Kyung-sook Shin

Shin Kyung sook

Shin Kyung-sook[1] (신경숙?, Sin GyeongsukLR; Jeongeup, 12 gennaio 1963) è una scrittrice sudcoreana.

È stata la prima scrittrice della Corea del Sud e la prima donna a vincere nel 2012 il Man Asian Literary Prize, il più prestigioso premio asiatico[2], per il suo libro Prenditi cura di lei[3] (엄마를 부탁해?, Eommareul ButakhaeLR), pubblicato in 32 paesi.[4]

Vita[modifica | modifica wikitesto]

Kyung-sook Shin nasce nel 1963 in un villaggio vicino Jeongeup, nella provincia del Nord Jeolla in Corea del Sud. Quarta di sei figli, è la maggiore tra le sue sorelle. Suo padre è un orfano di guerra e sua madre una donna devota: l'infanzia di Shin trascorre tra semina e mietitura. Presto si rende conto del suo amore per la lettura ed inizia a prendere in prestito libri dai suoi fratelli. La vita che lei e la sua famiglia conducono nel villaggio tuttavia non favorisce un'istruzione soddisfacente, così i genitori di Shin, che ancora vivono in campagna, sacrificano tutto per mandare i loro sei figli all'università.[5]

A sedici anni Shin si trasferisce a Seul, dove inizia a lavorare in uno stabilimento di elettronica mentre vive con il fratello maggiore. Sono gli anni della legge marziale imposta dal Generale Chun Doo dopo il colpo di stato del 1979 e, mentre gli studenti protestano, decisi a far sentire la propria voce in quello che sarebbe stato ricordato come il massacro di Gwangju, Shin frequenta una scuola serale. In una sua intervista riportata nel The Guardian ricorda come quell'evento l'abbia segnata in maniera indelebile, tanto che alcuni dei suoi personaggi sono stati ispirati proprio da alcune vicende legate a quell'evento storico.[5]

Il debutto letterario di Kyung-sook Shin risale al 1985, a 22 anni, dopo la laurea in scrittura creativa presso l'Istituto d'Arte di Seul. In quell'anno pubblica la novella Favola della Notte (in Hangul: 겨울우화, Kyeoruhwa) con cui vince il premio Munye Joogang (문예중앙) come autrice emergente.

Assieme a Kim In-Suk e Gong Ji-Yeong, Kyung-sook Shin è una delle scrittrici del gruppo definito "Generazione 386" (386 세대; Sampallyuk sedae).[6][7]

Nel 1999 si sposa con il critico letterario, poeta e professore Jin-u Nam e nel 2008 pubblica il romanzo che l'ha resa celebre nel mondo: Prenditi cura di lei (엄마를 부탁해 - lett. "Prenditi cura della mamma per favore"). Kyung-sook Shin ha rivelato alla CNN che avrebbe voluto scrivere 30 anni prima questa sua opera ma che, a causa della continua evoluzione della sua idea di "madre", elaborare il romanzo si è rivelato più difficile del previsto.[8]

Shin ha vinto moltissimi premi letterari inclusi il Today’s Young Artist Award offerto dal Ministro della Cultura, dello Sport e del Turismo sud coreano, il premio letterario Hanguk Ilbo, il premio letterario Hyundae e quello Manhae, il Premio Dong-In, Yi Sang e Oh Yung-Su. Nel 2009 la traduzione francese di una sua opera, Una Stanza Solitaria (La Chambre Solitaire) è una delle vincitrici del Prix de l'Inapercu, che premia le eccellenze letterarie che ancora non hanno raggiunto un pubblico vasto.[9]

I diritti per il bestseller Prenditi cura di lei sono stati venduti in 32 Paesi inclusi l'America e innumerevoli nazioni in Europa ed Asia, a partire dalla Cina.[10] In inglese è stato tradotto da Kim Chi-Young e pubblicato nel 2011,[11] classificandosi al primo posto al Man Asian Literary Prize nel 2012.[12]

Kyung-sook Shin vive a Seoul con il marito nei pressi del Monte Bukhansan.

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 giugno 2015, l'Huffington Post Korea ha contestato all'autrice coreana un presunto plagio nei confronti dello scrittore Yukio Mishima.[13] In particolare Shin Kyung Sook avrebbe ripreso del materiale da una storia breve di Mishima intitolata "Patriottismo" per la sua opera dal titolo ''Leggenda'' (1994). Secondo lo scrittore Lee Eung-jun il plagio sarebbe stato oscurato sulla scena letteraria per svariati motivi, quali l'alta reputazione di Shin tra i critici, la sua posizione di riguardo nella letteratura coreana e il conseguimento di un premio di grande valore sulla scena internazionale.[14]

Inizialmente, tramite il suo editore, la scrittrice ha negato di aver mai letto la storia di Mishima, ma successivamente, secondo il Kyunghyang Shinmun, in un'intervista Kyung Sook Shin avrebbe dichiarato di non esserne più tanto certa. Infine Shin si è scusata sia nei confronti di coloro che avevano sollevato la questione del plagio, sia nei confronti dei suoi lettori.[15]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Titolo Coreano Titolo Inglese Anno
겨울우화

(kyeouruhwa)

Winter Fable 1990
풍금이 있던 자리

(p'unggeumi itteon jari)

Where the Harmonium Once Stood 1993
깊은 슬픔

(kip'eum seulp'eum)

Deep Sorrow 1994
외딴방

(oettanbang)

A Lane Room 1995
아름다운 그늘

(areumdaun keuneul)

Beautiful Shade 1995
오래전 집을 떠날 때

(uraejeon jibeul ttonalttae)

Long Ago, When I left my Home 1996
강물이 될 때까지

(kangmulri dwel ttaekkaji)

