Libero consorzio comunale di Ragusa

Libero consorzio comunale di Ragusa
Libero consorzio comunale
Libero consorzio comunale di Ragusa – Stemma
Libero consorzio comunale di Ragusa – Bandiera
Libero consorzio comunale di Ragusa – Veduta
Libero consorzio comunale di Ragusa – Veduta
Il palazzo della Provincia, sede del libero consorzio comunale di Ragusa.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Amministrazione
Capoluogo Ragusa
PresidentePatrizia Valenti (commissario straordinario) dal 15-9-2023
Data di istituzione4 agosto 2015
Territorio
Coordinate
del capoluogo
36°55′30″N 14°43′50″E / 36.925°N 14.730556°E36.925; 14.730556 (Libero consorzio comunale di Ragusa)
Superficie1 623,89 km²
Abitanti319 119[1] (30-11-2023)
Densità196,52 ab./km²
Comuni12 comuni
Province confinantiCaltanissetta, Catania, Siracusa
Altre informazioni
Lingueitaliano, siciliano
Prefisso0932
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-RG
Codice ISTAT088
TargaRG
Cartografia
Libero consorzio comunale di Ragusa – Localizzazione
Libero consorzio comunale di Ragusa – Localizzazione
Libero consorzio comunale di Ragusa – Mappa
Libero consorzio comunale di Ragusa – Mappa
Posizione del libero consorzio comunale di Ragusa all'interno della Sicilia.
Sito istituzionale

Il libero consorzio comunale di Ragusa[2] è un consorzio di comuni di 319 119 abitanti[1] della Sicilia, con capoluogo Ragusa. È subentrato nel 2015 alla soppressa provincia regionale di Ragusa; la precedente provincia era stata istituita nel 1926, durante il ventennio fascista[3].

Il consorzio ha una superficie di 1.614 km² e una densità abitativa di circa 195 abitanti per km²; comprende dodici comuni: Ragusa, Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Scicli e Vittoria[4]. Confina con i liberi consorzi di Siracusa e Caltanissetta, e con la città metropolitana di Catania; la sua parte meridionale si affaccia sul mar Mediterraneo. Le città di Ragusa, Modica e Scicli (facenti parte dell'antico Val di Noto e in tempi recenti del "Libero consorzio comunale di Ragusa") dal 2002 sono riconosciute quali Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Mappa del libero consorzio comunale di Ragusa.

Monti e pianure[modifica | modifica wikitesto]

Il Monte Lauro.
La Cava d'Ispica.

Il territorio è costituito in prevalenza, per circa due terzi, da colline; la sua parte centrale costituisce l'altopiano ibleo, con un'altitudine media compresa tra i 400 e i 600 metri s.l.m.. I picchi più elevati del territorio del consorzio comunale si trovano ai suoi confini settentrionali. I rilievi maggiori sono il Monte Lauro (1010 m), il Monte Casale (910 m) e il Monte Arcibessi (906 m).[5][6]

Le uniche pianure presenti sul territorio si trovano nella sua parte occidentale, dove si sviluppa la piana di Vittoria e, all'estremità orientale, nel territorio comunale di Pozzallo e parzialmente in quello di Ispica.

La geomorfologia dell'altopiano ibleo è molto variegata. Il territorio spesso degrada verso il mare con un progressivo terrazzamento e con incisioni profonde delle colline, dette "cave", disposte generalmente in direzione sud. Tali cave, che sono il risultato dell'erosione dei fiumi nel lungo corso delle ere geologiche, presentano frequentemente delle improvvise variazioni di livello, rispetto al fondo (anche di 200 m), come si riscontra nel caso del fiume Irminio. Andando verso la costa, si alternano falesie calcarenitico-sabbiose e piccole pianure alluvionali marnose o argillose, che spesso formano paludi costiere (quasi tutte prosciugate), delimitate da dune sabbiose. In altre località (Marina di Ragusa, Cava d'Aliga e Pozzallo) si protendono invece sul mare, con scogliere di modesta elevazione.[7][8]

La parte centrale, nota come "Tavolato ibleo", è costituita da formazioni vulcanitiche come il Monte Lauro, che ne è la massima elevazione, segmentate da un complesso sistema di faglie.[9]

È in questo sistema che si inquadrano le strutture geologiche che, nell'area attorno a Ragusa, determinano affioramenti di petrolio, con concentrazioni asfalto-bituminose. In passato la pietra scura presente in tali aree, meglio conosciuta come "pietra-pece", veniva utilizzata come materiale da costruzione e caratteristica decorazione. Fino alla seconda guerra mondiale tale pietra veniva estratta in grandi quantità e trasportata con i treni merci della ferrovia a scartamento ridotto dell'Anapo al Porto di Siracusa; trasportata via mare agli impianti di trattamento, era oggetto di lavorazione per estrarne gli idrocarburi in essa contenuti[10].

Fiumi e laghi[modifica | modifica wikitesto]

Lago di santa Rosalia.
Nutrie alla foce dell'Irminio.

Non vi sono fiumi di grande portata: sono definiti "fiumi" l'Irminio, il Dirillo, il Tellaro e l'Ippari; degno di nota è il Tellesimo[11]. Il rimanente dei corsi d'acqua sono a carattere torrentizio e nello specifico territoriale prendono il nome di "cave".

 
Fiume lunghezza Libero consorzio
Irminio 55 km RG
Dirillo 54 km RG - CL - CT
Tellaro 45 km RG -SR
 
Fiume lunghezza Libero consorzio
Ippari 28 km RG
Fiumara di Modica 22 km RG
Tellesimo 14 km RG - SR

Non solo presenti laghi naturali; due bacini artificiali sono stati costruiti tra gli anni settanta e i primi anni ottanta, il lago Santa Rosalia[12] che si trova nel comune di Ragusa e il lago Dirillo, che ricade in parte sul territorio di Monterosso Almo.

La fascia costiera ragusana comprendeva, nei tempi antichi, numerose paludi e pantani che in parte, nel corso di bonifiche occorse tra gli anni trenta e sessanta, vennero prosciugati.

In territorio di Ispica sono presenti le uniche superfici lacustri naturali rimaste: i pantani salati, Longarini, Bruno e Gorgo Salato; gli altri, il pantano Gariffi e il pantano Arezzi sono invece di acqua dolce[11]. Tra il promontorio di Kamarina e Scoglitti si estendeva la Palude di Kamarina, formatasi al riparo dalle dune di sabbia alla foce dell'Ippari che fu prosciugata dai coloni greci nel III secolo a.C..

Coste e isole[modifica | modifica wikitesto]

La linea costiera del consorzio comunale è bagnata, a sud, dal Mar Mediterraneo tra la foce del fiume Dirillo e il Pantano Longarini. La spiaggia, detta "I Macconi", tra la foce del Dirillo e la foce dell'Ippari, è sabbiosa e lunga[11]. Più oltre, in direzione di Punta Secca, la costa diventa rocciosa, alternando piccole spiagge e scogliere. Tra Marina di Ragusa e Cava d'Aliga il litorale è prevalentemente sabbioso e riprende ad essere roccioso fino a Punta Religione, intervallando falesie e piccole spiagge come quella di Sampieri, costituita da finissima sabbia dorata. Tra Pozzallo e Punta Ciriga tornano nuovamente a prevalere le spiagge sabbiose. In corrispondenza di Punta Ciriga si trovano, l'isola di Iannuzzo e l'isola dei Porri[11].

