Omegna

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Omegna
comune
Omegna – Stemma
Omegna – Bandiera
Omegna – Veduta
Omegna – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Verbano-Cusio-Ossola
Amministrazione
SindacoDaniele Berio (civica di centro-sinistra) dal 15-05-2023
Territorio
Coordinate45°52′41″N 8°24′25″E / 45.878056°N 8.406944°E45.878056; 8.406944 (Omegna)
Altitudine295 m s.l.m.
Superficie30,37 km²
Abitanti14 311[1] (31-8-2022)
Densità471,22 ab./km²
FrazioniAgrano, Bagnella, Borca, Canova del Vescovo, Cireggio, Crusinallo, Gattugno, Pescone, Sasso Gambello, Verta
Comuni confinantiArmeno (NO), Casale Corte Cerro, Germagno, Gignese, Gravellona Toce, Nonio, Pettenasco (NO), Quarna Sopra, Quarna Sotto, Stresa, Valstrona
Altre informazioni
Cod. postale28887
Prefisso0323
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT103050
Cod. catastaleG062
TargaVB
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 688 GG[3]
Nome abitantiomegnesi
PatronoSant'Ambrogio, San Vito (adottivo)
Giorno festivo7 dicembre, 22-29 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Omegna
Omegna
Omegna – Mappa
Omegna – Mappa
Posizione di Omegna nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola
Sito istituzionale

Omegna (Omegna in piemontese[4] AFI: /uˈmɛɲa/) è un comune italiano di 14 311 abitanti[1] in provincia del Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte. Rappresenta il principale centro del Cusio ed è posto all'estrema propaggine settentrionale del lago d'Orta. Parte del suo territorio (le località a nord dello Strona) appartiene alla Val Corcera.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Panorama di Omegna con il Mottarone alle spalle, dalla terrazza panoramica di Quarna Sopra

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

L'insediamento antico del territorio è provato dai ritrovamenti archeologici della frazione di Cireggio dove, in località San Bernardo, si sono rinvenuti frammenti fittili e litici della tarda età del bronzo e del ferro, e del monte Zuoli, dove si è individuato un altare protostorico e un possibile scivolo rituale.

Un'ipotesi, proposta dallo storico Antonio Rusconi[5], vorrebbe il lago d'Orta popolato dagli Osci (nome che gli eruditi locali avevano ricavato da "Oscela", ritenuto l'antico nome dell'Ossola) di origine iberica, dal cui dialetto sarebbe derivato (da umacia = lago) il toponimo Humana-Umenia-Vemenia. Un'altra leggenda è quella che fa derivare il nome di Vemania da "Vae moenia" (Guai a voi o mura!) maledizione che Giulio Cesare avrebbe scagliato contro le formidabili mura della città. Queste e altre ipotesi (come quella sul favoloso popolo degli Usii), sono da relegare tra i miti creati da una certa erudizione, più ricca di amor di patria che di spirito critico.

Il Medioevo e l'età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Con la convenzione dell'11 agosto 1221 i nobili di Crusinallo danno Omegna ai novaresi. Nel testo si legge: "Crusinallo - loco et villa seu burgo Vemeniœ - Castrum Desideratum (il Torrione di Omegna) - la Strona - Durantinus de ripa - Gravalona - Anagueglia (Nigoglia) - locus Bagnella - Ciserim - Cocarna superiore - Cocarna inferiore (non Coquarna come nel Bescapè) - Cranna Gattugno - Bulio - Germagno - Noseto - Laurelia - Lizogno - Garnarolo."[6] Omegna fu investita il 22 marzo 1413 da Filippo Maria Visconti a Francesco Barbavara e passò in eredità prima ai Visconti Borromeo poi ai Borromeo Arese nel 1714 e alla famiglia rimase fino all'avvento dei giacobini francesi.[7]

I moti giacobini - Napoleone - l'Ottocento[modifica | modifica wikitesto]

Anche il novarese fu percorso dalla ventata libertaria e repubblicana conseguente alla rivoluzione francese. Nel 1796 fallì un complotto del pallanzese Azari, che intendeva sollevare la regione per farne un dipartimento autonomo. Nel 1798 il generale francese Léotaud sbarcò a Pallanza con una schiera di armati, occupò Cannobio e parte dell'Ossola; ma finì sbaragliato dalle truppe sabaude del marchese d'Oncieux tra Gravellona e Ornavasso. All'alba del 29 maggio venne fucilato a Omegna il ventenne milanese Graziano Belloni, fatto prigioniero in quel frangente. All'esordio di Napoleone il Cusio fu occupato dai francesi, poi dagli austriaci. In seguito il cantone d'Omegna, sottoposto al V distretto con sede ad Arona, fece parte del dipartimento dell'Agogna nella Repubblica Cisalpina (1800); con il regno italico voluto da Bonaparte (1805) fu sottoposto alla vice prefettura aronese. Sconfitto Napoleone, nel 1815 il congresso di Vienna sancì la restaurazione dei Savoia; gli omegnesi salutarono con gioia il ritorno di Vittorio Emanuele I.[senza fonte]

