Laboratori nazionali del Gran Sasso

Laboratori nazionali del Gran Sasso
Borexino, il rilevatore per neutrini solari a bassa energia impiegato nell'omonimo esperimento e situato nella sala C dei LNGS.
SiglaINFN
StatoBandiera dell'Italia Italia
TipoEnte pubblico di ricerca
Istituito1985
daAntonino Zichichi
Operativo dal1987
DirettoreEzio Previtali
SedeAssergi (L'Aquila)
IndirizzoVia G. Acitelli, 22
Sito webwww.lngs.infn.it/it

I Laboratori nazionali del Gran Sasso, in sigla LNGS, sono dei laboratori di ricerca, appartenenti all'Istituto nazionale di fisica nucleare, dedicati allo studio della fisica astroparticellare e nucleare in ambienti sotterranei: istituiti nel 1985 ed operativi dal 1987,[1] sono considerati i centri di ricerca sotterranei più grandi e importanti del mondo.[2] I laboratori sono situati ad Assergi, una frazione dell'Aquila in Abruzzo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vennero ideati nel 1979 dall'allora presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, il professor Antonino Zichichi[2], potendo beneficiare degli scavi già in corso per la realizzazione del traforo autostradale sotto il massiccio del Gran Sasso[3] I lavori cominciarono nel 1982 e si conclusero nel 1985[4][5], mentre il centro di ricerca diventò effettivamente operativo a partire dal 1987[1][2] col primo esperimento dal nome MACRO.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

«Questo è un punto di eccellenza tra i più alti del nostro Paese, motivo di prestigio e di orgoglio. Qui avvengono continuo confronto, interazione, scambio di esperienze con tanti altri luoghi di ricerca nel mondo.»

Il centro si compone di alcune strutture esterne e dei laboratori sotterranei.

Le strutture esterne dei LNGS ad Assergi.

Le strutture esterne sono situate ad Assergi (L'Aquila), ai piedi della valle del Vasto, in prossimità dell'autostrada A24 Roma-L'Aquila-Teramo, all'ingresso al traforo autostradale del Gran Sasso. Collegati ai laboratori sotterranei tramite una linea di bus navetta dedicata[7], comprendono gli uffici direzionali, gli uffici dei gruppi di ricerca, alcuni laboratori, una biblioteca, un bar/mensa, un locale infermeria e diverse sale conferenze.[2]

Parte della sala A dei LNGS.

I laboratori sotterranei sono collocati proprio sotto il massiccio del Gran Sasso e coperti da circa 1 400 metri di roccia che li rendono una struttura unica al mondo;[1] questa caratteristica consente infatti di ridurre notevolmente il flusso di raggi cosmici, normalmente presenti in superficie, per arrivare ad una condizione di «silenzio cosmico», ideale per lo studio della fisica delle particelle. Si compongono principalmente di tre grandi sale per gli esperimenti (denominate “sala A”, “sala B” e “sala C”) aventi dimensioni pari a 100 metri in lunghezza, 20 in altezza e 18 in larghezza per un volume complessivo di 180 000 metri cubi;[1][2] vi sono inoltre altre sale di pertinenza, utilizzate per esperimenti minori, e numerosi vani tecnici e di servizio che consentono il funzionamento della struttura.[2] La temperatura all'interno dei laboratori è di 6-7 °C, costanti tutto l'anno, mentre l'umidità relativa è pari al 100%.[2]

Accessibilità[modifica | modifica wikitesto]

Peculiarità dei laboratori del Gran Sasso rispetto agli altri laboratori sotterranei è la facilità d'accesso, dovuta alla posizione adiacente all'autostrada A24. L'ingresso alla struttura avviene direttamente attraverso il traforo del Gran Sasso in direzione L'Aquila; nell'altra direzione è presente un cambio di senso di marcia appena dopo l'uscita del traforo. Le strutture esterne si trovano invece in corrispondenza dell'uscita di Assergi della stessa autostrada A24. Tale design consente l'ingresso nel sito sotterraneo anche di grandi camion con carichi e ingombri rilevanti, facilitando le procedure di montaggio o il fabbisogno di materiali delle attività sperimentali.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Carlo Rubbia e Barry C. Barish all'Aquila nel 2017.
La costruzione del criostato per l'esperimento CUORE.
Rivelatore di OPERA

Il centro costituisce una delle principali strutture per la ricerca scientifica in Italia e collabora in sinergia con gli altri centri dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, con l'Università degli studi dell'Aquila, il Gran Sasso Science Institute e il Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Nella sua storia ha ospitato numerosi esperimenti e studiosi da tutto il mondo, compresi i premi Nobel per la fisica Barry C. Barish e Carlo Rubbia;[4] attualmente vi operano circa 1 100 studiosi provenienti da 29 paesi diversi.[2]

Uno dei più longevi esperimenti effettuati nei laboratori è il Gallex/GNO che, sin dagli anni Novanta e fino al 2005, ha studiato i neutrini solari; i suoi dati hanno confermato che il flusso dei neutrini elettronici solari che arrivano sulla Terra dal Sole è inferiore a quanto previsto dai modelli solari.

Nel 2014, l'esperimento Borexino ha misurato direttamente e per la prima volta i neutrini primari dalla fusione protone-protone; la misura è consistente con le aspettative dei modelli solari una volta che si tenga conto del fenomeno delle trasformazioni (dette in gergo oscillazioni) dei neutrini solari, descritte dalla teoria MSW. Questo risultato, reso possibile unendo competenze di fisica nucleare, astrofisica, fisica teorica e sperimentale, è considerato un passo fondamentale nello studio del Sole.

Tra gli esperimenti condotti nei laboratori del Gran Sasso si citano:

Visite guidate[modifica | modifica wikitesto]

Il centro di ricerca organizza, a cadenza semestrale ed esclusivamente tramite prenotazione, un programma di visite guidate all'interno dei laboratori.

Direttori[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Touring Club Italiano, L'Italia - Abruzzo e Molise, Milano, Touring Editore, 2005, p. 495.
  2. ^ a b c d e f g h Istituto nazionale di fisica nucleare, I Laboratori Nazionali del Gran Sasso, su lngs.infn.it. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  3. ^ Strada dei Parchi, Gran Sasso, così nacque il traforo a doppia canna più lungo d’Europa, su stradadeiparchi.it. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  4. ^ a b Trent'anni d'attività dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Sergio Mattarella ad Assergi: "Orgoglio per l'Italia e gli italiani", in news-town.it, 14 gennaio 2018. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  5. ^ Alberto Orsini, Mattarella ai laboratori del Gran Sasso, «Volevo venire da tempo, sono ricchezza», in abruzzoweb.it, 15 gennaio 2018. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  6. ^ Mattarella, laboratori Gran Sasso «eccellenza più alta del Paese», in Il Sole 24 ore, 15 gennaio 2018. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  7. ^ Istituto nazionale di fisica nucleare, Navette, su lngs.infn.it. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  8. ^ Ezio Previtali è il nuovo direttore dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, su abruzzolive.it, 14 ottobre 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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