Missionari della Sacra Famiglia

I missionari della Sacra Famiglia (in latino Congregatio Missionariorum a S. Familia) costituiscono un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione clericale pospongono al loro nome la sigla M.S.F.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Sacra Famiglia, opera di El Greco

L'intuizione di fondare un nuovo istituto venne al sacerdote francese Jean-Baptiste Berthier (1840-1908), religioso dei missionari di La Salette, per consentire di seguire la loro vocazione a coloro che intendevano accedere al sacerdozio, ma erano impossibilitati (per l'età avanzata o motivi economici).[2] Avendo i superiori della congregazione salettiana respinto la sua proposta di aprire un seminario per le vocazioni tardive, Berthier pensò di dare inizio a una nuova congregazione posta sotto il patrocinio della Sacra Famiglia (il luogo dove si era formato Gesù, "sommo ed eterno Sacerdote").[3]

Papa Leone XIII, invece, apprezzò l'iniziativa e nominò il cardinale Benoît-Marie Langénieux, arcivescovo di Reims, protettore dell'opera: il cardinale Langénieux approvò le costituzioni redatte da Berthier il 25 luglio 1895; per l'ostilità del governo francese agli enti ecclesiastici, Berthier preferì aprire la prima scuola apostolica per vocazioni tardive a Grave, nella diocesi di 's-Hertogenbosch (Paesi Bassi), dove il vescovo Wilhelmus van de Ven emise il documento di fondazione della nuova congregazione il 28 settembre 1895. I primi tre sacerdoti dell'istituto vennero ordinati nel 1905.[2]

La congregazione ottenne il riconoscimento papale di istituzione di diritto pontificio con il decreto di lode del 16 giugno 1911: le sue costituzioni vennero approvate dalla Santa Sede il 19 maggio 1931.[2]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Lo scopo dei missionari della Sacra Famiglia è soprattutto quello di favorire le vocazioni ecclesiastiche:[3] gestiscono centri e seminari specialmente in quei paesi dove sono numerose le vocazioni tardive; si dedicano alle missioni e alla cura pastorale delle famiglie.[2]

Sono presenti in numerosi paesi d'Europa (Austria, Bielorussia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svizzera) e d'America (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Canada, Stati Uniti d'America), nelle Filippine, in Indonesia, in Madagascar e in Papua Nuova Guinea:[4] la sede generalizia è a Roma.[1]

Al 31 dicembre 2005, la congregazione contava 77 case e 924 religiosi, dei quali 660 sacerdoti.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2007, p. 1486.
  2. ^ a b c d DIP, vol. V (1978), col. 1468, voce a cura di E. Braun.
  3. ^ a b Enciclopedia Rizzoli Larousse, vol. X (1969), p. 136, voce Missionario.
  4. ^ Chiamati per una missione, su misafa.org. URL consultato il 18-6-2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario pontificio per l'anno 2007, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2007. ISBN 978-88-209-7908-9.
  • Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse (15 voll.), Milano, Rizzoli editore, 1966-1971.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli istituti di perfezione (10 voll.), Milano, Edizioni paoline, 1974-2003.

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