Logo

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Un logo (abbreviazione di logotipo; plurale "loghi",[1] dal greco λόγος – logos che significa "parola" e τύπος – typos che invece significa "lettera") è la figura, che solitamente rappresenta un prodotto, un servizio, un'azienda, un'organizzazione, un gruppo musicale o altro ancora; tipicamente è costituito da un simbolo o da un marchio o da una versione o rappresentazione grafica di un nome o di un acronimo che prevede l'uso di un lettering ben preciso.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 70.000 a.C. e il 7000 a.C., popoli primitivi di tutto il mondo hanno posto le basi delle arti grafiche dipingendo animali nelle grotte[2]. Intorno all'8000 a.C., le persone in Assiria, Egitto, Cartagine, Persia, Media e Mesopotamia crearono ceramiche che comunicavano informazioni estetiche, etiche, culturali, sociopolitiche e religiose. Anche in questi tratti lontani e primitivi della storia, popoli e culture rappresentavano se stessi e le loro idee con simboli e illustrazioni.

Doit in bronzo della Compagnia Olandese delle Indie Orientali (VOC), raffigurante la sua data di produzione e il monogramma. Il logo del VOC è stato forse il primo logo aziendale riconosciuto a livello mondiale. È considerato da molti un logo ben progettato che ne ha assicurato il successo in un momento in cui il concetto di identità aziendale era praticamente sconosciuto.
Duit in bronzo della Compagnia Olandese delle Indie Orientali (VOC), raffigurante la sua data di produzione e il monogramma. Il logo del VOC è stato forse il primo logo aziendale riconosciuto a livello mondiale. È considerato da molti un logo ben progettato che ne ha assicurato il successo in un momento in cui il concetto di identità aziendale era praticamente sconosciuto[3].

Tra il 2125 e il 1991 a.C., le griglie di progettazione apparvero nei disegni egiziani. Questo sviluppo è essenziale per il design del logo, perché assicura che i progettisti mantengano in modo efficace proporzioni e rapporti e garantisce una riproduzione uniforme dello stesso design[4][5].

Nell'Europa medievale appaiono due distinti linguaggi visivi: stemmi araldici e segnaletica simbolica[6].

L'araldica è un sistema di assegnazione di significato e status sociale agli elementi di design. Un certo insieme di colori e forme rappresenta una certa famiglia nobile[7].

In Alto Medioevo (900 - 1300 d.C.), la popolazione ha iniziato a crescere, portando sempre più persone a trasferirsi in città. La società si è spostata da stili di vita agrari autosufficienti a un commercio più specializzato e diversificato. Ciò significava più mercificazione poiché le persone non potevano produrre tutto ciò di cui avevano bisogno come in campagna. I negozi hanno iniziato ad appendere cartelli per identificare quali beni o servizi fornivano: si pensi ai pali a strisce dei negozi di barbiere e alle croci che rappresentano le farmacie[6].

Nel 1389, il re Riccardo II d'Inghilterra approvò una legge che imponeva agli stabilimenti che producevano birra di appendere un cartello che indicasse ciò che facevano. Questo ha portato le aziende a differenziarsi aggiungendo immagini araldiche ai loro segni. Un pub sarebbe diventato The Green Dragon, un altro Two Cocks. Tali immagini si sono trasformate in nomi, consentendo ai clienti di sviluppare un senso di fedeltà al marchio nei confronti del loro birraio preferito[8].

Nel 105 d.C. in Cina era iniziata l'industria della carta. Si estese in Giappone intorno al 610 d.C. Al contrario, fu solo intorno al 1276 d.C. che la carta fu prodotta per la prima volta in Italia dopo essere stata importata dai commercianti arabi in Europa[9].

Johannes Gutenberg ha inventato la macchina da stampa nel 1440, che ha reso la produzione di materiali stampati molto più comune, ponendo le basi per il design moderno del logo mentre gli autori e gli stampatori di materiali cercavano di rivendicare la proprietà del loro lavoro. Alla fine del XV secolo, vari stampatori utilizzavano i loghi per identificare le loro opere[10].

Durante il 1800, la produzione in serie di materiali stampati fu resa possibile dai cambiamenti nella struttura della macchina da stampa e dal suo nuovo design a vapore. La cromolitografia, che ha permesso la stampa a colori in massa per la prima volta in assoluto, è arrivata negli Stati Uniti nel 1840 e le etichette stampate colorate, le pubblicità e i poster sono diventati comuni[11].

