblicò a Torino le "Réflexions sur la théorie et la pratique de l'éducation contre les principes de J.-J. Rousseau", un pamphlet in francese contro l'Emilio di Rousseau, che lo rese famoso.

Nel 1768 pubblicò a Torino il "Discours de la nature, et des effets du luxe", un pamphlet in francese contro le giustificazioni etiche del lusso. Tradotto e pubblicato per la prima volta nel 2002 dall'Accademia degli Incolti in una edizione fuori commercio per l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e poi ristampato dalla Gaffi nel 2006.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Dibon Successore
Pál Révay 17 febbraio - 15 dicembre 1777 Giovanni Nepomuceno Carlo di Hohenzollern-Hechingen
Predecessore Cardinale presbitero di San Giovanni a Porta Latina Successore
Simone Buonaccorsi 30 marzo 1778 - 20 settembre 1784 Antonio Dugnani
Predecessore Prefetto della Congregazione dell'Indice dei Libri Proibiti Successore
Benedetto Veterani 1º gennaio 1779 - 27 febbraio 1795 Stefano Borgia
Predecessore Cardinale presbitero di Santa Cecilia Successore
Girolamo Spinola 20 settembre 1784 - 12 agosto 1802 Giuseppe Maria Doria Pamphilj
Predecessore Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore
Giovanni Archinto 13 febbraio 1786 - 29 gennaio 1787 Guglielmo Pallotta
Predecessore Prefetto della Congregazione di Propaganda Fide Successore
Leonardo Antonelli 27 febbraio 1795 - 12 agosto 1802 Stefano Borgia
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