Metropolia di Kissamos e Selino

Il monastero dell'Odegitria di Kyrias Gonias.
Il monastero di Chrisoskalitissa.

La metropolia di Kissamos e Selino (in greco: Ιερά Μητρόπολις Κισάμου και Σελίνου) è una delle 8 metropolie che, assieme all'arcidiocesi di Creta, costituiscono la Chiesa di Creta, una Chiesa ortodossa semiautonoma sotto il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.[1]

Dall'8 ottobre 2005 metropolita di Kissamos e Selino, ipertimo e esarca di Hesperia di Creta, è Amfilochio Andronikakis.[2]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La metropolia comprende i comuni di Kantanos-Selino e Kissamos nell'unità periferica di La Canea nell'estrema parte occidentale dell'isola di Creta.

Sede della metropolia è la città di Kissamos, dove si trova la cattedrale metropolitana dell'Annunciazione.

Il territorio è suddiviso in circa 80 parrocchie, raggruppate in 3 distretti.[3] Nella metropolia si trovano 3 monasteri.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Kissamos è un'antica sede vescovile di Creta, documentata in diverse Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli dal IX al XII secolo.[5] Sono solo due i vescovi del primo millennio cristiano di cui si ha conoscenza: Teopempto (o Niceta)[6], che prese parte al concilio in Trullo del 692; e Leone, che partecipò al secondo concilio di Nicea nel 787.

In seguito alla conquista veneziana dell'isola (1212), le diocesi greche esistenti furono amministrate dai vescovi di rito latino e sottomesse al metropolita latino dell'arcidiocesi di Candia. Di questo periodo si conosce l'esistenza di un vescovo ortodosso, Gerasimo Paleocapas, che ottenne dal governo veneziano di poter occupare la sede di Kissamos finanziandola con i suoi proventi personali.[7]

Quando Creta fu conquistata dagli Ottomani (XVII secolo), furono ricostituite le diocesi di rito greco, tra cui anche quella di Kissamos. Sono pochi i vescovi conosciuti di questa nuova fase della storia della diocesi, la cui cronotassi diventa regolare solo a partire dall'Ottocento.

Il 24 novembre 1831 la diocesi fu soppressa ed unita a quella di Cidonia, ma fu ristabilita nel mese di febbraio 1860 con il nuovo nome di "diocesi di Kissamos e Selino".[8] Nel territorio di Selino esisteva, nel primo millennio, la diocesi di Cantano, che non fu più restaurata quando l'isola passò sotto il dominio ottomano.

Il 25 settembre 1962 fu elevata dal patriarca di Costantinopoli al rango di metropolia.[8]

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EL) Ιερές Μητροπόλεις στην Ελλάδα, ec-patr.org
  2. ^ (EL) Scheda biografica dal sito ufficiale della metropolia.
  3. ^ (EL) Ενορίες, imks.gr
  4. ^ (EL) Ιερές Μονές, imks.gr
  5. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, pp. 221 (nº 215), 235 (nº 248), 325 (nº 476), 361 (nº 478).
  6. ^ Le Quien riporta il nome di Teopempto; per Janin si tratta di un errore dello storico domenicano.
  7. ^ Giuseppe Gerola, Per la cronotassi dei vescovi cretesi all'epoca veneta, Miscellanea di Storia Veneta della Reale Deputazione di Storia Patria, serie 3, volume 7, Venezia, 1913, p. 48. Janin, v. Cisamus, DHGE XII, col. 844.
  8. ^ a b (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate, p. 126.
  9. ^ a b c d e f g h i j (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate, p. 212.
  10. ^ a b c d e f g h i j k l m n (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate, pp. 126-127.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]