L'età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Da metà Ottocento vennero impiantate in paese importanti fabbriche: la Ferriera, il Fabbricone (Angeli-Frua, Società per l'industria dei tessuti stampati S.p.A.). Agli albori del Novecento altri pionieri, come i Cane della Valle Strona, i Lagostina di Pedemonte (Gravellona Toce), trasformarono il borgo in un vivace centro industriale, incrementandone la popolazione con mano d'opera immigrata. Nel 1913 Omegna venne collegata con Pallanza da una tranvia elettrica. Nel 1928 le furono aggregati i comuni di Agrano, Cireggio, Crana Gattugno e Crusinallo; nel 1939 divenne città.

Nel corso della seconda guerra mondiale la resistenza novarese ai nazi-fascisti ebbe inizio in zona, con la figura romantica di Beltrami; proseguì nei lunghi mesi, in un avvicendamento di lutti (60 caduti compresi i civili) e di successi. Omegna fu una base della liberazione partigiana dell'Ossola nel settembre 1944. La liberazione di Omegna avvenne il 24 aprile 1945, mentre le truppe angloamericane passavano il Po, e nelle città del Nord Italia ancora occupate dalle truppe nazi-fasciste scattava l'insurrezione generale ordinata dal CLNAI. Tale data ora viene ricordata nel nome della piazza dove si trova il municipio cittadino.[senza fonte]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Vista del centro di Omegna

Chiesa di Sant'Ambrogio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Sant'Ambrogio (Omegna).
La chiesa di Sant'Ambrogio

Costruzione tardo-romanica a tre navate con cappelle laterali e ossario (trasformato in cappella della Madonna di Lourdes). Dell'edificio medioevale conserva parte del fianco meridionale, il tiburio, il campanile e la facciata. Il campanile molto alto a pianta quadrata e muratura liscia è aperto nei piani inferiori da feritoie, poi da monofore, bifore e negli ultimi due piani da trifore con colonnine in pietra e capitello a stampella, ha scala interna d'accesso ai piani ricavata nello spessore della muratura e la decorazione ad archetti pensili. L'interno della collegiata è barocco e conserva una pala d'altare dipinta da Fermo Stella da Caravaggio nel 1547 e l'urna col corpo di san Vito martire, patrono di Omegna. Di pregevole fattura anche le tele del tiburio, risalenti al XVII e al XVIII secolo. L'imponente organo della collegiata, ubicato su cantoria posta in cornu evangelii, conta 35 registri nominali distribuiti su due tastiere e pedaliera; esso è opera della ditta Scolari di Bolzano Novarese, che lo ha messo in opera nel 1913; al 1968 risale invece un ampliamento a firma dell'organaro Giuseppe Marzi, mentre nel 2004 lo strumento è stato oggetto di un restauro da parte della ditta Krengli s.n.c.di Novara.[senza fonte]

Chiesa Evangelica Metodista[modifica | modifica wikitesto]

Si trova nel centro della città di Omegna tra la Nigoglia e la strada principale per Gravellona Toce, in via Fratelli Di Dio. È stata costruita nel 1896 grazie alla raccolta di fondi lanciata l'anno precedente dal pastore Gaspare Cavazzuti il quale si recò più volte in Svizzera e mobilitò tutte le sue conoscenze inglesi. Ma si dette molto da fare anche in zona, rivolgendosi ai numerosi stranieri che venivano a villeggiare sul lago d'Orta e sul Maggiore. Un sistema usato per contattare i possibili benefattori era quello di inviare i suoi figli lungo le principali vie di passaggio e di far loro lanciare dei volantini all'interno delle carrozze. I lavori di costruzione durarono meno di un anno e fu inaugurata il 16 maggio 1897, alla presenza del responsabile della Missione Wesleyana in Italia, Henry Piggott, e di numerose rappresentanze delle altre comunità evangeliche della zona. Si trattava di un edificio in stile neoclassico, con portale[8].

