Monumento a Gabrio Piola

Gabrio Piola
AutoreVincenzo Vela
Data1857
Materialemarmo
UbicazioneCortile del palazzo di Brera, Milano
Coordinate45°28′18.78″N 9°11′16.68″E / 45.471883°N 9.187966°E45.471883; 9.187966
Map

Il monumento a Gabrio Piola è un'opera scultorea realizzata da Vincenzo Vela (1820-1891) posta nel cortile d'onore del palazzo di Brera a Milano.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La statua dedicata a Gabrio Piola, matematico e fisico, fu inaugurata il 20 agosto 1857.[1] È raffigurato con in mano alcuni appunti legati alle sue ricerche.

La scelta di realizzare la statua nel cortile non fu accolta favorevolmente e «l'erezione d'una statua recentissima nel palazzo delle Scienze in Milano al signor Gabrio Piola fece troppo giustamente gridare contro l'abuso di collocare in questo santuario di dottrina monumenti ad uomini di modestissima fama».[2]

«In questi giorni, giacché siamo nell'arte, fu scoperto nel cortile di Brera il monumento Piola lavoro di Vincenzo Vela, l'instauratore della scoltura Italiana. Fedele al principio della sua scuola, che ha per bandiera la verità, mi ha vestito il Piola dei suoi panni moderni, calzoni, gilet, cravatta, e con qualche effetto. La posa della statua è grandiosa, e nello stesso tempo modesta. L'argomento non lo ha però gran che inspirato, e come mai lo poteva? Piola fu uno di quegli scienziati, di cui Italia abbonda. Fu matematico distinto, ma non fu né divinatore di veri, né indagatore di nuovi problemi. Fu onest'uomo, amante del paese e della famiglia. Per quali titoli lo si abbia dunque voluto mettere fra quei grand'uomini di Cavalieri, di Beccaria, di Verri ecc. ecc. non saprei veramente significarvi. Gabrio Piola fu presidente dell'Istituto e, credo, era Conte.[3]»

Sul periodico umoristico L'Uomo di pietra venne descritto lo stupore della statua di Piola nel ritrovarsi tra le altre, riportando i commenti dell'inaugurazione.

«– Cioè... dirò anzi in confidenza, proseguì il Piola, che ne sono un tantino mortificato....

– Eh, via....

– Se lor signori avessero sentito le osservazioni che si permetteva la gente che veniva oggi a vedermi...

– E che dicevano? chiese Castiglioni; – la perdoni, ma noi morti siamo un po' curiosi...

– Dicevano: "Chi è costui?"

– O diavolo.... i milanesi non la conoscono?

– Forse gli ignoranti, osservò Cavalieri.

– No, no; udii questa interrogazione da bocche di persone rispettabilissime.[4]»

Venne anche indicato come fosse più atteso il monumento a Tommaso Grossi («Il Grossi è popolare e i milanesi tutti lo conoscono»[5]) che venne inaugurato l'anno successivo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La data è desunta da Scuriada, p. 335 che indica nella notte del 20 agosto le presentazioni tra le statue del cortile.
  2. ^ Monumenti, in Letture di famiglia, 1857, p. 287.
  3. ^ Corrispondenza di Milano, in L'incubo, 14 settembre 1857, p. 116.
  4. ^ Scuriada, p. 335.
  5. ^ Scuriada, p. 336.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ambrogio Scuriada, La misteriosa notte del 20 agosto 1857, in L'uomo di pietra, 29 agosto 1857, pp. 334-336.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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