Livigno

Livigno
comune
Livigno – Stemma
Livigno – Bandiera
Livigno – Veduta
Livigno – Veduta
Il paese nella valle tra le Alpi di Livigno
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Sondrio
Amministrazione
SindacoRemo Galli (Punto Livigno 4.0) dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate46°32′17.42″N 10°08′09.57″E / 46.538173°N 10.135993°E46.538173; 10.135993 (Livigno)
Altitudine1 816 m s.l.m.
Superficie227,3[2] km²
Acque interne16,61 km² (7,31%)
Abitanti6 801[3] (1-1-2024)
Densità29,92 ab./km²
FrazioniTrepalle[1]
Comuni confinantiPontresina (CH-GR), Poschiavo (CH-GR), S-chanf (CH-GR), Valdidentro, Zernez (CH-GR), Zuoz (CH-GR)
Altre informazioni
Cod. postale23041
Prefisso0342
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT014037
Cod. catastaleE621
TargaSO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[4]
Cl. climaticazona F, 4 648 GG[5]
Nome abitantilivignaschi
PatronoSanta Maria Nascente
Giorno festivo8 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Livigno
Livigno
Livigno – Mappa
Livigno – Mappa
Posizione del comune di Livigno nella provincia di Sondrio
Sito istituzionale

Livigno (Livign in dialetto livignasco) è un comune italiano di 6801 abitanti[3] della provincia di Sondrio in Lombardia, è il più settentrionale e il più esteso comune della regione. Zona extradoganale, fa parte della Comunità montana Alta Valtellina ed è una stazione turistica invernale ed estiva delle Alpi. È uno dei comuni montani italiani con maggiori presenze turistiche dopo Castelrotto e insieme a Selva di Val Gardena. Ospiterà, insieme a Milano, Cortina d'Ampezzo e Bormio le gare delle Olimpiadi invernali del 2026.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Livigno è una località dell'alta Valtellina posta a circa 1.816 m di quota s.l.m., nell'omonima valle, ai piedi delle Alpi di Livigno. Il paese si snoda lungo la strada che percorre per oltre 15 km l'intera valle attraversata dal torrente Aqua Granda (Spöl in tedesco) che convoglia le proprie acque verso l'Inn (Eno in italiano) e da questo al Danubio per finire nel Mar Nero. Livigno è quindi uno dei comuni italiani non appartenenti alla regione geografica italiana.

L’Aqua Granda (Spol) scorre per metà del suo tratto iniziale nella Val di Livigno e per l'altra metà scorre nell'Engadina, in Svizzera. Il pericoloso passaggio dello Spöl in un vallone strettissimo, ripido e scosceso tra le due parti, storicamente è stato accesso di difficilissima percorrenza e spiega il relativo isolamento che la Val di Livigno ha subìto in passato. Gli altri due accessi sono valichi montani ad alta quota.

È raggiungibile dal resto del territorio nazionale unicamente dalla Valtellina attraverso il Passo del Foscagno (mantenuto di norma aperto tutto l'anno), percorrendo la Strada statale 301 del Foscagno, oppure dalla Svizzera tramite la Forcola di Livigno (transitabile solo in estate), passando per la Valle di Poschiavo, altrimenti attraverso la galleria stradale, dall'Engadina. Il tunnel di circa 3,5 km di lunghezza è a corsia unica (senso unico alternato) e a pedaggio. La galleria collega la parte bassa e alta dello Spöl evitando il tratto impraticabile del torrente.

Livigno ripresa in lontananza dalla confluenza dell'Aqua Granda nel Lago del Gallo

Nel suo territorio è compresa la frazione di Trepalle, che si sviluppa fino a 2.250 metri s.l.m.. Tale quota ne fa il secondo centro abitato permanente più alto d'Europa dopo Juf, in Svizzera. Eira, infine, è una località che dà il nome al passo omonimo.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima di Livigno è tipicamente alpino, con inverni relativamente lunghi e sicuramente rigidi ed estati brevi e fresche. Le estati (soggette a tempo mutevole) sono pressappoco una prosecuzione della primavera che si fa prorompente dopo la metà di aprile e si fondono con l'autunno che tipicamente inizia con il primo giorno di settembre. Durante le ondate di freddo più intenso il termometro può precipitare fino ai −28 °C, durante le giornate estive più calde la temperatura non supera generalmente i +25 °C. Il sole è comunque nitido e intenso coi cieli tersi di quelle aree e l'elevazione considerevole sul livello del mare. Apparterrebbe a Livigno, secondo alcune fonti, il primato di centro abitato più freddo d'Italia con una temperatura registrata di −38 °C nell'inverno 1956[6].

