Medaglia di benemerenza per il terremoto di Avezzano del 1915

Medaglia di benemerenza per il terremoto di Avezzano del 1915

Regno d'Italia
TipoMedaglia di benemerenza
Statuscessata
IstituzioneRoma, 8 agosto 1915
Concessa aenti e persone
Diametro3,5 cm.
Gradioro, argento, bronzo o menzione onorevole
Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani

Nastro della medaglia.

La medaglia di benemerenza per il terremoto di Avezzano del 1915 fu istituita dal Governo italiano con il Decreto legislativo luogotenenziale n. 1339 del 1915[1] per premiare gli enti e le persone che, dal giorno del sisma (13 gennaio 1915) a tutto giugno 1915, avevano acquistato titolo di pubblica benemerenza prestando opera soccorritrice ai superstiti o concorrendo con cospicue elargizioni in loro favore: sia provvedendo ai servizi di salvataggio, sanitari o amministrativi, sia ai bisogni materiali o morali dei danneggiati[2].

Il riconoscimento consisteva in un diploma di benemerenza e della relativa medaglia d'oro, argento o bronzo; con il Decreto luogotenenziale n. 574 del 1916[3] fu aggiunto anche un attestato di menzione onorevole se il grado di merito non era tale da essere ricompensato con medaglia.

Concessione[modifica | modifica wikitesto]

L'opera prestata dalle persone era accertata mediante attestazione:

  • dei capi locali delle varie Amministrazioni dello Stato e dei capi dei vari corpi militari per quanto concerneva le persone appartenenti a tali Amministrazioni o corpi;
  • del Comitato centrale dell'Associazione della Croce Rossa Italiana per le persone che avevano fatto parte delle squadre o dei comitati alle dipendenze dell'associazione stessa[4];
  • del sindaco, col visto del prefetto della Provincia, per le persone componenti squadre o comitati di soccorso o anche per le persone che isolatamente avevano prestato opera soccorritrice[4].

Tali attestazioni dovevano essere presentate agli uffici competenti entro il termine del 30 ottobre 1915, prorogato al 31 dicembre dello stesso anno con Decreto luogotenenziale n. 1649 del 1915[4].

Il re conferiva la menzione onorevole[3] o la medaglia con il relativo diploma, su proposta del ministro dell'interno, in seguito al parere di una Commissione composta da:

  • un consigliere di Stato designato dal ministro dell'interno, che ne assumeva la presidenza;
  • il direttore generale dell'Amministrazione civile;
  • il direttore generale della sanità pubblica;
  • il direttore generale della pubblica sicurezza;
  • il direttore generale dei servizi speciali al Ministero dei lavori pubblici;
  • un ufficiale generale designato dal ministro della guerra;
  • il comandante del corpo dei vigili di Roma;

un funzionario del Ministero dell'interno disimpegnava l'ufficio di segreteria della Commissione.

Il Luogotenente Generale del Re poteva conferire la medaglia anche su semplice proposta del Ministro degli interni nel caso previsto dal Regio decreto n. 2706 del 1884[5]: quando l'atto generoso era sufficientemente accertato, per le circostanze di tempo e di luogo nelle quali era stato compiuto e per la qualità delle persone che vi avevano assistito.

Insegne[modifica | modifica wikitesto]

Le medaglie, coniate a spese dello Stato, venivano consegnate insieme al diploma agli enti ed alle persone decorate.

I nomi dei decorati erano pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del Regno[6].

Medaglia[modifica | modifica wikitesto]

La medaglia è d'oro, d'argento o di bronzo secondo il grado di merito, ha un diametro di 35 millimetri e reca:

sul recto
l'effigie del re con la scritta intorno: «VITTORIO EMANUELE III», sotto il collo del re la firma dell'incisore "Motti";
sul verso
al centro la leggenda «TERREMOTO 13 GENNAIO 1915» contornata da due rami di quercia legati in basso con un nastro, in basso la "Z" coronata, marchio della Regia Zecca.

Ne esistono altre versioni che differiscono per l'incisore, nel busto e nelle leggende[7], alcune prodotte da ditte private come la Stefano Johnson con sede a Baranzate (MI).

Nastro[modifica | modifica wikitesto]

La medaglia andava portata appesa al lato sinistro del petto con un nastro di seta della larghezza complessiva[3] di 36 millimetri, di colore rosso scarlatto con orli neri di 6 millimetri ciascuno.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Decreto legislativo luogotenenziale 8 agosto 1915, n. 1339 "Col quale è istituita una medaglia per i benemeriti per opera di soccorso in occasione del terremoto del 13 gennaio 1915.", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 224 del 9 settembre 1915.
  2. ^ La nuova normativa non modificò le disposizioni del R. decreto 30 aprile 1851, n. 1168 con il quale Vittorio Emanuele II aveva istituito le medaglie al valor civile.
  3. ^ a b c Decreto legislativo luogotenenziale 1 maggio 1916, n. 574 "Col quale viene modificato il decreto Luogotenenziale 8 agosto 1915, n. 1339, che istituisce una medaglia per i benemeriti per opere di soccorso in occasione del terremoto del 13 gennaio 1915.", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 120 del 22 maggio 1916.
  4. ^ a b c Decreto legislativo luogotenenziale 30 ottobre 1915, n. 1649 "Che apporta modificazioni al decreto Luogotenenziale 8 agosto 1915, n. 1339, col quale viene istituita una medaglia da conferirsi ai benemeriti per opera di soccorso in occasione del terremoto del 13 gennaio 1915", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 292 del 30 novembre 1915.
  5. ^ Regio decreto 11 ottobre 1884, n. 2706 "Che modifica il procedimento prescritto dall'articolo 4 del R. decreto 28 agosto 1867 pel conferimento della medaglia destinata a premiare le persone che si rendono in modo eminente benemerite in occasione di morbo epidemico pericoloso.", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 256 del 15 ottobre 1884.
  6. ^ Elenchi di ricompense onorifiche conferite, con decreto Luogotenenziale 8 marzo 1917, ai benemeriti in occasione del terremoto 13 gennaio 1915, pubblicato sul Foglio di supplemento alla "Gazzetta ufficiale" del 24 maggio 1917, n. 121
  7. ^ Terremoto Marsica 13-01-1915, su LaMoneta.it. URL consultato il 20 agosto 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Morittu, Guerre e decorazioni 1848 - 1945, Padova, Bolzonella s.n.c, 1982.
  • Costantino Scarpa, Paolo Sézanne, Le decorazioni del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia, (due volumi), Uffici storici Esercito - Marina - Aeronautica, 1982-1985.
  • Roberto Manno, Duecento anni di medaglie. I segni del valore e della partecipazione ad eventi storici dal 1793 al 1993, Hobby & Work Publishing, 1995, ISBN 88-7133-191-5, 9788871331911.
  • Alessandro Brambilla, Le medaglie italiane negli ultimi 200 anni, (due tomi), Milano, 1997 [1985].
  • Ercole Ercoli, Le Medaglie al Valore, al Merito e Commemorative - Militari e Civili nei Regni di Sardegna, d'Italia e nella Repubblica Italiana - 1793-1976, Milano, I.D.L., 1976.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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