Mottola

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Mottola
comune
Mottola – Stemma
Mottola – Bandiera
Mottola – Veduta
Mottola – Veduta
Facciata principale della Cattedrale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Puglia
Provincia Taranto
Amministrazione
SindacoGiovanni Piero Barulli (M5S) dal 25-6-2017 (2º mandato dal 27-6-2022)
Territorio
Coordinate40°38′N 17°02′E / 40.633333°N 17.033333°E40.633333; 17.033333 (Mottola)
Altitudine387 m s.l.m.
Superficie213,96 km²
Abitanti15 200[2] (31-1-2024)
Densità71,04 ab./km²
FrazioniSan Basilio
Comuni confinantiAlberobello (BA), Castellaneta, Gioia del Colle (BA), Martina Franca, Massafra, Noci (BA), Palagianello, Palagiano
Altre informazioni
Cod. postale74017
Prefisso099
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT073019
Cod. catastaleF784
TargaTA
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona D, 1 715 GG[4]
Nome abitantimottolesi
PatronoMadonna del Rosario e san Tommaso Becket
Giorno festivo29 dicembre
PIL procapite(nominale) 14 543 [1]
SoprannomeLa spia dello Ionio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Mottola
Mottola
Mottola – Mappa
Mottola – Mappa
Posizione del comune di Mottola all'interno della provincia di Taranto
Sito istituzionale

Mottola, già Motula (IPA: [ˈmɔtːola], Motele [ˈmɔtələ] in dialetto locale[senza fonte]) è un comune italiano di 15 200 abitanti[2] della provincia di Taranto in Puglia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia.

«Da l'alto de la vetta guarda, come da un grande balcone aperto, lo splendore azzurro del golfo di Taranto. Il viaggiatore che passa di lontano, scorge sul colle che si eleva sulla vasta pianura, le sue case bianche ed appollaiate. La dicono, la spia delle Puglie»

Murgia meridionale

Mottola, situata nella parte sud della Murgia, sorge su una collina di 387 m s.l.m., a ridosso del Mar Ionio. Il suo territorio raggiunge circa i 70 m s.l.m. di altezza minima e i 506 m s.l.m. di altezza massima. Il territorio comunale confina a nord con Noci, a nord-ovest con Gioia del Colle, a nord-est con Alberobello e Martina Franca, a ovest con Castellaneta e a sud-est con Massafra, a sud con Palagiano e Palagianello. Il territorio di Mottola è caratterizzato dalla presenza di gravine, di boschi (di pino o di quercia) e anche di zone con macchia mediterranea spontanea.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La breve distanza dal mare (circa 10 km dallo Ionio) mitiga il clima di Mottola, che pure è posta in collina. La temperatura media, infatti, è attorno agli 8-9 °C nel periodo invernale, per poi passare a 22-25°in quello estivo, con minimi termici nelle notti invernali che scendono anche al di sotto di 2° e con massimi di 26°-32° nei pomeriggi di agosto.

Nella tabella sottostante sono riportati i valori medi che si registrano nell'Arco Ionico tarantino, di cui anche il territorio di Mottola fa parte[5]:

Mese Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 11,812,814,918,323,127,530,430,526,521,416,813,412,718,829,521,620,6
T. min. media (°C) 4,64,96,58,712,516,419,019,216,512,89,06,25,29,218,212,811,4
Precipitazioni (mm) 59585436332322233773736318012368183554
Umidità relativa media (%) 77,876,675,472,970,265,761,863,670,076,078,978,977,872,863,775,072,3

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Non si hanno certezze sull'origine del nome della città; sono state avanzate alcune ipotesi, tra cui la derivazione da "motta" ("altura"). Col termine “motta” un tempo si indicava un centro fortificato eretto sulla cima di una rupe, inaccessibile e allo stesso tempo panoramico. Le grafie storiche documentate e accertate sono "Motula" (latino), in tempi più recenti "Motola" e infine "Mottola".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Puglia.
Il palazzo comunale in notturna

La collina di Mottola ha visto il suo territorio e l'agglomerato urbano interessati da ininterrotte frequentazioni umane sin dalla preistoria, come ha dimostrato il ritrovamento, nel 1899, di un ripostiglio di bronzi risalenti all'Età del Ferro. La presenza umana sulla collina durante il I millennio a.C. si desume da una collezione di bronzi (attualmente conservata nel Museo Nazionale di Taranto) recuperata nel 1899, durante lo scavo delle fondamenta di Palazzo D'Onghia (oggi tra via Mazzini e via D'Acquisto)[6].

