Locomotiva FS 268

Locomotiva FS gruppo 268
già RA 305
Locomotiva a vapore
Anni di costruzione 1877 - 1879
Anni di esercizio 1877- ?
Quantità prodotta 10
Costruttore Officine di Pietrarsa
Dimensioni 14.378 x ? x 4.043 mm
Interperno 3.560 (tra assi estremi)
Passo dei carrelli 1.970 + 1.590
Massa in servizio 33,8
Massa aderente 33,8
Massa vuoto 29,9
Tipo di motore a vapore
Alimentazione carbone
Velocità massima omologata 60 km/h
Rodiggio 0-3-0
Diametro ruote motrici 1.510 mm
Distribuzione a cassetto piano
sistema Stephenson
Tipo di trasmissione bielle
Numero di cilindri 2 esterni
Diametro dei cilindri 420 mm
Corsa dei cilindri 600 mm
Superficie griglia 1,23 
Superficie riscaldamento 107,97 m²
Pressione in caldaia 9
Potenza continuativa 253 (a 30 km/h) kW
Forza di trazione massima 5.150
Forza allo spunto 4.830

Le locomotive FS gruppo 265 sono state macchine a vapore con tender di rodiggio 0-3-0 che le Ferrovie dello Stato acquisirono, dopo il 1905, in seguito al riscatto della Rete Adriatica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le locomotive del gruppo erano di costruzione italiana fabbricate dalle Officine di Pietrarsa e consegnate tra 1877 e 1879 alla Società delle Meridionali che dal 1885 le immatricolò come gruppo RA 305 (3051-3060). Pervennero alle Ferrovie dello Stato in seguito al riscatto delle reti nel 1905. Nell'album delle locomotive FS, al 31 dicembre 1914, risultavano immatricolate ancora 7 unità con i numeri FS da 2683-2686 e 2688-2690. Le locomotive erano già di tipo obsoleto: non sopravvissero agli anni venti.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Le locomotive furono costruite a vapore saturo, 2 cilindri esterni e a semplice espansione e con il rodiggio 0-3-0 e ruote da 1.510 mm di diametro in vista del loro utilizzo alla trazione di treni viaggiatori. La caldaia che equipaggiava le unità era lunga 6.720 mm e conteneva un volume d'acqua (misurata a 10 cm sopra il cielo del forno) di 3,8 m³ e un volume di vapore di 1,65 m³; la sua pressione di taratura era di 9 bar ed era in grado di produrre un quantitativo orario di vapore asciutto di 4.250 kg. Il numero di tubi bollitori era di 168, di diametro 50/45 mm, con lunghezza tra le piastre estreme, di 4.250 mm. La superficie di riscaldamento tubiera era di 101,12; la superficie di riscaldamento estesa sulla volta del forno era di 6,85 m². In totale quindi 107,97 m²[1].

Le dimensioni interne massime e minime del corpo cilindrico erano rispettivamente di 1.298 mm e 1.270 di diametro; la lunghezza era di 4,250 m (compresa di camera a fumo). Il forno, delle dimensioni di 1.170 x 1.045 mm, era alto in media 1.450 mm sul piano della graticola della superficie di 1,23 m²[1].

Le prestazioni della macchina permettevano uno sforzo di trazione massimo di 5.150 kg, continuo (alla velocità di 30 km/h) di 3.060 kg e di spunto alla partenza di 4.830 kg. La ripartizione delle masse per asse era rispettivamente di 11,1 t per il primo asse motore, 10,9 t per il secondo e 11,8 t per il terzo t[1].

Il motore delle locomotive era costituito da 2 cilindri del diametro di 420 mm con una corsa degli stantuffi di 600 mm; il vapore era addotto mediante cassetti piani azionati da un meccanismo della distribuzione sistema Stephenson[1]. La velocità massima raggiunta era di 60 km/h, la potenza normale alle ruote motrici sviluppata in continuità ad una velocità di 30 km/h era di 340 hp[1].

Tutte le locomotive erano dotate del solo freno a controvapore mentre il freno a mano agiva solo sulle ruote del tender accoppiato, a 2 assi, della massa totale di 21,4 t con capacità di acqua era di 7,2 m³ e di carbone di 3,7 t[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Album delle locomotive, tav.39.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA VV, L'album delle locomotive a vapore (ristampa ediz.1915), Albignasego, Editrice Duegi, 2005.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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