Liceo cantonale di Lugano

Liceo cantonale di Lugano
Entrata del Liceo di Lugano
Ubicazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
CittàLugano
IndirizzoViale Carlo Cattaneo, 4
Organizzazione
PresideValeria Doratiotto Prinsi
Mappa di localizzazione
Map
Sito web

Il Liceo cantonale di Lugano è situato sulle rive del lago dell'omonima città della Svizzera italiana, alla foce del Cassarate.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 giugno 1852 il Gran Consiglio, subito dopo aver deciso la secolarizzazione degli istituti scolastici tenuti da ordini religiosi, istituiva il Liceo cantonale, in Lugano, e sei ginnasi; le lezioni ebbero inizio il 5 novembre 1852. Il Liceo era situato nell'edificio del collegio di Sant'Antonio (sede in seguito del palazzo postale), nel 1904 fu trasferito nel nuovo palazzo degli Studi opera di Augusto Guidini. I primi anni di vita del liceo non furono facili e le iscrizioni limitate poiché si prediligevano gli istituti cattolici tradizionali[1].

Il Liceo di Lugano nasceva dalla volontà di diversi politici locali e in particolare di Stefano Franscini e di Carlo Cattaneo. L'obiettivo di Cattaneo fu quello di risollevare il Canton Ticino dalla situazione di arretratezza rispetto al resto della Svizzera. Fu egli stesso a decidere i piani di studio, consacrati ad una forte vocazione tecnica e scientifica, motivo per cui al liceo fu annessa anche una scuola per capimastri, divenuta successivamente per ingegneri tecnici[2].

Franscini, Cattaneo e Lavizzari, esponenti del liberalismo e del laicismo, miravano a contrastare il conservatorismo della Chiesa cattolica che deteneva, in quegli anni, il monopolio dell'istruzione superiore nel Ticino[3].

L'insegnamento della filosofia riflette i cambiamenti politici del Canton Ticino nel seguito degli anni: all'impostazione empiristica e antimetafisica voluta da Carlo Cattaneo, che tenne la cattedra di filosofia[4] dal 1852 fino al 1865 quando, in seguito ad un litigio dovuto ad un duro affronto del politico ticinese Luigi Pioda, abbandonò la cattedra e il liceo per intraprendere una carriera politica nel nuovo Regno d'Italia, seguì un'impostazione kantiana con Renaud Thurman, alunno di Ausonio Franchi, alla quale successe quella storicista con Gaetano Polari; caratterizzate da un aspetto comune tutte incontrarono l'opposizione dei conservatori. L'avvento al potere di questi ultimi, nel 1877, diede luogo a una vera e propria controriforma del liceo, che assunse una connotazione marcatamente cattolica e antimodernista, anche con la nomina a rettore di un sacerdote, don Giovanni Manera, che rimase in carica per dieci anni, fino alla rivoluzione liberale del 1890, in seguito alla quale l'insegnamento della filosofia fu di nuovo affidato ad esponenti di idee liberali, come i positivisti Carlo Sambucco e Arcangelo Ghisleri. È con Romano Amerio che, dal 1928 al 1970, il neotomismo e il cattolicesimo tradizionalista ritornarono in auge. Dopo il Sessantotto e il pensionamento dell'Amerio l'insegnamento della filosofia ritrovò un'impostazione più liberale, grazie al ruolo del commissario di vigilanza Franco Alessio[5] e a Paolo Farina[6], allievo di Mario Dal Pra, che fu insegnante di filosofia e storia dal 1970 al 2005.