Until It Turns into River 1998
기차는 7시에 떠나네

(kich'aneun ilgeupshie ttonane)

The Train Departs at 7 1999
딸기밭

(ttalgibat')

The Strawberry Field 2000
바이올렛

(baiollet)

Violet 2001
J이야기

(J iyagi)

J's Story 2002
종소리

(jongsori)

The Sound of Bells 2003
감자 먹는 사람들

(kamja mokneun saramdeul)

Potato Eaters 2005
리진

(rijin)

Yi Jin 2007
엄마를 부탁해

(ommareul put'ak'hae)

Please Look After Mum 2008
어디선가 나를 찾는 전화벨이 울리고

(eodiseonga lareul channeun cheonhwaberi ulligo)

I'll Be Right There 2010
모르는 여인들

(moreuneun yeoindeul)

The Unknown Women 2011
달에게 들려주고 싶은 이야기

(dalege deullyeojugo ship'eun iyagi)

Stories I wish to tell the Moon 2013

Traduzioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

  • (2011) Prenditi cura di lei , trad. di Vincenzo Mingardi, Vicenza, Neri Pozza - È la storia di una madre scomparsa, raccontata dai diversi punti di vista dei membri della sua famiglia. Il contesto storico è quello del drammatico periodo di cambiamento della Corea del Sud a società post-moderna.
  • (2013) Io ci sarò, traduzione di Benedetta Merlini, Palermo, Sellerio - É un romanzo fortemente introspettivo, ambientato negli anni ottanta che vede la protagonista, Jeong Yun, rivivere i suoi ricordi del college nello scenario di una Seul attraversata dalle contestazioni studentesche.

Premi[modifica | modifica wikitesto]

  • Contemporary Literature (Hyundae Munhak) Award (1995)
  • Manhae Award for Literature (1996)
  • Dong-in Literary Award (1997)
  • 21st Century Literature Award (2000)
  • Yi Sang Literary Award (2001)
  • Oh Young-su Literary Award (2006)
  • Prix de l'Inaperu (2009)
  • Republic of Korea Culture and Arts Award (2011)
  • Man Asian Literary Prize (2012)
  • Mark of Respect Award (2012)
  • Seoul Foreign Correspondents Club Foreign Public Relations Award - Literary Section (2012)
  • Hoam Prize - Literature Award (2013)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nell'onomastica coreana il cognome precede il nome. "Shin" è il cognome.
  2. ^ (EN) Shin Kyung-sook the 1st Korean to Win Man Asian Literary Prize, in Chosun Ilbo, 26 marzo 2012.
  3. ^ Kyung-Sook Shin, Prenditi cura di lei, Vicenza : Neri Pozza, 2011, OCLC 732295398.
  4. ^ Kyung-sook Shin, Io ci sarò, su sellerio.it, Sellerio.
  5. ^ a b (EN) Maya Jaggi, Kyung-Sook Shin: 'In my 20s I lived through an era of terrible political events and suspicious deaths', in The Guardian, 7 giugno 2014.
  6. ^ (EN) Introduction Material on Kyung-sook Shin | The LTI Korea Library, su library.klti.or.kr. URL consultato il 29 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2016).
  7. ^ Hyung Gu Lynn, Ordine bipolare: le due Coree dal 1989, EDT, 2009, pp. 42-43, ISBN 9788860403438.
  8. ^ (EN) Lilit Marcus, 5 Korean Novels You Should Read Now, su vanityfair.com. URL consultato il 29 settembre 2016.
  9. ^ KLTI: Kyung-sook Shin Author Brochure
  10. ^ (EN) Rolling out Shin Kyung-sook’s “Take Care of My Mother” in 15 Languages, su ktlit.com.
  11. ^ (EN) Rao, Mythili G., A Woman Goes Missing in Seoul, in New York Times, 1º aprile 2011.
  12. ^ "South Korean novelist announced as first woman to win Man Asian Literary Prize" Archiviato il 22 marzo 2012 in Internet Archive., Man Asian Prize website, Mar. 15, 2012.
  13. ^ (KO) 우상의 어둠, 문학의 타락 : 신경숙의 미시마 유키오 표절, in The Huffington Post Korea, 16 giugno 2015. URL consultato il 19 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2016).
  14. ^ (EN) Gord Sellar, The Shin Kyung-Sook Plagiarism Scandal (abstract), in gordsellar.com, 2015.
  15. ^ (EN) Choe Sang-Hun, South Korean Novelist Apologizes in Wake of Plagiarism Accusation, in The New York Times, 23 giugno 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Gabriel Sylvian, Interview with Shin Kyung Sook, in Azalea: Journal of Korean Literature & Culture, vol. 2, n. 1, 2009, pp. 53-62.
  • (EN) Gord Sellar, The Shin Kyung-Sook Plagiarism Scandal, 2015.
  • (EN) Kyoung, Yoon Sun, Popularizing Shin Kyung-sook in English: Please Look after Mom, 2013.
  • (EN) Peter Lee, The Case for a Narrative Filter in Juliane House's Translation Quality Assessment Model - Focusing on Shin Kyung-Sook's Please Look After Mom, in 통번역학연구, 2012, pp. 205-240.
  • (EN) Yeo-ul Jung, K-Literature: The Writing World's New Voice, in Korean Culture and Information Service (South Korea), vol. 8, 2013, pp. 101-103, OCLC 830007603.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN39712268 · ISNI (EN0000 0000 8374 681X · Europeana agent/base/124659 · LCCN (ENnr95044357 · GND (DE122846370 · BNE (ESXX5152534 (data) · BNF (FRcb158348690 (data) · J9U (ENHE987007296057005171 · NSK (HR000745642 · NDL (ENJA00559436 · WorldCat Identities (ENlccn-nr95044357