Lorenzo Bernini (filosofo)

Lorenzo Bernini (Montevarchi, 29 novembre 1973) è un filosofo politico e un teorico queer italiano.[1] È noto principalmente per i suoi studi sul rapporto tra politica e sessualità, analizzati attraverso strumenti filosofici e psicoanalitici.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si è laureato in filosofia presso l'Università degli Studi di Milano nel 2000 e ha conseguito il dottorato di ricerca in Studi politici europei ed euroamericani presso l'Università degli Studi di Torino nel 2004. Dal 2017 è divenuto professore associato in filosofia politica presso l'Università di Verona[2], ateneo in cui in precedenza è stato ricercatore.

Nel 2012 ha fondato il centro di ricerca PoliTeSse – Politiche e Teorie della Sessualità, di cui è direttore[3], tra le cui finalità v'è la ricerca, la promozione dei diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+, il dialogo tra teorie femministe, transfemministe e queer, la diffusione degli studi su genere e sessualità, in particolare su transgenere e intersesso, nell'accademia italiana.[4]

Durante la sua carriera ha contribuito all'introduzione delle teorie queer anglosassoni in Italia, divenendo una delle voci più autorevoli del dibattito queer italiano.

Ha al suo attivo diverse pubblicazioni, alcune delle quali tradotte in diverse lingue. Le più rilevanti sono: Le pecore e il pastore, del 2008, Apocalissi queer, del 2013, Le teorie queer: Un'introduzione, del 2017, Il sessuale politico: Freud con Marx, Fanon, Foucault del 2019.

Nel 2020 ha scritto la voce LGBTQIA+ per l'enciclopedia Treccani.[5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bernini, Lorenzo nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 6 gennaio 2022.
  2. ^ Daniela Monti, Età e sesso non contano: chi siamo davvero, su Corriere della Sera, 4 giugno 2018. URL consultato l'11 gennaio 2022.
  3. ^ Cos'è l'identità di genere, spiegato bene, su Il Post, 5 luglio 2017. URL consultato l'11 gennaio 2022.
  4. ^ Home, su Politesse. URL consultato l'11 gennaio 2022.
  5. ^ LGBTQIA+, su Treccani Libri. URL consultato l'11 gennaio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN101561042 · ISNI (EN0000 0001 0719 2517 · SBN MODV628040 · GND (DE1219540277 · WorldCat Identities (ENlccn-no2009171100