Johann Hieronymus von Jungen

Johann Hieronymus von Jungen
Ritratto in armatura di Johann Hieronymus von Jungen
NascitaFrancoforte sul Meno, 21 ottobre 1660
MorteBruxelles, 2 agosto 1732
EtniaTedesco
Dati militari
Paese servito Sacro Romano Impero
Forza armataEsercito del Sacro Romano Impero
ArmaFanteria
RepartoReggimento fanteria "Houchin"
Anni di servizio1679 - 1726
Grado
Comandanti
Guerre

Guerra austro-turca (1683-1699) Guerra di successione spagnola Guerra della Quadruplice Alleanza

Battaglie
Comandante di27º Reggimento fanteria "Jungen"
Altre cariche
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Johann Hieronymus von Jungen (Francoforte sul Meno, 21 ottobre 1660Bruxelles, 2 agosto 1732) è stato un militare e generale austriaco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il barone Johann Hieronymus zum von Jungen nacque a Francoforte il 21 ottobre del 1660, figlio di Daniel zum Jungen e Anna Maria von Limpurg.

Jungen iniziò la sua carriera militare nel 1679 tra le file dell'esercito imperiale austriaco e fu subito impegnato nella difesa di Strasburgo. Promosso tenente nel 1684 nel Reggimento di fanteria "Houchin", nel 1693 militò con il grado di capitano al comando del margravio Luigi Guglielmo di Baden-Baden nel corso della quinta guerra austro turca dimostrando le sue capacità nelle operazioni militari in Ungheria e in Transilvania, come un valido e coraggioso comandante di reparto.

Si distinse più volte durante le campagne del nord Italia nel corso della guerra di successione spagnola al comando del principe Eugenio di Savoia e nel 1703 fu promosso colonnello di un reggimento di fanteria divenendone, come era in uso nell'esercito imperiale austriaco, anche il proprietario assegnandogli così il proprio cognome (il Reggimento portò il suo cognome fino al 1732 quando divenne il 27º Reggimento fanteria).

Nel 1704 assicurò il controllo del confine meridionale del Tirolo operando nelle Giudicarie, in Val Vestino e nel veronese sul monte Baldo, al Passo del Cerbiol, al fine di ostacolare l'avanzata delle truppe francesi[1]. Il 13 agosto 1704 prese parte alla Battaglia di Blenheim, nella regione del Danubio superiore, ove il principe Eugenio di Savoia sconfisse le truppe franco-bavaresi.

Il 2 giugno 1705 fu nominato generale e comandante di corpo, il 24 aprile 1708 tenente feldmaresciallo. Nel 1706 fu all'assedio di Torino al comando di nove battaglioni di fanteria imperiale, inquadrati nei reggimenti Reventlau, Wurttemberg, Konigsegg, Guttenstein e Herbenstein[2]. Nel 1711 prese parte alla campagna in Toscana e fu nominato dal principe Eugenio di Savoia governatore di Novara. Nel 1712 ritornò nuovamente in Toscana conducendo una spedizione alla conquista di Porto Longone e Porto Ercole.

Il 17 maggio 1716 fu promosso feldzeugmeister e tra il 1718 e il 1719 prese parte alla riconquista della Sicilia contesa agli spagnoli nel corso della guerra della Quadruplice Alleanza[3]. Durante il 1719 sostituì il comandante in capo dell'esercito austriaco, il generale Claudio Florimondo di Mercy, caduto gravemente ammalato, assumendo la direzione di un corpo di spedizione composto da 18 battaglioni da 750 uomini ognuno, 12 compagnie di granatieri, 15 squadroni di corazzieri, 3 compagnie di "cherubinieri", 6 squadroni di dragoni e una compagnia di granatieri a cavallo: 3.866 cavalieri, 14.700 fanti, in totale 18.566 uomini.[4] Qui, dimostrò ancora una volta e in special modo durante l'assedio di Messina, il suo coraggio personale. Nella difesa di Milazzo trovò la morte anche il nipote barone Gerolamo Massimiliano zum Jungen che comandò per qualche tempo la stessa piazzaforte durante l'assedio spagnolo del 1718-1719.

Nominato dall'imperatore viceré di Sicilia nel 1719, ne fu anche capitano generale tra il 1720 e il 1722.

Tra il 1722 e il 1725 fu comandante generale a Milano e nel 1723 fu promosso generale maresciallo del Sacro romano impero.

Inviato come comandante in capo delle truppe austriache nei Paesi Bassi nel 1726, von Jungen morì a Bruxelles il 2 agosto del 1732 lasciando con testamento ai propri famigliari la consistente eredità di 178.000 gulden.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Robert Rainer von Lindenbüchel, Bd. Von der Aufstellung des Regimentes im Jahre 1683 bis zum Frieden von Passarowitz (Požarevac) 1718, F. Tempsky, 1894.
  2. ^ Dario Gariglio, 1706, l'assedio di Torino, 2005.
  3. ^ Raffaele Martini, La Sicilia sotto gli austriaci (1719-1734): da documenti inediti, 1907.
  4. ^ Pietro Lanza Scordia, Considerazioni sulla storia di Sicilia dal 1532 al 1789, 1836.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Raffaele Martini, La Sicilia sotto gli austriaci (1719-1734): da documenti inediti, 1907.
  • Dario Gariglio, 1706, l'assedio di Torino, 2005.
  • Giuseppe Maria di Ferro, Guida per gli stranieri in Trapani: con un saggio storico, 1825.
  • Pietro Lanza Scordia, Considerazioni sulla storia di Sicilia dal 1532 al 1789, 1836.
  • (DE) Robert Rainer von Lindenbüchel, Bd. Von der Aufstellung des Regimentes im Jahre 1683 bis zum Frieden von Passarowitz (Požarevac) 1718, F. Tempsky, 1894.
  • (DE) Austro-Hungarian Monarchy. Kriegsarchiv, Feldzüge des Prinzen Eugen von Savoyen: Nach den Feld-Acten und ..., 1878.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Comandante in capo del corpo di Spedizione Imperiale Successore
Claudio Florimondo di Mercy 1719
Predecessore Viceré di Sicilia Successore
Jean François de Bette 1720 - 1722 Niccolò Pignatelli
Predecessore Feldmaresciallo del Sacro Romano Impero Successore
Johann Damian Philipp von Sickingen 1723 Johann Philipp Joseph Harrach zu Rohrau
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