 
Isola lunghezza max località
Scoglio di fuori 18 m Scoglitti
Scoglio della secca 180 m Punta Secca
Isola dei Porri 140 m Santa Maria del Focallo
Isola di Iannuzzo 20 m Marza

Clima[modifica | modifica wikitesto]

L'orografia complessa dell'area comporta la presenza di differenti tipologie climatiche.

Nelle aree più meridionali e costiere la piovosità è in genere scarsa: una media dei rilevamenti del trentennio 1961-1990, registrati dalle due stazioni di rilevamento di Gela[13], e di Cozzo Spadaro[14][15] evidenzia, per il trimestre giugno-agosto, precipitazioni di appena 2–3 mm di pioggia. In inverno la piovosità sale a 45–60 mm (ottobre-febbraio), con una punta di 71 mm nel mese di ottobre, soltanto nella seconda località. L'umidità relativa media è invece significativa e risulta maggiore nelle aree pianeggianti del vittoriese, dove per tutto l'anno si mantiene a una media del 72-79%. Sostanzialmente simile, salvo una flessione al 66-69% nel trimestre giugno-agosto, quella dell'area tra Ispica, Pozzallo e Marina di Ragusa.

Diversa invece è la quantità di pioggia che cade sulle zone elevate dell'altopiano, dove in autunno, inverno e primavera i livelli di piovosità sono più elevati. Nella zona di Acate la quantità di pioggia annua varia tra i 205 mm dell'anno meno piovoso e i 588 mm dei picchi, mentre nell'area di Chiaramonte Gulfi l'oscillazione è compresa tra 377 e 1481 mm complessivi[16].

I venti si mantengono in genere moderati, al disotto degli 8,5 nodi con prevalenza da ovest-sud-ovest. I mesi meno ventosi sono giugno per l'area occidentale e settembre per quella orientale[14].

Anche la temperatura media annua è correlata, in linea di massima, con la quota altimetrica: si va dai 13°-14° dell'area montana (tra Chiaramonte Gulfi, Monterosso Almo e Giarratana) ai 14°-15° del capoluogo, per finire con i 18°-19° delle aree in prossimità della costa. Per quanto riguarda la media delle temperature massime del mese più caldo, il valore è simile in tutta l'area: 30°. Unica eccezione la zona di Vittoria, che riporta un valore leggermente inferiore. Le temperature medie del mese più freddo sono invece differenti: 2°-4° nell'area montana, 4°-6° nel ragusano e 6°-8° nel rimanente territorio. L'escursione termica è notevolissima nell'area montana: la sua media annua raggiunge i 17°[17].

Nelle aree più a sud e in quelle costiere non sono presenti stazioni meteorologiche, ma un'indicazione di massima può venire dai dati rilevati dalle stazioni presenti nei limitrofi liberi consorzi comunali di Siracusa e Caltanissetta (Gela e Cozzo Spadaro): i valori e i dati statistici possono essere assimilati a quelli dei territori confinanti, dato che le stazioni rilevatrici sono ubicate a pochi chilometri dai confini con il Libero consorzio comunale di Ragusa.

COZZO SPADARO (51 metri s.l.m.)[14][15] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temperatura massima media (°C) 15 15 17 19 22 26 30 30 28 24 20 17 21,9
Temperatura minima media (°C) 9 9 10 12 15 19 21 22 21 17 14 11 15
Piogge (mm) 61 43 33 18 13 27 2 5 25 78 51 71 427
GELA (33 m s.l.m.)[13][14] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temperatura massima media (°C) 15 15 16 18 21 24 28 27 26 23 19 18 20,8
Temperatura minima media (°C) 9 9 9 11 15 18 20 21 20 16 13 10 14,3
Piogge (mm) 46 36 29 24 17 3 3 11 20 56 54 55 354

Riserve naturali[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio ragusano sono state istituite alcune riserve naturali e aree di interesse naturalistico[18]; altre sono ancora in fase propositiva:

La Riserva naturale Pino d'Aleppo, presso Vittoria, è stata istituita[20] con lo scopo «di salvaguardare le formazioni residue autoctone di Pinus halepensis e di ricostituire la pineta nelle aree a gariga degradata per azione dell'uomo». La Riserva naturale macchia foresta del fiume Irminio si trova sulla costa, tra Marina di Ragusa e Donnalucata[21][22], mentre il Demanio Forestale di Randello è sito nel tratto di costa prospiciente la zona archeologica di Kamarina.

Aree boschive demaniali del libero consorzio comunale:[senza fonte]

  • Complesso boscato Canalazzo in comune di Monterosso Almo.
  • Complesso boscato Mangiagesso tra i comuni di Modica e Scicli.
  • Area attrezzata Mangiameli a Monte Arcibessi in comune di Chiaramonte Gulfi.
  • Complesso boscato Sampieri nel Comune di Scicli.
  • Complesso boscato Santa Maria del Focallo in comune di Ispica.
  • Complesso boscato "Pineta Monte Renna" nel comune di Giarratana

È in corso di attuazione l'iter di realizzazione del Parco Nazionale degli Iblei, previsto dall'art. 26, comma 4 septies, della Legge 222 del 29 novembre 2007[23][24]. Si tratta del primo parco nazionale della Sicilia e anche della più grande area naturale protetta dell'isola, che abbraccia i territori di Siracusa (60%), Ragusa (30%), Catania (10%). L'8 febbraio 2011 il consiglio provinciale ha approvato una proposta di perimetrazione del parco[25]. Tale proposta, che esclude le principali aree di interesse del biotopo ibleo e addirittura alcune aree SIC, è stata ritenuta insoddisfacente da larga parte dell'opinione pubblica e dalle associazioni naturalistiche del Ragusano, che hanno manifestato a tutti i livelli il proprio dissenso. La Regione ha quindi chiesto a queste ultime (riunitesi nel Coordinamento delle Associazioni Naturalistiche e Ambientaliste) di presentare una propria proposta di perimetrazione, spiegandone le ragioni[26].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Modica, Storia di Ragusa, Contea di Modica e Contea di Ragusa.
Panorama di Ragusa Ibla

I confini ufficiali e l'autonomia amministrativa dell'ex provincia di Ragusa sono stati definiti nel 1926, durante il fascismo, dal conte Enrico Ucchino.

Il territorio dell'attuale libero consorzio comunale corrisponde grosso modo all'antica Contea di Modica, nata il 25 marzo 1296, quando il Re di Sicilia Federico III conferì la concessione a Manfredi I Chiaramonte, investendolo del titolo di Conte di Modica e Signore di Ragusa, Caccamo, Scicli, Gulfi, Pozzallo e Spaccaforno.

In seguito il feudo dei Chiaramonte divenne un'entità amministrativa del tutto autonoma rispetto al Regno di Sicilia: aveva tribunali con tre gradi di giudizio (compreso quello delle II Appellazioni, che non esisteva neppure a Palermo), un governatore, amministratori per le singole "università" (cioè gli attuali comuni) e forze di polizia municipale e comitale. Rispetto al territorio del ente territoriale moderno quello del feudo includeva i comuni di Acate (detta Biscari fino al 1930), Comiso, Ispica e Santa Croce Camerina nel periodo dal 1392 al 1457, essendo Conti Bernat Cabrera e suo figlio Giovanni Bernardo. Quest'ultimo, a causa di un debito di 60.000 fiorini, fu costretto ad alienare alcuni feudi per far cassa. Fu così che, fra il 1453 e il 1457, Comiso fu ceduta ai Naselli, Giarratana ai Settimo, Ispica ai Caruso-Statella, Santa Croce al modicano Pietro Celestre, Acate ai Paternò-Castello. Per lungo tempo, invece, il feudo comprese anche Caccamo, Calatafimi e Alcamo, città della Sicilia occidentale, queste ultime due fino all'annessione al regio demanio, avvenuta nel 1802, delle terre della Contea di Modica.

