Il castello errante di Howl

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Il castello errante di Howl
Il castello in una scena del film.
Titolo originaleハウルの動く城
Hauru no ugoku shiro
Lingua originaleGiapponese
Paese di produzioneGiappone
Anno2004
Durata119 min
Rapporto1,85:1
Genereanimazione, fantastico, sentimentale, avventura
RegiaHayao Miyazaki
SoggettoDiana Wynne Jones (omonimo romanzo)
SceneggiaturaHayao Miyazaki
ProduttoreToshio Suzuki
Produttore esecutivoHayao Miyazaki
Casa di produzioneStudio Ghibli
Distribuzione in italianoMedusa Film, Lucky Red Distribuzione
FotografiaAtsushi Okui
MontaggioTakeshi Seyama
MusicheJoe Hisaishi, Youmi Kimura
ScenografiaYôji Takeshige, Noboru Yoshida
Art directorYôji Takeshige, Noboru Yoshida
Character designHayao Miyazaki
AnimatoriKatsuya Kondô, Akihiro Yamashita, Takeshi Inamura, Kitaro Kosaka, Mitsunori Kataama
SfondiYoshikazu Fukutome, Sayaka Hirahara, Junko Ina, Ryouko Ina, Keiko Itogawa, Masatoshi Kai, Naomi Kasugai, Masahiro Kubota, Osamu Masuyama, Kazuo Nagai, Youichi Nishikawa, Kazuo Oga, Takashi Omori, Masako Osada, Yohei Takamatsu, Naoya Tanaka, Junichi Taniguchi, Youichi Watanabe, Kikuyo Yano, Mitsuo Yoshino
Doppiatori originali
Doppiatori italiani
Logo giapponese del film

Il castello errante di Howl (ハウルの動く城?, Hauru no ugoku shiro) è un film d'animazione del 2004 scritto e diretto da Hayao Miyazaki, prodotto dallo Studio Ghibli e tratto dal romanzo omonimo del 1986 di Diana Wynne Jones.

Il film presenta molte delle caratteristiche tipiche delle opere di Miyazaki: ha come protagonista una ragazza forte e carismatica, c'è un conflitto militare combattuto attraverso mezzi volanti, esiste la magia, e l'ambientazione ricorda l'Europa degli inizi del Novecento.

Il film è stato presentato in concorso alla 61ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, conquistando il Premio Osella per il migliore contributo tecnico. È uscito nelle sale italiane l'anno successivo, il 9 settembre 2005, in concomitanza con la 62ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia durante la quale Miyazaki è stato premiato con il Leone d'oro alla carriera[1], facendo così di Miyazaki l'unico regista di film d'animazione a conquistare sia l'Oscar sia il Leone d'oro.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Sophie è una ragazza di 18 anni semplice e appassionata del suo lavoro presso il negozio di cappelli lasciatole dal padre defunto. Un giorno, mentre va in pasticceria a trovare la sorella minore Lettie, viene importunata da due soldati presenti in città per l'imminente guerra, ma viene salvata da un avvenente ragazzo. Costui è il misterioso mago Howl, il quale prova subito simpatia per la ragazza. Tornata in negozio, Sophie riceve una visita della Strega delle Lande Desolate a causa delle attenzioni ricevute dal mago: la strega da tempo ricerca il cuore di Howl per averlo tutto per sé, e scaglia una maledizione sulla ragazza, trasformandola in un'anziana donna e impedendole di rivelare la verità sulla propria condizione.

Non potendo nascondere il suo nuovo aspetto, Sophie scappa via e si incammina verso le Lande Desolate. Mentre cerca un bastone che possa aiutarla a scalare le montagne, trova in una siepe uno spaventapasseri animato dalla testa di rapa. Chiede allora a "Testa di Rapa", il nome che dà allo strano essere, un rifugio per la notte, e lui la conduce alla dimora del mago Howl: un castello in grado di spostarsi da un posto all'altro. Lì Sophie incontra il demone del fuoco Calcifer che alimenta il castello e si accorge della maledizione di Sophie. I due stringono un patto: nel momento in cui lei scioglierà la maledizione che lo lega al castello e a Howl, lui scioglierà la maledizione che la rende una donna anziana.

