MAST

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MAST. Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBologna
IndirizzoVia Speranza 40-42
Coordinate44°30′20.66″N 11°17′37.77″E / 44.505739°N 11.293824°E44.505739; 11.293824
Caratteristiche
TipoArte, Cultura, Tecnologia
Istituzione4 ottobre 2013
Apertura4 ottobre 2013
Sito web
Ingresso del museo

Il MAST. Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia è un centro polifunzionale e spazio espositivo realizzato a Bologna dalla omonima Fondazione MAST dell'imprenditrice e filantropa Isabella Seragnoli. Ospita sia collezioni permanenti che mostre temporanee. All'interno si trovano gallerie espositive, un auditorium, una accademia, un asilo nido, una palestra, un ristorante e una caffetteria, e all'esterno un parco delle sculture con pezzi monumentali di Ólafur Elíasson, Anish Kapoor, Arnaldo Pomodoro e Mark Di Suvero.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il MAST viene inaugurato alla presenza del Presidente del Consiglio Enrico Letta il 4 ottobre 2013[1]. L'area espositiva è aperta al pubblico dal 7 ottobre 2013, mentre tutti gli altri spazi sono disponibili dalla prima metà del 2014.

In concomitanza con l'apertura della galleria, la Fondazione MAST propone anche la prima edizione di "Foto/Industria", la Biennale di fotografia industriale dedicata a impresa e lavoro, prima iniziativa al mondo dedicata alla fotografia industriale, curata da François Hébel, direttore dei Rencontres internationales de la photographie d'Arles, che comprende 17 esposizioni in 10 luoghi della città[2]. La mostra ospitata al MAST nella prima edizione, intitolata “I Mondi dell'Industria”, è curata da Urs Stahel e raccoglie le opere di 48 maestri internazionali della fotografia, tratte dall'archivio dello stesso MAST[2].

Edificio[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso del MAST, di oltre 25 000 m², si colloca nella prima periferia bolognese, in zona Santa Viola, nel quartiere Reno.

Il progetto è firmato da Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori, architetti dello Studio Labics di Roma, risultati vincitori del concorso indetto nel 2005 dalla G.D del gruppo Coesia[3]. Durante i lavori di costruzione, il cantiere è stato fotografato da Gabriele Basilico[4].

Attività formative e didattiche[modifica | modifica wikitesto]

La Fondazione MAST offre nell’Academy numerose attività di formazione orientate ai temi della tecnologia e dell’innovazione, rivolte ai giovani, al territorio – scuole, imprese, comunità – e ai collaboratori del gruppo Coesia, in partnership con le istituzioni e altri enti.

Mostre temporanee[modifica | modifica wikitesto]

Periodicamente si alternano esposizioni tematiche e progetti monografici, mostre storiche e proposte di autori contemporanei, tratte dalla collezione o provenienti da altri archivi, istituzioni internazionali e raccolte private. Le mostre sono curate da Urs Stahel

Attività Biennali[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2013 la Fondazione MAST organizza Foto/Industria, rassegna biennale di fotografia dell’industria e del lavoro, che consiste in una serie di esposizioni di grandi fotografi e di talenti emergenti provenienti da tutto il mondo, allestite, oltre che al MAST, anche nel centro di Bologna, in luoghi storici, istituzioni pubbliche e spazi privati della città.

Il MAST Foundation for Photography Grant on Industry and Work, già GD4PhotoArt, è un concorso internazionale a inviti a cadenza biennale creato nel 2007. Obiettivo dell’iniziativa è dare voce alla ricerca delle nuove generazioni di fotografi, arricchendo l’offerta culturale della Fondazione MAST degli sguardi dei giovani sul mondo dell’industria e del lavoro.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Letta al Mast di Bologna
  2. ^ a b FOTO/INDUSTRIA, la Biennale e il libro dedicati alla fotografia industriale, su libreriamo.it. URL consultato il 21 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2013).
  3. ^ A Bologna è già Mast. Intervista allo studio Labics
  4. ^ MAST Bologna

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN309648266 · LCCN (ENnb2014024425 · J9U (ENHE987010648499005171 · WorldCat Identities (ENlccn-nb2014024425