Ignác František Platzer

Mausoleo di san Giovanni Nepomuceno nella cattedrale di San Vito a Praga

Ignác František Platzer, o in tedesco Ignaz Franz Platzer, (Plzeň, 6 luglio 1717Praga, 27 settembre 1787), è stato uno scultore e intagliatore ceco. Fu il principale esponente della scultura tardobarocca e neoclassica della seconda metà del XVIII secolo nel Paese Ceco.

I Giganti lottatori (interpretati anche come Titani o gladiatori) – presso il cancello del Castello di Praga (copia, opera di Čeněk Vosmík e Antonín Procházka, 1902[1])

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque da Jan Benedikt Platzer, un intagliatore della Boemia occidentale, e studiò all'accademia di Vienna e nella bottega di Georg Rafael Donner. Nel 1744 era già tornato a Praga per stabilirsi in una casa di Hradčany. Si sposò due volte, la prima moglie era la vedova dell'intagliatore Matyáš Schönherr (1701–1743), che gli diede un larga figliolanza. Fondò una bottega molto prolifica, che durò ancora per tre generazioni, fino alla fine del XIX secolo. La bottega di Platzer si trasferì in seguito in via Loretánská e infine nelle vie Nebovidská e Saská a Malá Strana. Su invito dell'imperatrice Maria Teresa, realizzò dopo il 1773 tre statue per la reggia di Schönbrunn a Vienna e fu nominato scultore di corte.

È sepolto nel cimitero di Malá Strana, nel quartiere di Košíře.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Si conserva una raccolta di eccellenti disegni e modelli di Ignác František Platzer, da cui si può concludere che il suo lavoro, istruito dal manierismo classico viennese di Georg Rafael Donner e Paul Troger, prima si adattò alle esigenze locali dell'ambiente praghese e infine tornò a un più espressivo stile barocco e rococò. Il successivo rafforzamento delle tendenze classicistiche nella sua opera è costantemente accompagnato da elementi rococò, soprattutto per quanto riguarda gli ornamenti in rilievo, i drappeggi o, ad esempio, il disegno di una grata in ferro battuto.[2]

Intere serie di intagli e statue in pietra furono realizzate dalla sua bottega, ad esempio, per i castelli di Dobříš e Hořín, per i monasteri di Zbraslav e di Teplá e per il Castello di Praga.

Decorazioni di palazzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Praga, Hradčany, cancello di ingresso al Castello: statue dei titani, stemmi araldici dell'Impero austriaco e del Regno di Boemia, due vasi con putti
  • Praga, Hradčany, Palazzo arcivescovile – due serie di lampioni sullo scalone e due sul ponticello dell'ala del cortile (dopo il 1764)
  • Praga, Malá Strana, Palazzetto Buquoy (ambasciata francese) – decorazione delle scalone (1780 circa)
  • Praga, Nové Město, Palazzo Deym (1787)
  • Praga, Staroměstské náměstí, Palazzo Kinský – sei statue allegoriche sul cornicione: I quattro elementi - figure femminili sdraiate; statue stanti delle dee Venere e Giunone (gli originali sono esposti nel Lapidario del Museo Nazionale, due dei quali danneggiati da colpi di arma da fuoco del maggio 1945)
  • Praga, Palazzo Pachta z Rájova – quattro sculture originali che decorano gli interni e gli esterni dell'edificio storico, dove oggi si trova l'Hotel Smetana
  • Castello di Peruc, decorazione scultorea[3]

Decorazioni di parchi dei castelli[modifica | modifica wikitesto]

Decorazioni di chiese e conventi[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pomníky a sochy – stránky Pražské informační služby
  2. ^ (CS) P. Preiss, Ignác Platzer, skici, modely a kresby z pražské sochařské dílny pozdního baroku, Národní galerie v Praze, 1980, pp. 12–47
  3. ^ (CS) Rudolf Anděl (a cura di), Peruc – zámek, in Hrady, zámky a tvrze v Čechách, na Moravě a ve Slezsku, III. Severní Čechy, Praha, Nakladatelství Svoboda, 1984, pp. 371–372.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Poche Emanuel, Sochařské kresby Platzerů, Umění XV, pp. 231-242, Praha, Štenc, 1943
  • Oldřich J. Blažíček, Sochařství baroku v Čechách, Plastika 17. a 18. ;věku, Praha, SNKLHU, 1958
  • Zdeňka Skořepová, O sochařském díle rodiny Platzerů, Praha, 1958.
  • Oldřich J. Blažíček, Sochařství baroku v Čechách, Praha, NKLHU, 1958, pp. 241-242.
  • Oldřich J. Blažíček, Tři expozice českého baroku, in: Umění XVIII, Praha, 1970/71
  • Oldřich J. Blažíček, "Ignác František Platzer", in: Umění věků, Praha, 1956
  • Ottův slovník naučný, voce "Platzer, Ignác", Sv. 19, p. 869.
  • Prokop H. Toman, Nový slovník čsl. výtvarných umělců, díl II., Praha, 1950.

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