Napolitan graffiti

Napolitan graffiti. Come eravamo
Mosaico pompeiano raffigurante la fauna marina (Museo Nazionale di Napoli)
AutoreRaffaele La Capria
1ª ed. originale1998
Genereraccolta di racconti
Sottogeneresaggistica
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneNapoli

Napolitan graffiti. Come eravamo è una raccolta di racconti di Raffaele La Capria pubblicata nel 1998.

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Il tema principale del volume è l'autoreferenzialità della letteratura napoletana. Per La Capria tale autoreferenzialità significa

«un certo modo di parlare di Napoli, come se non esistesse nient’altro al mondo che Napoli, e tutto si riferisse, si capisse, si immaginasse a Napoli; oppure significa parlare di Napoli come fanno quei banditori di una rivincita napoletana sul resto del mondo, atteggiamento tipico di chi trasforma un complesso di inferiorità nel suo contrario.»

Sono stati esaminati sia testi fondamentali della tradizione napoletana (Lo cunto de li cunti e La smorfia), nella sezione "Le radici dell'immaginario"; testi di Elena Croce, Peppino e (soprattutto) Eduardo De Filippo, Pier Paolo Pasolini nella sezione "I punti di vista, dall'alto e dal basso"; Domenico Rea, Michele Prisco, Luigi Compagnone e Mario Pomilio nella sezione "I residenti"; tre opere letterarie su Napoli (Il resto di niente di Enzo Striano; Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese e Mistero napoletano di Ermanno Rea) nella sezione "Tre storie dal vero"; ritratti di intellettuali nati o vissuti a Napoli con i quali Raffaele La Capria ha avuto contatti personali di amicizia o di lavoro (Pasquale Prunas, Gianni Scognamiglio, Tommaso Giglio, William Fense Weaver, Antonio Ghirelli, Giuseppe Patroni Griffi, Francesco Compagna, Vittorio Caprioli e Francesco Rosi) nella sezione "Come eravamo". La Capria ammette di non aver preso in considerazione alcune figure fondamentali per Napoli (Totò, Raffaele Viviani, Luigi Incoronato) «non perché li considerassi meno importanti ma perché non li avevo conosciuti e non ne avevo un ricordo personale»[1]. Nella sezione "Oltre l'orizzonte", infine, l'autore descrive una visita all'Acquario di Napoli e una passeggiata in via Caracciolo.

Indice del volume (1998)[modifica | modifica wikitesto]

  • Luce e ombra
    • La luce, giallo Napoli
    • L'ombra, la città «irredimibile»
  • Le radici dell'immaginario
    • Lo cunto de li cunti, un'epopea plebea
    • La Smorfia o della logica numerologia
  • I punti di vista, dall'alto e dal basso
    • Napoli, civiltà e cultura
    • La patria napoletana di Elena Croce
    • I De Filippo e i fantasmi di Eduardo
    • Pasolini e Gennariello
  • I residenti
    • Due ipotesi su Domenico Rea
    • La memoria inventata di Prisco
    • Compagnone il «sano immaginario»
    • La scelta antieroica di Pomilio
  • Tre storie dal vero
    • Il mare non bagna Napoli
    • Il resto di niente
    • Mistero napoletano
  • Come eravamo
    • Pasquale Prunas e l'esperienza di "Sud"
    • Gianni Scognamiglio, il maledetto
    • Tommaso Giglio, il diritto alla disperazione
    • William Fense Weaver, l'amico americano
    • La «Napoli sbagliata» di Ghirelli
    • Patroni Griffi, l'irregolare
    • Francesco Compagna, un europeo scontento
    • Leoni al sole di Vittorio Caprioli
    • Rosi, Le mani sulla città
  • Oltre l'orizzonte
    • Una visita all'Acquario
    • A Napoli di passaggio

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Raffaele La Capria, Napolitan graffiti: come eravamo, Collezione Piccola biblioteca La scala, Milano: Rizzoli, 1998, 229 p., ISBN 88-17-66096-5 ; 20 cm.
  • Raffaele La Capria, Selezione da «Napolitan graffiti» (Selezione). In: Raffaele La Capria, Opere; a cura e con un saggio introduttivo di Silvio Perrella, Coll. I Meridiani, Milano: A. Mondadori, 2003, pp. 1051-60, ISBN 88-04-51361-6
  • Raffaele La Capria, Napoli (contiene: «Napolitan graffiti», «L'armonia perduta», «L'occhio di Napoli»), Coll. Oscar grandi classici, Milano: Mondadori, 2009, 487 p., ISBN 8804585250, ISBN 978-8804585251

L'edizione del 1998 raccoglieva una serie di saggi sull'autoreferenzialità della letteratura napoletana apparsi in precedenza su riviste e quotidiani (Nuovi Argomenti, Corriere della Sera, Il Mattino) eccettuati il saggio sul testo di Elena Croce, apparso nel volume L'occhio di Napoli (edizione Oscar Mondadori del 1996) e il saggio «Pasquale Prunas e l'esperienza di "Sud"» già pubblicato in False partenze (II edizione, Mondadori, 1995). Tutti i saggi presenti nell'edizione 1998 sono stati poi rielaborati e talora riscritti per ottenere un libro omogeneo[2].

L'edizione di «Napolitan graffiti» contenuta nelle Opere di La Capria curate da Silvio Perrella nel 2003 è una selezione. Sono stati esclusi: «La Smorfia o della logica numerologia» (sezione "Le radici dell'immaginario"), la recensione di Il resto di niente in quanto il romanzo di Enzo Striano era un vero romanzo storico, e non un misto fra reportage e invenzione come gli altri due libri recensiti nella sezione «Tre storie dal vero», ossia Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese e Mistero napoletano di Ermanno Rea; infine è stata esclusa l'intera sezione "Come eravamo"[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Raffaele La Capria, Cinquant'anni di false partenze, op. cit, 2002, p. 133-135
  2. ^ Raffaele La Capria, «Nota», Napolitan graffiti, op. cit., 1998, p. 231
  3. ^ Silvio Perrella, «Notizie su Napolitan graffiti», op. cit., 2003 p. 1677

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Silvio Perrella, «Notizie su Napolitan graffiti». In: Raffaele La Capria, Opere; a cura e con un saggio introduttivo di Silvio Perrella, Collezione I Meridiani, Milano: A. Mondadori, I edizione, 2003, pp. 1677-78, ISBN 88-04-51361-6

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