Nel 1812 con la promulgazione della nuova Costituzione del Regno di Sicilia, il territorio venne ricompreso nel Distretto di Modica che nel 1837 venne accorpato alla Provincia di Noto la quale, con il Regno d'Italia, nel 1865, divenne provincia di Siracusa.

Nel 1926 Ragusa venne eretta a capoluogo di provincia, ma di fatto fu attiva dal 2 gennaio 1927.[27] Durante la seconda guerra mondiale la vita della provincia venne scossa dai bombardamenti alleati, a partire dal 1942 e per tutto il 1943, anche a causa della presenza di vari aeroporti militari (Comiso, Vizzini e Gela), dalle cui piste partivano i cacciabombardieri dell'Asse. Nel luglio 1943 la provincia fu uno dei teatri dello Sbarco in Sicilia degli Alleati.

Istituzione del Libero consorzio comunale[modifica | modifica wikitesto]

Il 28 marzo 2014 è stata prevista la soppressione delle 9 provincie regionali, sostituite temporaneamente da nove "Liberi Consorzi comunali" e 3 aree metropolitane in seguito all'entrata in vigore della legge approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana il 12 marzo 2014[28].

In ottemperanza alla legge regionale del 24 marzo 2014, n. 8, recante il titolo “Istituzione dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane”[29] e disciplinata poi con la successiva legge regionale n. 15 del 4 agosto 2015, "Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane"[30], la provincia regionale di Ragusa è stata soppressa e sostituita dal libero consorzio comunale di Ragusa[31].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Gonfalone del libero consorzio

Il libero consorzio comunale ha mantenuto inalterato lo stemma e il gonfalone della vecchia provincia. Essi sono così descritti nell'articolo 4 dello Statuto:[32]

«Il Libero Consorzio Comunale di Ragusa adotta lo stemma descritto come segue: scudo araldico inquadrato con fondo azzurro, banda scaccata di due file d'argento e di rosso caricata da un'aquila dal volo abbassato rivolta con la testa a destra, tenente fra gli artigli una corona di alloro e quercia nastrata in rosso. La testa dell'aquila è sormontata da una stella d'argento, a cinque punte.Lo scudo è fregiato dalla corona di Provincia.
Il Gonfalone che misura cm 87×195 è di tessuto raso in seta di colore azzurro bordato in oro; termina in tre bande, la centrale più lunga, rifinite con frangia dorata; al centro reca lo stemma, come descritto circondato da decoro a tralci di acanto ricamate in oro. Il Gonfalone come sopra descritto è sorretto da bastone lanciato e completo di due fiocchi che scendono lungo i lati.»

Fonetica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto siciliano metafonetico sudorientale.

Come per altre aree italiane, quella che nel parlato di tutta la Sicilia, in generale, permane indelebile è la traccia romana o meglio del latino popolare o volgare. La quasi totalità delle popolazioni che facevano parte dell'ex contea di Modica hanno in comune l'evoluzione[33] dei nessi cl e pl, che nel Ragusano sono resi in /t∫/, quando nel resto della Sicilia l'esito è espressi in /K/[34]. Mentre difatti di clavis (chiave), plangere (piangere) e plenus (pieno) gli altri isolani ne fanno "chiavi", "chianciri" e "chinu", il ragusano ne fa "ciavi", "cianciri" e "cinu".

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade ed autostrade[modifica | modifica wikitesto]

Il consorzio per decenni non è stato dotato di tratte autostradali sul proprio territorio nonostante, fin dalla fine degli anni sessanta, fosse esistito il progetto dell'autostrada Siracusa-Gela, i cui lavori sono stati realizzati lentamente e con lunghi periodi di interruzione. L'autostrada è stata realizzata solo nel tratto tra Siracusa e il casello di Modica, servendo quindi solo la parte orientale del consorzio con gli svincoli di Ispica-Pozzallo e Modica.[35] Al mese di dicembre 2023, i lavori dei tratti autostradali successivi non sono ancora partiti.[36]

L'autostrada A18 nei pressi di Modica.
La strada provinciale 25 Ragusa-Mare.

L'asse principale della rete viaria ragusana è la strada statale 115, che proviene da Siracusa, attraversa i maggiori centri urbani e prosegue per Gela. La trafficatissima e pericolosa[37] strada statale 514 convoglia il traffico automobilistico da e per Catania; sulla stessa direttrice – ma attraverso i centri di Monterosso Almo e Giarratana – si snoda anche la tortuosa ed altrettanto pericolosa[38] strada statale 194. L'intero sistema viario della zona necessita di interventi radicali[39], anche in considerazione del fatto che si tratta di uno dei poli produttivi agro-alimentari più importanti d'Italia[40]; non avendo un sistema ferroviario efficiente, è costretto ad un intenso uso del trasporto su gomma. La strada provinciale 25 collega il capoluogo ibleo a Marina di Ragusa.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie del libero consorzio comunale di Ragusa
La stazione di Ragusa

Il territorio ragusano è attraversato dalla ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì, gestita da RFI, per poco più di 119 km di binari; la tratta per molti decenni rimase in condizioni precarie che non permettevano velocità commerciali adeguate ai tempi[41]. Un ammodernamento e un potenziamento delle opere d'arte (ponti e viadotti), tra Vittoria e Siracusa, venne eseguito nell'ambito del Programma integrativo FS con i fondi stanziati dalla legge 12 febbraio 1981[42][43] ma le strategie economiche attuate in seguito alla "riforma delle ferrovie" nel corso degli anni duemila ne hanno prodotto la progressiva sottoutilizzazione[44]. La linea, pur tortuosa e con elevate pendenze, attraversa e collega direttamente alcuni tra i più grandi centri urbani ragusani con i territori confinanti (Siracusano e Nisseno) e le grandi aree metropolitane di Palermo e Catania. Il traffico merci su rotaia è quasi inesistente (al 2014)[44], nonostante l'alto potenziale[45] costituito dalle aree di grande produzione ortofrutticola di Vittoria, Scicli e Ispica.

Fino alla fine degli anni cinquanta fu attivo un collegamento ferroviario più breve, tra Ragusa e Siracusa, mediante la ferrovia a scartamento ridotto, Ragusa-Bivio Giarratana-Siracusa la cui stazione di Ragusa era a fianco dello scalo FS. Raggiungeva il capoluogo costiero attraversando la Valle dell'Anapo e il sito archeologico di Pantalica. Era potenzialmente anche il più breve e diretto collegamento ferroviario con Catania, tramite il bivio Giarratana, raggiungendo la stazione FS di Vizzini, sulla ferrovia Catania-Caltagirone-Gela, nella propria stazione di Vizzini Scalo[10].

Il porto di Pozzallo.

Porti[modifica | modifica wikitesto]

Lo scalo marittimo più importante del territorio è il Porto di Pozzallo che, oltre al traffico mercantile e peschereccio, vanta anche un collegamento di linea passeggeri con la vicina Malta. Nel 2022 il porto di Pozzallo ha movimentato 307.027 passeggeri e 1.366.216 t tonnellate di merci.

Oltre a quello di Pozzallo esistono anche altri porti da pesca e da diporto: Scoglitti, Marina di Ragusa, Donnalucata e Punta Secca, località che ha ospitato le riprese della serie televisiva Il commissario Montalbano. Il nuovo porto di Marina di Ragusa, è stato dichiarato operativo il 3 luglio del 2009, ha oltre 800 posti barca e sarà uno dei tre "Hub" per la nautica da diporto della Sicilia[46].

