Lingue giudeo-italiane

Giudeo-italiano
Italqit
Parlato inBandiera dell'Italia Italia
Locutori
Totale250
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Italiche
  Romanze
   Italo-occidentali
    Italo-dalmate
     Italo-romanze
      Lingue giudeo-italiane
Codici di classificazione
ISO 639-3itk (EN)
Glottologjude1255 (EN)

Le lingue giudeo-italiane[1] o italkit sono una famiglia di lingue giudeo-romanze comprendenti tutti i dialetti parlati dagli ebrei d'Italia, di Corsica e di Corfù. Il termine "giudeo-italiano" fu introdotto da Lazaro Belleli nel 1904 e ripreso da Giuseppe Cammeo e Umberto Cassuto nel 1909.[2]

Il termine “giudeo-italiano”[modifica | modifica wikitesto]

Il glottonimo giudeo-italiano è di coniazione accademica e relativamente tardiva. In inglese, il termine giudeo-italiano fu usato per la prima volta da Lazaro Belleli nel 1904 per il suo articolo Judæo-Greek and Judæo-Italian nella Jewish Encyclopedia (vol. 7, 310-313) nel quale descriveva le lingue degli ebrei di Corfù. In italiano, Giuseppe Cammeo si riferì a un Gergo giudaico-italiano nel suo articolo Studj dialettali (Vessilo Israelitico 57 (1909); il primo termine appare a p.169) del 1909. Lo stesso anno, Umberto Cassuto usò il termine giudeo-italiano come si legge nel seguente frammento del suo lavoro:

«Infatti, mentre è universalmente nota l’esistenza di un dialetto giudeo-tedesco, quasi nessuno sospetta oltr'alpe che gli ebrei italiani abbiano pure, o almeno abbiano avuto, non dirò un loro dialetto, ma almeno una loro parlata con peculiari caratteri. Certo, praticamente l’importanza di essa, limitata all’uso quotidiano di poche migliaia di persone, è pressoché nulla di fronte a quella del giudeo-tedesco, il quale è parlato da milioni di individui che bene spesso non conoscono altra lingua, ed ha una propria letteratura, un proprio giornalismo, un proprio teatro, sì da assumere quasi l’importanza di una vera e propria lingua a sé… è pressoché nulla, se si vuole, anche a paragone di altri dialetti giudaici, del giudeo-spagnuolo ad esempio, che sono più o meno usati letterariamente; è vero tutto questo, ma dal punto di vista linguistico tanto vale il giudeo-tedesco, quanto il giudeo-italiano, se così vogliamo chiamarlo, giacché di fronte alla scienza glottologica le varie forme del parlare umano hanno importanza di per sé e non per il numero di persone che le usano o per le forme d’arte in cui vengono adoperate. Piuttosto, una notevole differenza fra il giudeo-tedesco e il giudeo-italiano, che ha valore anche per il riguardo scientifico, è che, mentre quello è tanto diverso dalla lingua tedesca da costituire un dialetto a sé stante, questo invece non è essenzialmente una cosa diversa dalla lingua d’Italia, o dai singoli dialetti delle varie provincie d’Italia…»; 256: «… era naturale che il gergo giudeo-italiano in breve volger di tempo sparisse…» (Umberto Cassuto, “Parlata ebraica.” Vessillo Israelitico 57 (1909): 255-256)

Dialetti[modifica | modifica wikitesto]

  • Giudeo-piemontese
  • Giudeo-veneziano[3]
  • Giudeo-corfiota
  • Giudeo-mantovano[4][5]
  • Giudeo-modenese
  • Giudeo-ferrarese
  • Giudeo-reggiano[6]
  • Giudeo-fiorentino
  • Giudeo-livornese o Bagitto
  • Giudeo-triestino
  • Giudeo-corso
  • Giudeo-romanesco: il giudeo-romanesco cominciò ad evolversi e ad arricchirsi nella seconda metà del Cinquecento[7] quando venne istituito il ghetto di Roma. Similarmente a yiddish e giudaico-veneziano, anche il giudaico-romanesco nasce dall'incontro tra espressioni in lingua ebraica e le lingue o i dialetti locali.

Influenza in yiddish[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni studiosi ritengono che nella lingua yiddish vi siano alcuni termini di prestito giudeo-italiano[senza fonte]. Ad esempio, la parola giudeo-italiana per “sinagoga” è scola, al contrario di “scuola” che corrisponde al significato dell’omonimo italiano. L’uso del termine “scola” per indicare la sinagoga è risalente all’antica Roma. La distinzione del giudeo-italiano tra scola e scuola è parallela alla distinzione in yiddish tra שול Schul per “sinagoga” e שולע Schule per “scuola”.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".
  2. ^ Marcello Aprile, giudeo-italiano, in Enciclopedia dell'italiano, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010-2011. URL consultato il 20 marzo 2022.
  3. ^ Umberto Fortis, La parlata degli ebrei di Venezia e le parlate giudeo-italiane, Casa Editrice Giuntina, 2006, ISBN 978-88-8057-243-5. URL consultato il 20 marzo 2022.
  4. ^ Emanuele Colorni, La storia del dialetto ebraico-mantovano, su gazzettadimantova.gelocal.it, 18 settembre 2013. URL consultato il 20 marzo 2022.
  5. ^ “La parlata ebraico-mantovana” di Vittore Colorni in Judaica Minora, Milano, ed. Giuffrè, 1983, pp. 579-636.
  6. ^ Vermondo Brugnatelli, "Spigolature di giudeo-reggiano", Quaderni del Dipartimento di Linguistica e Letterature Comparate n. 5, Bergamo, 1989, 305-308
  7. ^ Bice Migliau, Il dialetto giudaico-romanesco, su memoriebraiche.it. URL consultato il 20 marzo 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marcello Aprile, Grammatica storica delle parlate giudeo-italiane, Galatina, Congedo, 2012.
  • Marcello Aprile, Un nuovo progetto lessicografico: il Lessico delle parlate giudeo-italiane, in Lessicografia dialettale. Ricordando Paolo Zolli, a cura di Francesco Bruni e Carla Marcato, vol. II, Dall'emancipazione a oggi, Padova, Antenore, 2006, pp. 491–506.
  • Umberto Fortis, Paolo Zolli, La parlata giudeo-veneziana, Roma, Carucci, 1979.
  • Umberto Fortis, La parlata degli ebrei di Venezia e le parlate giudeo-italiane, Firenze, Giuntina, 2006.
  • Maria Luisa Mayer Modena, Le parlate giudeo-italiane, in Storia d'Italia. Gli ebrei in Italia, a cura di Corrado Vivanti, vol. II, Dall'emancipazione a oggi, Torino, Einaudi, 1997, pp. 939–963.
  • Maria Luisa Mayer Modena, The Spoken Languages of the Jews of Italy: How Far Back?, in The Jews of Italy. Memory and Identity, edited by Bernard D. Cooperman and Barbara Garvin, Bethesda, Md., University Press of Maryland, 2000, pp. 307–316.
  • Maria Luisa Mayer Modena, Vena Hebraica nel Giudeo-Italiano. Dizionario dell’Elemento Ebraico negli Idiomi degli Ebrei d’Italia, con la collaborazione di Claudia Rosenzweig, Milano, LED Edizioni Universitarie, 2022, ISBN 978-88-7916-989-9, DOI10.978.887916/9899

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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