Malala Yousafzai

Malala Yousafzai nel 2019
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la pace 2014

Malala Yousafzai (in pashtu: ملاله یوسفزۍ; Mingora, 12 luglio 1997) è un'attivista e blogger pakistana. È la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la Pace,[1] nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti civili e per il diritto all'istruzione – bandito da un editto dei talebani pakistani[2] – delle donne della città di Mingora, nella valle dello Swat.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Malala Yousafzai, nata il 12 luglio 1997 a Mingora, nel Pakistan settentrionale, figlia dell'insegnante e attivista Ziauddin e di Toor Pekai, è un'attivista pakistana che all'età di 13 anni è diventata celebre per il blog, da lei scritto per la BBC, nel quale documentava le violenze dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne e il diritto all'istruzione per le bambine.[3][4] È stata candidata all'International Children's Peace Prize 2011.[5]

Il 9 ottobre 2012 è stata gravemente colpita alla testa da dei talebani armati saliti a bordo dello scuolabus con cui lei tornava a casa da scuola. Insieme a lei sono state colpite anche le sue due amiche e compagne di scuola Zolanda e Ambrin.[6] Ricoverata nell'ospedale militare di Peshawar, è sopravvissuta all'attentato dopo la rimozione chirurgica dei proiettili. Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani, ha rivendicato la responsabilità dell'attentato, sostenendo che la ragazza «è il simbolo degli infedeli e dell'oscenità»; il leader terrorista ha poi minacciato che, qualora sopravvissuta, sarebbe stata nuovamente oggetto di attentati. La ragazza è stata in seguito trasferita al Queen Elizabeth Hospital di Birmingham che si è offerto di curarla.[7]

Malala Yousafzai nello Studio Ovale insieme a Obama, 11 ottobre 2013

Il 12 luglio 2013, in occasione del suo sedicesimo compleanno, ha parlato al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, indossando lo scialle appartenuto a Benazir Bhutto e lanciando un appello per l'istruzione delle bambine e dei bambini di tutto il mondo.[8] Dal 2013 l'ONU ha dichiarato il 12 luglio Malala Day.[9]

Il 10 ottobre 2013 è stata insignita del Premio Sakharov per la libertà di pensiero;[10] l'annuncio è stato dato dall'allora presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che l'ha motivato dicendo che «è una ragazza eroica e ricca di spirito».[11] Il premio le è stato consegnato in occasione della sessione plenaria del Parlamento, a Strasburgo, il 20 novembre 2013.

Il 10 ottobre 2014 è stata insignita del premio Nobel per la pace assieme all'attivista indiano Kailash Satyarthi, diventando con i suoi diciassette anni la più giovane vincitrice di un premio Nobel. La motivazione del Comitato per il Nobel norvegese è stata: «per la loro lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all'istruzione».[12]

(EN)

«I don't mind if I have to sit on the floor at school. All I want is education. And I'm afraid of no one.»

(IT)

«Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto ciò che voglio è l’istruzione. E non ho paura di nessuno.»

Molte scuole l'hanno menzionata il 20 novembre 2014 per la giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.[13][14] La Federazione delle scuole private pakistane (APPSF) ha comunicato che avrebbe indetto contro di lei la giornata I am not Malala per alcune righe del suo libro definite dall'associazione antislamiche e antipakistane.[15][16] Si tratta delle righe in cui parla dell'opposizione del padre al bando del romanzo I versi satanici di Salman Rushdie e alla fatwā pronunciata contro Rushdie da Ruhollah Khomeyni. Ha scritto anche l'autobiografia Io sono Malala, pubblicato in Italia l'8 ottobre 2013 da Garzanti.

Il 25 settembre 2015 viene lanciata in tutto il mondo l'iniziativa The Global Goals che vede Malala una delle protagoniste insieme a tanti altri attivisti ed artisti tra i quali: Anastacia, Stephen Hawking, Stevie Wonder, Kate Winslet, Bill Gates e Melinda Gates, la regina Rania di Giordania, Jennifer Lopez, Meryl Streep e molti altri.[17] I leader mondiali si stanno impegnando a rispettare 17 obiettivi globali da realizzare nei prossimi 15 anni, tre dei più importanti: eliminare la povertà estrema, combattere la disuguaglianza, le ingiustizie e arrestare il cambiamento climatico.[18]

Il 12 aprile 2017 il primo ministro canadese Justin Trudeau le ha conferito la cittadinanza onoraria del Canada, decisa dalla Camera dei Comuni nel 2014.[19] Prima di lei, tale onorificenza era stata rinocosciuta solo ad altri cinque cittadini stranieri.[19]

