Neomirandea

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Neomirandea
Neomirandea araliaefolia
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi II
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Eupatorieae
Sottotribù Neomirandeinae
R.M. King & H. Rob., 1980
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Eupatorieae
Sottotribù Neomirandeinae
Genere Neomirandea
R.M. King & H. Rob., 1970

Neomirandea R.M. King & H. Rob., 1970 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Eupatorieae, unico genere della sottotribù Neomirandeinae).[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere è stato dato dai botanici Robert Merrill King (1930-2007) e Harold Ernest Robinson (1932-) nella pubblicazione “Phytologia; Designed to Expedite Botanical. Xix.306 (1970)” pubblicata a New York nel 1970.[2]
La sottotribù è stata definita per la prima volta dai botanici Robert Merrill King (1930-2007) e Harold Ernest Robinson (1932-) nella pubblicazione “Phytologia; Designed to Expedite Botanical. 46(7): 448 (1980)” pubblicata a New York nel 1980.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'habitus delle specie di questo genere comprende individui erbacei di grandi dimensioni, arbusti o piccoli alberi. Possono essere sia epifite che terrestri.[4][5]

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto oppure a spirale. La lamina ha un contorno deltoide o simile alle foglie dell'acero ma più ellittiche e oblunghe. La consistenza è leggermente carnosa. I bordi sono interi o grossolanamente lobati o dentati.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Le infiorescenze composte da diversi capolini raggruppati sono ampiamente cimose o corimbose. I capolini sono formati da un involucro composto da squame (o brattee) nel cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori tutti tubulosi.[6] Le squame sono 9 – 28 disposte in modo fortemente embricato su 3 – 4 serie; le dimensioni sono scalari; sono prive di nervature; quelle interne sono piuttosto decidue, mentre quelle esterne sono persistenti. Il ricettacolo è piatto o leggermente convesso e privo di pagliette di protezione della base dei fiori.

Fiori[modifica | modifica wikitesto]

I fiori sono tetra-ciclici (con quattro verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo è composto da cinque elementi).[7] Sono inoltre actinomorfi e ermafroditi. I fiori per capolino sono da 2 a 28.

Sezione del fiore

Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:

* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[8]

I sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.

Il colore delle corolle è bianco o rossastro. La forma delle corolle è leggermente a imbuto con o senza peli all'interno della gola. I lobi sono da triangolari a strettamente oblunghi e sono lisci su entrambe le facce.

L'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[6] Il collare delle antere è allungato (5 – 10 volte più lungo che largo). Le appendici apicali delle antere sono più lunghe che larghe.

Il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[6]. La base dello stilo è allargata oppure no ed è glabra. I bracci dello stilo (gli stigmi) sono strettamente lineari (l'apice non è clavato). Le linee stigmatiche sono marginali.[9]

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

I frutti sono degli acheni prismatici con 5 coste (o nervature) laterali. Il carpoforo è breve. Il pappo è formato da numerose setole capillari e persistenti con cellule apicali da obtuse (non acute) a acute.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono distribuite nell'America Centrale: Costa Rica, Ecuador, Messico, Panama e Colombia con habitat tipici di quelle zone.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo, se presente – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[10] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[11]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Eupatorieae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Eupatorieae a sua volta è suddivisa in 17 sottotribù (Neomirandeinae è una di queste)

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni Autori propongono di raccogliere questo genere nella sottotribù delle Hebecliniinae, mentre altri lo considerano indipendente soprattutto per la specializzazione di vita epifita per alcune specie.[4] Da un punto di vista filogenetico questo genere appartiene al gruppo di sottotribù comprendenti tra l'altro le Oxylobinae e le Trichocoroninae. Il genere inoltre è suddiviso in due sottogruppi distinti: (1) comprende alcune specie epifite più quelle terrestri; (2) sono considerate a parte alcune specie con ricettacolo e parti interne della corolla glabre, e stilo senza la base ingrossata.[12]

Il numero cromosomico delle specie del genere varia da 2n = 34 fino a 2n = 50[4]

Specie del genere[modifica | modifica wikitesto]

Il genere si compone di 30 specie:[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 13 gennaio 2015.
  2. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 7 luglio 2012.
  3. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 7 luglio 2012.
  4. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 574.
  5. ^ Funk & Susanna, pag. 735.
  6. ^ a b c Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 8.
  7. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  8. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  9. ^ Judd 2007, pag. 523.
  10. ^ Judd 2007, pag. 520.
  11. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  12. ^ Robinson 2009, pag. 735.
  13. ^ Global Compositae Checklist [collegamento interrotto], su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 13 gennaio 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 171-189. URL consultato il 7 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2016).
  • Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782. URL consultato il 7 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2011).
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 574, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Harold Robinson, Edward Schilling and José L. Panero, Eupatorieae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 735.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]