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Gli studiosi oggi propendono per l'ipotesi che fa risalire il toponimo Livigno al latino tardo labineus (soggetto a slavine).


Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Valle di Livigno in una mappa del 1618, parte del Contado di Bormio
La valle in una fotografia del 1975

Il nome di Livigno compare per la prima volta in un documento redatto nel 1187[7]. I primi elementi storici di residenti stabili e organizzati, sottostanti al contado di Bormio vanno fatti risalire in un arco temporale compreso tra il 1263 e il 1325. L'isolamento geografico ha da sempre condizionato ogni possibilità di progresso, benessere e crescita culturale[8] ma un ruolo attivo lo giocò anche Bormio che cercò di ostacolarne la crescita soprattutto dopo la colonizzazione del territorio da parte di popoli stranieri, motivo di preoccupazione nella gestione dei commerci sugli alti passi della zona. Recenti studi[9] infatti, ipotizzano che la fondazione di Livigno possa risalire a coloni Walser provenienti dalla vicina Davos a loro volta provenienti dalle alte valli del Monte Rosa. Vestigia della cultura Walser si ritroverebbero ancora oggi nelle tipiche abitazioni in legno identiche a quelle di Davos con tecnica a blockbau e presenza della 'Seelabalgga' ovvero la 'finestrella dell'anima'. Nel 1538 la comunità si appella ai governanti Grigioni per ottenere una maggiore indipendenza nella gestione dei pascoli. Infatti i rapporti sociali, economici e politici erano prevalenti più verso l'area del canton Grigioni anziché verso i padroni di Bormio, con i quali era in atto un contenzioso permanente. Nei tempi della Controriforma Bormio fu presidiata dai Gesuiti a difendere il cattolicesimo contro le infiltrazioni dei protestanti e Livigno si trovò in mezzo, tra i protestanti svizzeri e i Gesuiti di Bormio, con le complicazioni del caso.

Fra il Seicento e il Settecento in diversi momenti gli abitanti di Livigno riuscirono a ottenere e mantenere diverse forme di concessioni e autonomie di fatto, soprattutto sugli scambi di merci in esenzione dai dazi, sui sentieri di percorrenza e sulle fonti d'acquisto. Nel 1797, con la riorganizzazione dei terreni di Bormio sotto la Repubblica Cisalpina, Livigno diviene comune. Due anni più tardi, nel 1799, anche Trepalle viene inclusa nel territorio comunale. Nel 1801 viene stipulata la convenzione per l’arretramento della linea daziaria rispetto al confine politico, confermata anche dal Comando Napoleonico di Morbegno. Dopo il Congresso di Vienna, Livigno, come l'intero territorio della provincia di Sondrio, finisce sotto il diretto controllo austriaco.

Nel 1819 viene stipulato un contratto con il quale l'Austria riconosce agevolazioni analoghe a quelle ottenute nel periodo napoleonico, ma con l'introduzione di novità rilevanti quali l'esenzione dell'acquisto di generi come sale, tabacco e polvere da sparo. Il trattato, con l'introduzione di modifiche, viene rinnovato nel 1825, 1829, nel 1840 e nel 1857. Dopo l'annessione al Regno d'Italia, nel 1877 il governo conferma la convenzione con una proroga triennale, rinnovata più volte, creando una situazione paradossale: Livigno godeva di privilegi garantiti dagli Austriaci sotto il Governo italiano che però non aveva legiferato. Mancanza alla quale si ottempera solo nel 1910, concedendo esenzioni daziarie a favore del comune di Livigno. Nel 1914 il Regio esercito costruisce la strada di collegamento Bormio-Livigno tramite il Passo del Foscagno, praticabile solo in estate; solo dal 1952 viene garantita anche l'apertura invernale. Nel 1960 comincia un limitato movimento turistico, ma è solo dopo il 1969, quando la galleria Munt La Schera (di servizio per la costruzione della diga del Gallo) viene aperta al traffico veicolare privato, che di fatto si dà inizio allo sviluppo turistico della località. Nel 1972 avviene l'istituzione dell'IVA e il relativo riconoscimento ufficiale della sua esenzione per la zona extradoganale di Livigno.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma del Comune di Livigno è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 20 giugno 1969.[10]