Anche con la rivoluzione industriale è arrivata la classe media. Per la prima volta le persone che non erano nelle alte sfere della società avevano un reddito disponibile. Ciò ha portato ad un aumento dei centri commerciali e urbani. Quando le aziende si sono affermate e sono cresciute, il marchio si è evoluto[12].

Frank Mason Robinson progettò il logo della Coca-Cola nel 1885, dando inizio all'era moderna del design del logo[13].

Tra il 1910 e il 1913, i loghi commerciali divennero molto comuni negli Stati Uniti e in Europa. Nel 1914 i loghi si estesero oltre il mercato commerciale quando Pierre de Coubertin progettò la bandiera olimpica[14].

Stemma araldico del 44° Rgt sostegno tlc "Penne", esercito italiano
Stemma araldico del 44º Reggimento sostegno TLC "Penne", esercito italiano

Nel 1956, Paul Rand progettò l'iconico logo IBM pittografico con un occhio umano e un'ape. La maggior parte degli storici del logo vede questo come un punto di svolta nella storia del design del logo[15].

Tra il 1962 e il 1964, Charles Csuri e A. Michael Noll hanno creato alcune delle prime computer art, segnando i successivi cambiamenti nel design del logo[16][17].

Negli anni '70 sono state sviluppate le tecnologie di immagini generate al computer (CGI) e di disegno al computer (CAD)[8].

Negli anni '90 ci fu la divulgazione del personal computer[18].

Nei primi anni 2000 Adobe ha portato alle masse sofisticati strumenti di progettazione grafica digitale con le quali costruire i loghi[19]. Successivamente nacquero alternative free software e open source[20].

Normalmente si utilizza la grafica vettoriale per progettare i loghi poiché in questo modo possono essere stampati a qualsiasi grandezza e zoomati molto senza perdere qualità[21].

Con la nascita di internet sono nate delle piattaforme che consentono di creare loghi con modelli predefiniti (template) gratis o a pagamento[22]. Una conseguenza di questo metodo è che più aziende, prodotti e servizi avranno lo stesso logo, o comunque molto simile alla concorrenza[23]. Lo stesso rischio si ha se si utilizzano immagini gratis o a pagamento trovate online come pittogrammi, ideogrammi o monogrammi del proprio logo, oppure font fantasia molto comuni[24].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Tipologie[modifica | modifica wikitesto]

Il primo logo ad essere registrato è stato il triangolo rosso di Bass nel 1876
Il primo logo ad essere registrato è stato il triangolo rosso di Bass nel 1876

Un logo professionale permette di riconoscere l'azienda a cui si riferisce con effetto quasi immediato. Compito del logo è quello di ispirare fiducia e superiorità rispetto a un altro logo. Si tende inoltre ad accompagnare il logo con uno slogan, chiamato payoff, che aiuta a rafforzare l'identità del marchio (ad esempio: NikeJust Do It).

Esistono diverse tipologie di logo[25][26] che possono anche essere usate contemporaneamente nell'ambito del marchio:

  • logotipo: è il segno grafico il cui referente è un'espressione fonetica, è un marchio scritto pronunciabile, per esempio il logotipo «Wikimedia». In tipografia, il logotipo è un carattere unico, in cui sono fuse insieme più lettere; per cui in editoria è l'insieme delle lettere intrecciate costituite dalle iniziali del nome dell'editore[27];
  • pittogramma: è un segno iconico il cui referente è un oggetto o una classe di oggetti, un aspetto o un'azione che l'oggetto può esprimere;
  • ideogramma: è un segno non iconico, o comunque con un basso grado di iconicità, e può pertanto non avere alcun richiamo alla realtà (per esempio: il panda del WWF o il coniglietto di Playboy);
  • monogramma: è un simbolo grafico unitario ottenuto sovrapponendo o combinando in altro modo due o più lettere o altri grafemi;
  • acronimo: costituito dalle prime lettere del nome dell’azienda o del prodotto;
  • diagramma: formato da segni astratti che non richiamano elementi reali ma hanno un significato legato all'azienda.

Concetti collegati[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Marca (commercio) § concetti collegati.

Anche se nel linguaggio comune qualche volta sono utilizzati come sinonimi, i seguenti termini hanno ciascuno un proprio diverso significato:

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Farbkreis di Johannes Itten (1961)
Farbkreis di Johannes Itten (1961)

Il colore è un elemento chiave nel design del logo e svolge un ruolo importante nella differenziazione del marchio. I colori possono avere conseguenze immense sui nostri stati d'animo. Sono notevolmente dominanti al punto da poter manipolare prospettive, emozioni e reazioni[28].