Direttori[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Fino al 1884 il numero degli allievi variò tra i 20 e i 30, 37 nel 1853, sotto i venti negli anni 1859, 1860, 1867, 1868, dal 1870 al 1872 e dal 1876 al 1879. Si ricordi: vi venivano istruiti solo gli uomini in quanto le donne frequentavano appositi istituti femminili per prepararsi al matrimonio e alla vita di coppia. Le prime sei allieve figurarono nei registri del liceo durante l'anno scolastico 1905-1906 e furono soltanto uditrici, una sola terminò il corso filosofico nel 1908. Dal 1914 al 1944 gli allievi passarono da 60 a 200 e nel 1963 arrivarono a 300. Nel 1964 le allieve erano 92, quasi un quarto del totale, nel 1974-1975 erano il 36% degli iscritti, il 44% nel 1979-1980." Laura Donati, "A scuola in pantaloni", in: Michela Maiocchi - Gianfranco Pescia, C'era una volta il professore. L'identità del docente liceale e i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni del secolo scorso, Lugano, 2012, p. 69-73.
  2. ^ "Ma nel Canton Ticino il Liceo è sempre stato ispirato alla ricerca di un equilibrio fra l'enciclopedismo scientifico - di tradizione empiristica e, più tardi, positivistica - e l'umanesimo che caratterizzava prima i ginnasi-licei della Lombardia austriaca, poi il ginnasio-liceo classico italiano. In più, dalla fine dell'Ottocento in poi, si è dovuto tener conto delle norme federali svizzere in materia di riconoscimento dei diplomi di maturità." Giancarlo Reggi, "Il mestiere di professore liceale , fra tradizione e riforme " in: Michela Maiocchi - Gianfranco Pescia, C'era una volta il professore. L'identità del docente liceale e i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni del secolo scorso, Lugano, 2012, p. 25.
  3. ^ "Il Ticino dell'Ottocento diviso sulla questione religiosa", in: Edy Bernasconi, Libertà e laicità, Fontana ed., Pregassona-Lugano, 2020, p. 39-62.
  4. ^ " Mi voglio ora soffermare sull'insegnamento della filosofia, tenuto da Carlo Cattaneo, per il suo taglio innovativo e per l'intento, che lo caratterizzava, di fare delle scienze la fonte per una riflessione sui procedimenti logici, così da unificare gli scibili in una sintesi organica. Esso era descrittivo e sistematico; Cattaneo rifiutava l'idea, derivata dall'eclettismo del francese Cousin, di un corso liceale di storia della filosofia, considerandolo inutile, poco decoroso per i giganti del pensiero sottoposti alla confutazione dei loro errori, e lontano dal procedimento delle scienze sperimentali." Giancarlo Reggi, "Per una storia culturale del Liceo", in: Il Liceo cantonale di Lugano, op. cit., p. 98.
  5. ^ "che pur facendo mantenere un impianto di storia della filosofia, ha riportato l'insegnamento della materia sul terreno dell'esperienza concreta, legata alla lettura di testi." Giancarlo Reggi, "Per una storia culturale del Liceo", in: Il Liceo cantonale di Lugano, op. cit., p. 117.
  6. ^ "passato da interessi di filosofia della scienza a interessi di filosofia civile, per usare un termine caro a Romagnosi." Giancarlo Reggi, "Per una storia culturale del Liceo", in: Il Liceo cantonale di Lugano, op. cit., p. 117-118.
  7. ^ Nominato rettore dal Consiglio di Stato, rifiuta la carica che gli viene riproposta, nuovo rifiuto così motivato: "E non mi è nemmeno indifferente sottrarre il mio nome per quanto posso ai maligni che mi proclamano ambizioso e arrogante, e annunciano il deliberato proposito di vessarmi "Silvano Gilardoni, "Cronistoria del Liceo cantonale in Lugano (1852/53-2001/02)", in: Il Liceo cantonale di Lugano,op. cit., p. 151. Sarà rettore per un sol giorno, il 2 novembre 1852, quando riunisce la prima conferenza dei professori per l'elezione del vicerettore e del segretario.
  8. ^ Sacerdote, nominato dopo le nuove elezioni del 21 gennaio 1877, che sancirono la definitiva vittoria dei conservatori.
  9. ^ Nominato dopo la rivoluzione dell'11 settembre 1890, che instaurò un governo provvisorio interamente composto di liberali.
  10. ^ "Nel maggio del 1971 la svolta: a sorpresa, il rettore del Liceo dà le dimissioni, e le accompagna con una lunga lettera nella quale esprimeva la convinzione che fossero maturi i tempi per avviare nuove forme di gestione degli istituti, in particolare aperte alla collaborazione delle altre componenti scolastiche." Paolo Farina e Fabio Soldini, "L'esperienza della direzione collegiale (1974-1990)" in: Michela Maiocchi - Gianfranco Pescia, C'era una volta il professore. L'identità del docente liceale e i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni del secolo scorso, Lugano, 2012, p. 41.
