Leonardo Chiariglione

Leonardo Chiariglione

Leonardo Chiariglione (Almese, 30 gennaio 1943[1]) è un ingegnere italiano.

È noto per aver fondato, insieme a Hiroshi Yasuda, l'MPEG[2], un gruppo internazionale di esperti che ha prodotto i noti standard audio-video MPEG-1, MPEG-2 e l'MP3[3], ed altri. Il prof. Karlheinz Brandenburg accredita a Chiariglione, in particolare, la vision dell'importanza degli standard nelle tecnologie audio-video dell'epoca di Internet[4].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver conseguito la maturità classica presso il Liceo salesiano Valsalice di Torino, si laurea in ingegneria elettronica nel 1967 al Politecnico di Torino. Ha poi conseguito il dottorato in comunicazioni elettriche (Ph.D.) nel 1973 presso l'Università di Tokyo.

Dal marzo 1971 fino al luglio 2003, ha lavorato come ricercatore e manager di ricerca presso lo CSELT (oggi Telecom Italia Lab), il centro ricerche aziendale dapprima del gruppo IRI-STET divenuto, nel 1997, della sola Telecom Italia.

Mentre lavora allo CSELT, nel 1988, fonda, insieme a Hiroshi Yasuda, il gruppo di lavoro internazionale MPEG, il cui numero di aderenti raggiunse le trecento unità. Tale gruppo è costituito da esperti internazionali provenienti da diversi settori dell'audio e video digitali.

Dal 2004 è amministratore delegato di una società di consulenza (CEDEO) che tratta di media digitali.

Chiariglione è, oltre a cofondatore, anche presidente (chairman) ed organizzatore (convener) del gruppo MPEG fin dalle origini.

L'attività in MPEG[modifica | modifica wikitesto]

Chiariglione è noto internazionalmente soprattutto per il suo ruolo di ideatore e leader del gruppo MPEG, che ha prodotto standard tecnologici audio-video largamente conosciuti e diffusi anche presso il grande pubblico.

Nel 1988 egli ha avviato l'attività di standardizzazione ISO del MPEG (Moving Pictures Experts Group, ufficialmente ISO TC97/SC2/WG8/MPEG, ora ISO IEC-JTC1/SC29/WG12), che ha prodotto la famiglia di standard MPEG (iniziando da MPEG-1 ed MPEG-2) e lo standard MP3 (acronimo di MPEG-1 Layer 3). Nel 1996 il premio Emmy Engineering Award venne dato alla ISO/IEC per il lavoro sugli standard MPEG-1, MPEG-2 e JPEG. L'MPEG-4 è disponibile dal 2002. MPEG-7 e MPEG-21 sono al momento in fase di sviluppo.

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Chiariglione ha guidato numerosi progetti a livello europeo (IVICO, COMIS, EU 625).

Nel 1994 promosse l'iniziativa DAVIC (Digital Audio Video Council)[5], incentrata sugli standard della Tv digitale.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • È stato premiato con l'IBC John Tucker award, IEEE Masaru Ibuka Consumer Electronics award e Kilby Foundation award.
  • Nel 1999, il prestigioso settimanale Time Digital lo ha incluso nei 50 maggiori innovatori del mondo digitale.[6]
  • Nel 2012 è stato insignito della Medaglia Faraday (IET).[7]
  • Nel 2014 è stato insignito del prestigioso Premio Marconi per la Creatività.[8]
  • Premio Paolo Scolari 2018.[9]
  • Premio Columbus nel 2019 per la Scienza e la Tecnologia

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Parla cinque lingue, tra cui il giapponese[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Biografia sul suo sito ufficiale, in Leonardo Chiariglione.
  2. ^ Biografia Leonardo Chiariglione (PDF) [collegamento interrotto], in Fondazione Ugo Bordoni.
  3. ^ Leonardo Chiariglione su Key4biz, in Key4biz (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2011).
  4. ^ mp3: an History of Innovation and Betray al
  5. ^ Mansell, Robin, and William Edward Steinmueller. Mobilizing the information society: Strategies for growth and opportunity. Oxford University Press on Demand, 2000.
  6. ^ http://www.scientificamerican.com/article/digital-revolutionary-int/
  7. ^ Dr Leonardo Chiariglione - 2012 Faraday Medal Winner, su communities.theiet.org. URL consultato il 9 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2020).
  8. ^ Fondazione Marconi: Premio Marconi per la Creatività
  9. ^ Uni.com: vincitori del premio scolari 2018
  10. ^ Biografia di Leonardo Chiariglione, su cinquantamila.it. URL consultato il 9 giugno 2021.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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