Formazione nevosa perenne

Il ghiacciaio del Großglockner in Austria

In glaciologia, per formazione nevosa perenne si intende un accumulo di neve che supera il periodo estivo senza fondersi completamente. I cristalli nevosi subiscono processi di metamorfosi e compattamento progressivo per effetto della gravità con formazione inizialmente di granuli (“firn”, con densità di circa 550 kg/m³[1]), e successivamente saldatura dei cristalli a formare ghiaccio compatto. La massa risultante ha una densità di circa 830 kg/m³[2].

Tipologie[modifica | modifica wikitesto]

Ghiacciaio del Calderone, classificato come glacieret o glacionevato

Ghiacciaio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ghiacciaio.

Un ghiacciaio è una grande massa di ghiaccio delle regioni montane e polari, adunata negli avvallamenti, formata dalle nevi sotto l'azione del gelo e scorrente verso il basso. I ghiacciai attualmente occupano circa il 10% delle terre emerse.

Glacieret[modifica | modifica wikitesto]

Un glacieret è un accumulo perenne di neve e ghiaccio, simile al ghiacciaio, differendo da quest'ultimo per il minor volume e il minor movimento verso valle. Secondo la classificazione internazionale dei ghiacciai (Selby 1985) è sinonimo di glacionevato o snowfield[3].

Glacionevato[modifica | modifica wikitesto]

Un glacionevato è un accumulo di ghiaccio e neve di dimensioni variabili che può perdurare da pochi anni a molti secoli, ma che a differenza di un ghiacciaio non è dotato di moto verso valle [4] e alla cui base si possono formare nivomorene. In condizioni climatiche favorevoli può evolvere in un ghiacciaio. In Italia sono presenti e diffusi sulle principali catene montuose (Alpi e Appennini).

Nevaio[modifica | modifica wikitesto]

Nevaio sul Monte Pollino

Un nevaio è un deposito di neve che si mantiene oltre la stagione delle precipitazioni nevose: solitamente si formano in conche, avvallamenti, alla base di un pendio ombreggiato od ovunque la neve tende ad accumularsi per vento e/o valanghe formando uno spessore significativo; fondono completamente oppure con fortissima riduzione stagionale ogni anno nel corso dell'estate, per poi tornare a riformarsi l'anno successivo. Depositi di neve perenni con limitata fusione stagionale evolvono solitamente prima in glacionevato e poi in glacieret/ghiacciaio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Servizio Glaciologico Lombardo, dizionario glaciologico: firn-nevato-gramolata, su www2.sgl.cluster.it. URL consultato il 10 maggio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2018).
  2. ^ Servizio Glaciologico Lombardo, dizionario glaciologico: Ghiaccio, su www2.sgl.cluster.it. URL consultato il 10 maggio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2018).
  3. ^ Servizio Glaciologico Lombardo, dizionario glaciologico: Ghiacciaio, su www2.sgl.cluster.it. URL consultato il 10 maggio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2018).
  4. ^ Il glacionevato infatti è dotato di un moto limitato che non origina crepacci e che è dovuto solo in minima parte al peso dello strato di ghiaccio e neve

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]