Lucia Borgonzoni

Lucia Borgonzoni

Sottosegretaria di Stato
al Ministero della cultura
In carica
Inizio mandato1º marzo 2021
ContitolareGianmarco Mazzi[1]
Vittorio Sgarbi[2]
Capo del governoMario Draghi
Giorgia Meloni
PredecessoreLorenza Bonaccorsi
Anna Laura Orrico

Durata mandato13 giugno 2018 –
5 settembre 2019
ContitolareGianluca Vacca
Capo del governoGiuseppe Conte
PredecessoreDorina Bianchi
Ilaria Borletti Buitoni
Antimo Cesaro
SuccessoreLorenza Bonaccorsi
Anna Laura Orrico

Senatrice della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato23 marzo 2018
LegislaturaXVIII, XIX
Gruppo
parlamentare
Lega - Salvini Premier
CircoscrizioneEmilia-Romagna
Incarichi parlamentari
  • Membro della VII Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali); dal 5 novembre 2018
  • Membro della XII Commissione permanente (Igiene e sanità); dal 21 giugno al 5 novembre 2018
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoLega per Salvini Premier (dal 2020)
In precedenza:
Lega Nord (1992-2020)
Titolo di studioLaurea in arti figurative
UniversitàAccademia di belle arti di Bologna
ProfessioneFunzionaria di partito, designer

Lucia Borgonzoni (Bologna, 18 settembre 1976) è una politica italiana, senatrice per la Lega a partire dal 23 marzo 2018.

Dal 2018 al 2019 ha ricoperto l'incarico di sottosegretaria di Stato al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nel governo Conte I, carica che ricopre poi nuovamente dal 1º marzo 2021 nei governi Draghi e Meloni.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È figlia dell'architetto Giambattista Borgonzoni[3] e di Nadia Marchionneschi; suo nonno paterno era il pittore Aldo Borgonzoni. Frequenta l'istituto tecnico aeronautico[4] e in seguito si diploma in Arti figurative all'Accademia delle Belle Arti di Bologna con una tesi in Fenomenologia degli stili[5].

Ha esposto sue opere d'arte in diverse mostre in Italia e ha lavorato come designer di interni[6]. In gioventù ha frequentato centri sociali e fra questi ha lavorato come barista presso il LINK di Bologna.[7][8][9]

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Si avvicina alla Lega Nord durante gli studi superiori, tesserandosi nel 1992 all'età di 16 anni e guidando poi il movimento dei Giovani Padani[10]. Alle elezioni provinciali del 2009 viene eletta consigliere all'interno della coalizione di centro-destra, per poi dimettersi[11] a seguito della sua elezione a consigliere comunale di Bologna alle consultazioni del 2011[12].

Nel novembre 2014, in occasione di un sopralluogo al campo nomadi di via Erbosa a Bologna durante la campagna elettorale di Alan Fabbri per le elezioni regionali del 2014, fu schiaffeggiata da una giovane di etnia sinti[13], in seguito condannata in primo grado nel 2019 a 20 giorni di reclusione.[14]

Candidatura a sindaco di Bologna[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni comunali del 2016 si candida alla carica di sindaco di Bologna per la coalizione di centro-destra con un programma elettorale incentrato sulla sicurezza e sulla "priorità ai bolognesi"[15], ottenendo il 22,3% e accedendo al ballottaggio, dove riceve il 45,4% dei voti, venendo sconfitta dal candidato del Partito Democratico e sindaco uscente Virginio Merola.[16]

Elezione a senatrice e nomina a sottosegretario di Stato[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2018 viene eletta al Senato della Repubblica, nel collegio plurinominale Emilia-Romagna 01 sostenuta dalla coalizione di centro-destra.

Ha fatto parte del Governo Conte I come sottosegretario di stato al Ministero per i beni e le attività culturali.[17] Con il Governo Draghi viene di nuovo nominata sottosegretario di stato al Ministero della cultura.

