Nella mano dell'angelo

Nella mano dell'angelo
Titolo originaleDans la main de l'ange
Davide con la testa di Golia
AutoreDominique Fernandez
1ª ed. originale1982
1ª ed. italiana1983
Genereromanzo
Sottogenerestorico/biografico
Lingua originalefrancese
ProtagonistiPier Paolo Pasolini

Nella mano dell'angelo (Dans la main de l'ange) è un romanzo dello scrittore e accademico francese Dominique Fernandez, pubblicato nel 1982. Si tratta di una biografia romanzata di Pier Paolo Pasolini.

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Il libro è vincitore del premio Goncourt 1982[1].

È stato tradotto in spagnolo[2][3], portoghese[4], giapponese[5], neogreco[6], tedesco[7], sloveno[8], romeno[9], cinese[10]; in italiano è apparso nel 1983.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La vicenda è esposta in prima persona e il protagonista Pier Paolo Pasolini si rivolge a un suo amico di Napoli, Gennariello. L'io narrante descrive anche gli atti di violenza che lo portano alla morte:

«E quando, morto davvero, gli apparvi in tutto l'orrore di un cadavere sfigurato e lordato di sangue, le mie pupille continuarono a risplendere in mezzo a quella devastazione. Dalle mie labbra socchiuse udì il canto di lodi salire ai cieli? Il mio voto più segreto era stato esaudito. Avevo consegnato la mia vita nelle mani più indegne a riceverla, ristabilito tra Pietro e Paolo l'equilibrio di una fine ignominiosa, fatto da giocattolo sanguinante all'ardore omicida di una creatura imberbe, espiato le mie colpe e quelle dell'umanità. Anche l'artista poteva dirsi salvato. In nessuno dei miei libri, in nessuno dei miei film mi ero mostrato all'altezza delle mie ambizioni. Ma ora me ne andavo tranquillo, dopo aver organizzato in ogni dettaglio la mia cerimonia funebre e firmato la mia sola opera che sarebbe sicuramente sopravvissuta all'oblio.[11]»

Già nel secondo capitolo, Pasolini descrive la sua anima scissa in due: una parte razionale e capace di impegno che gli ha consentito di esprimersi nell'arte e un'altra profondamente passionale, al punto da fargli desiderare patimento e martirio. Le due componenti sono da ricondursi, la prima all'apostolo Pietro, la seconda a Paolo. I due santi, accomunati così spesso, non potrebbero essere più diversi e, pur riconoscendo il suo debito nei confronti di Pietro, la sua predilezione va a Paolo.

«La morte di Paolo mi incuriosiva moltissimo. Perché non aveva mai interessato i pittori?[12]»

Tanto forte è l'identificazione con l'apostolo da fargli desiderare di vendicarne la memoria e donargli quel martirio di cui le Scritture non danno conto preciso.

Così Pasolini cresce prendendo atto della propria diversità, che diviene ben presto alterità rispetto ai costumi e al loro cambiamento, alla letteratura e al cinema, dove si trova costantemente in anticipo e in ritardo. La ricerca di residui di arcaici riti, non la depravazione, sta alla base delle sue ricognizioni tra i più poveri e derelitti; tuttavia, lo assilla come un dèmone il bisogno di sesso e violenza che può avere a contatto con i giovani variamente definiti. Abbandonarsi a un amore tranquillo non fa per lui. Anche in un viaggio in Kenia, di giorno veste lo smoking di Pietro e la notte apre le braccia ai persecutori di Paolo[13]

Oltre al grande tema di Paolo, Pasolini vive un'altra suggestione artistica, con il Caravaggio. La morte oscura e inspiegata del grande pittore sembra preannunciata nell'autoritratto che l'artista impresse nelle fattezze di Golia, nel Davide con la testa di Golia. Come il pittore si pone nella mano di un giovinetto angelico quanto terribile, anche Pasolini si mette in mani giovani, incoscienti, quasi incolpevoli, dopo aver cercato il luogo più selvaggio, per incontrare il suo destino.

«... negare il delitto contro la morale pubblica sarebbe sottrargli la sua apoteosi, terribile e splendida al tempo stesso. Con quella fine sordida su una spiaggia desolata di novembre è riuscito a raggiungere la dimensione mitica che era propria dei suoi personaggi preferiti ... [14]»

Edizioni in italiano[modifica | modifica wikitesto]

  • Dominique Fernandez, Nella mano dell'angelo, traduzione di Fabrizio Ascari, Milano: Bompiani, 1983
  • Dominique Fernandez, Nella mano dell'angelo, traduzione di Fabrizio Ascari, Firenze-Milano: Giunti, 2022

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Académie Goncourt, su academiegoncourt.com. URL consultato il 12 agosto 2023.
  2. ^ (EN) La mano del ángel, su worldcat.org. URL consultato il 14 agosto 2023.
  3. ^ (EN) En manos del destino: [autobiografía imaginaria de P.P.P. (Pier Paolo Pasolini], su worldcat.org. URL consultato il 14 agosto 2023.
  4. ^ (EN) Pela mão do anjo, su worldcat.org. URL consultato il 14 agosto 2023.
  5. ^ (EN) Tenshi no te no naka de, su worldcat.org. URL consultato il 14 agosto 2023.
  6. ^ (EN) Egō o Pier Paolo sta cheria tou allenou, su worldcat.org. URL consultato il 14 agosto 2023.
  7. ^ (EN) In der Hand des Engels Roman, su worldcat.org. URL consultato il 14 agosto 2023.
  8. ^ (EN) V angelovi roki, su worldcat.org. URL consultato il 14 agosto 2023.
  9. ^ (EN) Îngerul destinului: roman, su worldcat.org. URL consultato il 14 agosto 2023.
  10. ^ (EN) Zai tian shi shou zhong = Dans la main de l'ange, su worldcat.org. URL consultato il 14 agosto 2023.
  11. ^ Cfr. D. Fernandez, Nella mano dell'angelo, explicit.
  12. ^ Op. cit.: parte prima capitolo 2
  13. ^ Ma il paragone è esplicitato solo al capitolo 51 della terza parte:

    «Pietro in smoking e cravatta a farfalla si recò a ritirare i suoi riconoscimenti, ma Paolo aspirava alla solitudine e all’oscurità.»

  14. ^ Op. cit. introduzione 2022 di Dominique Fernandez

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]