«Partito: nel primo di rosso alla croce d'argento; nel secondo d'azzurro alla figura della Vergine in maestà d'argento, coronata d'oro, tenente tra le sue braccia Gesù Bambino che ha tra le mani un globo d'oro»

La croce bianca in campo rosso è il simbolo del Contado di Bormio e testimonia il millenario legame con Livigno; la Madonna è la protettrice della comunità.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria Nascente

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Al 31 dicembre 2011 Livigno era il comune del Nord Italia che presentava la maggiore presenza di popolazione con meno di 35 anni sul totale della popolazione (il 51,4% della popolazione residente). Questo perché il paese è una tra le località italiane col maggior tasso di natalità.

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo le statistiche ISTAT[13] al 1º gennaio 2014 la popolazione straniera residente nel comune era di 561 persone, pari al 9% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano al 2013:[14]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Ghibinèt[modifica | modifica wikitesto]

Il termine Ghibinèt (probabilmente dal tedesco Gabe Nacht) designa l'epifania livignasca e dell'alta Valtellina (gabinàt). Questa festa è anche celebrata in Val Camonica, provincia di Brescia. I bambini entrano nelle case dicendo: "Bondì, ghibinèt!" e le persone contraccambiano con dolciumi e piccoli doni.

Sant'Antonio[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 gennaio si celebra la festa di Sant'Antonio Abate, protettore degli animali. Ogni anno gli allevatori raggiungono la chiesa di Sant'Antonio passando per le vie centrali del paese. Solitamente gli animali che vengono portati sono i cavalli, a causa del clima rigido che non permette l'agevole spostamento con altri animali.

Il giorno di Sant'Antonio è anche l'ultimo giorno in cui si può pagare il Ghibinèt.

Carnàl[modifica | modifica wikitesto]

Il carnevale livignasco segue la tradizione occidentale, per cui è animato da carri allegorici, maschere e giochi popolari, quali il palo della cuccagna e competizioni agonistiche; peculiarità del carnàl da livìgn è la presenza dei sonét, che nonostante il termine non hanno a che fare col sonetto, ma che si trattano di componimenti in versi di stampo satirico.

Palio delle Contrade[modifica | modifica wikitesto]

Il Palio delle contrade è una gara di sci nordico per i residenti di Livigno e Trepalle, a partire dai 9 anni. Viene così chiamata dal 2018 in seguito a un cambio di organizzazione. La manifestazione era nata nel 1980 con la denominazione di "Trofeo delle Contrade". La gara serale si teneva in inverno, mentre dal 2015 è stata spostata a fine agosto, innevando con neve artificiale le vie centrali del paese.

Festa patronale[modifica | modifica wikitesto]

Si tiene l'8 settembre la festa patronale dedicata a Santa Maria Nascente. La prima edizione della Festa Patronale risale al 1999. Grazie al “Comitato Festa Patronale”, l’appuntamento religioso si è tinto di folclore. Nella lunga giornata di festa sono in programma, oltre alla S. Messa e alla processione, momenti di aggregazione per l’intera comunità.

Alpenfest[modifica | modifica wikitesto]

Sono vari gli appuntamenti durante l'autunno: la transumanza dalle baite alle stalle del paese, il 21 settembre con il marchè di venciun, ovvero la fiera campionaria dei migliori capi di razza Bruna Alpina e la festa dell'agricoltura, una serata con cena a base di prodotti tipici in cui vengono premiati i migliori capi bovini di ogni categoria e i migliori formaggi. Si tiene invece a metà ottobre la mostra dedicata agli ovini.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Panorama dalle Alpi di Livigno
Panorama di Livigno con il suo altipiano
Val di Livigno in estate
Vista della valle dal basso in tarda primavera
Il Lago di Livigno

