Morte cardiaca improvvisa

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Morte cardiaca improvvisa
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10I46.1
MeSHD016757
eMedicine151907

La morte cardiaca improvvisa è definita come una morte inattesa per cause cardiache non precedentemente diagnosticate o sottostimate (arresto cardiaco improvviso da: malattia cardiovascolare, infarto cardiaco silente, cardiomiopatia, cardiopatia ischemica, pericardite, endocardite, miocardite, tachicardia, aritmia, bradicardia, coronaropatia, overdose, ecc.), che si verifica entro un'ora dalla comparsa dei sintomi, o anche senza l'insorgenza di sintomi.[1][2]

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

Negli adulti è una complicanza e spesso la prima manifestazione clinica di una cardiopatia ischemica. Colpisce circa 350 000 individui ogni anno negli Stati Uniti[3][4] e 60 000 in Italia.[5]

In Italia la mortalità sotto i 40 anni risulta, al 2013, pari a 1 000 atleti ogni anno.

La frequenza della malformazione andrebbe correlata al tasso di mortalità delle altre categorie di lavoratori sottoposte a sforzo fisico, e dei casi di decesso in condizioni cardiache a riposo.

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

La maggior parte delle morti cardiache improvvise negli individui adulti è attribuibile a coronaropatie.[6][7] Nei bambini e negli adolescenti sono maggiormente riconducibili a canalopatie familiari,[6][7] mentre nei giovani adulti principalmente alla cardiomiopatia ipertrofica[8] ma anche ad anomalie congenite delle coronarie, canalopatie, miocarditi e sindrome di Wolff-Parkinson-White.[7]

La sindrome da prolasso valvolare mitralico è stata ipotizzata come causa ereditaria della morte improvvisa infantile.[9][10]

La morte cardiaca improvvisa può essere conseguenza del consumo abituale di etanolo e tabacco, dell'uso di steroidi anabolizzanti e altre sostanze dopanti, nonché di stupefacenti come marijuana, cocaina e amfetamina.[11][12]

Alti livelli di aldosterone (>200 pg/ml di sangue) uniti ad alti livelli di cortisolo (>21,1 mg/dL) sono stati fortemente correlati alla morte improvvisa in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 emodializzati.[13]

Anatomia patologica[modifica | modifica wikitesto]

Una stenosi critica (>75%) da marcata aterosclerosi coronarica di almeno uno dei tre principali vasi cardiaci è presente nell'80-90% dei soggetti colpiti da morte cardiaca improvvisa, spessissimo è presente una rottura di placca aterosclerotica; la piccola percentuale di casi rimanente non ha cause aterosclerotiche.

Un infarto miocardico cicatrizzato è presente nel 40% dei casi ma, nei pazienti rianimati con successo, il riscontro di un nuovo caso di infarto del miocardio si ha solo nel 25% dei casi. Una vacuolizzazione dei miociti subendocardici indicativa di una grave ischemia cronica è comune.

Le aritmie che avvengono in assenza di una cardiomiopatia strutturale possono portare a morte improvvisa, la causa più importante è la sindrome del QT lungo, caratterizzata da un incremento dell'eccitabilità cardiaca e da aritmie ventricolari episodiche. Le mutazioni che causano questa malattia sono presenti in almeno cinque diversi geni che codificano per alcuni elementi strutturali dei canali ionici cardiaci, compresi quelli per il potassio e per il sodio.

Terapia[modifica | modifica wikitesto]

La defibrillazione in tempi rapidi è il principale rimedio. Circa il 25% dei casi potrebbe essere rianimato se venisse defibrillato entro 4/5 minuti; per ogni ulteriore minuto la possibilità di sopravvivenza diminuisce del 10%: il tempo infatti è un fattore fondamentale per la sopravvivenza senza danni cerebrali irreversibili, che arrivano a provocare anche lo stato vegetativo permanente.

