Mio figlio (miniserie televisiva)

Mio figlio
PaeseItalia
Anno2005
Formatominiserie TV
Generedrammatico, poliziesco
Puntate2
DurataPrimo ep. 110' 40' - Secondo ep. 106' 13'
Lingua originaleitaliano
Crediti
RegiaLuciano Odorisio
SoggettoFabio Campus, Luciano Odorisio, Andrea Saraceni
SceneggiaturaLuciano Odorisio
Interpreti e personaggi
CostumiPaola Marchesin
Casa di produzioneRai Fiction
Sacha Film Company
Prima visione
Dal9 gennaio 2005
Al10 gennaio 2005
Rete televisivaRai Uno
Opere audiovisive correlate
SeguitiIo e mio figlio - Nuove storie per il commissario Vivaldi

Mio figlio è una miniserie televisiva italiana composta da due puntate, prodotta da Rai Fiction e Sacha Film Company. Il protagonista, il commissario della Polizia di Stato Federico Vivaldi, è interpretato da Lando Buzzanca.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Mio figlio è una storia di genere giallo e drammatico ambientata a Trieste. Il commissario Federico Vivaldi (Lando Buzzanca), durante una complicata indagine, scopre che suo figlio Stefano (Giovanni Scifoni) è omosessuale, e non riesce ad accettarlo. Con l'aiuto dell'ex moglie Laura (Caterina Vertova), madre del ragazzo, Federico imparerà ad anteporre l'amore per suo figlio ai suoi pregiudizi.

Questa miniserie, realizzata nel 2004, venne trasmessa in prima visione TV nel gennaio del 2005 in prima serata su Rai 1[1], e ottenne un grande successo.

Esiste una riduzione in unico film TV, della durata di 135' 28', emessa da Rai 1 il 29/08/2007 in prima serata.

Dal 10 gennaio 2010 è in onda il séguito di Mio figlio. Il titolo è Io e mio figlio - Nuove storie per il commissario Vivaldi, e questa volta non si tratta di una miniserie in due puntate, ma di una serie in sei puntate[2].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cronologie TV, sceneggiati e fiction Rai 2003-2004-2005, su teche.rai.it, Rai Teche. URL consultato il 12 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2008).
  2. ^ Notizia resa nota sul sito di Rai Fiction (link Archiviato il 10 dicembre 2008 in Internet Archive.)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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