Territorio franco[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Livigno gode dello status di zona extradoganale, in forza della Legge 17 luglio 1910, n. 516 (G.U. n. 180 del 02/08/1910), ed è pertanto esente da alcune imposte, come ad esempio l'IVA. Questo status, comune anche alla vicina località engadinese di Samnaun, ha favorito lo sviluppo turistico a partire dalla fine degli anni cinquanta. Le origini della zona franca risalgono alle speciali deroghe che la comunità locale riuscì a ottenere, sin dal 1538 dalla contea di Bormio, successivamente confermate da normative e convenzioni succedutesi nel corso dell'Ottocento e del Novecento[15].

I prezzi delle merci vendute a Livigno sono esenti IVA. Chi visita Livigno trova conveniente l'acquisto di tabacchi, zucchero e alcolici, nonché merci di maggior pregio di cui occorre verificare la convenienza (profumi, orologi, ecc.); le merci acquistate devono rimanere entro i limiti stabiliti dalle tabelle doganali. È pure conveniente il rifornimento di carburante: si noti che è possibile esportare solo il carburante contenuto nei serbatoi dei veicoli medesimi (quindi si può fare un pieno senza particolari limiti) oppure in taniche omologate aventi capienza non superiore a 10 litri, pena severe sanzioni.

La particolare situazione doganale ha creato una situazione anomala di "turismo commerciale" cioè di un rilevante trasferimento di persone che si spostano prevalentemente per acquistare a prezzi più favorevoli. Tale situazione è anche evidente nella alta densità, struttura e dimensione dei negozi.

L'originario principale motivo della nascita della zona franca era correlato all'isolamento che ha lungamente caratterizzato questa località; si pensi che sino all'inverno del 1952-1953 (anno di avvio dell'apertura invernale del passo del Foscagno), la comunità di Livigno rimaneva completamente priva di qualsiasi via di comunicazione con il resto del mondo per l'intero inverno, dalle prime nevicate autunnali fino alla fusione delle nevi nella primavera.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Livigno Snowfarm

Durante il periodo invernale sono molte le persone che raggiungono la località per trascorrere una vacanza sulla neve. L'elevata altitudine (il centro dell'abitato è situato a 1 816 m s.l.m. con piste da sci sino ai 2 800 metri in areale centro-alpino) consente a Livigno di avere facilmente condizioni ottimali della neve, ricorrendo solo occasionalmente all'innevamento artificiale. Ciononostante, il comune alpino, che si configura come una località dalla forte vocazione turistica, si è trovato ad adottare delle strategie di gestione della neve per far fronte agli effetti del riscaldamento globale, ma soprattutto per anticipare la stagione sciistica. Una di queste è lo snow farm, ovvero l'azione di immagazzinare e conservare la neve prodotta in inverno, artificiale e non, durante l'estate, per poterla riutilizzare la stagione successiva[16][17]. Livigno, inoltre, è stata una delle località scelte per testare gli strumenti di Prosnow (progetto europeo avviato nel 2017 e conclusosi ad agosto 2020), che permettono di formulare delle previsioni meteo e stagionali precise al fine di ottimizzare la produzione di neve artificiale, per rendere tale pratica più sostenibile a livello economico e ambientale[18][19][20]. Gli impianti di risalita si articolano in due comprensori separati, quello del Mottolino e il Carosello 3000, posti ciascuno su un versante differente della vallata, con progetti di unificazione e collegamento tra i due[21].

Legati agli impianti di risalita del Mottolino e del Carosello 3000 ci sono diverse cime delle Alpi di Livigno che fanno da cornice e destinazione per i turisti del paese di Livigno sia tramite impianti di risalita che tramite sentieri tracciati di Hiking. alcune di queste cime sono: Il monte delle Rezze (2858 mt) con la madonna del soccorso, Pizzo Cantone (2906 mt), Morteir (2705 mt), Monte Campaccio (3008 mt) per il lato Carosello 3000.[22] Il monte della Neve (2785 mt) e Monte delle Mine (2881 mt) per il lato Mottolino.[22]

Durante la stagione estiva non mancano i villeggianti che approfittano della zona extra-doganale per fare shopping o che, attirati dall'altitudine del luogo, lasciano le città calde e afose per rifugiarsi nel fresco clima di Livigno, e anche per fare escursioni con la bici nelle piste ciclabili presenti sul lato est del paese e in altre parti. Questa località è infatti conosciuta anche come il piccolo Tibet, in ragione delle caratteristiche geomorfologiche del luogo, che sono in parte simili a quelle himalayane: Livigno è infatti un altopiano circondato da montagne nel cuore delle Alpi Retiche. Il nome Il piccolo Tibet è stato attribuito dall'autore di leggende e racconti Alfredo Martinelli nel 1967 nella sua pubblicazione Livigno piccolo Tibet.