Coinvolta nel processo di consolidamento del territorio e dei confini del thema di Longobardia in funzione strategico-militare, venne edificata dal catapano d'Italia Basilio Boioannes nel 1023.[7] Il castellum di cui parlano le fonti venne costruito su commissione del Boioannes dai due capi saraceni Rayca e Saffari. Altra testimonianza del castello risale al 1063, secondo il Breve chronicon Northmannicum.[8] Questa notizia sembra suggerire una distinzione tra un insediamento fortificato (castrum) e un edificio castellare (castellum), tale per cui si dovrebbe supporre l'esistenza di una struttura castellare, separata da un insediamento fortificato, che sarebbe quello edificiato da Boioannaes in funzione antisaracena.[9] Non è inoltre chiara la distinzione tra l'insediamento fortificato della metà dell'XI secolo e il villaggio rupestre situato presso la gravina di Petruscio (a 3 km dall'abitato), che potrebbe essere stato popolato tra IX e XI secolo nell'ambito di un processo di recupero e ricolonizzazione della regione pedemurgiana, determinata dalla conquista bizantina dopo la cacciata dei saraceni (876, conquista di Bari).

Mottola in una incisione del 1703

Deve ritenersi spuria la notizia seconda la quale nel 1102 sarebbe stata distrutta a causa del malgoverno del cancelliere tarantino Muarcaldo durante il principato di Boemondo. Durante la dominazione normanna risulta già sede vescovile e lo sarà fino al 1818, quando fu soppressa per effetto del nuovo Concordato tra Pio VII e Ferdinando I di Borbone e aggregata a Castellaneta. Intorno al 1252 fu infeudata da Manfredi di Sicilia a favore di Gervasio de Personae quindi nel 1269, dopo la caduta degli svevi all'angioino Anselin de Toucy.[10] Nel 1653, con atto rogato dal notaio Giovanni Angelo Durante di Napoli, il feudo di Mottola fu venduto a Francesco Caracciolo VII duca di Martina, alla cui casata rimase sottomesso sino alle leggi eversive dei feudi del 1806. Con la Restaurazione, Mottola seguì le vicende proprie del Risorgimento nazionale, soffrì l'azione eversiva del brigantaggio e partecipò al processo di riorganizzazione politico-sociale, per il proficuo raggiungimento di una nuova fisionomia amministrativa, economica e culturale. Nel 1887 fu edificato l'attuale Palazzo Municipale, con facciata in stile neoclassico, consta di circa 70 stanze distribuite su 3 livelli attorno ad uno spazioso atrio interno (ove d'estate si svolgono eventi culturali); si affaccia sulla grande "Piazza XX Settembre" contornata da una fitta fila di alberi ornamentali di rovere. La pavimentazione evidenzia otto grandi mosaici ottagonali, realizzati in materiali lapidei e smalti vitrei, che illustrano altrettanti avvenimenti storici o leggendari della città medievale[11].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma comunale

Mottola possedeva uno stemma fin dal Medioevo e già dal 1102 era segnato sulla porta principale della città. Tale simbolo fu utilizzato sino al 1814. Un tremendo terremoto, avvenuto nella notte del 16 gennaio 1818 fece crollare tutta la struttura della Porta Grande e lo mandò in rovina. Lo stemma rappresenta una torre con due uccelli neri (gracchi corallini) tre gracchi corallini campeggiano nello stemma dell'arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, patrono di Mottola. Il motivo di ciò non è ancora del tutto chiaro: secondo una leggenda uno di questi uccelli volò nella cattedrale durante l'assassinio del santo, mentre secondo un'altra scuola di pensiero il motivo della loro presenza sarebbe legato all'assonanza fra il cognome di Becket ed uno dei nomi del gracchio corallino in inglese, beckit.), appollaiati in posizione frontale sulla merlatura. La torre simboleggia la fortezza e l'origine antichissima di Mottola, mentre gli uccelli vogliono significare prosperità e fortuna. Dal 1881 lo stemma viene usato dal Comune come suggello degli uffici. Il gonfalone del Municipio lo riporta fra il rosso e il bianco delle sue bande, al centro, sotto una corona marchesale. Il diritto di far uso dello stemma attuale è stato riconosciuto al Comune di Mottola con decreto del Capo del governo primo ministro segretario di Stato in data 8 marzo 1934.[12] La descrizione, riportata nello stesso decreto è la seguente:

«D'azzurro, alla torre merlata d'oro, aperta e finestrata di nero e sormontata da due corvi affrontati e poggianti sui due merli esterni. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 10 settembre 1982[12], è un drappo partito di giallo e d'azzurro.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del presidente della Repubblica»
— 8 maggio 1992[12]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiese[modifica | modifica wikitesto]

Le Grotte di Dio[modifica | modifica wikitesto]

Verso la fine del I millennio, soprattutto sotto il dominio bizantino, grazie all'influenza dei culti orientali, nel territorio di Mottola e nelle zone circostanti i religiosi usavano deporre le vesti e dedicarsi alla preghiera. Il religioso solitamente si dedicava al culto in piccoli monasteri rurali, fondando piccole comunità monastiche, o solitamente in alcune grotte scavate anche a mani nude. Il diffondersi di queste nuove forme di culto e dei piccoli monasteri si ebbe soprattutto sotto la dominazione normanna. Con l'appoggio della Chiesa cattolica le campagne pugliesi, tra cui quella mottolese, dovettero affrontare una "ricattolicizzazione", per non lasciare traccia dei culti e delle influenze della Chiesa bizantina che in seguito ad uno scisma si divise dalla Chiesa cattolica. Nonostante la cacciata dalle terre pugliesi, nel territorio di Mottola e nelle sue chiese rupestri è fortissima l'influenza architettonica di Bisanzio, in particolar modo nel culto delle immagini sacre all'interno delle cripte. Queste immagini rappresentavano generalmente i santi. Fortunatamente, Mottola conserva ancora un notevole numero di queste "cripte" o "templi di culto".

Tra le cripte più importanti ricordiamo quelle di:

In queste cripte sono ancora conservate un notevole numero di affreschi religiosi.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Centro storico[modifica | modifica wikitesto]

Particolare del centro storico: l'arco Fanelli
Torre dell'orologio

Il centro storico nasce nel cuore della città, la sua particolarità è quella di essere composto principalmente da case tinte di bianco. Il centro storico rappresenta uno dei luoghi più belli e più importanti dal punto di vista turistico; oltre alla moltitudine di vie, si possono trovare delle piccole piazze, in tempi antichi luoghi di incontro per la gente del luogo. La più famosa di queste piazze è Largo San Nicola e prende il nome dall'antichissimo convento di San Nicola edificato nella prima colonizzazione bizantina. Altre piccole “piazze” sono quella di Largo Chiesa Madre, che sino agli anni trenta ospitava una grande cisterna (della quale è ancora visibile il perimetro originale) e Largo Mater Domini. Altra piccola caratteristica del centro storico mottolese è il suggestivo e storico Arco Fanelli, un arco posto in un'omonima stradina risalente al XV secolo che congiunge due isolati del centro[13]. Nel centro storico infine sono situate quattro chiese: la Chiesa dell'Immacolata Concezione, la Chiesa del Carmine, la Chiesa del Rosario e la Chiesa Madre, di epoca duecentesca, che esibisce un impianto a tre navate[14]. All'esterno del borgo antico, ma sempre nel centro del paese si trova la piazza principale, chiamata Piazza XX Settembre e il Palazzo Municipale, costruito nel 1887 con facciata in stile neoclassico. La pavimentazione è costituita da otto mosaici ottagonali che illustrano avvenimenti storici o leggendari della città[15].

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Le mura greche[modifica | modifica wikitesto]

Nell'estate del 1995 studi archeologi riportarono alla luce resti di poderose mura greche risalenti all'età ellenistica (IV secolo a.C.) Esse rappresentano il più antico ed illustre monumento urbano mottolese. La muratura, tipicamente greca, era formata da due cortine di blocchi di carparo ben squadrati, lunghi all'incirca 1,25 metri, ed alti circa 40-50 centimetri, e posizionati accuratamente a secco. Lo scopo principale delle mura era quello di difendere la città dagli invasori che giungevano alla collina. Le mura rivestivano per circa 1600 metri tutta l'acropoli mottolese e recentemente le ultime indagini archeologiche stanno dimostrando che un'altura così importante strategicamente era già abitata nella prima metà del secondo millennio a.C. da popolazioni di cultura protoappeninica, ed era stata già attivamente frequentata sia nell'Età del Bronzo che in quella del Ferro.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Il villaggio rupestre di Petruscio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Habitat rupestre di Mottola.
Gravina nel territorio mottolese
Affresco rappresentante la Deesis nella chiesa di San Nicola