La scelta del colore del logo di un'organizzazione è una decisione importante a causa delle sue implicazioni a lungo termine e del suo ruolo nel creare differenziazione tra i loghi dei concorrenti. Una metodologia per identificare i potenziali colori del logo all'interno di un settore industriale è la mappatura dei colori, in base alla quale i colori del logo esistenti vengono identificati, mappati e valutati sistematicamente[29].

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La progettazione di un logo spesso richiede il coinvolgimento di un team di marketing che collabora con lo studio di progettazione grafica. Prima di progettare un logo, deve esserci una chiara definizione del concetto e dei valori del marchio, nonché la comprensione del consumatore o del gruppo target. Ampi passaggi nel processo di progettazione del logo includono ricerca, concettualizzazione, indagine sulla concorrenza, perfezionamento del design scelto, test tra diverse opzioni e infine adozione e produzione del marchio scelto[30]. Il processo di restyling di un logo, ossia il mantenimento del design base ma modernizzato e ristrutturato rispetto alle versioni passate è detto rebranding[31]. Tuttavia è capitato nella storia che più aziende avessero loghi molto simili[32][33].

Applicazione della psicologia della Gestalt[modifica | modifica wikitesto]

I seguenti esempi mostrano come le regole della Gestalt possono essere usate nella costruzione di un logo[34][35][36]:

Regola della prossimità: riconosciamo istantaneamente la sagoma delle tre lettere perché tendiamo a percepire gli oggetti che sono vicini tra loro come una serie di linee, come un gruppo.
Regola della prossimità: riconosciamo istantaneamente la sagoma delle tre lettere perché tendiamo a percepire gli oggetti che sono vicini tra loro come una serie di linee, come un gruppo.
Regola di somiglianza: i singoli elementi condividono un qualche tipo di tratti simili, il cervello umano li organizzerà in un gruppo e li percepirà come un tutto.
Regola di somiglianza: i singoli elementi condividono un qualche tipo di tratti simili, il cervello umano li organizzerà in un gruppo e li percepirà come un tutto.
Legge di chiusura. Essa descrive la capacità del cervello di completare una forma o un oggetto, anche quando non è contenuto o chiuso completamente.
Regola di chiusura e di figura-sfondo: descrive la capacità del cervello di completare una forma o un oggetto, anche quando non è contenuto o chiuso completamente.
Legge di continuità: gli elementi che sono allineati tra loro sono associati visivamente.
Legge di continuità: gli elementi che sono allineati tra loro sono associati visivamente.

Utilizzo della sezione aurea[modifica | modifica wikitesto]

La sezione aurea o rapporto aureo o numero aureo o costante di Fidia o proporzione divina, nell'ambito delle arti figurative e della matematica[37].

Logo creato con sezione aurea
Logo creato con sezione aurea

Uso della regola dei terzi[modifica | modifica wikitesto]

La regola dei terzi è un accorgimento che è stato utilizzato per secoli dai pittori ed è tuttora molto diffuso nella composizione di una fotografia e nel graphic design[38][39].

Logo creato con regola dei terzi
Logo creato con regola dei terzi

Utilizzo delle griglie[40][modifica | modifica wikitesto]

Logo creato con griglie
Logo creato con griglie

Uso del flat design[modifica | modifica wikitesto]

Esempio di logo "flat"
Esempio di logo "flat"

Il Flat Design (in italiano Design Piatto) è un genere di design dell'interfaccia utente minimalista (UI) o linguaggio di progettazione, comunemente utilizzato nelle interfacce utente grafiche (come applicazioni Web e app mobili), specialmente in materiali grafici come poster, arti, documenti guida, prodotti editoriali.

Loghi dinamici[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1898 il produttore di pneumatici francese Michelin introdusse l'omino Michelin, un personaggio dei cartoni animati presentato in molti contesti diversi, come mangiare, bere e fare sport. All'inizio del 21º secolo, grandi aziende come MTV, Nickelodeon, Google, Morton Salt e Saks Fifth Avenue avevano adottato loghi dinamici che cambiavano nel tempo[41].

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Nel corso del tempo alcune aziende hanno cambiato il proprio logo (totalmente o parzialmente) evolvendolo in base a varie esigenze, sia aziendali sia di cambiamento delle mode all'interno del graphic design[42][43][44].

