Ludwig von Reuter

Hans Hermann Ludwig von Reuter
NascitaGuben, 9 febbraio 1869
MortePotsdam, 18 dicembre 1943
Cause della mortemorte naturale
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Impero tedesco
Forza armata Kaiserliche Marine
ArmaMarina militare
GradoAmmiraglio
GuerrePrima guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Dogger Bank, battaglia dello Jutland, battaglia di Helgoland (1917), Autoaffondamento della flotta tedesca a Scapa Flow.
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Ludwig von Reuter (Guben, 9 febbraio 1869Potsdam, 18 dicembre 1943) è stato un ammiraglio tedesco che prestò servizio nella Kaiserliche Marine (Marina Imperiale Tedesca).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato da una famiglia prussiana di tradizioni militari, suo padre, colonnello dell'esercito prussiano, morì nella guerra franco-prussiana del 1870. Nel 1885 divenne cadetto della marina imperiale tedesca.[2]

Servizio[modifica | modifica wikitesto]

Allievo ufficiale di marina a 17 anni, fu promosso guardiamarina nel 1888. Nel 1910, era capitano, al comando dell'incrociatore pesante SMS Yorck.[2]

Prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Due mesi dopo l'inizio della guerra prese comando sull'incrociatore da battaglia SMS Derfflinger, che condusse nel bombardamento di Scarborough e nella Battaglia di Dogger Bank.[2] Per il comportamento mostrato in quest'ultima ricevette la croce di ferro di prima classe.[3] Nel settembre del 1915 fu promosso commodoro e messo a capo del IV. Aufklärungsgruppe (4º gruppo da ricognizione) composto da cinque incrociatori leggeri: SMS Stuttgart, SMS Hamburg, SMS München, SMS Stettin ed il SMS Frauenlob che presero parte alla battaglia dello Jutland al suo comando. Nella battaglia si distinse per l'azione contro la squadra di incrociatori britannici, nettamente superiore in forze, danneggiandone gravemente l'ammiraglia, la HMS Southampton.[3] Nominato contrammiraglio nel novembre del 1916, fu messo al comando del II. Aufklärungsgruppe (2º gruppo da ricognizione) composto da sei incrociatori leggeri tra cui la sua ammiraglia il SMS Königsberg. Comandò la sua unità nell'azione di minamento che sfociò nella seconda battaglia di Helgoland, dove, sorpreso da preponderanti forze nemiche, riuscì a sfuggire al nemico, portandolo sotto il fuoco delle navi da battaglia tedesche, la SMS Kaiser e la SMS Kaiserin, intervenute in appoggio.[3] Dopo l'armistizio che pose fine alla prima guerra mondiale, accettò l'incarico di scortare la flotta tedesca verso il confino nella base navale britannica di Scapa Flow. L'ammiraglio Franz von Hipper si era rifiutato di adempiere a tale compito.[3]

Mentre si avvicinava la scadenza dell'ultimatum alla Germania per la firma del trattato di Versailles, von Reuter ritenne che le navi tedesche sarebbero state prese dagli Alleati. Per impedirlo, ordinò che tutte le 74 navi si autoaffondassero il 21 giugno 1919, utilizzando un inusuale segnale di bandiere precedentemente convenuto: Paragraph Elf. Bestätigen (Paragrafo 11. Confermare).[4] All'oscuro dei britannici, tutte le navi si erano da tempo preparate per l'autoaffondamento. In cinque ore, 10 navi da battaglia, cinque incrociatori da battaglia, quattro incrociatori leggeri, e 32 torpediniere affondarono a Scapa Flow. La nave da battaglia SMS Baden, quattro incrociatori leggeri e 14 torpediniere furono arenate dai britannici che intervennero in tempo, rimorchiandole in secca. Solo quattro torpediniere rimasero a galla. Nove tedeschi furono uccisi nelle mischie che si accesero sulle navi (tra cui il capitano della SMS Markgraf), l'ultima vittima tedesca della prima guerra mondiale.[4]

Reuter fu criticato in Gran Bretagna e fatto prigioniero per la violazione delle clausole dell'armistizio, insieme agli altri 1.773 marinai ed ufficiali delle navi internate. In Germania fu considerato un eroe per aver riscattato l'onore della marina tedesca.[5] Mentre la maggior parte degli equipaggi tornò presto in Germania, Reuter fu tra quelli che rimase prigioniero in Gran Bretagna. Fu liberato e poté tornare in Germania nel gennaio del 1920.[6]

Dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Cinque mesi dopo il suo ritorno in Germania, Reuter fu dimesso dalla marina. Il trattato di Versailles aveva imposto infatti alla Germania di ridurre drasticamente la propria marina, lasciando Reuter senza un comando dati il suo grado e la sua età. Trasferendosi a Potsdam, entrò nel consiglio cittadino. Scrisse un libro sull'affondamento della flotta: Scapa Flow - Das Grab der deutschen Flotte.[7] Il 29 agosto 1939, fu nominato ammiraglio per celebrare il 25º anniversario della Battaglia di Tannenberg. Reuter morì a Potsdam per un infarto il 18 dicembre 1943.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Spencer C. Tucker, World War One, ABC-CLIO, 2005, pp. 981, ISBN 978-1-85109-420-2.
  2. ^ a b c Van der Vat, 1982, p. 109-111
  3. ^ a b c d Van der Vat, 1982, p. 110
  4. ^ a b Massie, 2003, p. 787
  5. ^ Van der Vat, 1982, p. 180-185
  6. ^ a b Van der Vat, 1982, p. 194-195
  7. ^ (DE) Scapa Flow - Das Grab der deutschen Flotte, Leipzig, Koehler, 1921. Edizione Italiana: Vice Ammiraglio L. von Reuter, Scapa Flow, tomba della flotta tedesca, Milano, Marangoni, 1931.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Dan Van der Vat, (1982), The Grand Scuttle: The Sinking Of The German Fleet At Scapa Flow In 1919, Hodder & Stoughton. accesso condizionato via Questia
  • (EN) Robert K. Massie, (2003), Castles of Steel: Britain, Germany, and the Winning of the Great War at Sea, Random House

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Controllo di autoritàVIAF (EN163904125 · ISNI (EN0000 0001 2232 9489 · GND (DE116455594 · BNF (FRcb10645026x (data) · WorldCat Identities (ENviaf-163904125