Matcha

matcha.

Il maccha (pron. giapponese) o mocha (pron. cinese) (抹茶, "tè sfregolato", pronunciato [mat.tɕa]) è una varietà di tè verde originaria della Cina imperiale usata durante la dinastia Sui. Le foglie sono finemente lavorate e usate principalmente nella tradizionale cerimonia del tè. Vengono cotte al vapore, asciugate e ridotte in polvere finissima. Ce ne sono due tipi: il koicha (spesso) che proviene da piante di età superiore a 30 anni, e l'usucha (sottile) che proviene da piante di età inferiore ai 30 anni.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Una tazza di matcha.

Durante la dinastia Tang (618-907) in Cina le foglie del tè venivano cotte al vapore e poi pressate in una specie di "mattoni" per lo stoccaggio e il commercio. Il tè veniva preparato scaldando e polverizzando le foglie, e quindi bollendo la polvere che se ne ricavava in acqua calda, aggiungendo del sale.[2]

Con la dinastia Song (960-1279) il metodo di preparazione del tè al vapore con foglie essiccate e poi mescolate in una ciotola con la frusta divenne molto popolare.[3]

La preparazione e il consumo di tè in polvere venne definita nel rituale buddista chan. Il primo codice monastico chan esistente, il Chanyuan qinggui (Regolamento di purezza per un monastero chan, 1103), descrive in dettaglio il galateo per le cerimonie del tè.[4]

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

In Giappone il tè maccha viene utilizzato anche come spezia o colorante naturale in cibi quali il mochi o la soba, il gelato al tè verde e un'enorme varietà di wagashi (torte, biscotti, tiramisù, cioccolatini, gelati industriali ed artigianali, crème caramel, muffin, frappé, granite).[5]

Cerimonia del tè[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cha no yu.
Chawan, (茶碗) la tazza al cui interno è stato posto il chakin, (茶巾) la piccola pezza bianca di lino utilizzata per asciugare la tazza dopo averla lavata. Sopra questa vi è il chasen (茶筅), la frusta in bambù per mescolare il tè in polvere con l'acqua bollente e, sul bordo destro della tazza vi è il chashaku (茶杓), il cucchiaio in bambù per raccogliere il tè in polvere dal suo contenitore, il chaki (茶器).

Il Cha no yu (茶の湯, "acqua calda per il "), conosciuto in Occidente anche come "cerimonia del tè", è un rito sociale e spirituale praticato in Cina e Giappone, indicato anche come Chadō o Sadō, [茶(cha)道(dao), Via del tè, in cinese].

È una delle arti tradizionali zen più note. Questa cerimonia e pratica spirituale può essere svolta secondo stili e forme diverse. Nella cerimonia del tè denso (濃茶, koicha) viene utilizzato un tè proveniente dalle foglie più giovani delle piante più vecchie della piantagione. Viceversa, nella cerimonia del tè leggero (薄茶, usucha) viene utilizzato un tè proveniente dalle foglie più vecchie delle piante più giovani, risultando al gusto leggermente più amaro rispetto al tè denso. La polvere per il tè denso può essere usata per preparare anche il tè leggero, ma non viceversa. Per il tè leggero viene usato il doppio dell'acqua utilizzata per la preparazione del tè denso, in proporzione; quest'ultimo risulta quindi più pastoso.

Anche i contenitori utilizzati per conservare il tè sono differenti (vedi anche chaki).[6] Il leggero usucha, a seguito dello sbattimento dell'acqua col frullino durante la preparazione, si ricopre di una sottile schiuma di una tonalità particolarmente piacevole e profumata che si intona con i colori della tazza. Il matcha viene mescolato all'acqua calda con l'apposito frullino di bambù (chasen, 茶筅), creando non un'infusione ma una sospensione, ovvero la polvere di viene consumata insieme all'acqua. Per questo motivo e per il fatto che il matcha viene prodotto utilizzando germogli terminali della pianta, la bevanda ha un effetto notevolmente eccitante. Infatti veniva utilizzata, e lo è tutt'oggi, dai monaci Zen, per rimanere svegli durante le pratiche meditative (zazen, 坐禅).

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il maccha è ricco di vitamine, minerali, polifenoli ed è il tè con la maggior percentuale di antiossidanti (anche superiore al normale tè verde).[7][8][9]

Non è l'unico tè verde in polvere giapponese: esistono anche il Funmatsu-ryokucha ed il Konacha, dall'aspetto molto simile ma di qualità, di norma, minore e con il quale il maccha non deve essere confuso.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tè matcha o maccha, su cibo360.it. URL consultato il 9/6/2014.
  2. ^ Han Wei, Tang Dynasty Tea Utensils and Tea Culture: Recent Discoveries at Famen Temple, in "Chanoyu Quarterly", n. 74 (1993).
  3. ^ Tsutsui Hiroichi, Tea-drinking Customs in Japan, in "Seminar Papers: The 4th International Tea Culture Festival", Korean Tea Culture Association, 1996.
  4. ^ (EN) The Origins of Buddhist Monastic Codes in China, su thezensite.com. URL consultato il 9/6/2014.
  5. ^ L' infuso del Twinings Tea Tour o le specialità di Street Sushi, su la Repubblica.it. URL consultato il 9/6/2014.
  6. ^ Cfr. anche J. L. Anderson, An Introduction to Japanese Tea Ritual, New York, SUNYP, 1991.
  7. ^ Tè matcha meglio del te’ verde, 137 volte più antiossidante, su ANSA.it. URL consultato il 9/6/2014.
  8. ^ Tè matcha: proprietà e benefici del tè verde giapponese, su pianetadonna.it. URL consultato il 9/6/2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  9. ^ Tè matcha: i mille benefici, gli usi e dove trovare il tè verde giapponese, su greenme.it. URL consultato il 9/6/2014.
  10. ^ Tè giapponese: la guida alle tipologie, su mikeleerose.com.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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