Architetture civili e militari[modifica | modifica wikitesto]

Porta Romana
  • Il Ponte Antico, costruito nel XV secolo, è composto da due archi (uno dei quali a corda circolare e poco pronunciato) e ha una pila centrale che posa sopra un macigno nel mezzo dello Strona. Come la maggior parte dei ponti medievali esso è caratterizzato dalla struttura in salita e discesa.
  • La Porta Romana o Porta della Valle, costruita intorno al XII secolo, è quanto resta delle cinque porte che conducevano in Omegna in età medievale: Maggiore, Salera, Segnara, Castello, Valle. Da questa porta partiva una strada che conduceva in Valle Strona, attraverso il Ponte Antico.[senza fonte]
  • Il Villaggio operaio De Angeli Frua realizzato nei primi anni del XX secolo per l'azienda cotoniera De Angeli.[9]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Museo arti ed industria "Forum" sorge su una parte dell'area occupata dall'acciaieria Cobianchi, poi Pietra SpA. Il museo intende promuovere la ricerca sulla storia dell'industrializzazione della città di Omegna e nel Cusio. Espone la storia dell'industria del casalingo, con oggetti forniti dalle famose industrie della città (Piazza, Bialetti, Alessi, Lagostina, Girmi), che per anni è stata la capitale italiana della produzione di pentole a pressione, caffettiere, bollitori, elettrodomestici, ecc.
  • Il Museo dedicato a Gianni Rodari è stato inaugurato il 16 ottobre 2021.[senza fonte]

Parchi[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Parco della Fantasia è un parco a tema letterario e cinematografico che la città di Omegna ha dedicato al suo celebre concittadino Gianni Rodari.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Tradizione e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Festa di San Vito[modifica | modifica wikitesto]

Le ultime due domeniche di agosto si tiene la popolare festa in onore del santo patrono adottivo (il vero patrono è sant'Ambrogio), san Vito. Oltre al banco di beneficenza e agli spettacoli, l'attrattiva principale sono i fuochi artificiali sul lago che vedono anche la partecipazione di rappresentanze estere.[senza fonte]

Lago di Note[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alla festa di San Vito in agosto, dal 2004 il Comune di Omegna ha organizzato una manifestazione denominata "Caravanserraglio Omegnese" (dal 2008 "Lago di Note") e che, generalmente, si tiene nell'arco di tempo compreso tra l'ultima settimana di giugno e la fine di luglio. Ogni anno sono previsti spettacoli folkloristici, un Palio tra i rioni della città e un concorso "Omegna in Fiore" che ha l'obiettivo di abbellire la cittadina.[senza fonte]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di Agrano
  • Agrano: comune autonomo fino al 1928, sorge sulle pendici del Mottarone a 459 metri d'altitudine. Alla fine del Settecento, fu ritrovata una mummia naturale, denominata "la morta di Agrano".
  • Bagnella: località al confine con il comune di Nonio, dove hanno sede il Centro Sportivo Comunale e la spiaggia pubblica, essendo il complesso direttamente affacciato sul lago. Dal centro di Omegna è possibile raggiungere la frazione tramite una pista ciclabile/passeggiata pedonale di recente costruzione che costeggia il lago.
  • Borca: località defilata, situata a sud del comune, al confine con Pettenasco.
  • Canova del Vescovo: la frazione è composta da un ristretto nucleo abitativo, con una chiesetta dedicata a Sant'Antonio da Padova ed è situata al confine col comune di Germagno in Valstrona.
    Canova del Vescovo
  • Cireggio: comune autonomo fino al 1928, nel suo territorio si trovano i resti di un torrione medievale (Castrum Desiderato) e sono venuti alla luce resti databili alla media età del bronzo e dell'età del ferro. Nella ricca chiesa parrocchiale si conserva un pregevole organo Mascioni a due tastiere con 21 registri nominali, donato nel 1943 dal commendatore Giulio Stella e inaugurato dal grande organista Ulisse Matthey.[senza fonte]
  • Crusinallo: comune autonomo fino al 1928, è la frazione più estesa e popolosa di Omegna, posta a nord, ai confini con Casale Corte Cerro, a ovest dello Strona. Comprende al suo interno vari rioni, quali Santa Rita, Dogna, Brughiere, Cranna sotto e Cranna sopra (San Fermo). Sul suo territorio si ergeva un castello (dopo diverse vicende ora è una chiesetta sconsacrata) dei Conti di Crusinallo dal quale era possibile controllare la pianura sottostante.
  • Gattugno: comune autonomo fino al 1928, è situato al confine con Casale Corte Cerro; nella chiesa parrocchiale della Madonna della Neve si trova un pregevole organo cinquecentesco, restaurato da Marzi nel 2006.[senza fonte]
  • Pescone: sorge nei pressi dell'omonimo corso d'acqua, vicino al confine con il comune di Armeno.
  • Sasso Gambello: prima località che si incontra risalendo verso la Valle Strona.
  • Verta: quartiere residenziale, posto a est dello Strona.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Molto rinomata è la lavorazione del peltro, finalizzata alla creazione di oggetti artistici sia antichi sia moderni.[11]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune di Omegna esistono due stazioni ferroviarie sulla linea Domodossola-Novara:

Sono servite da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Piemonte.

Il municipio

Fra il 1910 e il 1946 Omegna fungeva altresì da capolinea della tranvia Intra-Omegna, che rappresentava un rapido collegamento con il lago Maggiore.