La mattina successiva Sophie scopre che Markl, il giovane apprendista di Howl, usa una porta magica per visitare quattro luoghi diversi dove Howl è conosciuto con varie identità; il primo luogo sono le Lande Desolate, il secondo la capitale Kingsbury, e il terzo una cittadina marittima, lontana dalla guerra, dove Howl vive sotto lo pseudonimo di Jenkins, mentre nella capitale è conosciuto come "il mago Pendragon". Sophie si presenta a Markl e Howl come la donna delle pulizie del castello, assunta da Calcifer, ma Howl capisce subito che la donna è in realtà la giovane incontrata il giorno prima. In breve tempo Sophie si adatta alla vita del castello e scopre che Howl e Calcifer sono legati da un patto che li lega indissolubilmente: se uno muore, morirà anche l'altro.

Pian piano Sophie lega sempre di più con la sua nuova famiglia, a cui si aggiunge anche Testa di Rapa. Un giorno il re convoca Howl per combattere in guerra, e Sophie scopre che l'uso delle molteplici identità ha proprio lo scopo di non essere obbligato a obbedire alla corona. Tuttavia, Howl teme Madame Suliman, maga di corte e sua ex maestra, e chiede a Sophie di andare a parlarle al suo posto, presentandosi come la madre di Pendragon e dichiarando quanto codardo sia il figlio, per convincere il re a non farlo andare in guerra.

A palazzo, Sophie reincontra il cagnolino Heen e la Strega delle Lande Desolate, che, dopo essere stata allontanata cinquant'anni prima, cerca di riconquistare il patrocinio della casa reale. Invece di accoglierla, la maga Suliman punisce la strega scaricando tutta la propria potenza su di lei e facendole assumere la sua vera forma: quella di un'innocua vecchietta, con pochi ricordi delle sue azioni passate, tra cui l'ossessione per il cuore di Howl. Suliman poi spiega a Sophie che Howl incontrerà la stessa sorte se non contribuirà alla guerra. Sophie, prendendo le difese di Howl, protesta con veemenza, indebolendo l'incantesimo della strega grazie all'amore nelle sue parole e tornando giovane per qualche istante. Suliman, comprendendo i sentimenti di Sophie, si rende conto che proprio lei è il punto debole di Howl, che proprio in quel momento, sotto i panni del re, arriva per salvarla, ma la sua copertura salta quando il vero re entra nella sala. Suliman cerca quindi di intrappolare Howl, ma lui e Sophie riescono a fuggire insieme alla Strega delle Lande Desolate, ormai inerme, e al cane Heen. Un anello magico che Howl consegna a Sophie le permette di arrivare da Calcifer, mentre lui distrae gli inseguitori. Le identità di Jenkins e Pendragon non sono più sicure, ma grazie alla magia di Howl i soldati inviati a irrompere nelle due case trovano solo ruderi.

Sophie scopre che Howl si trasforma in un uccello capace di interferire nello svolgimento della guerra, ma ad ogni trasformazione diventa per lui più difficile tornare alla forma umana. Howl inoltre, per assicurare una maggiore copertura, apporta delle modifiche al castello, operando un "trasloco magico" che cambia due delle uscite della porta magica: una nuova uscita corrisponde alla casa di Sophie, mentre un'altra alla residenza d'infanzia di Howl, un dono che fa alla ragazza: un'abitazione in montagna che sorge su un lago e circondata da prati in fiore. Camminando estasiata per il meraviglioso prato regalatole, la ragazza cambia continuamente aspetto, da vecchia a giovane e viceversa, fino a che non si stabilizza temporaneamente su un aspetto giovane con i capelli color argento. Mentre passeggiano per il giardino, una nave bombardiere vola sopra la casa di Howl ed egli, inorridito dalla quantità di bombe al suo interno, ne provoca il malfunzionamento. Tuttavia i sottoposti di Suliman attaccano i due e Howl è costretto a nascondere Sophie nel castello, mentre lui torna a combattere.

Sophie capisce che in lei sono sempre più forti due sentimenti: il primo è il terrore che Howl stia cominciando a perdere inesorabilmente la propria umanità, il secondo è l'amore che da tempo prova per il mago, ma che continua a rifiutarsi di mostrare a causa della propria maledizione.

Qualche giorno dopo, la madre di Sophie visita la casa della figlia e la riconosce nonostante il suo aspetto anziano: la madre è contenta di vedere la figlia, ma essendo stata minacciata da Suliman è costretta a lasciarle una borsa contenente un "insetto spione" e un sigaro. La Strega delle Lande Desolate scopre l'insetto e lo distrugge dandolo in pasto a Calcifer, ma a causa di ciò quest'ultimo si ammala e diventa incapace di proteggere il castello. Quando Markl apre le finestre per arieggiare la stanza in cui la Strega delle Lande Desolate ha fumato il sigaro, la copertura rischia di saltare di nuovo.

