Marino di Neapoli

Marino di Neapoli (in greco antico: Μαρῖνος ὁ Νεαπολίτης?, Marînos ho Neapolítēs; Neapoli di Samaria, 440 d.C. – 500 d.C. circa) è stato un filosofo e matematico greco antico di origine ebraica che aderì al paganesimo neoplatonico e successe a Proclo (484) come scolarca dell'Accademia di Atene. Appartenne alla corrente ispirata a Aristotele alla quale seguì la tendenza mistica platonica riportata in auge dal successore Isidoro[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Platone e alcuni suoi allievi nell'Accademia. Mosaico pavimentale da Pompei, I sec. d.C.

Marino, di famiglia samaritana, abbandonò ancora in giovane età la religione tradizionale e cominciò a frequentare gli ambienti greci pagani.[2] Poté raggiungere una buona formazione nella retorica come appare evidente nello stile e nei riferimenti letterari della sua opera dedicata a Proclo (Proclo o della beatitudine)[3] filosofo e celebre teurgo dell'antichità che usava per le arti magiche divinatorie diffuse nel neoplatonismo la cosiddetta trottola di Ecate che Marino chiama "divina" e "ineffabile" poiché permetteva di entrare in contatto con le divinità.[4]

L'altra sua opera conservata è un commento ai Data di Euclide.

Entrato nell'Accademia ateniese Marino divenne discepolo di Proclo, di cui seguì le lezioni sulla Repubblica di Platone e sui poemi orfici. Frequentò anche un corso sulla filosofia di Platone e di Aristotele e le lezioni di lettura e interpretazione esegetica teurgica dei poemi omerici e orfici e degli Oracoli caldaici come prescriveva il programma scolastico obbligatorio per chi voleva far parte dell'Accademia come membro stabile. Successivamente si dedicò all'insegnamento della filosofia ed ebbe tra i suoi allievi Isidoro e Damascio. Alla morte di Proclo, Marino venne eletto scolarca con l'appoggio dell'ala aristotelica della Scuola, superando Isidoro, che era sostenuto dagli antiaristotelici e che lo seguì nella direzione dell'Accademia.[5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni
  • I.F. Boissonade, Marini Vita Procli, Graece et Latine ad fidem librorum manuscriptorum, Leipzig 1814; ristampa anastatica, Amsterdam 1966.
  • H. Menge, Euclidis Data cum Commentario Marini et scholiis antiquis, Lipsiae 1896 (Biblioteca Teubneriana), pp. 233-257 (con traduzione latina).
Traduzioni
  • Marino di Neapoli. Vita di Proclo, Testo critico, introduzione, traduzione, commento di R. Masullo, Napoli 1985.
  • Marino, Vita di Proclo, in Proclo, I Manuali, traduzione di C. Faraggiana di Sarzana, Milano 1985, pp. 273-319.
  • M. Michaux, Le commentaire de Marinos aux Data d’Euclide, Louvain 1947.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Enciclopedia Italiana Treccani alla voce corrispondente
  2. ^ O'Connor, John J.; Robertson, Edmund F., "Marinus of Neapolis", MacTutor History of Mathematics archive, University of St Andrews. «Marinus of Neapolis was probably a Samaritan, but just possibly a Jew. He became a convert to the Greek way of life and joined the Academy in Athens where he was a pupil of Proclus who was head of the Academy. In fact when Proclus wrote a commentary on the Myth of Er, he dedicated it to Marinus.»
  3. ^ Vita Procli, intr. pref. note e indici di C.Faraggiana di Sarzana, Milano 1985
  4. ^ A.Tonelli, Oracoli caldei, Milano 1995 p.28
  5. ^ Hugh Chisholm, Marinus (philosopher) in Encyclopædia Britannica, Cambridge University Press, 1911 passim

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN20477796 · ISNI (EN0000 0001 1604 9835 · SBN RAVV000483 · BAV 495/24295 · CERL cnp00166502 · ULAN (EN500056156 · LCCN (ENn86107863 · GND (DE100952992 · BNE (ESXX1187274 (data) · BNF (FRcb122068233 (data) · J9U (ENHE987007265057605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n86107863