Novello Papafava

Novello Papafava
Novello Papafava, a destra, con Umberto Morra di Lavriano

Presidente della RAI
Durata mandato4 gennaio 1961 –
25 marzo 1964

Novello Papafava dei Carraresi (Padova, 1º giugno 1899Bastia, 10 aprile 1973) è stato uno scrittore italiano, presidente della Rai dal 4 gennaio 1961 al 25 marzo 1964 e sindaco del comune di Rovolon nel 1946, per un breve periodo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondogenito - dopo Margherita - di Francesco (1864-1912) e di Maria Meniconi Bracceschi, era membro dei nobili Papafava, ramo secondario dei più noti Carraresi[1].

Da tempo la sua famiglia era solita trascorrere lunghi soggiorni a Firenze, per cui frequentò il liceo Michelangiolo fino alla prima liceo (1915), quando ritornò a Padova. In questo periodo ebbe come compagni di studi Gualtiero Cividalli e Nello Rosselli e fu spesso ospite di quest'ultimo, conoscendo così sua madre Amelia e i fratelli Aldo e Carlo[1].

Estremamente stimolante fu anche l'ambiente familiare: nella villa fiorentina il padre aveva organizzato una sorta di cenacolo di studiosi; tra questi, Gaetano Salvemini e Giovanni Amendola contribuirono all'istruzione dei suoi figli, mentre Eva Kühn impartì lezioni di inglese alla madre e alla sorella. Nondimeno, anche il palazzo di Padova era frequentato da intellettuali, politici, giornalisti e militari[1].

Nel 1917 si arruola volontario e viene mandato sull'Isonzo quasi in concomitanza con la rotta di Caporetto. Nel 1918 viene assegnato all'Ufficio Armistizio e Confini del Comando Supremo, alle dipendenze del Maggiore Ferruccio Parri (1890-1981). Nel 1919 pubblica i suoi primi due saggi dedicati a Caporetto nella rivista «L'Unità» diretta da Gaetano Salvemini e partecipa con il Maggiore Carlo Reina all'impresa di Fiume. Nel 1922 inizia la sua collaborazione con la rivista “Rivoluzione liberale” diretta da Piero Gobetti con il saggio " Popolari e liberali". Nel 1923 si laurea in filosofia con una tesi sulle "Antinomie dell'idealismo assoluto" e stringe amicizia con Concetto Marchesi (1878-1957) che vivrà il suo periodo padovano nel palazzo dei Papafava.

Nel 1924 dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti (1885-1924) partecipa al tentativo di Giovanni Amendola (1882-1926) di costituire un soggetto politico in grado di rappresentare gli antifascisti. Nel 1926 per evitare le squadracce fasciste si nasconde a Milano, dove incontra l'amico Giovanni Ansaldo. Nel 1929 pubblica in "Studium” diretta da Guido Gonella (1905-1982) e Igino Righetti, un articolo sul Concordato. Nel 1945 viene arrestato dai repubblichini ma viene lasciato libero dopo una settimana. Nel 1946 rifiuta di ricoprire la carica, offertagli da Alcide De Gasperi, di ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, e nello stesso anno diventa sindaco del comune di Rovolon. Per il triennio 1961-1963 è stato presidente della Rai, di cui fu consulente fino al 1971.