Proprio in quel momento la città subisce un bombardamento a tappeto da aerei nemici, mentre gli emissari di Suliman invadono il negozio di fiori, che prima del "trasloco" era il negozio di cappelli. Arrivato appena in tempo per proteggere la casa dai bombardamenti, Howl guarisce Calcifer, ripristinando le difese della casa, e riparte confidando a Sophie di non voler più scappare, perché adesso ha trovato qualcuno da proteggere, cioè lei. Sophie però non vuole che Howl combatta, quindi convince Calcifer ad andare in aiuto di Howl abbandonando il focolare e distruggendo così il castello, la cui integrità dipendeva interamente dalla presenza del demone al suo interno. Quando tutto è ormai distrutto, Calcifer riprende possesso del vecchio focolare e, grazie alla treccia di capelli che gli dona Sophie, recupera le forze perse e crea una versione più piccola del castello errante.

La Strega delle Lande Desolate intuisce che il cuore di Howl è custodito dalle fiamme di Calcifer e lo afferra. Prendendo il cuore di Howl, la strega cattura anche Calcifer, il quale rischia di ucciderla col calore che genera, ma l'anziana non vuole lasciarlo. Per salvarla dalla combustione, Sophie butta addosso alla strega e a Calcifer dell'acqua. Con Calcifer quasi estinto, ciò che resta del castello si rompe in due parti, una in cui si trovano Sophie e Heen, che cadono in un dirupo, l'altra in cui si trovano Markl e la Strega, con l'ormai debole Calcifer ancora nelle sue mani.

In fondo al dirupo Sophie è sopravvissuta, ma cade nella disperazione. Mentre singhiozza, l'anello che le aveva dato Howl emana una luce che indica la porta magica del castello, caduta assieme a lei. La ragazza cammina attraverso di essa con Heen: i due si ritrovano nel passato di Howl. Sophie vede la casa d'infanzia di Howl e il momento in cui Howl e Calcifer, all'epoca una stella cadente, avevano stipulato il loro patto. Improvvisamente Sophie viene risucchiata nel tempo presente, ma prima di partire riesce a urlare ai due chi è e che, se la aspetteranno, in futuro arriverà ad aiutarli.

Tornata nel presente, la ragazza trova Howl, ormai perso nella forma di uccello. Ringraziandolo con un bacio gli chiede di portarla da Calcifer. Quando raggiungono gli altri Howl diventa di nuovo umano e Sophie supplica la strega di restituire il cuore, che la ragazza, con l'accordo di Calcifer, mette di nuovo nel petto di Howl. Calcifer torna così nella sua forma originale e vola via, ma la magia così si dissolve e i resti del castello scivolano giù per il pendio della montagna. Solo il sacrificio di Testa di Rapa, che frena la caduta della struttura, evita la tragedia. Grata per il suo coraggio, Sophie gli dà un bacio, restituendogli le originali apparenze del principe Justin, che era stato maledetto da una strega fino a che non avesse ricevuto un bacio dal suo vero amore.

Ormai Sophie è tornata al suo aspetto giovanile, ma coi capelli argentati, e Howl recupera le forze grazie al suo cuore. Il principe Justin accetta che Sophie sia innamorata di Howl e torna nel suo regno per concludere la guerra; anche Suliman, che spia il gruppo utilizzando il cane Heen, decide di porre fine ai combattimenti. Calcifer invece, rendendosi conto che non può sopportare di lasciare i suoi amici, torna da loro.

Mentre gli aerei bombardieri tornano indietro perché la guerra è finita, gli innamorati Howl e Sophie vivono in armonia insieme agli altri in un nuovo castello errante in volo, alimentato da Calcifer di sua spontanea volontà.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sophie Hatter (ソフィーハッター?, Sofi Hattā)
Ragazza di 18 anni che viene trasformata in vecchietta dalla Strega delle Lande Desolate. Si innamora di Howl, ricambiata.
Howl (ハウル?, Hauru)
Mago che abita in un castello magico che si muove per le Lande Desolate apparentemente senza meta. In realtà Howl è alla ricerca proprio di Sophie, l'unica in grado di sciogliere il terribile incantesimo che lo tiene legato a Calcifer.
Strega delle Lande Desolate (荒地の魔女?, Arechi no Majo)
Vecchia strega che grazie alla sua magia riesce ad apparire molto più giovane di quello che è. Innamorata di Howl e gelosa di Sophie, la trasforma in una vecchia con un maleficio tanto potente che neppure lei è in grado di sciogliere.
Calcifer (カルシファー?, Karushifaa)
Demone del fuoco che in cambio del cuore di Howl ha accettato di diventare suo schiavo. Usa il plurale maiestatico ed è rappresentato come un personaggio buffo e divertente.
Markl (マルクル?, Marukuru)
Bambino allievo di Howl.
Suliman (サリマン?, Sariman)
Antica maestra di Howl e maga di corte.
Heen
Cane della maga Suliman, che accompagna Sophie al castello reale.
Rapa o Testa di Rapa
Lo spauracchio, logo del 22º Gruppo autonomo caccia terrestre, su un Reggiane Re.2005 Sagittario, conservato al Museo Caproni di Trento
Il suo vero nome è Justin ed è il principe del regno vicino, trasformato in spaventapasseri da un maleficio; solo il bacio della ragazza amata può spezzare la maledizione. È chiaramente ispirato allo Spauracchio, simbolo del 22º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre[2]
Honey Hatter
Madre di Sophie, compare solamente in due scene; all'inizio del film, quando Sophie è stata appena trasformata in vecchietta, e quando, con la scusa di dire alla figlia che si è appena risposata, si introduce nel castello di Howl.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre del 2001 lo Studio Ghibli rese pubblica la notizia della produzione di due film: La ricompensa del gatto e un adattamento del romanzo della scrittrice inglese Diana Wynne Jones Il castello errante di Howl[3].