Il logo del browser Firefox è stato cambiato ed evoluto nel tempo
Il logo del browser Mozilla Firefox è stato cambiato ed evoluto nel tempo

Loghi compatibili con Internet[modifica | modifica wikitesto]

Esempio di logo animato
Esempio di logo GIF animato
Varie versioni del logo di Wikipedia. La W del logo è utilizzata come Favicon. Il logo viene accompagnato dal pay-off ("L'enciclopedia libera"), cioè da una frase che rinforza il proprio messaggio.
Varie versioni del logo di Wikipedia. La W del logo è utilizzata come Favicon. Il logo viene accompagnato dal pay-off "L'enciclopedia libera"

Un'azienda che utilizza logotipi potrebbe desiderare un logo che corrisponda all'indirizzo Internet dell'azienda. Per logotipi brevi composti da due o tre caratteri, più aziende utilizzano le stesse lettere. Un logo "CA", ad esempio, viene utilizzato dalla banca francese Credit Agricole, dal rivenditore di abbigliamento olandese C&A e dalla società di software statunitense CA Technologies, ma solo uno può avere il nome di dominio Internet CA.com.

Fin dall'invenzione degli smartphone, un logo viene progettato sia per grandi monitor sia per piccoli dispositivi palmari. Con il costante cambio di dimensione, i designer di loghi si stanno spostando verso un approccio più audace e semplice, con linee e forme pesanti e colori a tinta unita. Ciò riduce la confusione quando viene mescolato con altri loghi in spazi ristretti e quando viene ridimensionato tra i media. I social network come Twitter, Facebook e LinkedIn ne sono un esempio[45].

All'arrivo di Adobe Flash (obsoleto dal 31 dicembre 2020[46]) e del formato immagine GIF, iniziarono a diffondersi le animazioni, e quindi i loghi animati, successivamente creati con HTML5 e CSS3[47].

Loghi responsivi[modifica | modifica wikitesto]

Con l'arrivo del web responsive anche alcuni loghi sono stati ripensati per adattarsi ai vari dispositivi mobili[48][49][50].

Esempio
Logo Adidas in varie versioni Concept del web design responsivo

Protezione del design[modifica | modifica wikitesto]

I loghi e il loro design possono essere protetti dal diritto d'autore, tramite varie organizzazioni di proprietà intellettuale in tutto il mondo che mettono a disposizione procedure di domanda per registrare un logo per dargli protezione legale. Ad esempio, nel Regno Unito, l'Ufficio per la proprietà intellettuale disciplina i disegni, i brevetti e i marchi registrati. Normalmente, la registrazione del marchio non "reclamerà" i colori utilizzati, il che significa che è il design visivo che sarà protetto, anche se è riprodotto in una varietà di altri colori o sfondi[51].

In alcuni paesi, in particolare i paesi di diritto civile, la soglia di originalità richiesta per la protezione del copyright può essere piuttosto elevata, quindi un logo che contiene semplici forme geometriche o testi potrebbe non essere idoneo per la protezione del copyright sebbene possa essere protetto come marchio[52].

Parodie di loghi famosi[modifica | modifica wikitesto]

Sono state prodotte alcune parodie di loghi famosi, diffuse sia online che offline[53][54].

