Museo nazionale della Civiltà egiziana

Museo nazionale della Civiltà Egiziana
المتحف القومي للحضارة المصرية
Ubicazione
StatoBandiera dell'Egitto Egitto
LocalitàIl Cairo
IndirizzoEl Fustat Road, Ein El Sira, Cairo 17611 e ش الفسطاط ، عين الصيرة ، القاهرة ١٧٦١١
Coordinate30°00′27″N 31°14′54″E / 30.0075°N 31.248333°E30.0075; 31.248333
Caratteristiche
Tipoarcheologico
Collezioniantichità egizie
Periodo storico collezionipreistoria - giorni nostri
Superficie espositiva23,235 
Istituzione2002
Apertura3 aprile 2021
Sito web

Il Museo Nazionale della Civiltà Egiziana (in arabo المتحف القومي للحضارة المصرية?, in inglese National Museum of Egyptian Civilization, NMEC) è un museo sito ad al-Fustat, Il Cairo, costruito per ospitare oltre 50.000 reperti archeologici dell'Antico Egitto ed altri fino ai giorni nostri.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il museo è stato progettato dall’architetto egiziano El Ghazzali Kosseiba (il progetto iniziale risale al 2002), mentre gli spazi espositivi sono stati progettati dall’architetto giapponese Arata Isozaki[1].

La collezione permanente è divisa in due zone separate, una cronologica l'altra tematica. Le aree cronologiche sono le seguenti: arcaica, faraonica, greco-romana, copta, medievale, islamica, moderna e contemporanea. La zona tematica è costituita da aree denominate Albori della civiltà, il Nilo, Scritti e pensiero, Stato e società, Cultura dei materiali, Credenze e pensiero ed, inoltre, dalla Galleria delle mummie reali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo una parziale apertura nel febbraio 2017 il museo è stato ufficialmente inaugurato il 3 aprile 2021 dal presidente Abdel Fattah al-Sisi, al termine della traslazione dal Museo Egizio di 22 mummie (di cui 18 faraoni e 4 regine), in un evento chiamato la parata d'oro dei faraoni[2].

L'UNESCO ha fornito assistenza tecnica alla realizzazione del museo[3].

Le collezioni saranno trasferite da altri musei egizi come il Museo Egizio, il Museo Copto, il Museo di Arte Islamica, il Palazzo e museo Manial a Il Cairo e il Museo Reale dei Gioielli di Alessandria[4].

Notevoli donazioni[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine del 2017, Zahi Hawass ha riferito che Francis Ricciardone, presidente dell'Università Americana del Cairo, ha donato 5.000 dei suoi manufatti al Museo Nazionale della Civiltà egizia[5].

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

Il museo ha ospitato il sorteggio finale del Campionato mondiale di pallamano maschile 2021.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ avestagroup.eu, https://avestagroup.eu/en/project/national-museum-of-egyptian-civilization. URL consultato il 9 aprile 2021.
  2. ^ Wael Hussein, Egypt mummies pass through Cairo in ancient rulers' parade, in BBC News, 3 April 2021. URL consultato il 4 aprile 2021.
  3. ^ The National Museum of Egyptian Civilization, su unesco.org.
  4. ^ Nevine El-Aref, National Museum of Egyptian Civilization opens temporary exhibit, free admission, in Ahram Online, 14 febbraio 2017.
  5. ^ Zahi Hawass, AUC: A story to be remembered, in Al-Ahram weekly, 6 agosto 2017. URL consultato il 7 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2019).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]