Il territorio di Mottola è ricco di gravine e di lame, disposte principalmente a sud del centro abitato. Tra le principali gravine vi sono quelle della Forcella, di San Biagio, di Capo Gavito e di Petruscio. Sicuramente quest'ultima è la più bella e la più maestosa di tutto l'Arco Ionico: situata a sud-est del centro abitato, anticamente essa ha dato ripari alle civiltà locali sino all'XI-XII secolo. La gravina offre uno spettacolo immenso grazie alla quantità di grotte, tutte scavate a mano e quasi tutte comunicanti fra loro, anche se poste una sopra l'altra come se fossero veri edifici. Nella gravina sono presenti anche chiese rupestri ricche di graffiti. Negli ultimi anni ai margini della gravina sono state anche trovate numerose tracce di resti di insediamenti medievali.

La lama di Petruscio è lunga oltre 4 km e va dalle pendici di Mottola fino a Palagiano, con all'interno oltre duecento grotte, abitazioni, chiese, tombe medievali collegati fra loro da scalinate e sentieri[16].

Durante la seconda guerra mondiale, le grotte del “villaggio rupestre” di Petruscio sono state utilizzate come riparo dai soldati polacchi. La gravina di Petruscio è percorsa da un piccolo “fiume” che negli ultimi anni si è quasi prosciugato a causa della siccità, ma che continua tuttora a scorrere anche grazie all'acqua derivante dall'impianto idrico di depurazione della città.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

I boschi[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Mottola è particolarmente caratterizzato dalla presenza di zone boschive. Sono presenti, infatti, boschi per circa 5800 ettari, il 30% della superficie comunale, ultimi lembi della grande foresta che sino alla fine dell'Ottocento ricopriva gran parte della Puglia e della vicina Basilicata[17]. Il comune presenta nei suoi boschi almeno quattro tipi di querce, il leccio (Quercus ilex), la roverella (Quercus pubescens Willd), la Spinosa (Quercus Coccifera o Calliprinos Webb) e il fragno (Quercus Trojana Webb), una delle querce più rare presenti in Italia. Tra i principali boschi vi sono quello di Sant'Antuono, quello di Lama Cupa e quello di Burgensatico.

Il bosco di Sant'Antuono, di proprietà del comune, sorge su dodici collinette alte tra i 400 e 460 m s.l.m. Situato nella parte nord-est della città, esso si estende per circa 520 ettari ed è un bosco prevalentemente di quercia di fragno. Tra la fauna del bosco è da segnalare la presenza dei cinghiali, anche se il loro numero negli ultimi anni è diminuito, soprattutto a causa della caccia.

Il bosco di Lama Cupa, a nord della città, è situato nella zona di Dolcemorso. Sorge su un soprassuolo di circa 200-300 m s.l.m. Anche questo bosco è prevalentemente di querce, ma è da segnalare anche la presenza dell'Acero minore.

Il bosco di Burgensatico sorge su un altopiano posto a 276-300 m s.l.m. Anch'esso è un bosco prevalentemente di fragno, ma la sua caratteristica principale è la notevole presenza di orchidee selvatiche.

La macchia mediterranea[modifica | modifica wikitesto]

Rosmarinus officinalis

La macchia mediterranea è presente in gran parte del territorio di Mottola, soprattutto nella zona delle grotte e delle gravine. La macchia mediterranea si presenta sotto forma di boscaglia arbustiva che durante l'arco dell'anno non perde mai la sua folta vegetazione e il suo colore caratteristico. Particolare è il paesaggio che si manifesta durante la primavera quando il territorio si riempie di una moltitudine di orchidee selvatiche. Importante anche la presenza del rosmarino che caratterizza il paesaggio anche con il suo profumo.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

La stima della popolazione mottolese dei secoli passati è possibile dal XVI secolo, quando furono istituiti i registri cedulari.[18]

Abitanti censiti[19]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT, al 1º gennaio 2019, la popolazione straniera a Mottola ammonta a 391[20] unità, pari all'2,5% della popolazione residente. Le comunità più rappresentate sono:

  1. Romania: 141
  2. India: 63
  3. Marocco: 33
  4. Georgia: 28
  5. Albania: 22

Religione[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa cristiana evangelica pentecostale

La religione maggiormente praticata a Mottola è quella cattolica. Il comune appartiene alla Diocesi di Castellaneta ed è stato in passato sede di diocesi. Mottola è un paese ancora legato alle proprie tradizioni e devozioni religiose: su tutte quella di San Tommaso Becket, al quale viene dedicata una manifestazione teatrale che ne ricorda il martirio.

