Isabella d'Aviz (1428-1496)

Isabella d'Aviz
Isabella del Portogallo, regina di Castiglia
Regina consorte di Castiglia e León
Stemma
Stemma
In carica17 agosto 1447 -
20 luglio 1454
PredecessoreMaria d'Aragona
SuccessoreGiovanna del Portogallo
Altri titoliRegina consorte di Galizia, Toledo, Siviglia, Murcia ed Estremadura
Nascita1428
MorteArévalo, 15 agosto 1496
SepolturaCertosa di Miraflores, Burgos
Casa realeAviz
PadreGiovanni del Portogallo
MadreIsabella di Barcelos
ConsorteGiovanni II di Castiglia
FigliIsabella I di Castiglia
Alfonso XII di Castiglia
ReligioneCattolicesimo

Isabella d'Aviz, o Isabella del Portogallo (in portoghese Isabel de Portugal o Isabel de Avis, in catalano Isabel de Portugal i de Bragança e in castigliano Isabel de Avis y Braganza; 1428Arévalo, 15 agosto 1496), fu regina consorte di Castiglia e León dal 1447 al 1454.

Regno del Portogallo
Casa d'Aviz

Giovanni I
Edoardo I
Figli
Alfonso V
Figli
Giovanni II
Figli
Manuele I
Giovanni III
Figli
Sebastiano I
Enrico I

Era figlia di don Giovanni del Portogallo e di Isabella di Braganza.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1442, Isabella rimase orfana di padre. Divenne regina consorte di Castiglia e León sposando, il 17 agosto del 1447, a Madrigal de las Altas Torres, Giovanni II sovrano di Castiglia e León, già vedovo di Maria d'Aragona, figlia del re Ferdinando I d'Aragona.[1]

Il 13 dicembre 1447, nella chiesa di San Miguel a Segovia, Isabella venne incoronata regina di Castiglia e León.

Giovanni, bello e colto, era diventato re il 15 gennaio 1407 a soli due anni. Era cresciuto sotto la guida del suo favorito e inseparabile amico Álvaro de Luna (1390-1453)[2], il quale gli consigliò di risposarsi con Isabella. La giovane regina, però, iniziò a essere gelosa delle attenzioni e dell'influenza che il marito concedeva all'amico. Con tutti i privilegi che gli erano stati conferiti, don Alvaro era infatti diventato potente e sfrontato. Così Isabella si schierò col partito dei nobili, contrario al favorito, fino a che riuscì a farlo cadere in disgrazia[3] e condannare a morte.

La vedovanza e la morte[modifica | modifica wikitesto]

Il castello di Arévalo, dove la regina madre visse fino alla morte
Certosa di Miraflores: sarcofago di Isabella

La morte del marito, nel 1454, causò a Isabella un profondo stato di malinconia, tanto che decise di rinchiudersi nel castello di Arévalo[4], in cui crebbero i figli Isabella e Alfonso: vi sarebbe rimasta per 42 anni.

Madre e figlia erano molto legate. La futura sovrana di Castiglia (il rango reale non era ancora prevedibile) fu allevata, dunque, ad Arévalo con la regina. Quando la diede alla luce, le mise il nome Isabella in onore dell'amata madre.

Quando arrivò la notizia che la regina madre di Castiglia era moribonda, la figlia Isabella stava festeggiando a Burgos le nozze del figlio principe ereditario Giovanni. Accorse subito da lei e le stette accanto finché morì il 15 agosto 1496, all'età di 68 anni.

Fu inizialmente sepolta nella cappella del palazzo reale di Madrigal, poi la salma fu trasferita a Burgos, nella certosa di Miraflores, in un sarcofago accanto a quello del coniuge Giovanni II.

La morte del marito e i decenni trascorsi chiusa nel castello di Arévalo (dall'età di 26 anni), resero a volte stravagante l'atteggiamento di Isabella. Degli stessi sintomi avrebbero sofferto alcuni suoi discendenti, aggravati dalle tare ereditarie dovute ai numerosi matrimoni tra consanguinei: i casi più manifesti furono quelli della nipote regina Giovanna (che sarebbe passata alla storia come "Giovanna la pazza"), del principe don Carlos (che diede segni di instabilità comportamentale molto presto) e del re don Sebastiano I del Portogallo. Giovanna, madre dell'imperatore Carlo V, ebbe effettivamente lo stesso destino della nonna: entrambe vissero per molti anni isolate fino alla morte.[5]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Il re Giovanni II, marito di Isabella
La regina Isabella la Cattolica, primogenita di Isabella
L'infante Alfonso, secondogenito di Isabella