Clichés nei loghi: galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito alcuni esempi di clichés nei loghi[55][56][57]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA. VV., Il grande dizionario Garzanti della lingua italiana, Milano, Garzanti, 1993. ISBN 88-11-10202-2. Così pure secondo il nuovo DOP: cfr. Dizionario d'ortografia e di pronunzia Archiviato l'8 settembre 2014 in Internet Archive.. Il plurale invariato è ammesso dal Devoto-Oli 2011 (autori: G. Devoto e G. C. Oli; Firenze, Le Monnier) e dal Grande dizionario italiano dell'uso di T. De Mauro (Torino, UTET).
  2. ^ David Del Bufalo ha detto, L’arte della preistoria: dipinti e graffiti rupestri del Paleolitico, su Arte Svelata, 13 gennaio 2021. URL consultato il 28 agosto 2021.
  3. ^ The Logo that lasted | Design Online, su designonline.org.au. URL consultato il 28 agosto 2021.
  4. ^ EGYPTIAN CANON: a canon is a set of "rules" or conventions. One of the reasons Egyptian art changed so little over tim… | Ancient egypt art, Egypt art, Egyptian art, su Pinterest. URL consultato il 28 agosto 2021.
  5. ^ Gene Fackler, Art School In Egypt 2000 B.C., in Bible and Spade (Second Run), vol. 4, n. 1, 1991. URL consultato il 28 agosto 2021.
  6. ^ a b Alessandro Arzani, STEMMI ARALDICI E LOGHI: parallelismi e divergenze, su Aries comunica - Agenzia di Comunicazione, 22 aprile 2021. URL consultato il 28 agosto 2021.
  7. ^ Robert Viel, Felix Cadet de Gassicourt e Du Roure de Paulin, Le origini simboliche del blasone, Edizioni Arkeios, 1998, ISBN 978-88-86495-43-1. URL consultato il 28 agosto 2021.
  8. ^ a b (EN) The history of logos, su 99designs, 29 settembre 2017. URL consultato il 28 agosto 2021.
  9. ^ La storia della carta. Tappa 1: la Cina, su Regina Paper for People, 5 marzo 2020. URL consultato il 28 agosto 2021.
  10. ^ Gutenberg e la stampa a caratteri mobili, su Draft.it, 27 novembre 2005. URL consultato il 28 agosto 2021.
  11. ^ Cromolitografia, su HiSoUR - Ciao, così sei, 18 marzo 2018. URL consultato il 28 agosto 2021.
  12. ^ PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE - Processo di innovazione economica che porta il passaggio dall’attività agricola-artigianale all’industria. | studocu.com, su studocu.com. URL consultato il 28 agosto 2021.
  13. ^ Coca-Cola: la mamma di tutte le marche, su brandidentikit, 26 novembre 2018. URL consultato il 28 agosto 2021.
  14. ^ (FR) Olympism and its Universal Values, su gazette-drouot.com. URL consultato il 28 agosto 2021.
  15. ^ IBM, su brandidentikit, 13 novembre 2018. URL consultato il 28 agosto 2021.
  16. ^ (EN) Charles "Chuck" Csuri | Database of Digital Art, su dada.compart-bremen.de. URL consultato il 28 agosto 2021.
  17. ^ Michael Noll's "Human or Machine" : Comparing Computer-Generated Art with Human Created Art : History of Information, su historyofinformation.com. URL consultato il 28 agosto 2021.
  18. ^ mentore, Anni ‘90, su Storia Informatica. URL consultato il 28 agosto 2021.
  19. ^ ADBE | Adobe Inc. Company Profile & Executives - WSJ, su wsj.com. URL consultato il 28 agosto 2021.
  20. ^ Home | Inkscape, su inkscape.org. URL consultato il 28 agosto 2021.
  21. ^ What are bitmap and vector graphics, and how are they different?, su kb.iu.edu. URL consultato il 28 agosto 2021.
  22. ^ logo maker - Cerca con Google, su google.com. URL consultato il 29 agosto 2021.
  23. ^ (EN) Logo design dilemma: similar logos but different companies, su webguru-india.com, 24 settembre 2010. URL consultato il 29 agosto 2021.
  24. ^ template for logo - Cerca con Google, su google.com. URL consultato il 29 agosto 2021.
  25. ^ Postato daAnna Kuznetsova, 7 Tipi di Logo: Quale Scegliere, su logaster.com/blog/it/, 16 marzo 2020. URL consultato il 21 marzo 2020.
  26. ^ Logo: definizione, caratteristiche e tipologie, su Inside Marketing. URL consultato il 28 agosto 2021.
  27. ^ Cfr. Ignazio Carassino, Proposta per un glossario bibliografico, Sassari, Stampacolor, 1986, p. 61.
  28. ^ (EN) Jennifer Marie Binzak Fugate e Courtny L. Franco, What Color Is Your Anger? Assessing Color-Emotion Pairings in English Speakers, in Frontiers in Psychology, vol. 0, 2019, DOI:10.3389/fpsyg.2019.00206. URL consultato il 28 agosto 2021.
  29. ^ (EN) Zena O'Connor, Logo colour and differentiation: A new application of environmental colour mapping, in Color Research & Application, vol. 36, n. 1, 2011, pp. 55–60, DOI:10.1002/col.20594. URL consultato il 28 agosto 2021.