La città è servita dalle autolinee VCO Trasporti, Comazzi, SAF e Nerini.

Da marzo a ottobre è attivo anche il servizio di navigazione pubblica sul lago d'Orta a cura della società Navigazione Lago d'Orta.

In territorio di Omegna si trovano anche due dei cinque impianti di risalita per la pratica dello sci alpino del comprensorio del Mottarone, si tratta delle sciovie La Rossa e Baita Omegna.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1985 1990 Alberto Buzio PCI Sindaco
1990 1991 Teresio Piazza PCI Sindaco
1991 1992 Antonio Quaretta DC Sindaco
1992 1993 Salvatore Deriu PSDI Sindaco
1994 2002 Teresio Piazza centro-sinistra Sindaco
2002 2007 Alberto Buzio centro-sinistra Sindaco
2007 2012 Antonio Quaretta centro-destra Sindaco
2012 2017 Maria Adelaide Mellano centro-sinistra Sindaco
2017 2022 Paolo Marchioni centro-destra Sindaco
2022 2022 Alberto Soressi centro-sinistra Sindaco deceduto in carica
2022 2023 Mimma Moscatiello centro-sinistra Vicesindaco f.f.
2023 in carica Daniele Berio centro-sinistra Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Omegna fa attualmente parte dell'Unione montana del Cusio e del Mottarone, in passato ha fatto parte della Comunità montana Due Laghi, Cusio Mottarone e Val Strona.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Fulgor Basket Omegna: attualmente la più importante realtà sportiva della città che vive il basket come il primo sport cittadino soprattutto dopo la promozione in serie B1 ottenuta nella stagione 2005/06 ai danni dei "cugini" borgomaneresi.

La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Omegna Calcio 1906 che vanta venti stagioni in Serie C. Suo campo interno è lo stadio della Liberazione.

La locale società canottieri (Canottieri Città di Omegna) ha visto i propri equipaggi ottenere diverse volte titoli italiani nelle rispettive distanze e categorie e uno dei suoi atleti, Alberto Ricchetti, è pure entrato a pieno titolo nella Nazionale Italiana di Canoa oltre che nel Gruppo Sportivo Fiamme Gialle.

L'Omegna Pallavolo annovera anche lei tra le sue ex atlete ben due campionesse del Mondo: Paola Cardullo ed Eleonora Lo Bianco. Dopo un lungo periodo ad alti livelli che ha visto la società giungere a un passo dalla serie A2 di pallavolo femminile, la stessa ha conosciuto un certo declino che l'ha relegata, oramai stabilmente, nelle categorie minori.

Anche l'A.S.D. Omegna Nuoto ha visto in tempi recenti un proprio atleta in Nazionale: il giovane Riccardo De Lucia è infatti entrato nella Nazionale Juniores di nuoto di fondo. L'associazione ha comunque conosciuto negli anni addietro ottimi risultati anche nel nuoto in piscina con diverse partecipazioni ai Campionati Nazionali FIN e ottimi piazzamenti in ambito regionale.

Inoltre Omegna è il paese natale di Andrea Alessi, lo sciatore nautico italiano più medagliato di tutti i tempi e uno degli sportivi più medagliati della storia. Attualmente "Bubu" (questo il suo storico soprannome) è allenatore della Nazionale Italiana di Sci nautico.

Ha ospitato la partenza della prima semitappa della 17ª tappa del Giro d'Italia 1975.

Emblema[modifica | modifica wikitesto]

«Troncato: nel 1º di azzurro al castello torricellato di rosso, murato di nero, aperto del campo; nel 2º d'argento, al monte di tre cime di verde, movente dalla punta e caricato della scritta Vemenia in nero e sormontata da una fascia increspata di rosso». Regio Decreto del 30 maggio 1930.

Regio decreto 1934-03-01 Concessione di gonfalone

Regio decreto 1939-06-01 Concessione di titolo di Città.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2022 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Renzo Ambrogio, Nomi d'Italia: origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Istituto geografico De Agostini, 2004.
  5. ^ Antonio Rusconi. Il lago d'Orta e sua Riviera.1880
  6. ^ Il Borgo di Omegna e suo Contado. Memorie storiche, documenti, statuti, istituzioni, famiglie, uomini illustri. Autore: Nino Bazzetta de Vemenia, Novara 1913.
  7. ^ G. D. Oltrona Visconti, Feudi novaresi agli inizi del Settecento, S.T.E.C., Novara, 1955
  8. ^ Chiesa Evangelica Metodista di Omegna, su metodistiverbano.altervista.org. URL consultato il 14 giugno 2019 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2016).
  9. ^ Sito Comune di Omegna (Vb), su comune.omegna.vb.it.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  11. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 8.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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