Altra religione professata a Mottola è il protestantesimo: la comunità evangelica battista è attestata dal 1878[21], mentre quella pentecostale è più recente. Ambedue sono dotate di propri edifici di culto. Vi si trova, inoltre, una Sala del Regno della congregazione dei testimoni di Geova e una Chiesa avventista del settimo giorno.

Incontri ecumenici vengono svolti tra le parrocchie della Diocesi di Castellaneta e la Chiesa cristiana evangelica battista nel mese di gennaio durante la SPUC (Settimana di Preghiera per l'unità dei Cristiani).

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

  • Riti della Settimana Santa: Caratteristiche e particolari nei loro generi sono le manifestazioni religiose legate alla Settimana Santa: quella del Giovedì Santo con la caratteristica Adorazione dei Repositori da parte delle "Paranze", che percorrono incappucciate e a piedi scalzi le vie della città, e quella delle processioni del Venerdì Santo e del Sabato Santo. La "Processione di Gesù Morto" del Venerdì è realizzata dal Comitato Interconfraternale composto dalle Confraternite di Sant'Antonio, del Rosario e dell'Immacolata. Molto suggestiva e di grande prestigio è la "Processione dei Sacri Misteri" (tradizionali statue raffiguranti le scene della Passione di Cristo) che si svolge la mattina del Sabato Santo a cura della Confraternita del Carmine di Mottola.
  • Festeggiamenti in onore di Sant'Antonio di Padova: il 12 e 13 Giugno, hanno luogo i festeggiamenti in onore del Santo di Padova. Nella Chiesa Madre c'è sia il simulacro (donato dalla Curia Vescovile) che la Confraternita omonima. Il 1º Giugno inizia la "tredicina". Il 13 Giugno, esce la Processione che si snoda per le vie principali della città.
  • Festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine: il 15 e 16 Luglio, si svolgono i solenni festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine, curati dalla Parrocchia e dalla Confraternita. Il 7 Luglio inizia la "novena". Il 16 Luglio, esce la Processione per le vie del Paese. Il simulacro della Madonna è portato a spalla dalla "Colonna dei Massari", di cui la Vergine è protettrice. Le serate di festa sono arricchite dai fuochi e dalle bande che suonano nella cassarmonica.
  • Festeggiamenti in onore della Madonna del Rosario, Compatrona di Mottola: il 12 e 13 Ottobre, si celebrano i festeggiamenti per la Madonna del Rosario, dal 1907 Protettrice della Città di Mottola. Dal 1º Ottobre si svolge la "tredicina". Il 13 Ottobre, si snoda la Processione. Davanti alla Chiesa del Rosario, il Sindaco, insieme al Parroco della ex Cattedrale, impongono simbolicamente le chiavi al braccio della Vergine. Le due serate sono allietate dalle bande, dai fuochi e dalla novità introdotta nel 2016 delle luminarie ad accensione musicale.
San Tommaso Becket, Patrono di Mottola
  • Festeggiamenti in onore di San Tommaso Becket, Patrono di Mottola: Dal 27 al 29 Dicembre, si tengono i festeggiamenti patronali in onore di San Tommaso Becket, a cura dell'Associazione "Gli Araldi di San Tommaso". Le giornate del 27 e del 28 sono dedicate alla rievocazione storica dell'assassinio. Il 29, giorno in cui si fa memoria dell'assassinio dell'arcivescovo inglese, per le vie di Mottola sfilano gli artisti di strada. Subito dopo, dalla Chiesa Madre (dove è presente la statua del Santo inglese), inizia la Processione che arriva nella piazza principale della città. Il Vescovo della Diocesi di Castellaneta e il Sindaco, impongono le chiavi al Santo. Al rientro in Chiesa, è celebrata la Santa Messa dal Vescovo. Nel 2015, ospite e concelebrante fu il Card. Angelo De Donatis, che il 14 Settembre di quell'anno fu nominato Vescovo titolare di Mottola.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