  11. ^ "Fu nominato direttore Renato Regli, docente di italiano, che aveva alacremente promosso e caldeggiato il documento di minoranza e che incarnava 'l'uomo di cultura', secondo una visione della cultura coltivata negli ambienti politici luganesi, e 'il direttore', secondo la tradizione autoritaria risalente a Francesco Chiesa [...] Appena eletto, il nuovo rettore scelse quattro collaboratori e cercò di far ratificare la sua scelta dal Collegio, che però rifiutò dichiarando di attendere, per pronunciarsi, i risultati dell'esperienza.[...] A Renato Regli, - trovatosi di colpo, alla fine della carriera, 'vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro' - furono imputate l'elusione di molti problemi e la mancata disponibilità alla collaborazione: sia nei confronti dei collaboratori di direzione, coinvolti solo occasionalmente e che rassegnarono tutti le dimissioni; sia nei confronti dei docenti, chiamati urgentemente in soccorso soltanto in alcune circostanze e sempre più critici nei confronti dell'inefficiente conduzione; sia, infine, nei confronti degli allievi, con cui la contrapposizione crebbe, senza neppure la ricerca di qualsivoglia forma di mediazione." Paolo Farina e Fabio Soldini, "L'esperienza della direzione collegiale (1974-1990)" in: Michela Maiocchi - Gianfranco Pescia, C'era una volta il professore. L'identità del docente liceale e i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni del secolo scorso, Lugano, 2012, p. 41-42.
  12. ^ Ritiratosi alla fine dell'anno per motivi di salute, si dimette tutto il Consiglio di direzione. Viene riconosciuto dal Dipartimento della Pubblica Educazione al Collegio dei docenti il diritto di esprimersi sulle candidature alla direzione. "La situazione precipita nel giugno di quel tribolato anno scolastico 1973- 1974: Regli si ritira 'per motivi di salute' e i consiglieri di direzione inoltrano le loro dimissioni. Il 4 giugno, il Dipartimento della pubblica educazione riconosce l'Assemblea generale degli studenti come unico organo consultivo e deliberativo del corpo studentesco, incaricando le direzioni di procedere alla sua regolamentazione. Di lì a poco, il 21 e 25 giugno, nel corso di due incontri dei rappresentanti dipartimentali con il Collegio dei docenti, viene riconosciuto al Collegio il diritto di esprimersi sui candidati alla direzione del Liceo." Paolo Farina e Fabio Soldini, "L'esperienza della direzione collegiale (1974-1990)" in: Michela Maiocchi - Gianfranco Pescia, C'era una volta il professore. L'identità del docente liceale e i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni del secolo scorso, Lugano, 2012, p.45.
  13. ^ Nel mese di giugno 1986 il Consiglio di Stato pubblica il messaggio di riforma della Legge della scuola, che cancella il diritto riconosciuto al Collegio dei docenti di esprimersi sulle candidature alla direzione ed attribuisce la nomina del rettore e dei due vicedirettori al Consiglio di Stato. "Nonostante le prese di posizione dei Collegi dei docenti nelle scuole medie superiori e il forte impegno in difesa del principio della collegialità, il 2 febbraio 1990 il Gran Consiglio, in contrasto con il parere della sua speciale Commissione scolastica, approva la Legge della scuola e adotta di nuovo un modello di gestione degli istituti di tipo verticistico, volto a garantirne il controllo non solo in virtù del quadro legislativo ma anche in forza di un direttore calato dall'alto, 'funzionario' dipartimentale all'interno di ogni istituto. Questo atto segnò la morte non accidentale dell'esperienza della direzione collegiale." Paolo Farina e Fabio Soldini, "L'esperienza della direzione collegiale (1974-1990)" in: Michela Maiocchi - Gianfranco Pescia, C'era una volta il professore. L'identità del docente liceale e i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni del secolo scorso, Lugano, 2012, p.50-51.
  14. ^ Giampaolo Cereghetti, una vita dentro il Liceo, in RSI, 4 agosto 2016. URL consultato il 7 ottobre 2019.
  15. ^ La direzione sul sito ufficiale del Liceo di Lugano.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Romano Amerio, Il Palazzo degli Studi di Lugano. 1904-1979, Lugano, 1979, OCLC 635851753.
  • Giampaolo Cereghetti et al., Il Liceo cantonale di Lugano. Centocinquant'anni al servizio della repubblica e della cultura, Lugano-Bellinzona, 2003, OCLC 635530892, SBN IT\ICCU\MIL\0646887.
  • Michela Maiocchi e Gianfranco Pescia, C'era una volta il professore. L'identità del docente liceale e i cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni del secolo scorso, Lugano-Bellinzona, 2012, ISBN 9788886486866, OCLC 826878457.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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