Obelisco

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L'Obelisco Lateranense, in piazza San Giovanni in Laterano a Roma. Con i suoi 32,18 metri è l'obelisco egizio più alto del mondo.
L'obelisco di Luxor in Place de la Concorde a Parigi

L'obelisco è un monumento celebrativo formato da un tronco di piramide alto e stretto, che culmina con una punta piramidale chiamata pyramidion. Gli obelischi antichi venivano ricavati da un unico blocco di pietra (un monolito). Gli obelischi sono monumenti in gran parte di origine egizia.
Il nome deriva dal greco 'obelos', ovvero spiedo e 'obelisco' è un diminutivo che vuol dire 'spiedino'.

Obelischi egizi[modifica | modifica wikitesto]

L'Obelisco di Teodosio a Istanbul
Punta dell'obelisco caduto di Hatshepsut, a Karnak
L'Ago di Cleopatra sulla riva del Tamigi a Londra

Gli obelischi erano parte importante dell'architettura degli antichi Egizi, che li disponevano a coppie all'ingresso dei templi. Si è a conoscenza di ventisette antichi obelischi egizi sopravvissuti ed eretti. In una cava nei pressi di Assuan è presente un grande obelisco incompiuto, lungo 42 metri e disteso su un fianco, la cui estrazione non è stata completata a causa di fenditure comparse nella roccia.

Gli esemplari dell'Antico Regno erano fatti di mattoni come quello di Setibtawy ad Abu Gurab mentre quelli del Nuovo Regno erano monoliti in granito. Il più antico obelisco di cui si ha notizia fu eretto a Eliopoli durante il regno di Teti (2345-2333 a.C.). È rimasta la parte superiore di un obelisco in quarzite la cui altezza originale era di circa tre metri.

La cuspide identificava il Benben ed era quasi sempre ricoperta di lamine d'oro, elettro o rame dorato affinché brillasse fulgida illuminata dai raggi solari.

L'obelisco simboleggiava il Dio del sole Ra, e durante la breve riforma religiosa di Akhenaton si diceva fosse un raggio di sole pietrificato dell'aten, il disco solare. Si pensava inoltre che il dio esistesse all'interno della sua struttura.

I romani erano infatuati degli obelischi, al punto che oggi gli obelischi che si trovano a Roma sono più numerosi di quelli rimasti in Egitto. I romani inoltre scolpirono i loro obelischi in stile egizio, e se ne conoscono cinque situati a Roma.

Non tutti gli obelischi egizi prelevati durante l'Impero Romano vennero collocati a Roma. Erode il Grande imitò i suoi patroni romani e innalzò un obelisco egizio in granito rosso nell'ippodromo della sua nuova grande città, Cesarea, nella Palestina settentrionale. Questo obelisco venne scoperto dagli archeologi e rieretto nel suo luogo d'origine.

A Costantinopoli, nel 390, l'imperatore Teodosio I fece trasportare un obelisco, originariamente eretto da Thutmose III, per porlo nell'ippodromo di Costantinopoli, su una base appositamente costruita, dove resistette a crociati e turchi ottomani e dove si trova ancora oggi nella piazza dell'Ippodromo della moderna Istanbul.

Diversi altri degli originali obelischi egizi sono stati trasportati e ri-eretti in tutto il mondo. Gli esempi più noti al di fuori di quelli romani sono la coppia dei cosiddetti Aghi di Cleopatra a Londra e New York e l'Obelisco di Luxor in Place de la Concorde a Parigi.

Sono noti 29 antichi obelischi egizi, dei quali 15 si trovano in Italia:

Altri obelischi antichi[modifica | modifica wikitesto]

Obelischi moderni[modifica | modifica wikitesto]

In epoca moderna sono stati costruiti diversi monumenti a forma di obelisco.

Citazioni[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cesare D'Onofrio, Gli obelischi di Roma, Roma 1967
  • Armin Wirsching, Obelisken transportieren und aufrichten in Aegypten und in Rom, Norderstedt 3rd ed. 2013, ISBN 978-3-8334-8513-8
  • Erik Iversen, Obelisks in exile , Vol. I, Copenaghen 1968

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