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno 2019 Livigno riceve da Legambiente il Cigno Nero. Il deposito di materiali da costruzione, l’inquinamento causato da eventi turistici e un piano urbanistico sospetto hanno messo in dubbio la corretta e limpida gestione dell’amministrazione locale.[23]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il municipio di Livigno
Gonfalone comunale
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
27 aprile 1997 12 maggio 2001 Flavio Claoti Lista Civica di Centro Sindaco [24]
13 maggio 2001 14 maggio 2011 Attilio Lionello Silvestri Lista Civica Sindaco [25][26]
15 maggio 2011 3 ottobre 2021 Damiano Bormolini Lista Civica - Punto Livigno Sindaco [27]
4 ottobre 2021 in carica Remo Galli Lista Civica - Punto Livigno Sindaco [28]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Mountain Biking a Livigno

Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]

Edizione Tappa Partenza Km Vincitore di tappa Maglia rosa
1972 16ª Parabiago-Livigno 256 Bandiera del Belgio Eddy Merckx Bandiera del Belgio Eddy Merckx
2005 14ª Egna-Livigno 210 Bandiera della Colombia Iván Parra

Bandiera dell'Italia Paolo Savoldelli

Scacchi[modifica | modifica wikitesto]

In settembre a Livigno si svolge un torneo internazionale di scacchi (Livigno Chess Open) organizzato dal circolo scacchistico cittadino "Amos Cusini", giunto nel 2012 alla terza edizione. A vincere il torneo nel 2010 è stato il grande maestro russo Igor Naumkin, nel 2011 il grande maestro russo Sergej Volkov e nel 2012 il grande maestro italiano Alberto David.

Stralivigno[modifica | modifica wikitesto]

Ogni anno, nel mese di luglio, la città ospita la Stralivigno, una manifestazione podistica internazionale competitiva di 21 km.

Sci[modifica | modifica wikitesto]

Nota meta per lo sci, Livigno ospita molti club dedicati allo sci freestyle. L'area sci di Livigno ha un totale di 115 km di piste[29], di cui 30 km di piste per sciatori principianti, 65 km per sciatori esperti e 20 km per freerider.

Nel mese di dicembre si svolge La Sgambeda, gara internazionale di granfondo di sci di fondo. Nel gennaio 2023 ha ospitato per la prima volta due gare della Coppa del Mondo di sci di fondo.[30]

XXV Giochi olimpici invernali Milano-Cortina[modifica | modifica wikitesto]