Quest'ultimo progetto venne avviato da Miyazaki che, secondo alcune fonti, trovò l'ispirazione in una visita al mercato di Natale di Strasburgo[3]. Egli rielaborò lo scritto della Jones, adattandolo come sceneggiatura, e poi decise di affidare la regia ad un animatore e regista della Toei Animation, Mamoru Hosoda. Quest'ultimo però non venne visto di buon occhio dai capi dello Studio Ghibli, che alla fine gli impedirono di girare il lungometraggio[4]. Il lavoro rimase fermo fino al febbraio del 2003, quando Miyazaki prese l'iniziativa di ricoprire anche il ruolo di regista[3].

Il processo di lavorazione del film richiese molto tempo. Il cineasta giapponese trovò forti ispirazioni per la costruzione del maniero di Howl nei lavori futuristi di Albert Robida, mentre per l'ambientazione nell'architettura degli edifici storici di Colmar e di Riquewihr, nell'Alsazia[3]. In un'intervista affermò inoltre che un forte impatto per la creazione de Il castello errante di Howl gli venne dato anche dalla Guerra in Iraq, evento che lo turbò profondamente[5][6].

L'animazione fu realizzata grazie alla fusione fra tecniche digitali e analogiche: la CGI per animare il castello utilizzò circa 1'400 disegni (finiti il 16 gennaio 2004) fatti a mano e colorati con l'acrilico, trasportati al PC tramite uno scanner[7] e poi montati su un modello tridimensionale. Il 25 giugno vennero effettuati i preparativi per l'animazione e il controllo completo venne completato il giorno successivo[3][8].

Ambientazione[modifica | modifica wikitesto]

Gli avvenimenti si svolgono in una nazione vagamente mitteleuropea di fantasia che può ricordare l'Alsazia, l'Austria o la zona dell'Istria negli anni precedenti alla prima guerra mondiale, nonché le montagne delle Alpi. Alcuni edifici delle città ricordano quelli della città alsaziana di Colmar, che Miyazaki ha riconosciuto come una fonte di ispirazione per l'ambientazione del film[9], altri la Vienna di epoca imperiale.

L'ambientazione tra il tardo Ottocento e il primo Novecento e la presenza di automobili e macchine da guerra con una tecnologia ibrida da quella dell'epoca e quella fantascientifica collocano l'opera anche nel filone steampunk.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Howl no ugoku shiro (colonna sonora).

La colonna sonora del film venne composta e arrangiata da Joe Hisaishi che aveva già lavorato in altri film di Miyazaki.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La première mondiale del film avvenne il 5 settembre 2004 alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia[10], mentre la proiezione nelle sale cinematografiche giapponesi iniziò il successivo 20 novembre.

La distribuzione italiana venne curata dalla Lucky Red, alla prima esperienza con un film Studio Ghibli; l'azienda affidò la localizzazione del film a Gualtiero Cannarsi in veste di adattatore e direttore del doppiaggio, e successivamente gli confermò questi ruoli anche per tutti gli altri film della casa di produzione giapponese fino al 2016. Il doppiaggio in lingua inglese, come da consuetudine per un film Studio Ghibli, fu eseguito dai Pixar Animation Studios sotto la supervisione del regista Pete Docter.

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

DVD[modifica | modifica wikitesto]

Il DVD de Il castello errante di Howl è stato messo in commercio in Italia il 22 febbraio 2006 in due versioni, una standard disco singolo e una denominata Special Edition a disco doppio[11].

