Luigi, il Gran Delfino

Luigi di Borbone-Francia
Hyacinthe Rigaud (copia da un originale di Joseph Parrocel), Luigi, delfino di Francia, olio su tela, reggia di Versailles.
Delfino di Francia
Stemma
Stemma
In carica1º novembre 1661 –
14 aprile 1711
PredecessoreLuigi Deodato di Francia
SuccessoreLuigi di Francia
TrattamentoSua Altezza Reale
Altri titoliFils de France
NascitaCastello di Fontainebleau, 1º novembre 1661
MorteCastello di Meudon, 14 aprile 1711 (49 anni)
Luogo di sepolturaBasilica di Saint-Denis
DinastiaBorbone di Francia
PadreLuigi XIV di Francia
MadreMaria Teresa di Spagna
ConiugiMaria Anna Vittoria di Baviera
Marie Émilie de Joly de Choin (morganatica)
FigliLuigi, duca di Borgogna
Filippo V di Spagna
Carlo, duca di Berry
ReligioneCattolicesimo

Luigi di Francia, detto anche il Gran Delfino (Fontainebleau, 1º novembre 1661Meudon, 14 aprile 1711), era il primogenito e quindi l'erede del re Luigi XIV di Francia e della regina Maria Teresa. Erede designato al trono di Francia, Luigi fu perciò chiamato "delfino" dalla nascita, ma morì prima di succedere al padre[1]. Attraverso i suoi figli e nipoti però, la successione fu assicurata non solo al regno di Francia, ma anche a quello di Spagna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni e la giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Luigi, il Gran Delfino, con la madre Maria Teresa d'Asburgo-Spagna

Luigi nacque al Castello di Fontainebleau, figlio primogenito di re Luigi XIV di Francia e di sua moglie Maria Teresa d'Asburgo-Spagna. Suoi nonni paterni furono Luigi XIII di Francia e Anna d'Austria e quelli materni Filippo IV di Spagna ed Elisabetta di Francia. Elisabetta era la sorella più giovane di Luigi XIII, mentre Filippo IV era fratello di Anna d'Austria, quindi i genitori di Luigi erano doppi cugini (di primo grado) tra di loro.

Secondo una leggenda alla sua nascita venne predetto che sarebbe stato "figlio di un re, nonno di un re, ma mai un re".

Venne battezzato il 26 marzo 1668 nella cappella del Castello di Saint-Germain-en-Laye ove ottenne il nome paterno, Luigi appunto. Come Fils de France ottenne alla nascita il titolo di Altezza Reale. Suoi padrini furono il cardinale Luigi di Vendôme (in nome di papa Clemente IX) e la principessa di Conti (in nome di Enrichetta Maria, regina consorte d'Inghilterra).

Quando raggiunse l'età di sette anni il piccolo principe venne tolto dalle cure della balia e posto d'improvviso nella società degli adulti. Charles de Sainte-Maure, duca di Montausier, fu suo governatore e suo tutore fu Jacques Bénigne Bossuet, vescovo di Meaux, gran predicatore e oratore di Francia, anche se questi buoni insegnanti non produssero l'effetto voluto:

«Luigi XIV ha segretamente nutrito per il Gran Delfino quello stesso sospetto che gli aveva riservato Luigi XIII. Nessun principe potrebbe essere più disinteressato e senza sentimenti. Monseigneur, nome con cui l'erede al trono era conosciuto, aveva ereditato la docilità e la poca intelligenza di sua madre. Tutta la sua vita era rimasta pietrificata nell'ammirazione del formidabile padre giungendo a temerlo al punto da non riuscire a mostrargli "affetto". Monseigneur sfruttò però tutte le sue capacità per sfruttare il suo rapporto nel favore reale.[...] Bossuet aveva cercato di surclassare il suo pupillo al punto che questi crebbe con l'orrore per i libri, apprendendo invece volentieri la storia. Ai diciotto anni, Monseigneur aveva assimilato un nonnulla di conoscenze e una diffusa apatia.[2]»

Come si evince Luigi ricevette una formazione che gli trasmise più l'obbedienza a suo padre che l'arte di governare. Tuttavia i suoi tutori gli fornirono ogni educazione sulle antichità (tanto che egli divenne poi collezionista di medaglie, iscrizioni, sculture). Ebbe un temperamento mite e placido, ereditato dalla madre, mantenne il suo ruolo di erede al trono, con discrezione e in silenzio, affermando che l'istruzione che aveva ricevuto gli aveva fatto disprezzare lo sforzo intellettuale. Passò perciò per un uomo di poca intelligenza. La sua generosità, affabilità e liberalità gli concessero a ogni modo quella popolarità a Parigi e presso il popolo francese in generale che la sua figura divenne molto apprezzata dal pubblico.