Insieme ad altre due località del polo valtellinese - Bormio e Valdidentro per le paralimpiadi - Livigno è tra le mete scelte per i XXV Giochi olimpici invernali del 2026. Presso le sedi competitive di Livigno - Mottolino, Sitas-Tagliede e Carosello 3000 - si terranno le gare di snowboard e freestyle, mentre in zona Aquagranda - Active You! (centro benessere e sportivo) andrà a svilupparsi il villaggio olimpico e paralimpico, sede non competitiva e solo in parte temporanea[31][32].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vivere Livigno - Informazioni
  2. ^ tuttitalia.it, http://www.tuttitalia.it/lombardia/27-livigno.
  3. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ https://www.caputfrigoris.it/pubblicazioni/Alpi.pdf
  7. ^ Storia di Livigno, dal Medioevo al 1797.
  8. ^ Vicinanza di Livigno, sec. XIV - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su www.lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 14 marzo 2024.
  9. ^ E. Rizzi I Walser e le Alpi, ultimi studi, Fondazione Enrico Monti, 2021
  10. ^ Livigno, DPR 1969-06-20, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it, Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali, busta 287, fascicolo 4760.6. URL consultato il 4 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2016).
  11. ^ A cura delle parrocchie S.Maria e S.Anna, Le Chiese di Livigno e Trepalle, 1995.
  12. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  13. ^ Popolazione straniera residente per età e sesso al 1º gennaio 2014, su demo.istat.it. URL consultato il 9 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2015).
  14. ^ Cittadini Stranieri 2013 - Livigno (SO), su Tuttitalia.it. URL consultato il 14 marzo 2024.
  15. ^ Perché Livigno è zona extradoganale?, in Focus, 28 giugno 2002. URL consultato il 9 luglio 2023.
  16. ^ Thomas Grünewald, Fabian Wolfsperger e Michael Lehning, Snow farming: conserving snow over the summer season, in The Cryosphere, vol. 12, n. 1, 31 gennaio 2018, pp. 385–400, DOI:10.5194/tc-12-385-2018. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  17. ^ A. P. T. Livigno, SNOWFARMING: LIVIGNO “DO IT BETTER” APERTURA ANELLO FONDO DAL 19 OTTOBRE!, su Livigno. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  18. ^ A. P. T. Livigno, LIVIGNO: GESTIONE DELLA NEVE, ARRIVA UN PROGETTO EUROPEO, su Livigno. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  19. ^ (EN) Pilot ski resorts – PROSNOW, su prosnow.org. URL consultato il 23 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2020).
  20. ^ Cordis Europa, su cordis.europa.eu.
  21. ^ https://www.laprovinciadisondrio.it/stories/Cronaca/livigno-dal-mottolino-al-carosello-in-4-minuti_1296971_11/
  22. ^ a b Relazione Tecnica VAS Valutazione Ambientale Strategica Comune di Livigno (PDF).
  23. ^ https://www.laprovinciadisondrio.it/stories/Cronaca/cigno-nero-di-legambiente-a-livigno_1313441_11/?attach_a_&src=img&site_source=RelatedBottomImg-1313441
  24. ^ Risultati delle elezioni comunali del 27 aprile 1997, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  25. ^ Risultati delle elezioni comunali del 13 maggio 2001, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  26. ^ Risultati delle elezioni comunali del 28 maggio 2006, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
  27. ^ Risultati delle elezioni comunali del 15 maggio 2011, Archivio storico delle elezioni del Ministero dell'Interno
  28. ^ [1]
  29. ^ Settimana bianca Livigno - Hotel & Skipass Livigno - vacanze sulla neve, su SnowTrex. URL consultato l'8 settembre 2019.
  30. ^ A Livigno la Coppa del Mondo di fondo, su www.orobie.it. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  31. ^ CONI, Bilancio Sostenibilità 2018 (PDF), su coni.it.
  32. ^ Milano Cortina 2026 candidatura Italia (PDF) [collegamento interrotto], su milanocortina2026.org.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Storia di Livigno dal Medioevo al 1797, Sondrio, Società Storica Valtellinese, 1995.
  • Storia di Livigno dal 1798 AL 1960, Livigno, Famiglia Cooperativa di Consumo ed Agricola, 2001.
  • Luca Bonardi, Livigno villaggio immobile - Uomini e ambienti di una valle alpina, Livigno, Famiglia Cooperativa di Consumo ed Agricola, 2001.
  • Maria Grazia Galli, Livigno e l'Europa - il territorio extradoganale di Livigno nell'ambito della Comunità Europea, Livigno, Famiglia Cooperativa di Consumo ed Agricola, 2001.
  • (FR) Boris Gombač, Les zones franches en Europe, Bruxelles, Bruylant, 1991, ISBN 2-8027-0509-1;.https://www.dlib.si/details/URN:NBN:SI:DOC-DY0KN2IO;
  • Emanuele Mambretti e Remo Bracchi, Dizionario etimologico-etnografico dei dialetti di Livigno e Trepalle, Sondrio, Tipografia Bettini, 2011.
  • Emanuele Mambretti e Thomas Ruberto, Livigno - Una storia che viene da lontano, Sondrio, Lyasis Edizioni, 2015.
  • Alfredo Martinelli, Livigno Piccolo Tibet, Tirano, Piccolo Tibet.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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