Nell'agosto 2017 è stata ammessa all'Università di Oxford, presso il college Lady Margaret Hall, per studiare il corso Philosophy, Politics, and Economics[20][21]; ottenendo la laurea nel giugno del 2020.[22] Nel settembre 2017 ha criticato, attraverso un tweet[23][24], la leader politica birmana Aung San Suu Kyi per il suo silenzio di fronte alle violenze delle quali sarebbe vittima la minoranza musulmana Rohingya. Malala è inoltre politicamente pacifista e socialista: è membro del movimento Socialist Alternative («Sono convinta che il socialismo sia l'unica risposta e sprono tutti i compagni a combattere questa battaglia fino a una conclusione vittoriosa. Solo questo potrà liberarci dalle catene del bigottismo e dello sfruttamento»).[25]

Il 29 marzo 2018 Malala è tornata in Pakistan per la prima volta dopo l'attentato. Incontrando il primo ministro Shahid Khaqan Abbasi,[26] ha tenuto un discorso nel quale ha affermato che era stato il suo sogno tornare senza alcuna paura.[27] Malala ha poi visitato la sua città natale, Mingora, nel distretto di Swat.[28] L'APPSF, che rappresenta 173 000 scuole private in Pakistan, ha organizzato per il 30 marzo una giornata I am not Malala in risposta a quelle che la federazione ha definito le sue opinioni «anti-Islam e anti-Pakistan».[29] Malala ha risposto dicendo: «Sono orgogliosa della mia religione e del mio paese».

In seguito alla presa di Kabul da parte dei talebani il 15 agosto 2021, ha espresso preoccupazione per il destino dei diritti delle donne, temendo che le donne in Afghanistan perderanno i progressi sociali ed educativi ottenuti nei due decenni del precedenti.[30] Malala ha condannato il divieto dei talebani all'istruzione delle ragazze oltre la scuola primaria e ha detto che «i talebani continueranno a trovare scuse per impedire alle ragazze di studiare oltre la scuola primaria».[31] Ha inoltre detto che i talebani «vogliono cancellare ragazze e donne da tutta la vita pubblica in Afghanistan» e ha chiesto «ai leader di tutto il mondo di intraprendere un'azione collettiva per ritenere i talebani responsabili della violazione dei diritti umani di milioni di donne e ragazze».[32]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 novembre 2021 Malala, tramite il suo account Twitter, annuncia di essersi sposata con rito musulmano nella sua casa di Birmingham, con il compagno Asser Malik.[33]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Yousafzai riceve il Premio Sakharov al Parlamento europeo nel novembre 2013

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Sitara-e-Shujaat (Pakistan) - nastrino per uniforme ordinaria
— 16 ottobre 2012[82]
Liberty Medal (Stati Uniti d'America) - nastrino per uniforme ordinaria
«per la sua continua dimostrazione di coraggio e resilienza di fronte alle avversità e per aver rappresentato una voce potente per coloro a cui sono stati negati i diritti umani e le libertà fondamentali»
— Filadelfia, 21 ottobre 2014[84]
Premio Nobel per la Pace - nastrino per uniforme ordinaria
— Oslo, 10 dicembre 2014[85]

Accademiche[modifica | modifica wikitesto]

Laurea honoris causa in Master of Arts - nastrino per uniforme ordinaria
«per il suo ruolo nel promuovere opportunità educative per ragazze e donne in tutto il mondo»
— Università di Edimburgo, 19 ottobre 2013[89]
Laurea honoris causa in Legge - nastrino per uniforme ordinaria
— University of King's College, Halifax (Canada), 15 maggio 2014[90]
Laurea honoris causa in Scienze sociali - nastrino per uniforme ordinaria
«per dare voce a tutte quelle donne e ragazze che aspirano a un futuro migliore»
— Università di Ottawa, 12 aprile 2017[91]

Cittadinanze onorarie[modifica | modifica wikitesto]

Cittadinanza onoraria del Canada - nastrino per uniforme ordinaria
«per il suo coraggio nella lotta per il diritto delle donne e delle ragazze ad andare a scuola»
— Ottawa, 12 aprile 2017[19][92]