Ruolo politico e militare[modifica | modifica wikitesto]

Luigi, il Gran Delfino, in un ritratto di François de Troy.

Anche se venne ammesso sin dalla più giovane età a partecipare al Conseil d'en haut, Luigi non giocò mai un ruolo importante nella politica francese dell'epoca. Oltre ad assicurare la continuità della linea borbonica francese (Luigi XV è suo nipote) e a stabilire la linea dinastica borbonica in Spagna (con il ramo dei Borbone-Angiò), egli si impegnò in più piacevoli svaghi e venne stimato per la sua magnifica collezione d'arte a Versailles e nei suoi appartamenti privati a Meudon[3], castello quest'ultimo che Luigi XIV acquistò per il figlio dalla vedova di Louvois. Il delfino si servì di Jules Hardouin Mansart con il suo incarico al Bâtiments du Roi, assieme al suo "architetto d'interni" Jean Bérain, capo dei Menus Plaisirs, per provvedervi nuove decorazioni. Egli visse appartato a Meudon per il resto della sua vita, attorniato dalle due sorellastre Maria Anna di Borbone e Luisa Francesca di Borbone. Questi tre personaggi crearono la Cabal de Meudon che si oppose al figlio del delfino, Luigi, duca di Borgogna e alla sua moglie savoiarda, la principessa Maria Adelaide.

Luigi era chiamato il Gran Delfino perché era di corporatura molto robusta[4]. Luigi non ricoprì mai un ruolo importante nella politica francese ma, essendo l'erede al trono di Luigi XIV, era spesso oggetto delle trame di corte per il suo ruolo futuro.

Prima del suo fidanzamento ufficiale il padre di Luigi aveva considerato varie figlie di reali d'Europa per il suo primogenito come per esempio Anna Maria Luisa de' Medici e sua cugina Maria Luisa d'Orleans, figlia di Filippo I di Borbone-Orléans e sua moglie Enrichetta d'Inghilterra. Secondo varie indiscrezioni d'epoca, Maria Luisa e Luigi erano già amanti, essendo cresciuti molto vicini. A ogni modo l'intento di Luigi XIV era quello di utilizzare Maria Luisa per stabilire un forte legame con la Spagna forzandola a sposare l'invalido Carlo II di Spagna, zio materno del Delfino. Luigi finì così per sposare una sua cugina di secondo grado, la duchessa Maria Anna Vittoria di Baviera. Più grande di Luigi, al suo arrivo alla corte francese venne descritta come poco attraente ma molto acculturata.

Dopo essere rimasto vedovo nel 1690 sposò segretamente nel 1695 la sua amante Marie-Émilie de Joly Choin (1670-1732), dama d'onore preferita della sorellastra, la principessa vedova di Conti. Il re non approvò l'unione e il Delfino, per tutta risposta, si ritirò nel suo castello di Meudon.

Il Grand Dauphin Luigi catturò la città tedesca di Philippsburg impedendo così alle armate imperiali di oltrepassare il Reno e invadere l'Alsazia.

Sotto l'aspetto militare, durante la Guerra della Grande Alleanza, Luigi venne inviato nel 1688 sul fronte renano. Prima di lasciare la corte Luigi venne così istruito dal padre:

"Nell'inviare Voi al comando del mio esercito, Vi concedo l'opportunità di farvi merito; andate e mostrate a tutta l'Europa, che si noti che quando morirò sarà morto il re."

In questo frangente Luigi ebbe successo grazie all'esperienza dei marescialli Jacques Henri de Durfort de Duras e Vauban, nel conquistare una delle teste di ponte sul Reno, a Philippsburg. Il coraggio mostrato da Luigi quando si portò in visita alle truppe in trincea sotto il fuoco nemico durante l'assedio venne notato da molti.[5] Montausier, suo consigliere, scrisse a lui:

"Non posso complimentarmi con Voi per la presa di Philippsburg; avete un buon esercito, bombe, cannoni e Vauban. Non posso complimentarmi per il Vostro coraggio. Quella virtù è ereditaria. Ma gioisco con Voi per la vostra liberalità, generosità, umanità e capacità di discernere chi fedelmente svolge il proprio servizio."[6]

