Maria Grazia Chiuri

Maria Grazia Chiuri (Roma, 2 febbraio 1964) è una stilista italiana.

Dopo aver lavorato per Fendi e Valentino, è stata nominata nel 2016 direttrice creativa della maison Dior.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il padre, originario di Tricase, era nell'esercito, mentre la madre era una sarta[1][2]; Chiuri ha citato la nonna e la madre come una sua fonte d'ispirazione[2]. Ha studiato all'Istituto Europeo di Design a Roma.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Maria Grazia Chiuri viene assunta nel 1989 da Fendi, dove partecipa alla creazione della celebre borsa Baguette[3][1] e ingaggia il designer Pierpaolo Piccioli nel suo reparto[3][4]. Nel 1999 Valentino Garavani recluta personalmente Chiuri e Piccioli da Valentino e insieme realizzano diversi accessori come occhiali e borse per la casa d'alta moda; nel 2003 la coppia inizia a gestire la direzione creativa della collezione giovanile Red Valentino; infine, nel 2008 Chiuri e Piccioli vengono nominati vice-direttori creativi di Valentino, supervisionando l'intera direzione artistica del marchio compresi l'abbigliamento femminile, maschile e Haute Couture. Nel 2015 entrambi ricevono il premio CFDA International Award per le loro realizzazioni.

Nel luglio 2016 Maria Grazia viene nominata direttrice creativa di Dior[5][6][7]. Vanessa Freidman del quotidiano The New York Times ha notato che Chiuri è «la prima donna a guidare il lato creativo in 69 anni di storia del marchio»[8], ed è anche il suo primo incarico da sola dopo aver lavorato più di due decenni con Piccioli[9], che è stato nominato direttore creativo di Valentino."[5]. Irish Times ha commentato: «In qualità di direttrice artistica della storica casa di moda di Parigi, la signora Chiuri seguirà le orme di designer come Yves Saint Laurent, Gianfranco Ferré e John Galliano»[10].

Nel settembre 2016 Maria Grazia Chiuri presenta la sua prima collezione PE 2017 per Dior a Parigi[11], che includeva molti riferimenti femministi tra cui una maglietta che portava il titolo del saggio di Chimamanda Ngozi Adichie We Should All Be Feminists[12][13]. Chiuri riprende questo tema nelle successive sfilate includendo un riferimento al saggio di Linda Nochlin Why Have There Been No Great Women Artists? nella stagione PE 2018, e una collaborazione con l'artista Judy Chicago e con The Chanakya School of Craft per la sua collezione Haute Couture PE 2020[14].

In merito alla continua incorporazione di slogan e messaggi femministi nel suo lavoro, Chiuri ha affermato che «La nuova generazione ha sollevato grandi domande sul genere, sulla razza, sull'ambiente e sulle culture, che dobbiamo riflettere nella moda»[15]. Tuttavia, alcune collezioni hanno provocato polemiche a causa dei riferimenti non accreditati ai tradizionali costumi popolari rumeni e hanno portato a reazioni pubbliche negative sotto l'hashtag #GiveCredit[16].

Le realizzazioni di Maria Grazia Chiuri vengono spesso descritte come "giovanili"; la stilista cita la figlia Rachele Regini come sua musa ispiratrice[15][17].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Chiuri ha sposato Paolo Regini, un camiciaio, da cui ha avuto il figlio Niccolò e la figlia Rachele[1], che ad un certo punto ha cominciato a lavorare con lei come consulente culturale[18].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) How Maria Grazia Chiuri Brought Feminism To the House of Dior, su W Magazine | Women's Fashion & Celebrity News. URL consultato il 1º maggio 2020.
  2. ^ a b (EN) Emilia Petrarca, Maria Grazia Chiuri Is Learning to See Fashion Through Her Daughter’s Eyes, su The Cut, 18 ottobre 2018. URL consultato il 1º maggio 2020.
  3. ^ a b (EN) Maria Grazia Chiuri is part of the BoF 500, su The Business of Fashion. URL consultato il 1º maggio 2020.
  4. ^ Valentino的革新者:Maria Grazia Chiuri与Pierpaolo Piccioli_WeArTrends时尚资讯网_国内最专业的服装设计资讯网站, su weartrends.com. URL consultato il 1º maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2021).
  5. ^ a b (EN) Vanessa Friedman, Maria Grazia Chiuri Now at Dior: How It Happened. What It Means., in The New York Times, 8 luglio 2016. URL consultato il 1º maggio 2020.
  6. ^ (EN) Sarah Mower, It’s Official: Maria Grazia Chiuri Is in at Christian Dior, su Vogue. URL consultato il 1º maggio 2020.
  7. ^ (EN) Nick Kostov, Dior Names Valentino’s Maria Grazia Chiuri as New Creative Chief, in Wall Street Journal, 8 luglio 2016. URL consultato il 1º maggio 2020.
  8. ^ (EN) Bethan Holt e Emma Spedding, Dior appoints first-ever female creative director Maria Grazia Chiuri, in The Telegraph, 23 giugno 2016. URL consultato il 1º maggio 2020.
  9. ^ (EN) Nicole Phelps, Breaking: Valentino Confirms Maria Grazia Chiuri's Departure, su Vogue. URL consultato il 1º maggio 2020.
  10. ^ (EN) Dior names Maria Grazia Chiuri as artistic director, su The Irish Times. URL consultato il 1º maggio 2020.
  11. ^ (FR) Maria Grazia Chiuri nommée directrice artistique de Dior, su Vogue Paris. URL consultato il 1º maggio 2020.
  12. ^ (EN) Steff Yotka, Maria Grazia Chiuri Makes a Feminist Statement at Her Dior Debut, su Vogue. URL consultato il 1º maggio 2020.
  13. ^ (EN) BellaNaija.com, Dior makes a Bold Statement with Chimamanda Adichie’s “We Should All Be Feminists” at Paris Fashion Week, su BellaNaija, 30 settembre 2016. URL consultato il 1º maggio 2020.
  14. ^ (EN) Amy de Klerk, The Dior couture show set was created with the help of 150 female students, su Harper's BAZAAR, 22 gennaio 2020. URL consultato il 1º maggio 2020.
  15. ^ a b (EN) It’s a woman’s world for Dior’s Maria Grazia Chiuri, su South China Morning Post, 14 ottobre 2018. URL consultato il 1º maggio 2020.
  16. ^ (EN) Nilgun Salim, The #GiveCredit Campaign Continues: it was discovered that Dior also copied a traditional Bukovinean waistcoat, su Stock News USA, 22 giugno 2017. URL consultato il 1º maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2020).
  17. ^ (EN) Emilia Petrarca, Maria Grazia Chiuri Is Learning to See Fashion Through Her Daughter’s Eyes, su The Cut, 18 ottobre 2018. URL consultato il 1º maggio 2020.
  18. ^ Federica Caiazzo, Maria Grazia Chiusi e la figlia Rachele, in Elle, 24 maggio 2021. URL consultato il 17 dicembre 2022.

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