  30. ^ (EN) Logo design process: how professionals do it -, su 99designs, 6 agosto 2019. URL consultato il 28 agosto 2021.
  31. ^ Starbytes blogger, Restyling del marchio aziendale: esempi buoni e cattivi di nuovi logo, su Starbytes.it, 19 novembre 2014. URL consultato il 28 agosto 2021.
  32. ^ (EN) Nick Carson 29 January 2019, 8 famous logos that look unbelievably similar, su Creative Bloq, 29 gennaio 2019. URL consultato il 29 agosto 2021.
  33. ^ (EN) 5 Big Brands That Have Almost Similar Logo Designs, su Marketing Mind, 28 febbraio 2019. URL consultato il 29 agosto 2021.
  34. ^ (EN) Gestalt Logo Examples in Graphic Design, su Self-Made Designer, 8 novembre 2019. URL consultato il 3 ottobre 2021.
  35. ^ (EN) Gestalt Theory in Logo Design | Logo Geek, su logogeek.uk. URL consultato il 3 ottobre 2021.
  36. ^ (EN) Gestalt Theory for Logo Designers, su ZD Blog, 10 aprile 2019. URL consultato il 3 ottobre 2021.
  37. ^ (EN) Using The Golden Ratio In Logo Design: Why & How? | Gingersauce, su gingersauce.co. URL consultato il 7 ottobre 2021.
  38. ^ Rule Of Thirds In Family Insurance Logo | DesignMantic: The Design Shop, su designmantic.com. URL consultato il 7 ottobre 2021.
  39. ^ (EN) Effective Use of the Rule of Thirds in Design | Framer Design Dictionary, su framer.com. URL consultato il 7 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2021).
  40. ^ (EN) Designing Logos With A Grid System: The What, Why And How, su inkbotdesign.com, 2020-12-22GMT03:45:00+00:00. URL consultato il 7 ottobre 2021.
  41. ^ iht.com.
  42. ^ (EN) What 13 famous logos tell us about the evolution of design | Webflow Blog, su Webflow. URL consultato il 23 luglio 2022.
  43. ^ (EN) 50 Famous Logos Then And Now, su Bored Panda. URL consultato il 23 luglio 2022.
  44. ^ (EN) Logo evolution of famous brands: what we can learn from these 11 examples, su 99designs, 9 ottobre 2020. URL consultato il 23 luglio 2022.
  45. ^ (EN) Who's taking on the adaptive logo design trend?, su 99designs, 28 agosto 2013. URL consultato il 28 agosto 2021.
  46. ^ Flash & The Future of Interactive Content | Adobe Blog, su web.archive.org, 2 dicembre 2017. URL consultato il 29 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2017).
  47. ^ (EN) 10 Incredible Examples of CSS, JS & SVG Logo Design, su Speckyboy Design Magazine, 4 marzo 2021. URL consultato il 29 agosto 2021.
  48. ^ Loghi responsive: come realizzarli e perché sono così importanti, su Comunicazione 21 | Web agency Conegliano, 27 agosto 2018. URL consultato il 23 luglio 2022.
  49. ^ designstudio, Logo Responsive: quando ridimensionare non basta!, su Irene Iunco B&C, 16 settembre 2019. URL consultato il 23 luglio 2022.
  50. ^ Maria Rosa, Maria Rosa, Logo responsive: cos'è e come realizzarlo, su Creativos Online, 2 febbraio 2022. URL consultato il 23 luglio 2022.
  51. ^ (EN) Intellectual property: Trade marks - detailed information - GOV.UK, su gov.uk. URL consultato il 28 agosto 2021.
  52. ^ (EN) Peter Aitken, 7 companies that sparked controversy for copying another company's logo, su Business Insider. URL consultato il 29 agosto 2021.
  53. ^ (EN) Kim Bhasin, 28 Parody Logos That Say The REAL Meaning Of Brands, su Business Insider. URL consultato il 23 luglio 2022.
  54. ^ (EN) Alvaris Falcon, 30 Clever Logo Parodies of Famous Brands, su Hongkiat, 22 settembre 2021. URL consultato il 23 luglio 2022.
  55. ^ (EN) Top 8 Most Common Logo Design Cliches To Avoid In 2021, su inkbotdesign.com, 2021-05-22IST11:19:00+01:00. URL consultato il 7 ottobre 2021.
  56. ^ I cliché del logo design da evitare assolutamente, su BestCreativity, 9 giugno 2021. URL consultato il 7 ottobre 2021.
  57. ^ (EN) 5 Cliche Logo Design Trends to Avoid, su designshack.net. URL consultato il 7 ottobre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • McWade, John. Before and After Graphics for Business. Peachpit Press: 2005. ISBN 978-0321334152.
  • White, Alexander W. The Elements of Graphic Design: Space, Unity, Page Architecture, and Type. Allworth: 2002. ISBN 978-1581152500.
  • Wheeler, Alina. Designing Brand Identity: A Complete Guide to Creating, Building, and Maintaining Strong Brands. Wiley: 2006. ISBN 978-0471746843.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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