La posizione di Luigi al Conseil d'en haut gli diede l'opportunità di essere ascoltato negli anni di crisi della Guerra di successione spagnola. Da sua madre Luigi aveva ereditato i diritti alla successione al trono spagnolo. Suo zio Carlo II di Spagna non aveva avuto discendenti e, dal momento che si trovava in punto di morte, non disponeva di eredi a cui cedere il trono se non i propri parenti più prossimi, per metà francesi e per metà austriaci. Per favorire la possibilità di una successione dei Borboni il re Luigi XIV rinunciò a nome del figlio e del primo nipote, il duca di Borgogna ai diritti sul trono spagnolo in favore del figlio secondogenito del Delfino, Filippo duca d'Angiò (poi Filippo V di Spagna), il quale, come cadetto, non era predisposto alla successione al trono francese, così da mantenere Francia e Spagna due regni distinti e separati.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Vittima di un attacco di apoplessia nel 1701, morì di vaiolo il 14 aprile 1711 alle 11:30, nel suo castello di Meudon. Suo figlio, il duca di Borgogna, non fu mai re perché morì prima di Luigi XIV; il secondogenito Filippo fondò la Casa di Borbone in Spagna, che detiene ancora il trono.

Matrimonio e figli[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia del Gran Delfino, in un dipinto di Mignard

Luigi sposò Maria Anna, duchessa di Baviera, il 7 marzo 1680. La coppia ebbe i seguenti figli:

Così, attraverso i figli, Luigi garantì la prosecuzione della linea di Borbone sul trono di Francia e l'instaurazione della dinastia borbonica in Spagna.

Luigi, oltre a un figlio morto infante non battezzato avuto da Madame de Choin, ebbe due figlie illegittime con Françoise Pitel:[7][8]

  • Anne Louise de Bonbour (1695 - agosto 1716), sposò Anne Errard d'Avaugour;
  • Charlotte de Fleury (6 febbraio 1697 - 1750), sposò Gérard Michel de La Jonchère.

Con un'altra amante, Marie Anne Caumont de La Force, ebbe un'altra figlia:[8]

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Enrico IV di Francia Antonio di Borbone-Vendôme  
 
Giovanna III di Navarra  
Luigi XIII di Francia  
Maria de' Medici Francesco I de' Medici  
 
Giovanna d'Austria  
Luigi XIV di Francia  
Filippo III di Spagna Filippo II di Spagna  
 
Anna d'Asburgo  
Anna d'Asburgo  
Margherita d'Austria-Stiria Carlo II d'Austria  
 
Maria Anna di Wittelsbach  
Luigi di Borbone-Francia  
Filippo III di Spagna Filippo II di Spagna  
 
Anna d'Asburgo  
Filippo IV di Spagna  
Margherita d'Austria-Stiria Carlo II d'Austria  
 
Maria Anna di Wittelsbach  
Maria Teresa d'Asburgo  
Enrico IV di Francia Antonio di Borbone-Vendôme  
 
Giovanna III di Navarra  
Elisabetta di Borbone-Francia  
Maria de' Medici Francesco I de' Medici  
 
Giovanna d'Austria  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Era previsto fin dalla nascita che egli sarebbe stato figlio di re, padre di re, ma mai re mentre fosse stato in vita. La profezia si avverò.
  2. ^ Erlanger, Philippe, Louis XIV, Praeger Publishers, New York, 1970, p. 177. Library of Congress Catalog Card Number: 79-109471
  3. ^ Si dice che egli avesse scacciato tutti i lupi dall'Île-de-France.
  4. ^ Grand in francese, come in italiano, può avere il significato di «alto di statura»
  5. ^ Dunlop, Ian, Louis XIV, Pimlico London, 2001, p.309
  6. ^ Dunlop, 309.
  7. ^ Genealogy Database by Daniel de Rauglaudre [collegamento interrotto], su geneweb.inria.fr.
  8. ^ a b Miroslav Marek, Complete Genealogy of the House of Capet, su genealogy.euweb.cz, Genealogy.EU.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Matthieu Lahaye, Louis, Dauphin de France. Fils de roi, père de roi, jamais roi, DEA directed by Joël Cornette, University of Paris VIII, 2005.
  • Matthieu Lahaye, Louis Ier d'Espagne (1661-1700): essai sur une virtualité politique, Revue historique, Numéro 647, PUF, Paris, Novembre 2008.
  • Matthieu Lahaye, Le fils de Louis XIV. Réflexion sur l'autorité dans la France du Grand Siècle, thèse sous la direction de Joël Cornette à l'Université Paris VIII, 2011.
  • Matthieu Lahaye, Le fils de Louis XIV. Monseigneur le Grand Dauphin, Seyssel, Champ Vallon, 2013.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Delfino di Francia Successore
Luigi XIV 1º novembre 1661 - 14 aprile 1711 Luigi, duca di Borgogna
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