Disco 1 (edizione standard e Special Edition)
film
  • Formato disco: doppio strato
  • Formato video: 1.85 PAL
  • Tracce audio: giapponese Dolby Digital 5.1; italiano Dolby Digital 5.1
  • Sottotitoli: italiano
  • Contenuti extra: trailer
Disco 2 (solo Special Edition)
contenuti speciali
  • Trailer cinematografico originale
  • Spot TV
  • Intervista con Diana Wynne Jones
  • Intervista con Pete Docter
  • La visita di Hayao Miyazaki alla Pixar
  • Documentario: la computer graphic del film
  • Filmografia
  • Galleria fotografica

Blu-ray Disc[modifica | modifica wikitesto]

Il 26 settembre 2011 il film è stato pubblicato in Blu-ray Disc[12].

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato un successo al box office, incassando nel solo Giappone la cifra di 190 milioni di dollari e raggiungendo un incasso mondiale di $235'184'110, diventando così, insieme a La città incantata, uno dei film dello Studio Ghibli di maggior successo[13].

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Il castello errante di Howl ha ricevuto critiche e recensioni molto positive. La rivista Empire l'ha collocato alla posizione numero 230 della classifica dei 500 migliori film della storia del cinema[14]. Sul sito Rotten Tomatoes ha ottenuto l'86% di freschezza su un totale di 147 valutazioni[15], mentre nel sito Metacritic è valutato con un punteggio di 80/100 basato su 40 recensioni di critici specializzati[16]. Su Internet Movie Database il film ha una media voto pari a 8.2[17].

Anche in Italia il film è stato accolto molto positivamente sia dalla critica specializzata che dal pubblico[18].

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il film ottiene diverse candidature ai premi cinematografici più importanti, fra cui quella ai Premi Oscar 2006 come Miglior film d'animazione. Il film non vinse il Leone d'oro, per cui era in concorso nel 2004, ma l'anno successivo il regista Hayao Miyazaki venne comunque premiato con un Leone d'oro alla carriera.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rita Celi, Venezia premia il genio di Miyazaki, maestro del cinema d'animazione, su repubblica.it, 29 agosto 2005.
  2. ^ Il Museo Caproni di Trento e gli anime di Hayao Miyazaki, su travelwiththewind.org. URL consultato il 7 agosto 2023.
  3. ^ a b c d e Dani Cavallaro, The Anime Art of Hayao Miyazaki, McFarland, 2006, 157–171.
  4. ^ Mark Shilling, New Hayao Miyazaki film heads Toho line-up, su screendaily.com, ScreenDaily, 17 dicembre 2002. URL consultato il 5 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2003).
  5. ^ Devin Gordon, A 'Positive Pessimist', su nausicaa.net, The Hayao Miyazaki Web, 2005. URL consultato l'8 maggio 2008.
  6. ^ Lindsay Smith, War, Wizards, and Words: Transformative Adaptation and Transformed Meanings in Howl's Moving Castle, su bgsu.edu.
  7. ^ Diary (Page 7), su nausicaa.net. URL consultato il 5 settembre 2013.
  8. ^ Diary (Page 23), su nausicaa.net. URL consultato il 5 settembre 2013.
  9. ^ (EN) Dani Cavallaro, The Anime Art of Hayao Miyazaki, McFarland & Company, 24 gennaio 2006, p. 168, ISBN 978-0-7864-2369-9.
  10. ^ Mostra del cinema di Venezia 2004, su la Repubblica. URL consultato l'11 giugno 2021.
  11. ^ Il castello errante di Howl - Home Video, su movieplayer.it. URL consultato il 25 maggio 2020.
  12. ^ Antonella Rodio, Il blu-ray de Il castello errante di Howl, su movieplayer.it, 9 ottobre 2012. URL consultato il 25 maggio 2020.
  13. ^ Incassi de Il Castello errante di Howl, su boxofficemojo.com.
  14. ^ (EN) Willow Green, The 500 Greatest Movies Of All Time, su Empire, 3 ottobre 2008. URL consultato l'11 giugno 2021.
  15. ^ (EN) Howl's Moving Castle, su Rotten Tomatoes. URL consultato il 7 ottobre 2012.
  16. ^ (EN) Howl's Moving Castle, su Metacritic. URL consultato il 7 ottobre 2012.
  17. ^ (EN) Voti degli utenti per Il castello errante di Howl, su Internet Movie Database. URL consultato il 7 ottobre 2012.
  18. ^ Recensioni a "Il Castello errante di Howl", su mymovies.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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