Porti lungo la costa ragusana Tipologia Posti barca
  • diporto, peschereccio, commerciale
  • diporto, peschereccio
  • diporto, peschereccio
  • diporto
  • diporto
  • 450
  • 110
  • 50
  • 723
  • 180

Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]

La pista dell'aeroporto di Comiso, testata 23.

Sul territorio ragusano insiste l'Aeroporto di Comiso, dal quale fino all'inizio degli anni settanta l'ATI effettuava collegamenti con alcune località della Sicilia e della penisola. Dato il modesto traffico[47], tuttavia, il collegamento venne soppresso e dal 1983 la struttura fu destinata a Base Nato. Dopo vari decenni di pressioni operate da parte dei settori produttivi ed imprenditoriali del territorio[48], è stato riconvertito da aeroporto militare in aeroporto civile. Lo scalo è stato aperto al traffico civile il 30 maggio del 2013. Nel Ragusano sono presenti anche strutture minori:

Struttura Pista Lunghezza
  • asfalto
  • asfalto
  • terrabattuta
  • asfalto
  • 2.546 m
  • 680 m
  • 720 m
  • 250 m

Economia[modifica | modifica wikitesto]

I livelli occupazionali e il reddito medio pro capite erano nel 2005, nell'allora provincia, fra i più elevati del Mezzogiorno[49], e quella di Ragusa era la provincia con il più basso tasso di disoccupazione in Sicilia (non superava il 16%, mentre nel comune di Ragusa presentava un valore in linea con la media nazionale[50]. Nel 2013 il tasso di disoccupazione è cresciuto al 19,3%, inferiore al dato regionale e del Mezzogiorno ma superiore di quasi 6 punti percentuale al dato nazionale[51]. È presente inoltre la Banca Agricola Popolare di Ragusa, primo istituto di credito del territorio che con i suoi 40 sportelli nel Ragusano è fra le banche più rappresentate nel territorio. Fra le banche di una certa dimensione è l'unica che abbia mantenuto la sua sede in Sicilia dopo che il Banco di Sicilia è stato inglobato nel gruppo UniCredit.

L'indice di libertà economica (che tiene conto non solo del Pil prodotto ma anche di elementi quali economia, lavoro, contesto sociale, finanza, fisco e trasferimenti) poneva nel 2006 il ragusano ai livelli delle province del nord Italia, collocando l'ex provincia al cinquantunesimo posta della classifica nazionale, con un indice di 64,8 su 100[50].

Industria[modifica | modifica wikitesto]

Le affiorazioni bituminose nell'area ragusana erano note sin dall'antichità ed erano perciò sorte attività estrattive e di lavorazione della pece; il prodotto è presente negli scisti bituminosi di cui è ricca l'area. Nei primi decenni del XIX secolo società francesi ed inglesi acquisirono le licenze di produzione ed esportazione di roccia petrolifera, con ampio uso di manodopera locale. A metà degli anni venti iniziò la distillazione, di idrocarburi come benzina per autotrazione e gasolio, anche da parte di aziende italiane a mezzo di impianti situati intorno alla città di Ragusa. Fino al 1957, anno in cui venne attivato l'oleodotto che univa l'area di estrazione (Ragusa) e quella di raffinazione (Augusta) venivano impiegati tra 7 e 8 treni giornalieri di carri cisterna per il trasporto del greggio[53].

Dalla fine degli anni cinquanta in poi sono sorti anche stabilimenti di raffinazione di petrolio dalla Gulf Oil Corporation e dell'Eni e stabilimenti di produzione di prodotti derivati[54].

A Comiso è fiorente l'attività di lavorazione di vari tipi di roccia e di marmi, nazionali ed esteri, per uso edilizio ed architettonico.

È presente un sistema di piccole e medie imprese, articolato in sei raggruppamenti merceologici[55]: agroalimentare e mangimistico, materiali e complementi per l'edilizia, marmi e graniti, legno-arredo, chimico-plastico e metalmeccanico-impiantistico. Più recentemente si è sviluppata l'attività industriale legata al settore lattiero-caseario, con la nascita di aziende di respiro nazionale. L'industria vanta il 60% della produzione lattiero-casearia dell'isola[56] ed un'importante produzione di polietilene e di materiali plastici per l'agricoltura, utilizzati prevalentemente per la copertura delle serre.

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

L'agricoltura del Ragusano presenta molti aspetti tradizionali: sui terreni dell'altopiano sono prevalenti i seminativi asciutti, soprattutto cereali, e le colture arboree. Un mosaico di colture arboree e impianti ortofrutticoli caratterizza le aree di Ispica e Pozzallo, le zone collinari e la pianura tra Vittoria, Comiso ed Acate. Ma il settore più rilevante e innovativo è quello delle serre, soprattutto sui suoli sabbiosi che si distendono da Vittoria fino al litorale; milioni di metri quadrati di coltivazioni, realizzati con grande economia di materiali, in cui si realizza una produzione di zucchine, melanzane, pomodori e fiori (questi ultimi, specialmente nel territorio di Vittoria) che interessa l'intero anno. La coltura in serra si presenta – in ambiti monofunzionali o con altre tipologie di insediamento polifunzionali – nell'area di Ispica, tra Donnalucata e Scicli, oltre che lungo la costa e nell'entroterra tra Punta Secca e Santa Croce Camerina e tra Marina di Acate ed Acate. Nei primi anni settanta l'esplosione delle serre ragusane ha costituito, secondo Antonio Saltini, uno dei fenomeni di vivacità più singolari dell'intera agricoltura italiana[57] creando, su terreni che non offrivano praticamente alcun reddito, un flusso di produzione di decine di miliardi di lire, coinvolgendo una serie ingente di settori connessi, dal commercio di sementi e antiparassitari a quello del polietilene, dal gas in bombole per il riscaldamento invernale delle serre agli impianti di refrigerazione ed ai trasporti su strada.

La viticoltura ha un posto importante nell'economia del ragusano; molti sono i vini IGT e DOC prodotti, tra i quali primeggia il Cerasuolo di Vittoria, prodotto dall'unione di uve Nero d'Avola e Frappato.

Allevamento[modifica | modifica wikitesto]

Il Ragusano, tra i territori siciliani, è quello che ha sviluppato su vasta scala l'allevamento del bestiame, soprattutto di bovini da latte tra cui primeggia una razza autoctona detta razza modicana. Questa particolare vocazione l'ha resa leader nella produzione lattiero-casearia regionale. I dati statistici relativi al 2005 registrano infatti ben 2.169 aziende del settore con una produzione di 437.737 tonnellate di latte vaccino[58]. Numerose anche le aziende correlate, alcune di grandi dimensioni, che producono formaggi e derivati del latte tra cui il caciocavallo ragusano dop. Una caratteristica stabilita per legge prescrive che la zona di provenienza del latte per la produzione del Ragusano comprende l'intero territorio dei comuni di Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, Pozzallo, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli e Vittoria. Il formaggio viene prodotto esclusivamente con latte di vacca intero, crudo: l'alimentazione delle mucche da cui deriva il latte è costituita prevalentemente da erbe spontanee dell'altopiano ibleo.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Ispica: Loggia Santa Maria

Il Terremoto del Val di Noto del 1693, a cui ha fatto seguito il fervore della ricostruzione, ha prodotto nell'intera area una serie di città il cui patrimonio architettonico, facente parte del barocco siciliano, è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità: si tratta di Ragusa, Modica e Scicli, le cui architetture sono state rese note dai film e dalle serie televisive cui hanno fatto da sfondo (da Il Gattopardo di Luchino Visconti all'L'uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore, fino alla serie televisiva Il commissario Montalbano).