La sede dell'IISS "Lentini-Einstein"

Gli istituti di istruzione di Mottola includono quattro scuole dell'infanzia (due delle quali pubbliche e altrettante parificate), due primarie e una secondaria di primo grado articolata in due plessi.[22]

Vi ha inoltre sede l'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore "Lentini-Einstein" con i seguenti indirizzi di studio: Liceo Scientifico, Liceo Linguistico, Grafica e Comunicazione, Servizi Socio-Sanitari, Tecnico di Chimica Materiali e Biotecnologia, Produzioni Industriali ed Artigianali - opzione Arredi e Forniture d'Interni[23].

Media[modifica | modifica wikitesto]

A Mottola ha sede l'emittente radiofonica Radio Farfalla[24] e la testata giornalistica online ViviMottola del circuito ViviWeb.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Sono presenti tre gruppi di musica folkloristica, "Motl la fnodd" (iscritto alla Federazione Italiana Tradizioni Popolari - www.motllafnodd.it Archiviato il 29 marzo 2012 in Internet Archive.), Il Canzoniere mottolese (associato alla F.A.F. It. - Federazione Associazioni Folkloriche Italiane)[25], che con i loro spettacoli e le loro ricerche musicali mantengono viva la storia locale attraverso la presentazione delle figure tipiche e dei 'personaggi' della cultura contadina, i modi di dire e, naturalmente, il dialetto mottolese; e i Terraròss che nel luglio 2011 hanno ricevuto la nomina di gruppo folkloristico ufficiale della Provincia di Taranto. Esiste una marcia sinfonica intitolata Mottola, scritta dal Maestro Semeraro.

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

La cucina mottolese risente molto della posizione geografica propizia e ha così potuto beneficiare delle influenze culinarie di tutte le province pugliesi. I piatti storici di questo paese sono: le minestre di legumi cotte in tegami di terracotta chiamate pignate, le fave cotte fresche a mo' di zuppa oppure essiccate e poi cotte per ricavarne una deliziosa purea da accompagnare con verdure selvatiche. Questo piatto nel dialetto locale è chiamato "fêfe e fògghie” oppure “'ngrapiête”. Il purè di fave viene anche accompagnato da olive e peperoni fritti.

Il piatto tipico domenicale è il sugo di carne fatto con le braciole (fettine di carne che vengono condite con aglio, prezzemolo, formaggio e, a seconda dei gusti, pepe o peperoncino; vanno poi arrotolate e chiuse con uno spiedino di ferro) di cavallo o di asino, utilizzato poi per condire le orecchiette.

Un altro tipico formato di pasta sono i cavatelli; insieme alle orecchiette, essi vengono fatti a mano con un impasto di farina di semola e acqua tiepida. La realizzazione di questa pasta avviene con l'aiuto di un coltello. Le orecchiette o i cavatelli si possono anche condire con il cavolo e il pane grattugiato rosolato nell'olio d'oliva (“mùgnele e meddìchele”) o con le più famose cime di rapa, insaporite da un soffritto di olio peperoncino e acciughe sotto sale.

Nel periodo natalizio e pasquale sono presenti molte preparazioni tipiche. A Natale, per esempio, vengono preparate "li scartagghiête" (in italiano: cartellate), sottili strisce di un impasto all'olio che vengono poi arrotolate e fritte, dopo di che vengono insaporite con miele ai mille fiori. Con lo stesso impasto vengono create delle palline, che vengono anch'esse fritte e poi condite, chiamate "purcîdde".

Altri dolci tipici del Natale sono: i biscotti chiamati "bastoni di San Giuseppe" e le pettole zuccherate. In questo periodo si possono gustare anche le focaccine fritte su cui viene spalmata una ricotta fermentata chiamata "recòtta fòrte".

