Operazione Steinbock

Operazione Steinbock
Un He 177 decolla per una sortita nel 1944
Data21 gennaio - 29 maggio 1944
LuogoPrincipalmente Inghilterra meridionale, soprattutto Londra
Coordinate51°30′28″N 0°07′41″W / 51.507778°N 0.128056°W51.507778; -0.128056
Mappa di localizzazione: Regno Unito
Operazione Steinbock
Tipobombardamento aereo
Forze in campo
Eseguito daBandiera della Germania Luftwaffe
Forze attaccanti524 aerei[1]
Comandate daDietrich Peltz
Forze di difesaBandiera del Regno Unito RAF
Bilancio
Esitovittoria inglese
Perdite civilipiù di 1.347 morti[2]
Perdite attaccanti329 aerei[3]
Fonti citate nel testo
voci di bombardamenti aerei presenti su Wikipedia

L'operazione Steinbock (tradotto in italiano: operazione Capricorno, in tedesco: Unternehmen Steinbock) fu un'offensiva notturna attuata dal gennaio al maggio 1944 dalla Luftwaffe con lo scopo di distruggere obiettivi militari e civili nell'Inghilterra meridionale in risposta alla crescente campagna di bombardamenti condotta dalle forze aeree anglo-americane sulla Germania.

L'operazione causò alcuni danni a Londra e provocò numerose vittime civili, ma costò forti perdite ai bombardieri tedeschi e non raggiunse risultati significativi; non ebbe alcuna influenza sulla campagna di bombardamento alleata che continuò con effetti sempre più devastanti sulle città tedesche.

I britannici chiamarono l'operazione "Baby Blitz", in riferimento alla molto più distruttiva campagna di bombardamento tedesca che si riversò su di loro durante il biennio 1940-1941, nell'ambito della battaglia d'Inghilterra.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del 1944 Hitler ordinò al generale della Luftwaffe Dietrich Peltz di organizzare l'operazione Steinbock in risposta ai continui bombardamenti che il Bomber Command effettuava sulla Germania. Peltz riuscì a raccogliere, anche sottraendoli al fronte orientale e italiano, 499 bombardieri tra He 177, He 111, Ju 88, Ju 188, Do 217 e Me 410 e 25 cacciabombardieri Fw 190.[1]

Il primo attacco della serie partì la notte del 21-22 gennaio 1944. Novantacinque aerei tedeschi puntarono su Londra riuscendo ad appiccare qualche incendio e a distruggere numerosi edifici, ma la contraerea e i caccia notturni britannici (Mosquito e Beaufighter) ne abbatterono 25.[4] Al secondo attacco sulla capitale britannica, la notte del 29-30 gennaio, parteciparono 285 bombardieri (in gran parte Ju 88 e Ju 188) ma 18 vennero abbattuti e i restanti non fecero gravi danni. I civili rimasti uccisi finora furono 107.[2] A febbraio la Luftwaffe tornò su Londra le notti del 18-19, 20-21, 22-23, 23-24 e 24-25 con un totale di circa 1.300 aerei che però non riuscirono a far lievitare in maniera significativa i danni procurati a terra, mentre al contrario aumentavano le loro perdite. Durante il mese perirono 961 civili.[2]

Londra tornò ad essere oggetto di attacchi nelle notti dall'1 al 2, 14-15, 21-22 e 24-25 marzo 1944. La notte del 20-21 fu invece colpita Kingston upon Hull e in quella del 27-28 il Galles. I civili morti nel mese furono 279.[2] Il "baby blitz" era già nella sua fase discendente. La Luftwaffe aveva subito perdite ingenti senza che al nemico fosse stato arrecato nessun danno di una certa entità.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Bonacina, Comando Bombardieri - Operazione Europa, Milano, Longanesi & C., 1975, ISBN non esistente.
  • (DE) Horst Boog, Gerhard Krebs, Vogel Detlef, Das Deutsche Reich under der Zweite Weltkrieg Band 7: Das Deutsche Reich in der Defensive: Strategischer Luftkrieg in Europa, Krieg im Westen und in Ostasien, 1943-1944/45, Stoccarda, Deutsche Verlags-Anstalt, 2001, ISBN 3-421-05507-6.