Loungers

Loungers
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1996
Generemusicale, commedia
RegiaMarc Forster
SceneggiaturaMarc Forster
FotografiaRoberto Schaefer
Interpreti e personaggi

Loungers è un film del 1996 diretto da Marc Forster, al suo esordio alla regia.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Un musical surreale su un cantante di piano bar di bassa lega e donnaiolo.[1][2]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è nato perché l'attore Greg Lauren, nipote di Ralph e amico di Marc Forster, desiderava un ruolo da protagonista di spessore con cui ampliare il proprio portfolio.[1] Forster, che all'epoca stava cercando di diventare un regista, ha approcciato il progetto «più come un divertissement [...] [che] un'opportunità di esprimersi artisticamente».[1]

È stato girato in dieci giorni in un'unica casa a Los Angeles.[3] Essendo un film a costo zero, tutti vi hanno lavorato a titolo gratuito.[3] Il direttore della fotografia Roberto Schaefer, che Forster aveva incontrato sei mesi prima durante la produzione di un videogioco tie-in per Johnny Mnemonic di cui conosceva il regista, l'ha girato in Super 16 millimetri.[3]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato accettato alla 2ª edizione dello Slamdance Film Festival, un festival di cinema indipendente a Park City nato in contrapposizione al più famoso Sundance, venendovi presentato in anteprima nel gennaio 1996.[1][4][5][6][7] Nonostante l'accoglienza molto positiva e l'avervi vinto il premio del pubblico, non è mai stato distribuito negli Stati Uniti o altrove per una questione di diritti musicali.[1][2][7]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) Margy Rochlin, FILM; From Switzerland With Lots of Buzz, in The New York Times, 23 dicembre 2001, p. 13. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  2. ^ a b c (EN) Janelle Brown, In darkness, he see the light, in Los Angeles Times, 21 novembre 2004. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  3. ^ a b c (EN) Silas Lesnick, Camerimage Interview: Cinematographer Roberto Schaefer, su Comingsoon.it, 29 novembre 2013. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  4. ^ a b (EN) Slamdance soph sesh sets dozen, in Variety, 10 gennaio 1995. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  5. ^ (EN) Charles Lyons, Slamdance chronology, in Variety, 21 gennaio 1999. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  6. ^ a b (EN) Dan Mirvish, The Cheerful Subversive's Guide to Independent Filmmaking, Taylor & Francis, 2016, pp. 164-165, ISBN 9781317289869.
  7. ^ a b c d e (EN) Marc Forster, in Variety, 14 gennaio 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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