Oltre al turismo culturale, che oltre alle già città del barocco interessa anche le zone archeologiche di Kamarina e Casmene, è sviluppato un turismo di balneare grazie alla costruzione, avvenuta negli ultimi quindici anni, di diversi villaggi turistici ed infrastrutture, che date le condizioni climatiche favorevoli, consentono la balneazione per almeno sei mesi all'anno.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cultura nel ragusano.

Università[modifica | modifica wikitesto]

Il Ragusano non ha propri atenei, ma Ragusa ospita alcuni corsi di laurea dell'Università degli Studi di Catania: Lingue e letterature straniere. Esiste un "Consorzio universitario della Provincia di Ragusa", costituito nel 1995 con il fine di gestire iniziative universitarie e culturali del territorio ibleo. Il consorzio, fondato dall'allora provincia, dal comune di Ragusa e dall'"Associazione per la Libera Università degli Iblei" a cui si sono aggiunti altri comuni, associazioni di categoria e professionali, enti finanziari e associazioni culturali, si propone di assicurare la prosecuzione degli studi universitari a Ragusa, nella volontà di realizzare il quarto polo universitario statale dell'isola[59].

Eventi culturali[modifica | modifica wikitesto]

  • Festival organistico internazionale. Si svolge a Ragusa tra novembre e dicembre e consiste in una rassegna di 6 serate con concerti organistici di musica barocca eseguiti, nelle chiese cittadine dotate di organi, da organisti italiani e stranieri.
  • Festival ibleo del jazz si svolge in ottobre, per la durata di una settimana, a Ragusa Ibla ed è dedicato al jazz sperimentale con la presenza di jazzisti da tutto il mondo.
  • Eurochocolate Modica è una manifestazione promossa per valorizzare la ultra centenaria tradizione cioccolatiera di questa città ragusana e che nella sua ancor breve tradizione, è giunta alla sua quarta edizione, ha saputo riscuotere già grande successo tanto che nella edizione del 2007 ha richiamato, nel corso di nove giorni, quasi 200.000 visitatori[60].
  • I Sapori della Cultura a Modica il 7, 8 e 9 dicembre. Evento organizzato dalla cooperativa Etnos, in collaborazione con l'assessorato regionale ai beni e alle attività culturali, il comune di Modica, il libero consorzio comunale di Ragusa, il distretto culturale del sud-est e l'UNESCO.

Eventi religiosi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Settimana Santa ad Ispica.

Tra gli eventi religiosi del territorio vi è il complesso di manifestazioni che si svolgono a Ispica durante la settimana santa. Caratteristica è la processione del giovedì santo, detta del "Cristo alla colonna". Nata nel Medioevo, originariamente era formata da un gruppo di "flagellanti" che, a torso nudo e con una corona di spine, si percuotevano le spalle con cordicelle con vetro, ferro e chiodi: quest'ultima cruenta cerimonia è lentamente caduta in disuso mentre è ancora oggetto di grande culto la processione del simulacro.

Modica
Cattedrale di San Giorgio
  • A Ragusa si svolgono due feste principali.
    • La festa di San Giovanni Battista, patrono della città e della Diocesi di Ragusa, è l'evento religioso più importante. Si svolge in tre giornate alla fine del mese di agosto con una processione che, partendo dalla cattedrale di San Giovanni, si snoda fino alla chiesa dell'Ecce Homo. Il giorno seguente la processione si svolge in senso opposto fra due ali di folla devota. Il terzo giorno la statua del santo patrono e i cerrei votivi effettuano un giro che prevede il rientro a tarda notte nella stessa cattedrale.
    • La festa di San Giorgio è celebrata l'ultima domenica di maggio. La chiesa omonima viene infiorata e addobbata con stendardi policromi con la statua del santo al centro della chiesa. Vengono aperte le porte scolpite, occultate da paratie per il resto dell'anno, e la statua viene sollevata dai portatori, che le fanno compiere evoluzioni a suon di musica facendola roteare e lanciandola in aria per poi riprenderla. San Giorgio, come da iconografia, è vestito da soldato romano e uccide il drago con la lancia. Insieme al simulacro, anche il reliquiario del santo viene portato in processione.
  • A Comiso si svolgono tre feste principali:
    • La festa di Pasqua, denominata A' Paci: dalla Chiesa di Maria SS. Annunziata in mattinata vengono portati fuori i simulacri di Gesù Risorto e della Madonna Annunziata e per l'intera giornata percorrono le principali vie cittadine, ripetendo in ogni parrocchia della città il cosiddetto rito della Paci durante il quale i due simulacri, posti l'uno di fronte all'altro, vengono avvicinati e allontanati correndo per tre volte tra due ali di folla. La festa affonda le sue radici nel periodo della dominazione spagnola.
    • La terza domenica di maggio si svolge la festa di Maria SS. Addolorata, patrona della Chiesa Madre, Santa Maria delle Stelle. Caratteristica principale è la Svelata del settecentesco simulacro di Maria SS. Addolorata, che viene fatta il sabato vigilia della festa; per l'occasione l'altare maggiore viene adornato da fiori, tende, stucchi, elementi architettonici appositamente creati, candelabri, ceri e quant'altro occorrente al fascino della festa. Altro momento caratteristico della domenica è a Sciuta (l'uscita): il fercolo dorato della Madonna non appena esce dalla Chiesa Madre viene trasportato nella vicina piazza Fonte Diana ove migliaia di fedeli attendono il canto dell'Inno all'Addolorata cui segue lo sparo di mortai a volantini ed una nutrita moschetteria. Segue la lunga processione per le strade cittadine fino alla mezzanotte e, al termine, un imponente spettacolo pirotecnico.
    • La seconda domenica di luglio si festeggia il patrono San Biagio, a cui i comisani attribuiscono la salvezza del paese dalla peste e dal terremoto del 1693; la festa è un susseguirsi di Messe officiate da tutti i parroci delle parrocchie mentre la chiesa di San Biagio per tutta la giornata è affollata di fedeli. La processione pomeridiana con il simulacro del Santo è caratterizzata da fedeli che fanno "u viaggiu" (la processione) per espletare il loro voto chi percorrendola a piedi scalzi chi portando a spalla il simulacro o portando le torce votive decorate (i 'ntocci) con i ceri accesi.
  • A Chiaramonte Gulfi la festa di San Giovanni Battista, compatrono e protettore della città, è una delle due più importanti; si svolge il 23 e 24 giugno preceduta da dodici giorni di preparazione con manifestazioni di fede, folclore e cultura; il 23 con la sacra rappresentazione della vita del santo e il 24, al tramonto, con uscita del Santo seguita dalla processione per le vie della città. L'altra ricorrenza è quella della Beata Maria Vergine di Gulfi, patrona principale della città, che si svolge la domenica in Albis e il terzo martedì dopo Pasqua.
  • A Giarratana tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto si svolge la Festa della Madonna della Neve con caratteristiche processioni che si tramandano da centinaia di anni. L'evento più importante è la festa del Patrono ab antiquo, san Bartolomeo Apostolo venerato quasi da 1000 anni con il titolo patronale; importantissima è la fiera che si svolge 3 giorni prima della festa.
  • A Modica si celebrano due feste principali.
    • La processione della Madonna Vasa-Vasa[61] si svolge nella mattinata della domenica di Pasqua. Risale alla metà del Settecento e si svolge con l'incontro fra il simulacro di Maria che muove le braccia, impartisce benedizioni e si china a baciare il petto del Cristo morto. A mezzogiorno in punto, cade il mantello nero che la ricopre mostrandola nella sua veste azzurra mentre viene liberato un nugolo di colombe bianche dal basamento posto ai piedi del simulacro della Vergine.
    • Altra festa importante è quella di San Pietro, compatrono della città (il principale è San Giorgio), che si svolge il 29 giugno. Fino alla metà del secolo scorso partecipavano alla processione pomeridiana dodici statue di cartapesta, alte circa quattro metri, rappresentanti i dodici apostoli (detti i santuni), che seguivano il simulacro del Cristo. Le statue venivano mosse dalle gambe di alcuni fedeli, nascosti all'interno, che guardavano il percorso della processione tramite una finestrella ricavata nel busto di cartapesta della statua; tale tradizione è caduta in disuso e viene portata in processione soltanto l'artistica statua in legno di quercia detta di San Pietro e il Paralitico conservata all'interno della Chiesa.
  • A Scicli nel corso dell'anno si svolgono tre eventi religiosi importanti:
    • Il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, ha luogo la "Cavalcata di San Giuseppe". È una processione, quasi una riedizione in costume, della vita della Sacra Famiglia, che si snoda per le vie della città fra falò e fuochi d'artificio fra due ali di folla festante.
    • Il giorno di Pasqua si svolge la processione dell'"Uomo vivo". Una statua del Cristo risorto viene portata in processione; le vengono fatte fare alcune evoluzioni che mandano in visibilio la numerosa folla assiepata lungo il percorso.
    • L'ultimo sabato del mese di maggio si svolge la festa della "Madonna delle Milizie", rievocazione delle lotte tra Normanni e Arabi che si contesero la Sicilia. Il momento più religioso culmina con la processione, per le vie della città, del simulacro della Madonna su un cavallo bianco posto sopra un carro infiorato[62].
  • A Vittoria è molto sentita la celebrazione del Venerdì Santo la cui tradizione esiste praticamente dalla fondazione della città. Dal 1657 la Congregazione del SS.mo Crocifisso ebbe il compito di fare una processione solenne il Venerdì santo dalla Chiesa madre al Calvario e ritorno. La processione a partire dal 1669 fu arricchita da una recita incentrata sul dramma della passione in versi dialettali recitati da popolani. Nel 1834 la Congregazione fece costruire un'urna in legno per trasportare il Cristo morto e deposto dalla croce e dall 1858 la sacra rappresentazione è incentrata sul dramma scritto dal marchese Alfonso Ricca. I Parti rappresentano la tradizione più sentita e amata dai vittoriesi, unica nel panorama della zona in cui si preferisce festeggiare la domenica di Pasqua.