Film[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Malala racconta la sua storia, 29 marzo 2013. URL consultato il 15 maggio 2013 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2013).
  2. ^ (EN) Great Britain: Parliament: House of Commons: Foreign Affairs Committee, GlPakistan, eighth report of session 2008-09, 2 agosto 2009, p. 137. URL consultato il 12 novembre 2012.
  3. ^ (EN) Diary of a Pakistani schoolgirl, in BBC News, 19 gennaio 2009. URL consultato il 12 novembre 2012.
  4. ^ (EN) Pakistani girl, 13, praised for blog under Taliban, in BBC News, 24 novembre 2011. URL consultato il 12 novembre 2012.
  5. ^ a b (EN) Desmond Tutu announces nominees Children's Peace Prize 2011, su The International Children's Peace Prize, 25 ottobre 2011. URL consultato il 15 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2012).
  6. ^ Pakistan, spari contro bimba-attivista ferita alla testa mentre esce da scuola, in la Repubblica, 9 ottobre 2012. URL consultato il 12 novembre 2012.
  7. ^ (EN) Taliban says it shot 'infidel' Pakistani teen for advocating girls' rights, in The Washington Post, 9 ottobre 2012. URL consultato il 12 novembre 2012.
  8. ^ Malala all'Onu: Parlo per chi non ha voce, i talebani non mi ridurranno al silenzio, in la Repubblica, 12 luglio 2013.
  9. ^ (EN) UN Envoy on Youth Addresses Malala Day Youth Assembly, su un.org.
  10. ^ Malala Yousafzai wins EU's Sakharov human rights prize, su bbc.co.uk, BBC News, 10 ottobre 2013.
  11. ^ All'attivista pakistana Malala Yousafzai il premio Sakharov, in il Giornale, 10 ottobre 2013.
  12. ^ The Nobel Peace Prize for 2014, 10 ottobre 2014. URL consultato il 10 ottobre 2014.
  13. ^ Malala Day, in GlobalFirst, 14 luglio 2014. URL consultato il 17 dicembre 2014.
  14. ^ È il "Malala Day", candidata al Nobel per la Pace parla all'ONU, in Andkronos, 12 luglio 2014. URL consultato il 17 dicembre 2014.
  15. ^ Robert Spencer, All Pakistan Private Schools Federation holds “I am not Malala” day because she is against “Islamic ideology of Pakistan”, in Jihad Watch, 11 novembre 2014. URL consultato il 16 dicembre 2014.
  16. ^ AFP, La rete delle scuole pakistane osserva il giorno anti-Malala, in Dawn, 10 novembre 2014. URL consultato il 16 dicembre 2014.
  17. ^ Shweta Parande, Hrithik Roshan, Jennifer Lawrence, Malala Yousafzai join hands for The Global Goals (Watch video), su india.com, 10 settembre 2015. URL consultato il 27 settembre 2015.
  18. ^ The Goals, su globalgoals.org, The Global Goals for Sustainable Development, 10 settembre 2015. URL consultato il 27 settembre 2015.
  19. ^ a b c (EN) Prime Minister announces Malala Yousafzai will visit Canada to receive honorary citizenship, su Primo ministro del Canada, 2 aprile 2017.
  20. ^ GB, Malala ammessa all'università di Oxford, in Repubblica.it, 17 agosto 2017. URL consultato il 10 ottobre 2017.
  21. ^ (EN) Malala Yousafzai attends first lecture at Oxford, in ABC News, 10 ottobre 2017. URL consultato il 10 ottobre 2017.
  22. ^ Malala realizza il suo sogno: si è laureata a Oxford in filosofia, politica ed economia, su la Repubblica, 19 giugno 2020. URL consultato il 19 giugno 2020.
  23. ^ Enrico Franceschini, Malala bacchetta San Suu Kyi: "Condanni violenze contro Rohingya", in la Repubblica, 4 settembre 2017. URL consultato l'11 ottobre 2017.
  24. ^ (EN) Malala tells Aung San Suu Kyi 'world is waiting' for her to act over Rohingya violence, in The Guardian, 4 settembre 2017. URL consultato l'11 ottobre 2017.
  25. ^ (EN) Socialist City Councilmember on Nobel Prize Winner Malala Yousafzai: “Socialism is the Only Answer”, su Democracy Now!, 13 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2020).
  26. ^ (EN) As Malala returns to Pakistan, leaders declare terrorism defeated, su CBS News, 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2018).
  27. ^ (EN) Malala Yousafzai returns to Pakistan for first time since shooting, su BBC News, 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2018).
  28. ^ (EN) Malala returns to home town in Pakistan, su BBC News, 31 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2018).
  29. ^ (EN) Sarfraz Ali, ‘I am not Malala’ Day: Pakistani teachers protest Nobel laureate’s return after 6 years, in Daily Pakistan, 29 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2019).
  30. ^ (EN) Malala Yousafzai, Malala: I Survived the Taliban. I Fear for My Afghan Sisters, in The New York Times, 17 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2021).
  31. ^ (EN) Taliban schools U-turn 'a devastating day' for Afghan girls - Malala Yousafzai, su BBC News, 23 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2022).
  32. ^ (EN) Erasing Afghan women from public life: Malala asks world leaders to hold Taliban accountable, in The Express Tribune, 9 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2022).
  33. ^ Malala annuncia su Twitter il suo matrimonio - Mondo, su Agenzia ANSA, 9 novembre 2021. URL consultato il 10 novembre 2021.
  34. ^ (EN) Peer, Basharat, The Girl Who Wanted To Go To School, in The New Yorker, 10 ottobre 2012. URL consultato il 15 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2012).
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