I dolci tipici della Pasqua sono taralli ricoperti da una glassa fatta di zucchero e succo di limone: ” lu ngléppe”. La focaccia tipica mottolese è quella farcita con porri (in dialetto locale: “spunzêle”) che viene preparata in determinati periodi dell'anno.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Festival Internazionale della Chitarra[26] (nel mese di luglio), della durata di circa dieci giorni, propone concerti di chitarra o ensemble con chitarra nei vari generi. Comprende un concorso internazionale tra chitarristi.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

San Basilio[modifica | modifica wikitesto]

San Basilio è frazione di Mottola, punto strategico per gli scambi commerciali tra versante Ionico e versante Adriatico e tra l'alta Murgia e il Salento. Qui sorge la zona industriale di Mottola, ma è importante anche il settore agro-zootecnico e della carne insaccata. Di rilievo è anche la boscosità della zona: vi si trova il bosco di Dolcemorso, composto in gran parte da querce (4 delle 10 specie differenti di querce pugliesi si trovano in questo bosco).
Alcune masserie facenti parte del comune di Mottola sono:[27]

  • Acquagnora
  • Belvedere
  • Chiancarello
  • Masseria rossa
  • Monaci
  • Terzi
  • Perrini
  • Colombo
  • Lemarangi
  • Semeraro
  • La Grande Quercia
  • Ludovico

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Puglia.

Rilevante è il settore agro-alimentare, che può appoggiarsi su una buona produzione agricola: ulivi, uva da tavola e da vino, agrumi, ortaggi. La reperibilità di ottimi prodotti alimentari, unito ad una tradizione culinaria centenaria, rendono il settore della ristorazione tra i più importanti e fiorenti dell'economia cittadina. A questo va anche unito un recente sviluppo dei servizi ricettivi che stanno rilanciando il turismo. Molto sviluppati sono l'artigianato e il settore commerciale, mentre è in pieno sviluppo il settore industriale, di cui la produzione di infissi in legno lamellare è il motore: trovano infatti sede nel territorio comunale alcune delle imprese leader nel settore a livello nazionale. Infatti ulteriore pregio allo sviluppo economico della città è dato dalla nuova zona industriale sorta nella frazione di San Basilio dove trovano sede diverse industrie di diversi settori come: ecologia, meccanica, tessile, distillazione, lavorazione del legno, grande distribuzione ecc. La zona industriale è posta in zona strategica, a soli 500 metri dallo svincolo autostradale di Castellaneta-Mottola, inoltre si trova a meno di 2 km dalla S.S. 100 che collega Bari a Taranto. Ulteriore potenzialità è data dalla facile percorrenza per raggiungere sia il porto commerciale di Taranto che l'Aeroporto di Bari-Palese.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti della Provincia di Taranto

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Autostrade e Strade Statali[28]:

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Mottola non dispone di una stazione ferroviaria all'interno del suo centro abitato; la stazione ferroviaria denominata Palagiano-Mottola è ubicata nel limitrofo comune di Palagiano.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il gonfalone comunale
Nome Mandato Partito Coalizione Carica
Inizio Fine
Francesco Morea 1 settembre 1980 8 luglio 1984 Democrazia Cristiana Centro Sindaco
Paolo Giannuzzi 6 novembre 1984 31 agosto 1985 Partito Comunista Italiano Sinistra Sindaco
Giuseppe Vito Antonio Impedovo 30 settembre 1985 10 aprile 1986 Partito Comunista Italiano Sinistra Sindaco
Giuseppe Alberto De Bello 28 maggio 1986 18 giugno 1990 Partito Comunista Italiano Sinistra Sindaco
Pietro Scarano 19 maggio 1990 22 aprile 1993 Democrazia Cristiana Centro Sindaco
Diego Ludovico 13 maggio 1994 13 maggio 2001 Partito Democratico della Sinistra
Democratici di Sinistra
Alleanza dei Progressisti Sindaco
L'Ulivo
Giovan Battista Esposito 21 maggio 2001 26 maggio 2002 La Margherita Vicesindaco f.f.
Giovanni Quero 26 maggio 2002 16 maggio 2012 Forza Italia Casa delle Libertà Sindaco
Luigi Pinto 7 maggio 2012 24 giugno 2017 Partito Democratico Centro-sinistra Sindaco
Giovanni Piero Barulli 25 giugno 2017[29] in carica[30] Movimento 5 Stelle Movimento 5 Stelle Sindaco

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Comunità Montana della Murgia Tarantina[modifica | modifica wikitesto]

Mottola è sede della Comunità Montana della Murgia Tarantina che comprende 9 comuni della Provincia di Taranto. Dall'8 gennaio 2009, però, la Comunità Montana ha cessato di esistere per poi essere riaperta il 25 agosto 2009 dopo una sentenza della Corte costituzionale, su ricorso della Regione Veneto, che ha annullato la legge finanziaria che ne aveva decretato lo scioglimento[31]. Mottola attualmente rientra tra i comuni facenti parte del Parco naturale regionale "Terre delle Gravine".

