Live Through This

Live Through This
album in studio
ArtistaHole
Pubblicazione12 aprile 1994
Durata38:14
Dischi1
Tracce12
Genere[1]Grunge
Rock alternativo
Riot grrrl
EtichettaGeffen Records
ProduttorePaul Q. Kolderie, Sean Slade
Registrazione1993; Triclops Studios, Atlanta (GA) Stati Uniti
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera del Regno Unito Regno Unito[2]
(vendite: 100 000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Australia Australia[3]
(vendite: 70 000+)
Bandiera del Canada Canada[4]
(vendite: 100 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[5]
(vendite: 1 600 000+)
Hole - cronologia
Album precedente
(1991)
Album successivo
(1995)
Singoli
  1. Miss World
    Pubblicato: 28 marzo 1994
  2. Doll Parts
    Pubblicato: 15 novembre 1994
  3. Violet
    Pubblicato: gennaio 1995
  4. Softer, Softest
    Pubblicato: 12 dicembre 1995
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
Allmusic[1]
Rolling Stone[6]
NME[7]
Spin[8]

Live Through This è il secondo album in studio del gruppo musicale alternative rock statunitense Hole, pubblicato il 12 aprile 1994 dalla Geffen Records.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'album è stato pubblicato appena 7 giorni dopo la morte del marito di Courtney Love la cantante e chitarrista del gruppo, il famoso frontman dei Nirvana, Kurt Cobain. Fu l'unico album delle Hole con al basso Kristen Pfaff, che dopo la sua morte, avvenuta nel giugno 1994, fu sostituita con Jennifer Finch delle L7 per un certo periodo. Successivamente fu scelta Melissa Auf der Maur come sostituta ufficiale fino al 1999, anno in cui lasciò il gruppo.

Musicalmente e liricamente, l'album differiva molto dal debutto della band, Pretty on the Inside del 1991, il passaggio dal punk e noise rock ad un suono più rock accessibile, concentrandosi più sulla melodia e la dinamica, utilizzando meno la distorsione e tocchi sperimentali che avevano dominato il loro album precedente. Ha raggiunto il 52º posto nella classifica Billboard 200 negli Stati Uniti[9] e il 13º posto nella classifica Official Albums Chart nel Regno Unito del 1994.[10] L'album fu un successo finanziario, vendendo oltre due milioni di copie in tutto il mondo, inoltre fu disco multi-platino nel giro di un anno della sua uscita. Ha inoltre generato quattro singoli, inclusi brani-firma del gruppo: Doll Parts, Miss World, Softer, Softest e Violet. Negli ultimi anni, Live Through This è stato spesso considerato un classico contemporaneo del rock alternativo, ed è stato incluso al 460º posto nella lista di Rolling Stone dei 500 migliori album. È ritenuto da pubblico e critica, quasi unanimemente, il capolavoro delle Hole, considerato da Billboard e da Rolling Stone il miglior album del 1994. Nel 2019 si è aggiudicato il 4º posto tra i "50 Migliori Album Grunge" di sempre di Rolling Stone.[11]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Courtney Love e Eric Erlandson, eccetto dove indicato.[12]

  1. Violet – 3:25
  2. Miss World – 3:00
  3. Plump – 2:34
  4. Asking for It – 3:29
  5. Jennifer's Body – 3:41
  6. Doll Parts – 3:33 (C. Love)
  7. Credit in the Straight World – 3:11 (S. Moxham)
  8. Softer, Softest – 3:28
  9. She Walks on Me – 3:24
  10. I Think That I Would Die – 3:36 (C. Love, E. Erlandson, K. Bjelland)
  11. Gutless – 2:15
  12. Rock Star – 2:42

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Hanno partecipato alle registrazioni, secondo le note dell'album:[12]

Gruppo
Altri musicisti[13]
  • Dana Kletter – cori nelle tracce 1, 2, 4, 6, 8, 9
  • Kurt Cobain – chitarra nella traccia 2 (non accreditato), cori nelle tracce 4, 8
Tecnici

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (1994-2022) Posizione
massima
Australia 13
Grecia[14] 6
Regno Unito 13
Stati Uniti 52

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel brano Miss World la chitarra è suonata dal cantante dei Nirvana, Kurt Cobain.
  • Live Through This è considerato dalla rivista Billboard il miglior album del 1994.
  • Il brano Rock Star è presente nel film Io ballo da sola di Bernardo Bertolucci che la protagonista ascolta con il walkman, ma non è inclusa nella track list della colonna sonora.
  • Il disco è stato stimato dalla rivista Rolling Stone come miglior album del 1994.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Stephen Thomas Erlewine, Live Through This | Songs, Reviews, Credits | AllMusic, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 7 maggio 2019.
  2. ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 7 maggio 2019. Nel menu "Filter" selezionare "Gold" ed "Album", nella barra di ricerca digitare "Hole" dunque premere "Invio".
  3. ^ (EN) australian-charts.com - Hole - Live Through This, su australian-charts.com, Hung Medien. URL consultato il 7 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2013).
  4. ^ (EN) Canadian album certification – Hole – Live Through This, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 14 aprile 2012.
  5. ^ (EN) Gold & Platinum - RIAA, su riaa.com, RIAA. URL consultato il 7 maggio 2019.
  6. ^ (EN) David Fricke, Live Through This, su rollingstone.com, Rolling Stone. URL consultato il 27 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2014).
  7. ^ (EN) Hole: Live Through This, in NME, 9 aprile 1994, p. 40.
  8. ^ (EN) Charles Aaron, Hole’s ‘Live Through This’: Read SPIN’s 1994 Review, su spin.com, Spin. URL consultato il 27 settembre 2015.
  9. ^ (EN) Hole Chart Hystory | Billboard, su billboard.com. URL consultato l'8 maggio 2019.
  10. ^ (EN) HOLE | full Official Chart Hystory | Official Charts Company, su officialcharts.com, Official UK Charts. URL consultato il 4 maggio 2019.
  11. ^ (EN) 50 Greatest Grunge Albums, su rollingstone.com, Rolling Stone, 1º aprile 2019. URL consultato l'8 aprile 2019.
  12. ^ a b Note di copertina di Live Through This, Hole, Geffen Records, GED 24631, 1994.
  13. ^ (EN) Live Nirvana | Sessions History | Studio Sessions | (Hole) October, 1993 – Triclops Recording, Atlanta, GA, US, su livenirvana.com. URL consultato il 14 aprile 2012.
  14. ^ (EN) Official IFPI Charts - Top-75 Albums Sales Chart (Combined) - Week: 3/2022, su IFPI Greece. URL consultato il 31 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2022).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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