Luigi Amat Malliano

Luigi Amat Malliano
NascitaSassari, 8 giugno 1744
Morte13 novembre 1807
Dati militari
Paese servito Regno di Sardegna
Forza armata Armata Sarda
ArmaCavalleria
Anni di servizio1764-1802
GradoTenente generale
GuerreGuerre rivoluzionarie francesi
CampagneCampagna d'Italia (1796-1797)
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Torino
dati tratti da Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821)[1]
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Luigi Amat Malliano (Sassari, 8 giugno 174413 novembre 1807) è stato un militare italiano suddito del Regno di Sardegna; ufficiale veterano delle guerre rivoluzionarie francesi, ebbe una brillante carriere militare, venendo insignito del Collare dell'Annunziata e del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Sassari l’8 giugno 1744, figlio secondogenito del secondo matrimonio di Pietro Amat Vico barone di Sorso e signore di Olmedo, gentiluomo di camera del re, con Teresa Malliano dell’Arca[2].

Intraprese giovanissimo la carriera militare, entrando alla Regia Accademia Militare di Torino[1]; al termine degli studi fu assegnato all'arma di cavalleria a 16 anni, cornetta presso il Reggimento "Dragoni di Sardegna"[2]. Nominato Gentiluomo di Sua Maestà a soli 21 anni, divenne cornetta presso il Reggimento "Dragoni di Piemonte" (1765). Nel 1774[3] passò come cornetta alla 3ª Compagnia (sarda) delle Guardie Reali[4], nel 1777 divenne capitano effettivo presso il Reggimento "Dragoni del Chiablese" e nel 1789[3] maggiore[N 1]. Nel 1796 fu promosso brigadiere generale di cavalleria[3] e il 18 settembre 1797 fu insignito della Gran Croce dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro[4].

Combatté valorosamente durante le guerre rivoluzionarie francesi e in quelle napoleoniche nonostante fosse gracile di costituzione[2].

Nel 1802[3] fu testimone e sottoscrittore[2] dell'atto di abdicazione del re Carlo Emanuele IV; in considerazione di ciò il nuovo sovrano Vittorio Emanuele I lo nominò Collare dell’Ordine supremo della Santissima Annunziata[N 2] promuovendolo al rango di luogotenente generale[3] di cavalleria[4].

Celibe[N 3], si spense nel 1807 lasciando per testamento il patrimonio che possedeva, pari a 67.834 lire sarde, al suo cameriere personale[2].

Un monumento in suo ricordo è posto all'interno della Cattedrale di Cagliari, oggi nella cappella detta della Mercede, la terza a sinistra per chi entra dall’ingresso principale[N 4].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Con la nomina a maggiore il suo stipendio passò a 2.202 lire piemontesi annue.
  2. ^ Era la più alta onorificenza che il re di Sardegna potesse concedere per eccezionali qualità e servigi allo Stato. Lo statuto dell’ordine prevede che non possano esserci più di 21 Grandi Collari viventi.
  3. ^ Secondo i racconti della famiglia egli intendeva sposare una giovane della casata Sanjust, ma essendosi sparsa la voce a Cagliari che egli era morto in combattimento durante l’invasione francese del Piemonte e non pervenendo sue notizie per molto tempo, la fidanzata si ritirò in convento. Quando lui ritornò ella non volle abbandonare la vita religiosa e Luigi non si sposò mai più.
  4. ^ Sul monumento è posta la seguente iscrizione: Aloisio Amat ex dinastis de Sorso / equiti torquato / sardoae pretorian. cohort. praefecto / viro / de principe de patria de suis / optime merito / perenne hoc monumentum / fratres amantissimi / M.M. P.P. / Obiit die XIII februarii / anno MDCCCVII / aetatis suae LXIII.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cariche del Piemonte e Paesi uniti colla serie cronologica delle persone che le hanno occupate. Tomo II, Torino, Onorato Derossi Stampatore e Libraio, 1798.
  • Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
  • Giuseppe Manno, Storia di Sardegna - Volume 4, Torino, Tipografia Andrea Alliana, 1827.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]