Molina Aterno

Molina Aterno
comune
Molina Aterno – Stemma
Molina Aterno – Bandiera
Molina Aterno – Veduta
Molina Aterno – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Amministrazione
SindacoLuigi Fasciani[1][2][3][4] (Lista Civica Progresso e Libertà) dal 1-6-2015
Territorio
Coordinate42°09′00″N 13°44′11″E / 42.15°N 13.736389°E42.15; 13.736389 (Molina Aterno)
Altitudine512 m s.l.m.
Superficie12,21 km²
Abitanti346[5] (31-12-2022)
Densità28,34 ab./km²
Comuni confinantiAcciano, Castelvecchio Subequo, Raiano, San Benedetto in Perillis, Secinaro, Vittorito
Altre informazioni
Cod. postale67020
Prefisso0864
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT066055
Cod. catastaleM255
TargaAQ
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[6]
Cl. climaticazona E, 2 205 GG[7]
Nome abitantimolinesi
Patronosan Nicola di Bari
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Molina Aterno
Molina Aterno
Molina Aterno – Mappa
Molina Aterno – Mappa
Posizione del comune di Molina Aterno all'interno della provincia dell'Aquila
Sito istituzionale

Molina Aterno è un comune italiano di 346 abitanti[5] della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Sirentina.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dal tardo latino molina, con il significato di molino in quanto la zona ne è particolarmente provvista. La seconda parte del nome è stata aggiunta nel 30 giugno 1889 e si riferisce al passaggio del fiume Aterno.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La città ha origini Italiche dei Peligni e Vestini.

Prima della conquista romana del I secolo a.C., la città aveva un centro autonomo e zone sepolcrali di necropoli. Divenne pagus con il potere romano.

Nell'epoca medievale è attestata nel Chronicon Vulturnense nel 787. Dipendeva dal Monastero di San Vincenzo al Volturno, nonché aveva contatti con L'Aquila e Sulmona. Nell'XI secolo il castello di Molina compare in un documento di donazione redatto a Valva in punto di morte da tal Ugo del fu Giliberto a favore della Diocesi di Valva, in cui dona ad essa il monastero di San Benedetto in Perillis con tutti i suoi beni, alcuni siti appunto nel territorio di questo castello[8].

Dopo il terremoto del 1703 la città perse il castello fortificato, che fu usato per l'allargamento urbano. Infatti la città ha la tipica forma di borgo arroccato su una sommità. Nel 1892 il filologo Antonio De Nino trovò nelle località Mandra Murata e Colle Castellano importanti resti romani di città fortificate e necropoli repubblicane.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Molina Aterno sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 luglio 1984.[9]

Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Piccolomini

Nel paese si trovano la chiesa di S. Maria del Colle, risalente al XII secolo e collocata nella parte più alta del paese, la chiesa di San Nicola con il suo campanile del 1631 e, soprattutto, il palazzo baronale che sovrasta la grande piazza centrale.

  • Chiesa di San Nicola di Bari: è la parrocchia del paese, edificata nel XIII secolo, ma ricostruita dopo il 1703. La chiesa ha un impianto rettangolare con facciata a coronamento orizzontale, in stile tardo rinascimentale, che conserva la lunetta del portale in stile romanico, sormontata da una finestra centrale. Il campanile seicentesco ha pianta rettangolare e termina e vela, con due finestre. L'interno è a navata unica con soffitto a capriate lignee, frutto di un recente restauro; presso il presbiterio ci sono due cappella laterali, l'altare è ornato da una ricca cornice barocca con tre nicchie per le statue. Lungo le pareti laterali ci sono altre nicchie con statue e un prezioso altare in legno di noce, con la statua di San Nicola.
Chiesa di San Nicola
  • Chiesa della Madonna del Colle: si trova sopra un'altura che sovrasta il borgo. Risale al XVI secolo, come testimonia un'iscrizione del 1517, incisa sul portale. La facciata è stata più volte rimaneggiata nel corso degli anni, e dell'edificio rinascimentale si conservano i due portali: su entrambi è scolpito il simbolo della predicazione di san Bernardino da Siena, ossia il monogramma di Gesù. All'interno la chiesa ha una navata sola, con ampie cappella laterali, cupola centrale, decorate in stile barocco. L'altare è del Seicento, in legno, con colonne tortili, e lo stemma dei baroni Pietropaoli.
  • Palazzo Piccolomini: si trova in piazza San Nicola, antico castello di Molina, restaurato nel XV secolo dai Piccolomini che trasformarono il fortino in residenza gentilizia. Ha un cortile porticato, ballatoio rinascimentale, e portale a bugne in cuscino. Un altro ampliamento del Seicento richiesto dai baroni Pietropaoli risulta nell'aggiunta di strutture abitative intorno al cortile. Sul portale d'ingresso è visibile lo stemma Pietropaoli, e un rivestimento esterno in bugnato cordonato ed ambienti con coperture a volta interni.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è attraversato dalla strada regionale 261 Subequana, che lo collega a L'Aquila; poco fuori dall'abitato di Molina la SR261 confluisce nella strada statale 5 Via Tiburtina Valeria, che collega il paese ad Avezzano, Sulmona e Pescara.

È raggiunto inoltre da una diramazione della strada provinciale n. 11 "Sirentina".

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è lambito dalla ferrovia Sulmona-L'Aquila, linea secondaria a binario unico e trazione diesel, che lo serve con la stazione di Molina-Castelvecchio Subequo, posta a circa 800 metri dalla piazza principale.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 1999 Leo Baldassarre Lista Civica di Sinistra Sindaco [11]
14 giugno 1999 29 marzo 2010 Luigi Fasciani Lista Civica Sindaco [12][13]
30 marzo 2010 31 maggio 2015 Roberto Fasciani Lista Civica Progresso e Libertà Sindaco [14]
1º giugno 2015 in corso Luigi Fasciani Lista Civica Progresso e Libertà Sindaco [1][2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Pagina istituzionale
  2. ^ a b Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 31 maggio 2015, su elezionistorico.interno.gov.it.
  3. ^ a b Abruzzo 24ore, Elezioni comunali i nomi di tutti i sindaci eletti in Abruzzo
  4. ^ IndicePA
  5. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  6. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  7. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  8. ^ A. L. Antinori, Annali degli Abruzzi, vol. VI, Bologna, Forni Editore, 1971, sub anno 1092 sub voce "Sulmona - Corfinio".
  9. ^ Molina Aterno, decreto 1984-07-18 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 30 luglio 2022.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  11. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, su elezionistorico.interno.gov.it.
  12. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999, su elezionistorico.interno.gov.it.
  13. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 12 giugno 2004, su elezionistorico.interno.gov.it.
  14. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 28 marzo 2010, su elezionistorico.interno.gov.it.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN247364796
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