Al consorte diede due figli:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Pietro I di Portogallo Alfonso IV l'Ardito  
 
Beatrice di Castiglia  
Giovanni I del Portogallo  
Teresa Lourenço[8] Lourenço Martins[7]  
 
 
Giovanni d'Aviz  
Giovanni Plantageneto, I duca di Lancaster Edoardo III d'Inghilterra  
 
Filippa di Hainaut  
Filippa di Lancaster  
Bianca di Lancaster Enrico Plantageneto, I duca di Lancaster  
 
Isabella di Beaumont  
Isabella d'Aviz  
Giovanni I del Portogallo Pietro I di Portogallo  
 
Teresa Lourenço[8]  
Alfonso I di Braganza  
Inés Pires[9]  
 
 
Isabella di Braganza  
Nuno Álvares Pereira Álvaro Gonçalves Pereira  
 
Iria Gonçalves do Carvalhal  
Beatrice Pereira de Alvim  
Leonora de Alvim João Péres de Alvim  
 
Branca Péres Coelho  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dal precedente matrimonio, Giovanni aveva avuto un figlio che sarebbe succeduto al padre col nome di Enrico IV.
  2. ^ Álvaro de Luna era stato introdotto a corte nel 1410 dallo zio Pedro de Luna, arcivescovo di Toledo che a sua volta era nipote dell'antipapa Benedetto XIII e, dopo l'allontanamento dalla corte del reggente del regno di Castiglia, lo zio di Giovanni, Ferdinando, per andare a prendere possesso del regno d'Aragona, eletto dopo il compromesso di Caspe, aveva fatto una rapida carriera e in pochi anni era divenuto il consigliere più ascoltato da Giovanni II
  3. ^ Álvaro de Luna fu arrestato e incarcerato nel castello di Portillo. Fu accusato di stregoneria portato davanti ad un consiglio speciale riunito a Valladolid, e processato con l'imputazione di aver tentato di controllare con la stregoneria la mente del re. Alla fine, trovato colpevole, fu condannato a morte e giustiziato, il 2 giugno del 1453.
  4. ^ La regina vedova aveva la signoria sulla città di Cuenca ed i paesi di Arévalo e Madrigal, e nel testamento Giovanni II gli confermò il possesso di Arévalo.
  5. ^ Ferri, p. 34
  6. ^ Dall'unione di Enrico IV con la seconda moglie, Giovanna d'Aviz (cugina prima di Isabella), nel 1462, nacque una figlia, Giovanna, legittima erede al trono. Quando nel 1454, Enrico era divenuto re di Castiglia il titolo di principe delle Asturie era passato al fratellastro, Alfonso, che, da una delle fazioni di nobili di corte, già veniva chiamato Alfonso XII; ora questa fazione, molto abilmente aveva messo in giro la diceria, molto probabilmente inventata, che la figlia di Giovanna del Portogallo fosse figlia non di Enrico IV, ma di uno dei migliori amici di Enrico, Beltrán de la Cueva, che in quegli anni aveva fatto una rapida carriera alla corte castigliana. E da allora le fazioni contrarie al re cominciarono a denominare Giovanna col soprannome Beltraneja.
    Le due fazioni della nobiltà castigliana cercarono di far nominare erede al trono ciascuna il proprio candidato e la cortes si pronunciarono a favore di Giovanna, riconoscendola figlia legittima, ma la fazione avversa sosteneva Alfonso e, quando nel 1468, Alfonso morì passò a sostenere sua sorella Isabella.
  7. ^ Lourenço Martins era un mercante di Lisbona
  8. ^ a b Teresa Lourenço fu amante di Pietro I di Portogallo
  9. ^ Inés Pires era amante di Giovanni I del Portogallo

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edgarda Ferri, Giovanna la pazza, Milano, Mondadori, 1998. ISBN 88-04-44266-2
  • Rafael Altamira, Spagna, 1412-1516, in Cambridge University Press - Storia del mondo medievale, vol. VII, pp. 546–575, Garzanti, 1999
  • Edgar Prestage, Il Portogallo nel Medioevo, in Cambridge University Press - Storia del mondo medievale, vol. VII, pp. 576–610, Garzanti, 1999

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Regina consorte di Castiglia e León Successore
Maria d'Aragona 1447 - 1454 Bianca di Trastámara