Il Ragusano nel cinema e nella televisione[modifica | modifica wikitesto]

Luca Zingaretti e Peppino Mazzotta sul set de Il commissario Montalbano, con Ragusa Ibla sullo sfondo

Sin dagli anni sessanta il territorio del libero consorzio è stato scelto come set per diversi film ambientati in Sicilia. Nel 1960 fu girato a Ispica Divorzio all'italiana di Pietro Germi. Sempre a Ispica, nel 1974, furono girate alcune scene de Il viaggio di Vittorio De Sica, e nel 1984 alcune scene di Kaos dei fratelli Taviani. Nel 2002 il Teatro comunale Vittoria Colonna di Vittoria fece da cornice per alcune scene de Il consiglio d'Egitto, di Emidio Greco. Nello stesso anno Franco Battiato, nella sua prima opera cinematografica (Perdutoamor), ha utilizzato come set il loggiato della Basilica di Santa Maria Maggiore di Vincenzo Sinatra, a Ispica.

Nell territorio ibleo, soprattutto tra i comuni di Ragusa, Modica e Scicli, sono state girate la maggior parte delle scene de Il commissario Montalbano, serie televisiva poliziesca tratta dai romanzi di Andrea Camilleri; in particolare, la casa dove risiede il commissario si trova a Punta Secca, frazione di Santa Croce Camerina, mentre la sede del commissariato di polizia della fittizia Vigata è il municipio di Scicli.

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Il caciocavallo ragusano
Il cioccolato di Modica

A differenza di altre aree della Sicilia, nelle quali domina la cucina a base di pesce, la gastronomia ragusana è orientata maggiormente sui piatti a base di carne, latte, formaggi e prodotti della terra[63].

Alcuni piatti caratteristici:

Una specialità molto conosciuta è il cioccolato modicano[67]. Il cacao venne portato a Modica, intorno alla metà del Seicento, dai padri Gesuiti; in seguito venne aperta una delle prime fabbriche artigianali d'Europa[68], ancora esistente, che produceva un tipo di cioccolato particolare mediante un procedimento di origine azteca, che gli stessi religiosi avevano appreso nelle colonie spagnole sudamericane.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Itinerari turistici[modifica | modifica wikitesto]

  • Cava d'Ispica. (Il nome di "cava" nella Sicilia sud-orientale sta ad indicare le profonde gole scavate dai fiumi che scendono dall'altipiano ibleo). Si tratta di una grandiosa cava lunga circa 10 km che oltre all'aspetto decisamente panoramico offre la possibilità di una carrellata nel tempo seguendo le tracce degli insediamenti umani che qui si insediarono sin dalla preistoria; si tratta di necropoli sicule, catacombe protocristiane, cappelle rupestri bizantine e insediamenti abitativi del medioevo.
  • Castello di Donnafugata. Il castello, conservato a cura del comune di Ragusa che ne cura anche le visite turistiche. Di origini tardo medievali e poi modificato in stile gotico e rinascimentale, si trova 20 km a sud-ovest di Ragusa. Contiene una biblioteca con circa 4.000 volumi ed è dotato di un ampio parco.

Le chiese[modifica | modifica wikitesto]

La cattedrale di San Giovanni Battista a Ragusa.
La facciata del Duomo di San Giorgio di Modica.
Facciata del Duomo di Santa Maria delle Stelle di Comiso.

Le maggiori chiese del territorio sono:

Chiese barocche
Ragusa Cattedrale di San Giovanni Battista
Duomo di San Giorgio
Chiesa di San Giuseppe
Chiesa di Santa Maria dell'Itria
Chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio
Modica Duomo di San Giorgio
Duomo di San Pietro
Collegiata di Santa Maria di Betlem
Chiesa di San Giovanni Evangelista
Scicli Chiesa di San Matteo
Chiesa di San Bartolomeo
Chiesa di Santa Maria La Nova
Chiesa di San Giovanni Evangelista
Chiaramonte Gulfi Basilica di Santa Maria La Nova
Santuario della Beata Maria Vergine di Gulfi
Chiesa Commendale di san Giovanni Battista
Chiesa di San Vito Martire
Comiso Chiesa Santa Maria delle Stelle
Chiesa Maria SS. Annunziata
Giarratana Basilica di Sant'Antonio
Chiesa di San Bartolomeo
Ispica Basilica di Santa Maria Maggiore
Chiesa della Santissima Annunziata
Monterosso Almo Chiesa di San Giovanni Battista
Vittoria Basilica di San Giovanni Battista
Chiesa Santa Maria delle Grazie

Musei[modifica | modifica wikitesto]

a Chiaramonte Gulfi

  • La cittadina ospita sei piccoli musei tra cui il Museo dell'olio, il Museo del ricamo e dello sfilato siciliano e la Pinacoteca Giovanni De Vita.

a Comiso

  • Il Museo civico di storia naturale possiede oltre 7000 reperti fossili di vari invertebrati e vertebrati del quaternario siciliano.

a Modica

  • Museo civico Franco Libero Belgiorno che raccoglie reperti archeologici del Paleolitico, tra cui quelli della grotta di Cava Lazzaro, del Neolitico, provenienti dal villaggio di contrada Pirrone, e di epoca paleocristiana. Vi si trovano anche materiali dell'antica età del bronzo provenienti dal villaggio di Baravitalla a Cava d'Ispica e da Cava Lazzaro. Il museo si trova in corso Umberto.
  • Casa Museo di Salvatore Quasimodo.
Casa dell'Altare di Camarina
Mosaico romano a Comiso

a Ragusa

a Vittoria

  • Museo civico polivalente prof. Virgilio Lavore, Museo Italo Ungherese, Museo d'arte Sacra Mons – Federico La China e il Museo della civiltà contadina.

