Ivo Garrani

Ivo Garrani nel 1954

Ivo Garrani (Introdacqua, 6 febbraio 1924Roma, 25 marzo 2015) è stato un attore e doppiatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Esordì sul palcoscenico nel 1943 con la compagnia di Carlo Tamberlani, nella quale si impose per le sue doti d'attore controllato ed efficace, dando inizio a una proficua carriera che lo portò, negli anni, a lavorare al fianco di grandi interpreti come Rina Morelli, Paolo Stoppa, Diana Torrieri, Elsa Merlini, Gino Cervi, Andreina Pagnani, poi Giancarlo Sbragia ed Enrico Maria Salerno - insieme ai quali fondò nel 1960 la compagnia Attori Associati - Valeria Valeri, Luigi Vannucchi, Valentina Fortunato, Sergio Fantoni. Oltre che per la ricca attività teatrale, cinematografica e (in misura minore) televisiva, Garrani lavorò in più occasioni per la radio, soprattutto sotto la direzione di Guglielmo Morandi e Anton Giulio Majano.

Nei primi anni di programmazione, si propose in ruoli di caratterista, come Rodriguez ne L'Alfiere (1956), Erode in Capitan Fracassa, Ikmenev in Umiliati e offesi (entrambi del 1958), Long John Silver ne L'isola del tesoro (1959), Mike in Ragazza mia (1960) e Porfirij Petrovič in Delitto e castigo (1963) di Majano. Tra le pièce di cui fu protagonista vanno ricordate l'originale radiofonico Un servizio di guerra di Renzo Rosso (1956), vincitore del Premio per opere radiofoniche di prosa indetto dalla Rai; Il pantografo (1960) di Luigi Squarzina; Sacco e Vanzetti (1960), rievocazione teatrale affidata alla regia di Giancarlo Sbragia, in cui Garrani recita accanto a Gian Maria Volonté; Vivere come porci, dramma di John Arden trasmesso nel 1968 e Un borghese napoletano (1986) di Antonio Ghirelli e Sergio Romano, in cui impersonava Benedetto Croce, per la regia di Michele Mirabella.

Ivo Garrani nel 1960

Grande popolarità gli assicurò a metà degli anni sessanta il ruolo del padre di Giannino Stoppani, nella miniserie televisiva Il giornalino di Gian Burrasca (1964) di Lina Wertmüller; sempre per la TV dei ragazzi partecipò alla serie Jo Gaillard (1976). La sua carriera televisiva e cinematografica proseguì ininterrotta tra gli anni sessanta e novanta: nel 1963 interpretò Roberto Farinacci nel film di Carlo Lizzani Il processo di Verona; nel 1970, fu il maresciallo Soult nel kolossal di Sergej Fëdorovič Bondarčuk Waterloo; nel 1974 è l'avvocato Nicolò Lombardo in Bronte: cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato, diretto da Florestano Vancini; nel 1977 è il protagonista dell'originale Lo scandalo della Banca Romana; prese, infine, parte allo sceneggiato Una donna.

Ha preso inoltre parte a vari sceneggiati radiofonici, tra cui Al paradiso delle signore, adattamento radiofonico di Gaston da Venezia del romanzo di Émile Zola mandato in onda nel maggio-giugno 1972 e, nel 1996, Il mercante di fiori di Diego Cugia. Tra le interpretazioni teatrali più intense, si ricorda il Giulio Cesare di Shakespeare per la regia di Strehler, proposto dal Piccolo di Milano nel 1954 e mandato in onda dalla radio nel giugno 1964 in occasione delle celebrazioni shakespeariane.

Negli anni Novanta è sul piccolo schermo con, tra l'altro, la serie Quattro storie di donne (1989), Piazza di Spagna (1992), L'ispettore anticrimine (1993), La scalata (1993), In nome della famiglia (1997). Nel 2000 ha partecipato al progetto di rilancio voluto da Radiorai di otto testi radiofonici scritti da Federico Fellini. Nel 2001 ha recitato nella soap opera Un posto al sole vestendo i panni di Costantino Poggi, ed è stato presente in un episodio della serie Non lasciamoci più. Dopo questa partecipazione, ne ha fatte diverse altre in varie fiction televisive italiane, tra cui si segnalano Senso di colpa del 2000 per la regia di Massimo Spano,[1] e la nona e decima stagione di Incantesimo, del 2007 e 2008.

È morto nel sonno il 25 marzo 2015. Riposa nella tomba di famiglia al cimitero del Verano. Ad annunciarne la morte è stato il figlio Toni con il seguente post su Facebook:

«Ciao papà, te ne sei andato nel sonno, tranquillo e senza disturbare, seguendo quel modo di fare appartato e schivo che ti ha sempre tenuto lontano dai clamori e dalle luci del mondo dello spettacolo, di cui per altro tu sei stato un grandissimo protagonista[2]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Ivo Garrani e Simone Signoret in una scena del film Adua e le compagne (1960)
Ivo Garrani nel film I grandi condottieri (1965)

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Ivo Garrani, Roldano Lupi, Vittorina Benvenuti, Claudio Fino e Sarah Ferrati durante le prove per una commedia negli studi Tv Rai 1957

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Prosa radiofonica Rai[modifica | modifica wikitesto]

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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