Isabel de Solís

Isabel de Solís

Isabel de Solís (in arabo ثريا الرومية?, Soraya Al Roumieh; ... – ...; fl. 1510) fu la schiava concubina e in seguito la consorte di Abu l-Hasan 'Ali, sultano di Granada. Originariamente cristiana di Castiglia, si convertì all'Islam sotto il nome di Zoraya ("Stella del mattino") ed esercitò una forte influenza sul coniuge.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Isabel de Solís visse nella seconda metà del XV secolo. Era l'unica, bellissima figlia nubile del nobile castigliano Sancho Jiménez de Solís, custode del castello di Higuera de Calatrava e comandante di Martos. Dopo la nascita, perse la madre e il padre in seguito sposò una schiava moresca chiamata Arlaja. Trascorse un'infanzia tranquilla, circondata da servitori e badanti che furono i suoi istruttori. A 15 anni, si fidanzò con don Pedro Venegas, della nobiltà castigliana, ma non lo sposò.

Consorte dell'emiro di Granada[modifica | modifica wikitesto]

Zoraya al palazzo di Granada, dipinto di Filippo Baratti.

Quando il nuovo re di Granada rifiutò di continuare a pagare i tributi alla corona di Castiglia, gli eserciti cristiani iniziarono a razziare il Regno di Granada. Per rappresaglia, Al-Zagal, fratello del sultano, iniziò a dirigere incursioni in Castiglia. In una di queste occasioni, il 29 settembre 1471, fu catturata dai nasridi mentre si rifugiava in una chiesa. A quel tempo, era pratica comune riscattare prigionieri catturati che provenivano da famiglie nobili. Tuttavia, anche se era nobile per nascita, la sua famiglia rifiutò di pagare il riscatto a causa del suo precedente comportamento ribelle nei confronti di suo padre, che l'aveva condannata a vivere in un convento per il resto della sua vita.

Per questo motivo, fu portata al palazzo dell'Alhambra a Granada e venduta come schiava ad Abu l-Hasan 'Ali, il sultano di Granada. Fu costretta a diventare una delle concubine del sultano, ma Abu l-Hasan 'Ali si innamorò follemente, ricambiato, e la sposò, rendendola la sua preferita ed esiliando la sua prima moglie Aisha dal palazzo. Dopo la conversione all'Islam, prese il nome di Turai, Soraya o Zoraya. Ebbe due figli con il sultano, Nasr ben Ali e Saad ben Ali. Poiché Aisha, conosciuta come Fatima, era una discendente del profeta Maometto, il popolo, specialmente i capi religiosi, provocò una guerra civile a Granada il 15 luglio 1482. Abu l-Hasan 'Ali fu infine deposto da Aisha, con l'aiuto di Aliatar, il signore della guerra di Loja, e sostituito dal fratello. Fu catturata dalla fazione di Aisha e ottenne di vivere a condizione che Abu l-Hasan 'Ali abbandonasse il trono al figlio Boabdil. In seguito, Abu l-Hasan 'Ali dedicò la sua vita a condurre numerose incursioni di successo in Castiglia, cosa che gli consentì di riconquistare la sua popolarità tra la gente di Granada nel 1484. Di conseguenza, finì per salvare Isabel e a recuperare parte del suo potere perso a Granada per un po' prima di morire nel 1485.

Dopo la morte del marito, che amava molto e per questo rimase sconvolta, venne imprigionata nella Valle de Lecrín e riacquistò la libertà nel gennaio 1492, con la conquista di Granada da parte dei Re cattolici.[1]

Ritorno al cristianesimo[modifica | modifica wikitesto]

La torre del prigioniero.

Dopo la sconfitta di Granada, Zoraya e i suoi due figli attirarono l'attenzione di Ferdinando e Isabella. Si dice che abbia vissuto a Cordoba nel 1494, ancora musulmana sotto il nome di Zoraya. Secondo quanto riferito, chiese senza successo a Ferdinando e Isabella, attraverso il suo segretario Hernando de Zafra, che i suoi figli potessero essere esiliati in Nord Africa e rimanere musulmani.

Il 30 aprile 1492, a Santa Fe, i suoi figli si convertirono al cattolicesimo e presero i nomi di Juan de Granada e Ferdinando di Granada. A lei stessa fu chiesto prima dai suoi figli e poi dal re e dalla regina di riconvertirsi al cattolicesimo, cosa che alla fine fece, riprendendo il suo nome originale e diventando nota come "Isabel de Granada" e "Regina Isabel".

La corona castigliana era responsabile del suo mantenimento. Alla morte di Isabella la Cattolica nel 1504, percepiva 150.000 maravedí all'anno: questo importo fu ridotto nel tempo. I suoi figli godevano di mezzo milione di maravedí ogni anno. Viene menzionata l'ultima volta che viveva a Siviglia nel 1510.

La torre del prigioniero nell'Alhambra prende il nome in sua memoria.[2]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Ferdinando di Granada (1460 - Burgos, marzo 1512), quarto marito di Mencía de la Vega, non ebbe discendenti, invece Juan de Granada sposò Beatriz de Sandoval ed ebbe figli.

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Isabel de Solís appare come personaggio nell'opera di narrativa storica People of the Book di Geraldine Brooks, assieme al marito Abu l-Hasan Ali. È anche personaggio di spicco nel dramma storico Isabel, insieme ad Abu l-Hasan Ali, interpretata da Nani Jimenez.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Más Isabel - Isabel de Solís, una vida llena de enigmas, su rtve.es, 18 ottobre 2013.
  2. ^ (ES) Zoraya, su cardenalbelluga.es. URL consultato il 26 gennaio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]