Fra i suoi più cari amici si ricordano: il cognato Lucangelo Bracci Testasecca, Cesare Musatti, Giuseppe Prezzolini, Norberto Bobbio, Carlo Rosselli, Piero Cividalli, Piero Calamandrei, Vincenzo Torraca, Giuseppe Toffanin, Luigi Russo, Umberto Morra di Lavriano, i fratelli Mario ed Enoch Peserico, i fratelli Luigi, Alberto ed Antonio Albertini, Umberto Zanotti Bianco, Guglielmo Alberti, Giulio Alessio, Carlo Sforza, Giacomo Noventa, Stefano Jacini, Tommaso Gallarati Scotti, Alessandro Casati, Giuseppe Donati, Arturo Carlo Jemolo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Caporetto, La Voce, s.d. 1918
  • Appunti militari 1919-1921, Taddei Ferrara 1921
  • Revisione Liberale, «La Rivoluzione liberale», 15-22 maggio 1923
  • Badoglio a Caporetto, Torino: Gobetti, 1923.[2]
  • Da Caporetto a Vittorio Veneto, Torino, Gobetti, 1924. Il libro traccia un quadro, ampiamente documentato sulle fonti allora disponibili, relativo agli avvenimenti bellici italiani del 1917-1918. Oltreché un segnale dell'attenzione di Gobetti nei confronti dei cattolici liberali, Da Caporetto a Vittorio Veneto, con il suo approccio scientifico allo studio della guerra, rappresenta una risposta politica di serietà alla posizione mussoliniana secondo cui la ‘nuova’ Italia non aveva bisogno di storia ma di miti.
  • Filosofia del Liberalismo, «La Rivoluzione liberale», 16-29 maggio 1923
  • L'Attualismo. Considerazioni, Piccola Biblioteca di Coltura filosofica 60, Edizioni Athena, Milano1927
  • L'Attualismo. Considerazioni. II edizione de "L'idealismo assoluto", Athena, Milano, 1932
  • Premesse alle riforme agrarie. Comunicazione svolta al 1º convegno interregionale di agricoltura dell'Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti. Bologna, 4 luglio 1948, UCID, Padova, 1948
  • Recenti rievocazioni della battaglia di Caporetto, Tipografia del seminario di Padova, 1951
  • La Cavalleria italiana nella guerra 1915-18, Randi 1956
  • Il Risorgimento nella coscienza degli italiani d'oggi, S.l.n.d., 1961
  • Considerazioni sulla battaglia di Caporetto, Soc. Tipografica, Padova, 1961
  • Vittorio Veneto, Estratto dalla rivista Padova, ott. nov. 1958, Soc. coop. tipografica, Padova, 1963
  • Le cause di Caporetto, Cordani, 1968
  • I cattolici tra partito unico e libertà di scelta. La fisionomia del cattolico impegnato nel dibattito politico durante gli anni cinquanta. Introduzione di Francesco Margiotta Broglio, Giunti, 1994

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Valeria Mogavero, PAPAFAVA DEI CARRARESI, Novello, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 81, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2014. URL consultato il 19 luglio 2021.
  2. ^ Il testo, a cura della Biblioteca Gino Bianco di Forlì, si può leggere su Badoglio a Caporetto.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Rosselli, Scritti politici e autobiografici, prefazione Gaetano Salvemini, Polis editrice1944
  • Guido Piovene, Viaggio in Italia, Mondadori, 1957
  • Vanna Vailati, L'armistizio e il Regno del Sud, presentazione di Novello Papafava, Palazzi, 1969
  • Giovanni Busino, Novello Papafava, Scelta di scritti, 1920-1966, prefazione di Arturo C. Jemolo, introduzione di Umberto Morra, Torino, ERI, 1975
  • Giacomo Noventa, Dio è con noi e altri scritti, 1947-1960, Marsilio, 1989
  • Vilfredo Pareto, Oeuvres complètes, Tome 30, Compléments et additions, Lettres et correspondances, Librairie Droz, 1989
  • Lorenzo Federighi, Novello Papafava fra liberalismo e cattolicesimo, Le Monnier, 1991
  • Franco Chiarenza, Il cavallo morente Storia della RAI, Franco Angeli 2002
  • Bartolo Gariglio, Progettare il postfascismo: Gobetti e i cattolici (1919-1926), F. Angeli, 2003
  • Lucangelo Bracci Testasecca, Silvio Ficini, Dai Dragoni di Genova ai bersaglieri di Boriani: il diario di guerra di un intellettuale aristocratico, Gaspari, 2006
  • Fabio Grassi Orsini, Gerardo Nicolosi, I liberali italiani dall'antifascismo alla repubblica, Volume I, Rubbettino, 2008
  • Dante Cesarini, Tra storia e mistica: studi e documenti sul modernismo cattolico, Cittadella, 2008
  • Loris Mazzetti, La macchina delle bugie, BUR, 2009
  • Valeria Mogavero, Novello Papafava tra Grande Guerra, dopoguerra e fascismo. Alle radici di un'opposizione liberale (1915-1930), Cierre Edizioni, Istrevi, 2010
  • Emilio Gentile, Contro Cesare. Cristianesimo e totalitarismo nell'epoca dei fascismi, Feltrinelli, 2010
  • Valeria Mogavero, Papafava Dei Carraresi Novello, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 81, 2014
  • bpa.pd.it[collegamento interrotto].
  • M. Noja, «L'editore ideale Piero Gobetti alla Biblioteca di Via Senato» (in: La Biblioteca di Via Senato - Mensile II,1 - gen. 2010: 41-51; continuazione ivi, II,2 - feb. 2010[collegamento interrotto]: 41-49): fasc. II,2 pp. 44–5 (URL visitato il 09/08/2012).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN77987023 · ISNI (EN0000 0004 0811 6606 · SBN TO0V067395 · BAV 495/35610 · LCCN (ENn93020239 · GND (DE1035421925 · BNE (ESXX1389652 (data) · BNF (FRcb12439435p (data) · CONOR.SI (SL317791843 · WorldCat Identities (ENlccn-n93020239