Lazzaro Cattaneo

Lazzaro Cattaneo (Sarzana, 1560Hangzhou, 19 gennaio 1640) è stato un missionario gesuita italiano.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Sarzana nel 1560, si stabilisce nel 1590 nella città di Shaoguan, nella provincia del Guangdong, dove già si trovava Matteo Ricci insieme al quale si applicò allo studio del cinese.[2]

Nello stesso tempo decise di adottare per la prima volta l'abito dei letterati in occasione delle visite ai mandarini. L'abito poneva gli italiani su una posizione di parità con i funzionari cinesi, cui si presentarono da allora in poi come letterati dell'Estremo Occidente venuti in Cina per ammirarne la civiltà e far conoscere la propria. Nel 1598, al seguito del mandarino Wang Chung-ming, visitò Nan-ch'ang e, insieme a Ricci, Nanchino e Pechino, dove giunse il 7 settembre. Chiamato da Nanciano a Nanchino, con il compagno Padre Giovanni Rocci, edificò la Chiesa locale, convertendo 1.100 neofiti in due anni, fra i quali i magistrati lì operanti[3].

Fornito di una buona cultura musicale, tanto da poter insegnare ai suoi confratelli a suonare il clavicembalo, nel 1598 Cattaneo assistette Ricci nella compilazione di un dizionario della lingua cinese nel quale per la prima volta nella storia della sinologia e per merito suo, erano annotati i toni e le aspirazioni dei vari monosillabi di cui quella lingua si compone[4].

Dal 1608 al 1610 Cattaneo fu a Shanghai, chiamato da Xu Guan Qi.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Hsing-ling i Chu (Introductio animae ad Deum)
  • Hui-tsui yao-chih (De dolore peccatorum)
  • Shenhou pien (De altera vita)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'Italia a Shanghai 意大利在上海, Catalogo del Consolato Generale d'Italia a Shanghai, Shangai, 2015.
  2. ^ IIC Shanghai, Gli italiani a Sciangai [carta tematica], Shanghai, 2012.
  3. ^ Nicolas Trigault, Entrata nella China de' Padri della Compagnia del Gesu., Napoli, Lazzaro Scoriggio (tipografo), p. 377-379, 256. URL consultato il 28 marzo 2019 (archiviato il 28 marzo 2019)., su commissione di Giovanni Enriquez
  4. ^ DBI.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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