Per i soggetti a rischio o che siano sopravvissuti ad un arresto cardiaco, uno strumento di prevenzione può essere l'impianto di un defibrillatore sottocutaneo.[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sana M. Al-Khatib, William G. Stevenson e Michael J. Ackerman, 2017 AHA/ACC/HRS Guideline for Management of Patients With Ventricular Arrhythmias and the Prevention of Sudden Cardiac Death, in Circulation, vol. 138, n. 13, 25 settembre 2018, DOI:10.1161/cir.0000000000000549. URL consultato il 30 marzo 2023.
  2. ^ La «morte improvvisa» non è così improvvisa Molti arresti cardiaci sono preceduti da sintomi premonitori, poche ore o addirittura un mese prima, su corsera.it, 7 gennaio 2014. URL consultato il 17 marzo 2018.
  3. ^ Liberthson RR. Sudden death from cardiac issues in children and young adults. N Engl J Med 334:1039, 1996
  4. ^ Cleland JG, Chattopadhyay S, Khand A, Houghton T, Kaye GC. Prevalence and incidence of arrhythmias and sudden death in heart failure. Heart Fail Rev. 2002 Jul; 7(3):229-42
  5. ^ Morte cardiaca improvvisa: la prevenzione è possibile, su Fondazione Umberto Veronesi. URL consultato il 30 marzo 2023.
  6. ^ a b Maria Teresa La Rovere, La prevenzione della morte improvvisa nelle nuove linee guida europee, in Giornale Italiano di Cardiologia, vol. 17, n. 2, 1º febbraio 2016, pp. 86–90. URL consultato il 30 marzo 2023.
  7. ^ a b c Allison G. Yow, Venkat Rajasurya e Sandeep Sharma, Sudden Cardiac Death, StatPearls Publishing, 2023. URL consultato il 30 marzo 2023.
  8. ^ Morte improvvisa e sport Uno studio spiega le cause, su gazzetta.it, Milano, 5 febbraio 2013. URL consultato il 17 marzo 2018.
    «Una ricerca dell'Università di Firenze per la prima volta documenta le alterazioni esistenti in pazienti affetti da cardiomiopatia ipertrofica, la patologia che più di tutte può causare la morte improvvisa in persone giovani»
  9. ^ Sven Anders, Samir Said e Friedrich Schulz, Mitral valve prolapse syndrome as cause of sudden death in young adults, in Forensic Science International, vol. 171, n. 2-3, 13 settembre 2007, pp. 127–130, DOI:10.1016/j.forsciint.2006.10.011. URL consultato il 30 marzo 2023.
  10. ^ Michael Spartalis, Eleni Tzatzaki e Eleftherios Spartalis, Mitral valve prolapse: an underestimated cause of sudden cardiac death—a current review of the literature, in Journal of Thoracic Disease, vol. 9, n. 12, 2017-12, pp. 5390–5398, DOI:10.21037/jtd.2017.11.14. URL consultato il 30 marzo 2023.
  11. ^ (EN) Benito Morentin, Luis F. Callado e Soledad García-Hernández, The role of toxic substances in sudden cardiac death, in Spanish Journal of Legal Medicine, vol. 44, n. 1, 1º gennaio 2018, pp. 13–21, DOI:10.1016/j.remle.2017.05.001. URL consultato il 30 marzo 2023.
  12. ^ (EN) Bhaskar Purushottam e Vincent M. Figueredo, Sudden Cardiac Death and Addictive Chemical Substances, Springer London, 2013, pp. 441–460, DOI:10.1007/978-1-4471-4978-1_28, ISBN 978-1-4471-4977-4. URL consultato il 30 marzo 2023.
  13. ^ Studio 4D (German Diabetes and Dialysis Study), Eur Heart J (2013) 34 (8): 578-587, per 4 anni su 1.255 diabetici sottoposti a emodialisi di età fra i 66+- 8 anni
  14. ^ Defibrillatore cardiaco impiantabile - Ministero Salute Archiviato il 21 agosto 2014 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Robbin e Cotran, Le basi Patologiche delle Malattie, Elsevier e Masson

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàGND (DE4180805-8 · NDL (ENJA00567342
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