Aree archeologiche[modifica | modifica wikitesto]

Aree archeologiche
Chiaramonte Gulfi Zona archeologica di Scornavacche
Comiso Mosaici delle Terme Romane
Giarratana Zona archeologica di Kasmenai
Villa Romana di C.da Orto Mosaico
Ispica Parco archeologico della "Forza e del Fortilitium"
Modica Parco archeologico della Cava Ispica Nord
Cava Lazzaro
Ragusa Parco archeologico di Kamarina
Zona archeologica di Hybla Heraia
Zona archeologica di Castiglione
Santa Croce Camerina Parco archeologico di Kaukana
Scicli Parco archeologico di Chiafura

Altri siti[modifica | modifica wikitesto]

  • Monte Arcibessi. Nel territorio di Monte Arcibessi sono presenti insediamenti fortificati ("castellieri") dell'età del Bronzo e dell'età del Ferro. Abitati preistorici, resti di insediamenti abitati greci arcaici, testimonianze di epoca ellenistico-romana e resti bizantini e medievali.
  • Monte Casasia. Necropoli ellenistica del VII-VI secolo a.C. con tombe a grotticelle artificiali nei pressi di Monterosso Almo.
  • Akrillai. Antica colonia siracusana fondata nel VII secolo a.C. vicino Chiaramonte Gulfi come avamposto militare sulla strada per Gela ed Agrigento.
  • Grotta delle Trebacche. Sito archeologico di architettura funebre a carattere monumentale dell'epoca romana e bizantina.
  • Riparo neolitico di Fontana Nuova non lontano da Marina di Ragusa.
  • la "Pompei medievale", così è stata definita Terravecchia, l'antica città di Giarratana, da illustri archeologi francesi dell'università di Amiens.

Castelli[modifica | modifica wikitesto]

Il castello di Donnafugata.
Il Castello dei Conti di Modica.
La Torre Cabrera a Pozzallo.
Castelli Stato attuale
Acate Castello del Principe di Biscari (XV secolo) Buono
Chiaramonte Gulfi Castello dei Chiaramonte (XIII secolo) Arco dell'Annunziata e ruderi del torrione
Castello di Santa Maria (XVI secolo) Rovine
Torre di Mazzarronello (XVI secolo) Buona
Comiso Castello dei Naselli d'Aragona (XVI secolo) Buono
Giarratana Castello di Terravecchia (XIII secolo) Poche rovine
Ispica Fortilitium del Parco Forza (XII secolo) Rovine
Modica Castello dei Conti (XIII secolo) Buono
Torretta dell'Orologio (XIII-XVIII secolo) Buono
Monterosso Almo Castello C.da Casale (XIII secolo) Distrutto
Pozzallo Torre Cabrera (XVI secolo) Ottimo
Castello Di Martino (XX secolo) Rovine
Ragusa Castello di Donnafugata (XIV secolo) Ottimo
Castello di San Filippo (XIV secolo) Ottimo
Castello Normanno (XI secolo) Poche mura
Torre Cabrera (XVI secolo) Buono
Torre Vigliena (XVI secolo) Rovine
Santa Croce Camerina Torre Scalambri (XVI secolo) Buono
Torre di Mezzo (XVII secolo) Rovine
Scicli Castellaccio (Castrum Magnum) (XIV secolo) Rovine
Castello dei Tre Cantoni (Castrum Parvum) (XIV secolo) Rovine
Vittoria Castello (XVIII secolo) Buono

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Il libero consorzio comunale di Ragusa ha una popolazione di 317.790 (dato di giugno 2023)[69] abitanti con densità abitativa di circa 195 abitanti per km².

Il capoluogo, Ragusa, è il comune più popolato, ma vista la considerevole estensione del territorio comunale, con 167 abitante per km², risulta soltanto settimo quanto a densità abitativa.

La popolazione dell'ex provincia, dal 1982 al 2001 ha avuto un incremento pari al 7,6% con un differenziale positivo di 20.811 abitanti[70].

Degli altri undici comuni del libero consorzio, Vittoria e Modica superano i cinquantamila abitanti, mentre gli altri hanno una popolazione fra i trentamila e i tremila abitanti. Il comune meno popoloso è Monterosso Almo, mentre quello più densamente popolato è Pozzallo con una densità abitativa di 1.230,05 ab./km². Pozzallo è anche il comune meno esteso con una superficie di soli 14,94 km².

Comuni[modifica | modifica wikitesto]

Appartengono al libero consorzio comunale di Ragusa i seguenti 12 comuni:

Stemma Città Popolazione
(ab)[71]
Superficie
(km²)
Acate 10 920 101,40 km²
Chiaramonte Gulfi 7 935 126,00 km²
Comiso 30 214 64,93 km²
Giarratana 2 832 43,47 km²
Ispica 16 142 113,5 km²
Modica 53 542 290,77 km²
Monterosso Almo 2 826 56,30 km²
Pozzallo 19 067 14,94 km²
Ragusa 71 129 442 km²
Santa Croce Camerina 10 759 40,76 km²
Scicli 26 960 137,57 km²
Vittoria 62 486 181,31 km²

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Nidia Pausich, esperta giocatrice della nazionale italiana di basket impegnata nell'europeo 1968.

Importante evento organizzato nel 1968 a Ragusa (FIBA EuroBasket Women 1968) fu l'Europeo femminile di basket. Nel capoluogo si disputarono le eliminatorie del gruppo A, vinte dalla nazionale jugoslava e le finali di consolazione, in cui si affermò la Romania[72].

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Nel calcio sono quattro le società ragusane ad aver raggiunto i campionati nazionali, anche se alcune sono incorse in difficoltà economiche di rilievo:

Calcio a 5[modifica | modifica wikitesto]

Valente società sportiva ragusana è la Pro Scicli, che nella stagione 2006-2007 è stata promossa per la prima volta in Serie A di calcio a 5[73].

Pallacanestro[modifica | modifica wikitesto]

Altri sport[modifica | modifica wikitesto]

Rugby[modifica | modifica wikitesto]

Il Ragusa Rugby Club rappresenta il rugby ibleo dal 1967: al massimo è arrivato in Serie B[74].

Automobilismo[modifica | modifica wikitesto]

  • Coppa Monti Iblei, cronoscalata che si svolge ogni settembre a Chiaramonte Gulfi.
  • Rally del Barocco, sul territorio provinciale.

