Luigi Segato

Luigi Segato
NascitaBelluno, 1856
MorteTorino, 1940
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
GradoGenerale di corpo d'armata
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
Comandante di75º Reggimento fanteria "Napoli"
Brigata Calabria
Brigata Palermo
XII Corpo d'armata
IX Corpo d'armata
I Corpo d'armata
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino
Pubblicazionivedi qui
dati tratti da HANNO DETTO....prima, dopo e comunque[1]
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Luigi Segato (Belluno, 1856Torino, 1940) è stato un generale italiano, che ricoprì l'incarico di Sottosegretario di Stato alla guerra nel terzo governo di Giovanni Giolitti dal 2 gennaio al 13 dicembre 1908. Durante il corso della prima guerra mondiale fu comandante del XII, del IX e del I Corpo d'armata.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Belluno nel 1856.[1] Arruolatosi nel Regio Esercito frequentò la Regia Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino da cui uscì con il grado di sottotenente assegnato all'arma di artiglieria nel 1876.[1] Successivamente frequentò la Scuola di guerra e quindi passò in servizio presso il Corpo di Stato maggiore.[1] Insegnò “arte militare terrestre” la Regia Accademia Navale di Livorno[2] e quindi prestò servizio come maggiore presso il 20º Reggimento fanteria.[3] Dal 1895 al 1899 insegnò “comunicazioni” presso la Scuola di guerra dell'esercito.[1] Colonnello nel 1900, comandò il 75º Reggimento fanteria.[1] Due anni dopo fu Capo di stato maggiore di Corpo d'armata e dal 1904 al 1906 comandò in seconda la Scuola di guerra. Maggior generale comandante la Brigata Calabria nel 1906, all'inizio del 1908 fu nominato Sottosegretario di Stato alla guerra[N 1] nel terzo governo di Giovanni Giolitti.[1] Passò poi a comandare la Brigata Palermo venendo promosso tenente generale nel 1911, e poi comandò la Scuola di guerra sino al 1914, anno nel quale assunse il comando della Divisione militare di Torino.[4] Comandante il XII Corpo d'armata schierato in Carnia nel 1915, alla testa di esso entrò in guerra contro l'Impero austro-ungarico il 24 maggio dello stesso anno.[1] Assunse poi il comando del IX Corpo d'armata, sostituendo il generale Pietro Marini il 20 giugno.[5] Decorato con una Medaglia d'argento al valor militare, il 29 ottobre fu sostituito, ufficialmente per motivi di salute, dal generale Oscar Boffi.[1] In realtà la sua sostituzione fu voluta da Luigi Cadorna a causa di un suo rapporto indirizzato al Comando Supremo in cui riferiva il deplorevole stato morale e disciplinare delle sue truppe.[1] Divenuto comandante del I Corpo d'armata operante nel settore del Cadore il 4 marzo 1916, in sostituzione di Settimio Piacentini, mantiene l'incarico sino al 12 maggio 1917, quando è sostituito da Gaetano Giardino.[6] Nel 1917 divenne comandante del Corpo d'armata territoriale di Bologna, mantenendolo fino alla fine del conflitto.[7] Transitò in posizione ausiliaria nel 1919. Con Regio Decreto del 12 dicembre 1923 fu nominato generale di corpo d'armata[8] e qualche anno dopo passò nella riserva.[1] Decorato con la Gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro si spense a Torino nel corso 1940.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di corpo d'armata, nelle assidue visite alle linee più avanzate fu esempio costante di insuperabile sentimento del dovere: durante una importante azione di combattimento, per meglio dirigere le operazioni si trattenne per quindici giorni in un osservatorio molto esposto e battuto con violenza dall'artiglieria nemica, abbandonandolo soltanto quando l'insistenza del tiro lo rese inabitabile. In tale circostanza provvide con serenità e coraggio esemplari allo sgombero dei feriti, prima di allontanarsi dalla località. Nuvolao Alto, 19 luglio 1915

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • L'Italia nella Guerra Mondiale, in quattro volumi, Casa Editrice Vallardi, Milano, 1935.
  • L'Esercito italiano oltre i confini (1915-1920). Casa Editrice Vallardi, 1936.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Digilander Libero.
  2. ^ Calendario generale del Regno d'Italia, 1889, p. 819. URL consultato il 12 marzo 2021.
  3. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.303 del 29 dicembre 1891, pag.5141.
  4. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.182 del 1 agosto 1914, pag.4265.
  5. ^ Coltrinari storia militare.
  6. ^ Coltrinari storia militare.
  7. ^ Archivio di stato Bologna.
  8. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1924, p. 255. URL consultato il 12 marzo 2021.
  9. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1918, p. 2804. URL consultato il 12 marzo 2021.
  10. ^ Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.121 del 17 maggio 1915, pag.3036.
  11. ^ Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.250 del 2 novembre 1938, pag.10.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Luigi Capello, Note di guerra, Milano, Fratelli Treves editori, 1920.
  • Luigi Capello, Dall'inizio alla presa di Gorizia, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
Pubblicazioni
  • Sergio Pelagalli, Esoneri dal comando nella Grande Guerra, in Storia Militare, n. 215, Parma, Ermanno Albertelli Editore, agosto 2011, pp. 17-23, ISSN 1122-5289.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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