Candidatura a Presidente della Regione Emilia-Romagna e rielezione al Senato[modifica | modifica wikitesto]

Nel mese di ottobre 2019 è stata candidata alla presidenza della giunta regionale dell'Emilia-Romagna, sostenuta da una coalizione di centro-destra composta da Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Popolo della Famiglia, alcuni partiti minori e liste civiche associatesi per le elezioni del 26 gennaio 2020. Borgonzoni ottiene il 43,63% dei consensi contro il 51,42% delle preferenze per il presidente uscente Stefano Bonaccini (coalizione di centro-sinistra), che viene pertanto riconfermato. Smentendo un proposito enunciato in campagna elettorale, a marzo 2020 ha formalizzato la rinuncia al seggio in consiglio regionale, preferendo rimanere in carica come senatrice[18].

Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene candidata per il Senato come capolista nel collegio plurinominale Emilia Romagna 02 risultando eletta.[19]

Conferma nomina a sottosegretario di Stato[modifica | modifica wikitesto]

Il 31 ottobre 2022 è nominata di nuovo sottosegretario di stato al Ministero della Cultura, con il governo Meloni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dal 2 novembre 2022
  2. ^ Dal 2 novembre 2022 al 13 febbraio 2024
  3. ^ Bologna, il papà della leghista al ballottaggio: "E' brava ma io non voto Salvini", Corriere della Sera, 8 giugno 2016.
  4. ^ Tommaso Rodano, Il leghismo freudiano di Lucia, pecora nera nella famiglia "rossa", in Il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2019.
  5. ^ Lucia Borgonzoni, su Comune di Bologna. URL consultato l'11 maggio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2018).
  6. ^ Tutto quello che c’è da sapere su Lucia Borgonzoni, candidata leghista a Bologna, Leformiche.net, giugno 2016.
  7. ^ Angelo Amante, Lucia prima della passione leghista frequentava i centri sociali, in Huffington Post Italia, 20 marzo 2018. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2020).
  8. ^ Veronica Di Benedetto Montaccini, Lucia Borgonzoni frequentava centri sociali e serate Lgbt: le foto che imbarazzano la candidata della Lega, su tpi.it.
  9. ^ Francesco Lepore, Quando Lucia Borgonzoni era un'artista anticlericale che faceva serate Lgbti in Emilia Romagna, su linkiesta.it, 24 gennaio 2020.
  10. ^ Paolo Stefanini, Avanti Po: la Lega Nord alla riscossa nelle regioni rosse, Il Saggiatore, 2010, p. 194.
  11. ^ Marchetti subentra a Borgonzoni, cittametropolitana.bo.it, 9 settembre 2011.
  12. ^ La leghista pittrice pasionaria, dai centri sociali alle liti con i rom, Corriere della Sera, 8 giugno 2016.
  13. ^ Filmato audio Bologna, leghista aggredita da ragazzina nel campo sinti, su Repubblica.it, 3 novembre 2014.
  14. ^ Schiaffo alla Borgonzoni, 'sconto' alla sinti che la colpì, in Il Resto del Carlino, 1º luglio 2019.
  15. ^ Il welfare a Bologna secondo Virginio Merola e Lucia Borgonzoni, in Internazionale, 15 giugno 2016.
  16. ^ Comunali 05/06/2016 - Bologna, in Archivio Storico delle Elezioni, Ministero degli Interni. URL consultato il 23 marzo 2018.
  17. ^ Lucia Borgonzoni [collegamento interrotto], su beniculturali.it.
  18. ^ Paola Benedetta Manca, Lega, Lucia Borgonzoni resta in Senato e rinuncia al seggio in Emilia-Romagna. In campagna elettorale disse: “In Regione anche se perdo”, in Il Fatto Quotidiano, 27 marzo 2020. URL consultato il 28 marzo 2020.
  19. ^ Tutti i senatori eletti al proporzionale, in la Repubblica, 26 settembre 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]