Tamburello[modifica | modifica wikitesto]

Le società ragusane ad aver vinto titoli nazionali sono:

  • G.S. Tamburello Ragusa che ha vinto pure molti titoli europei di tamburello a 3 e tambeach
  • Tambeach Kaukana di Ragusa che ha vinto titoli nazionali di tambeach
  • G.S.A. Modic che ha vinto nel tamburello a 3 femminile
  • Tambeach Cava d'Aliga che ha vinto molti titoli nazionali in tutte le specialità di tambeach

Tennis Tavolo[modifica | modifica wikitesto]

  • Emaia Vittoria, che ha vinto i campionati italiani femminili di tennis tavolo nel 1991 e 1992[75]. Negli ultimi anni sta scercando di affermarsi questa disciplina nei paesi iblei con risultati soddisfacenti: nel 2011/2012 l'Asd ScicliSport ha ottenuto la promozione in serie C1 dove ha militato per un anno, prima di essere retrocessa in serie C2. L'Asd TT Vittoria milita anch'essa i serie C2 da diversi anni, sfiorando per diversi anni, la promozione.
  • A Modica l'attività è ripresa dopo alcuni anni di difficoltà. attualmente la Pgs Orsa Modica, legata all'Oratorio salesiano "San Domenico Savio", milita in serie D1. Il Tennis Tavolo è stato impiantato presso l'oratorio di Modica nel 1997 dal Sacerdote Salesiano don Giovanni Alibrandi (1933-2005) che ha coinvolto decine di ragazzi attraverso questo sport. si sono ottenuti risultati brillanti in ambito PGS (Polisportiva giovanile Salesiana) giungendo alla conquista dei Campionati nazionali nel 2000 a Senigallia. È stata ottenuta la promozione di Serie C2 dove la Pgs Orsa Modica ha militato per 8 anni fino al 2006. il ricordo di Don Alibrandi è vivo nel ricordo dei ragazzi di Modica per la sua passione per il tennis tavolo e il suo tifo proverbiale per il Milan.
  • [76] Attualmente nel Ragusano esistono 5 società sportive legate a questa pratica sportiva: Asd Tennis tavolo Vittoria, Asd Tennis-Tavolo Scicli Sport , Asd Pgs Orsa Modica[77], Ping pong Club Ragusa Dimensione Corpo e Risurrezione vittoria, legata all'Asd TT Gela.

Atleti[modifica | modifica wikitesto]

Giorgio Avola

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Il principale impianto sportivo ragusano è lo Stadio Aldo Campo, situato in contrada Selvaggio, nel capoluogo. È stato edificato nel 1972 ed è impiegato per calcio e rugby potendo ospitare un massimo di 3.500 spettatori[78]. Nella stessa zona, si trova il principale Palazzetto dello sport della zona, il PalaMinardi, che può ospitare 3.500 persone. Impiegato fino a poco tempo fa per la pallavolo (ha ospitato anche la nazionale italiana[79]) e per la pallacanestro (vi giocava la Virtus Ragusa in Legadue), è stato impiegato anche per le arti marziali[80]. Altri impianti sportivi iblei sono il PalaPadua di Ragusa con 2.000 posti a sedere, il PalaMarsala (Ragusa) con 500 e a Comiso il PalaDavolos che ha 620 posti.

Il Comunale di Vittoria, con 5.000 posti è diventata la struttura più capiente del territorio di Ragusa ed è il secondo impianto calcistico per importanza, seguito dal Caitina di Modica, che arriva a 2.500 posti a sedere[81]. Il comunale di Comiso può ospitare 1800 spettatori mentre la Pro Scicli gioca al campo Geodetico di villaggio Jungi[82].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Home, su Libero Consorzio Comunale di Ragusa. URL consultato il 9 ottobre 2023.
  3. ^ In tale occasione furono riuniti i comuni di "Ragusa Superiore" e di "Ragusa Inferiore" (poi rinominata "Ragusa Ibla" nel 1922) che si erano in precedenza separati nel 1866.Scheda dell'Archivio di Stato di Ragusa Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.
  4. ^ Scheda su treccani.it.
  5. ^ Bacino idrogeologico dei monti Iblei, p. 1
  6. ^ Provincia regionale di Ragusa: Il territorio della Provincia di Ragusa, su provincia.ragusa.it. URL consultato il 27 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2013).
  7. ^ Bacino idrogeologico dei monti Iblei, pp. 1-15
  8. ^ Grasso, Lentini, Carbone, Di Grande, Veneziano, geologia della sicilia sud orientale
  9. ^ Bacino idrogeologico dei monti Iblei, pp. 13-15
  10. ^ a b Daniele Pavone, Il trenino degli Iblei, in iTreni, n. 299, Salò, ETR, 2007.
  11. ^ a b c d Istituto geografico De Agostini-Oggi, Il grande atlante stradale d'Italia in 182 tavole, tavv. 162-164, Novara, 1991.
  12. ^ Diga Santa Rosalia, su digasantarosalia.it. URL consultato il 31 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2013).
  13. ^ a b La stazione di Gela si trova a pochi chilometri dal comune di Vittoria ed è indicativa delle condizioni meteorologiche della zona costiera ragusana.
  14. ^ a b c d Eurometeo, su eurometeo.com. URL consultato il 31 dicembre 2007.
  15. ^ a b La stazione di Cozzo Spadaro si trova a pochi chilometri dal confine con il libero consorzio comunale di Ragusa ed è indicativa delle condizioni meteorologiche della stessa.
  16. ^ Sias Regione Siciliana, su sias.regione.sicilia.it. URL consultato il 29 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2013).
  17. ^ Sias Regione Siciliana, su sias.regione.sicilia.it. URL consultato il 31 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2013).
  18. ^ Le riserve naturali della provincia di Ragusa, su sicilyontour.com.
  19. ^ a b Proposto dall'ex provincia regionale ma non riconosciuto dalla regione Siciliana
  20. ^ D.A. n. 536/90 dell'Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana.
  21. ^ Istituita con Legge Regionale nº 98/1981. Gestita con D.A. nº 352 del 1989 dall'ex Provincia Regionale di Ragusa.
  22. ^ Fotografando Donnalucata, su donnalucata.it. URL consultato il 31 dicembre 2007.
  23. ^ Parlamento italiano; conversione in legge, su camera.it. URL consultato il 27 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2013).
  24. ^ Provincia regionale diSiracusa. Parco nazionale degli Iblei
  25. ^ Approvata la perimetrazione del Parco nazionale degli Iblei. Ragusa, 8 febbraio 2011, su radiortm.it. URL consultato il 27 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2016).
  26. ^ C I R S Ragusa | IL PARCO CHE VORREMMO- Iblei un Geomorfosito carsico di elevato valore ambientale
  27. ^ R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 1
  28. ^ Gazzetta ufficiale della Regione siciliana (p. I) n. 13 del 28 marzo 2014 (n. 12), Anno 68° (PDF), su urps.it. URL consultato il 27 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  29. ^ http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/04/26/14R00164/s3
  30. ^ (PDF) Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana - 7 agosto 2015
  31. ^ Approvata la legge sui Liberi Consorzi e Città Metropolitane, su riformaprovince.formez.it. URL consultato il 25 novembre 2015.
  32. ^ Statuto del Libero Consorzio Comunale di Ragusa (PDF). URL consultato il 21 agosto 2023.
  33. ^ Stanganelli, pp. 6-7.
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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  • Antonio Saltini, Sicilia fra feudi e giardini, Bologna, Edagricole, 1982.
  • AA. VV., Almanacco illustrato del calcio, Panini, Modena, 2006.
  • AA. VV., Almanacco illustrato del basket, Panini, Modena, 1989.
  • AA. VV., Bell'Italia-Sicilia 2, Editoriale Giorgio Mondadori, 1994.
  • AA. VV., Bell'Italia-Sicilia 4, Editoriale Giorgio Mondadori, 1998.

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