Monte Terza Grande

Monte Terza Grande
Il Monte Terza Grande e la sua imponente parete nord, sulla sx il Monte Terza Media
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
  Friuli-Venezia Giulia
Provincia  Belluno
  Udine
Altezza2 586 m s.l.m.
Prominenza1 277 m
Isolamento13,53 km
CatenaAlpi
Coordinate46°31′36.84″N 12°37′18.12″E / 46.5269°N 12.6217°E46.5269; 12.6217
Data prima ascensione25 settembre 1878
Autore/i prima ascensioneS. Siorpaes, M. Holzmann
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Terza Grande
Monte Terza Grande
Mappa di localizzazione: Alpi
Monte Terza Grande
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezioneAlpi Carniche e della Gail
SottosezioneAlpi Carniche
SupergruppoAlpi Tolmezzine Occidentali
GruppoDolomiti Pesarine
SottogruppoGruppo delle Terze
CodiceII/C-33.I-C.7.c

Il Monte Terza Grande è una montagna delle Alpi Carniche.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La montagna, con i suoi 2586 metri sul livello del mare[1], è la settima fra le più alte cime delle Alpi Carniche, dopo Coglians, Creta delle Chianevate, Peralba, Cavallino, Cima Vanscuro e Palombino, appartenente al gruppo delle Dolomiti Pesarine, al quale appartengono anche i sottogruppi del Clap e del Siera-Creta Foràta, ergendosi tra i comuni di Santo Stefano di Cadore, Sappada e Vigo di Cadore, tra il Comelico, l'Oltrepiave e la provincia di Udine.

È il più alto del Sottogruppo delle Terze (al quale appartengono anche il Monte Terza Media, alto 2434 metri, e il Monte Terza Piccola, alto 2333 metri). Con la sua imponente parete nord domina la Val Frison e l'abitato di Campolongo: unita al Monte Terza Media dalla Cresta della Croda Casara, la Terza grande è separata dalla Cresta di Enghe dal Passo di Oberenghe, ben visibile specialmente da Sappada. Vista dai laghi d'Olbe sopra Sappada, la sua forma è simile a quella di una piramide e la sua roccia è particolarmente chiara con marcate caratteristiche dolomitiche. La cima fu raggiunta per la prima volta nel 1820 da alcuni topografi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Eduard Denzel e Eugen E. Hüsler, Grosser Alpenstrassenführer, Denzel, p. 282, ISBN 9783850477536. URL consultato il 25 luglio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]