GAL - Luoghi del Mito[modifica | modifica wikitesto]

Mottola fa parte del Gruppo di azione locale (G.A.L.) ” Luoghi del Mito”[32]. Una società consortile a responsabilità limitata volta a promuovere lo sviluppo dei Comuni del versante occidentale della Provincia di Taranto

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Tra le società di maggior rilievo nel panorama sportivo mottolese, rileviamo:

Stadio Comunale T. Chiappara
  • La principale squadra di calcio "A.S.D. Real Mottola Calcio 2019"[33], militante nel girone B di Prima Categoria.
  • La squadra giovanile di calcio "Polisportiva Mottola"
  • La squadra di basket maschile "New Sporting Basket Mottola"[34], militante in Prima Divisione
  • La squadra di pallavolo "New Sporting Volley Mottola", militante nel Campionato Regionale di Serie C maschile[35]
  • Scuola Taekwondo "Yom Chi A.S.D." di Vito Piepoli.[36]
  • "Sporting Judo Mottola" di Carmelo Caforio
  • A.S.D Pugilistica Castellano
  • A.S.D Atletica Don Milani[37]

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Stadio Comunale "Tonino Chiappara".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ DLa mappa dei redditi degli italiani pre-pandemia, 27 Maggio 2021.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Climatologia dell'Arco Jonico Tarantino, su biopuglia.iamb.it. URL consultato il 30-03-2009 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2008).
  6. ^ viaggiscoop.it - Ritorno a Mottola
  7. ^ Chronicon rerum in regno Neapolitano gestarum, ed. W.J. Churchill, The "Annales barenses" and the "Annales Lupi Protospatharii": Critical Edition and Commentary, PHD Thesis, University of Toronto 1979, p. 136
  8. ^ Breve chronicon Northmannicum, ad. a. 1063, in «Bollettino dell'Istituto storico italiano per il Medioevo», 83 (1971), pp.131–232.
  9. ^ Raffaele Licinio, Castelli medievali: Puglia e Basilicata, dai Normanni a Federico II e Carlo I D'Angiò, Dedalo, Bari 1994, pp, 30-31
  10. ^ G. Filangeri. Archivi Angioini Ricostruiti I Reg. Ang. ric. IX, pag. 51.
  11. ^ Informazioni sul Palazzo Municipale, su comune.mottola.ta.it.
  12. ^ a b c Mottola, su Archivio Centrale dello Stato.
  13. ^ Comune di Mottola - Cenni storico-turistici
  14. ^ paesionline.it
  15. ^ Comune di Mottola - Il Palazzo Municipale e Piazza XX Settembre
  16. ^ habitatrupestrepuglia.it - Villaggio Rupestre di Petruscio
  17. ^ viaggiareinPuglia.it
  18. ^ P. Lentini, pag. 79-80 Abitanti in Mottola nel corso degli ultimi secoli - Valori dal 1532 al 1848.
  19. ^ dal 1861: Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 07-06-2013.
  20. ^ tuttitalia.it
  21. ^ Comunità in cammino, 1998.
  22. ^ nonsolocap.it. URL consultato il 7 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2009).
  23. ^ Lentini-Einstein orientamento in ingresso, su lentinieinstein-mottola.it. URL consultato il 14 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2016).
  24. ^ Sito web[collegamento interrotto] di Radio Farfalla.
  25. ^ canzonieremottolese.it - Chi Siamo Archiviato il 7 giugno 2009 in Internet Archive.
  26. ^ mottolafestival.com
  27. ^ homofelix.it/socciv/Umanesimo/Masserie, su homofelix.it. URL consultato il 07/05/2009 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2010).
  28. ^ collegamenti stradali della Provincia di Taranto
  29. ^ Elezioni Comunali 2017 - Risultati Comune di Mottola
  30. ^ Elezioni Comunali 2022 - Risultati Comune di Mottola
  31. ^ www.laterza.org
  32. ^ Sito ufficiale GAL - Luoghi del Mito[collegamento interrotto]
  33. ^ mottolaunited.blogspot.it
  34. ^ facebook.com/nsbmottola
  35. ^ [1]
  36. ^ facebook.com/TaekwondoYomChiMottola
  37. ^ https://www.facebook.com/AsddonMilani

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Storia della Città di Mottola, Pasquale Lentini, Mottola 1978.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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